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venerdì 27 gennaio 2023

Farine di insetti, un chiarimento


Nell'articolo precedente, ho dato l'impressione di essere un complottista.

Premetto, io non credo alle teorie del complotto.
Anzi, mi scuso se ho dato questa impressione ed ora voglio essere più preciso.
Lo faccio prendendo spunto da un articolo de "Il Sole 24 Ore". 
Gli insetti saranno introdotti nell'alimentazione sotto forma di farine parzialmente sgrassate nelle paste e nel pane.
Saranno introdotte anche nei biscotti, nelle pizze e nei prodotti sostitutivi della carne.
La cosa mi ricorda un esperimento che si fece in Germania sia nella I Guerra Mondiale che nel periodo nazista, con le SCP, le Single Cell Proteins, le proteine monocellulari.
In pratica, si usò la fermentazione della birra per produrre lievito.
Il lievito, Saccharomyces cerevisiae, è costituito da cellule.
Infatti, si tratta di un fungo unicellulare.
Come tale, contiene proteine.
Queste proteine erano usate come additivi per minestre e salumi.
Ora, quella delle proteine monocellulari fu una pista battuta anche nel periodo successivo ma poi non si fece più niente perché vi furono delle difficoltà.
Una di queste fu la presenza degli acidi nucleici.
Tutte le cellule contengono acidi nucleici.
Gli acidi nucleici hanno le basi azotate puriniche.
Questo creava problemi, come l'aumento di casi di gotta.
Anche consumare molta carne può aumentare i casi di questa malattia.
Infatti, serve un'alimentazione bilanciata.
Ora, riguardo alle farine di insetti, sembra che si voglia fare una cosa analoga.
Questo è uno stralcio dell'articolo che ho citato:

"Le tappe verso il via libera. 

La Commissione aveva chiesto, l’8 luglio 2020, all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di effettuare una valutazione in merito e il 23 marzo 2022 l’Efsa ha adottato un parere scientifico sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus intero, quale nuovo alimento. Il provvedimento è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale comunitaria. E per un periodo di cinque anni, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, 24 gennaio 2023, è precisato nel provvedimento, solo la società Cricket One Co. Ltd è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento, salvo nel caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per tale alimento.


Dove può essere utilizzata la polvere di grillo

L’Unione europea ha approvato l’utilizzo di questa polvere in vari alimenti, tra cui pane, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre o anche nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale
".

A questo punto, sarò bene leggere ogni etichetta, prima di acquistare un prodotto.
Resta un'incognita circa la salubrità del prodotto.
Speriamo che non si ripeta ciò che accadde con le SCP. 
Intanto, sempre secondo quanto riportato dall'articolo, la Coldiretti si è detta contro le farine di insetti.
Secondo un sondaggio condotto dalla Coldiretti/Ixe, il "54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%".
Anche Filiera Italia è sulla stessa lunghezza d'onda.
Certamente non si tratta di un complotto ma di una strategia politica di un'Unione Europea che è profondamente illiberale.
Infatti, il vero liberalismo non favorisce le grosse multinazionali.
Questo è un cardine del liberalismo. 
In questo caso, invece, si favoriscono le multinazionali, a scapito delle aziende storiche.
Questo, ovviamente, riduce la concorrenza.
Certamente, vi è anche una volontà di distruggere le culture delle realtà locali dei vari Paesi perché un prodotto fatto da una multinazionale costa molto meno di uno artigianale.
Mi viene in mente, per esempio, il caso delle mozzarelle. 
Di certo, una mozzarella industriale costa meno di una prodotta in un caseificio di Agerola, la quale ha anche la DOP, anche se quest'ultima è migliore in termini qualitativi.
Qui sta il pericolo nella questione degli insetti.
Spero di essere stato chiaro. 





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