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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 31 gennaio 2023

Non sono filorusso...ma non amo il revisionismo

 



Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto di una pagina de "La Verità" con un articolo di Maurizio Belpietro che parla di un caso di revisionismo storico. 

Premetto, non ho simpatie per la Russia come non ne ho per il comunismo.
Anzi, io sono di tutt'altra idea.
Io sono di cultura opposta rispetto a quella comunista e di certo non sono neppure filorusso.
Però, cerco anche di essere obiettivo, specie per ciò che riguarda la storia.
Alcuni giornali hanno fatto delle analisi storiche riguardo alla Giornata della Memoria, scrivendo che a liberare le persone detenute nel campo di concentramento di Auschwitz siano stati i soldati ucraini.
Questo è falso.
Infatti, deve essere ricordato che a varcare i cancelli di quel luogo orrendo per liberare i prigionieri non furono i soldati ucraini ma furono quelli dell'Armata Rossa.
Dunque, lasciamo stare la storia.
Troppe volte la storia è stata falsificata ad uso e consumo di una certa propaganda politica.
Questa pratica è vecchia come il mondo.
Mi ricordo del re di Svezia Gustavo I Eriksson Vasa (1490-1560), il quale salì al potere dopo avere cacciato via un legittimo sovrano, il re di Danimarca Cristiano II Oldenburg.
Questi fu anche re di Svezia poiché quest'ultima era parte dell'Unione di Kalmar, un'unione dei tre regni scandinavi di Norvegia, Svezia e Danimarca sorta nel XIV secolo.
Anche a livello dinastico, Cristiano era legittimato ad essere anche re di Svezia.
In Svezia, ci fu lo scontro tra il partito pro-Kalmar dell'arcivescovo di Uppsala Gustavo Trolle e quello anti-Kalmar del reggente Sten Sture il Giovane.
Cristiano vinse quest'ultimo e fu incoronato re di Svezia nel 1520.
Tuttavia, ci fu il triste episodio del Bagno di Sangue di Stoccolma, con il quale re Cristiano cercò di eliminare l'opposizione e quest'ultima reagì con in testa il nobile Gustavo Eriksson Vasa che cacciò via i Danesi.
Una volta divenuto re, nel 1523, Gustavo fece una propaganda attiva contro l'arcivescovo Trolle.
La propaganda fu così efficace che ancora oggi il prelato è visto come un nemico della patria da molti storici svedesi.
In realtà, se guardassimo tale fatto senza pregiudizio, al di là del brutto episodio del Bagno di Sangue di Stoccolma, re Cristiano II era più che legittimato a regnare anche in Svezia, poiché (come ho scritto prima) vi erano delle ragioni dinastiche.
Dunque, Cristiano difese un suo diritto.
Purtroppo, la storia è spesso vittima della propaganda.
Ci sono parecchi esempi di ciò.
Basti pensare alla questione delle foibe, delle quali si iniziò a parlare solo in tempi recenti, al caso dei fratelli Govoni o del seminarista Rolando Rivi, i quali furono uccisi ingiustamente dai partigiani comunisti.
In ogni città vi è una via dedicata ai fratelli Cervi ma non vi sono vie dedicate ai fratelli Govoni.
Chi prova a fare ciò è accusato di "revisionismo".
Oggi, si sta facendo revisionismo, visto che si deve essere per forza di cose pro-Zelensky, ma senza voler essere contro l'Ucraina, dimenticando che la storia ci dice un'altra cosa.
Ripeto, non sono filorusso (anzi, penso che la Russia non sia mai stato un Paese liberale) ma non sono neanche scemo. 
La storia deve essere raccontata e non falsificata, per non creare divisioni tra persone.
Usare la storia per fare propaganda è una mancanza di rispetto per le vittime di fatti tragici, come la Shoah, ed è un danno per le generazioni future.
Queste ultime devono conoscere la storia perché certi fatti orrendi non si ripetano.
Si dice: "Historia magistra vitae" e per questo deve essere insegnata nel modo corretto e senza pregiudizi.
La storia non deve essere usata per indottrinare le persone.
Perciò, fu l'Armata Rossa a giungere ad Auschwitz.
Tra l'altro, in quell'epoca, l'Ucraina era parte dell'Unione Sovietica.
Non esisteva come Stato sovrano. 
I soldati che entrarono ad Auschwitz potrebbero anche essere ucraini ma in quell'epoca l'Ucraina non esisteva come Stato sovrano ed era parte dell'Unione Sovietica.
Vogliamo dirlo o no?
Basta aprire un libro di storia per capirlo.
Dunque, si racconti veramente la storia, senza buttarla nella caciara politica.

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