Una Chiesa divisa

Sul sito "Il "secondo mestiere"" è pubblicato un mio articolo intitolato "La messa in latino, un patrimonio da difendere".

In quell'articolo, ho commentato la decisione di Papa Francesco di "archiviare" la messa tridentina, annullando il motu proprio di Papa Benedetto XVI "Summorum Pontificum".

Ora, io ho commentato la cosa in maniera non favorevole.

Infatti, sono un sostenitore della messa in latino e culturalmente sono molto più vicino a Papa Benedetto XVI che all'attuale Papa regnante.

Che piaccia o no, io sono un conservatore dichiarato.

Sulla pagina Facebook del sito, ci sono sono stati dei commenti, con tanto di dibattito.

Ora, faccio notare che nell'articolo non ho attaccato Papa Francesco.

Non ho delle prove certe per dire che sia illegittimo, come sostengono alcuni.

Tuttavia, io sono per la difesa della messa in latino, la quale è patrimonio anche di Chiese acattoliche.

Non avete mai sentito parlare della Chiesa ortodossa di rito occidentale e dell'anglo-cattolicesimo?

Riti come il rito tridentino, il rito gallicano, il rito mozarabico e il rito di Sarum sono riti comuni della Chiesa cattolico-romana, della Chiesa ortodossa (di rito occidentale) e della Chiesa anglicana alta.

Dunque, la messa celebrata secondo il rito tridentino deve essere valorizzata. 

Si parla tanto di ecumenismo.

Visto che si parla tanto di ecumenismo, non si può non tenere conto della questione dei riti.

Ci sono cattolici che celebrano la Divina Liturgia secondo i riti orientali (simili a quelli della Chiesa ortodossa) e ortodossi che celebrano la Messa secondo il rito occidentale, in particolare il rito tridentino e quello di Sarum.

Ci sono anglicani della High Church che celebrano la loro messa  secondo il rito di Sarum ed il rito tridentino.

Dunque, vi pare che la liturgia secondo il rito tridentino sia "anti-ecumenica"?

Io direi proprio che sia il contrario.

Tutte quelle Chiese che si riconoscono nella Tradizione, come la Chiesa cattolica, la Chiesa ortodossa e quella anglo-cattolica possono riconoscersi non solo nei sacramenti e nei culti della Madonna e dei santi ma anche nei riti comuni.

La verità in tutta questa faccenda è una: noi cattolici siamo divisi.

Evidentemente, il mio articolo deve aver toccato qualche "nervo scoperto".

Noi cattolici siamo divisi.

Del resto, come ho scritto anche su "Italia chiama Italia", le rivelazioni del libro postumo di Papa Benedetto XVI portano alla luce una realtà allarmante.

Basta guardare la Chiesa tedesca, che è di posizione progressista, e quella americana, il cui episcopato è in larga parte conservatore.

Questo non è un buon segno. 

Oltretutto, toccare "nervi scoperti" fa parte del mio repertorio.