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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 19 gennaio 2023

Un eroe di nome Jan

Il 19 gennaio 1969, un giovane di nazionalità ceca si diede fuoco per la libertà del suo popolo.
Quel giovane si chiamava Jan Palach ed era di Praga.
Non aveva compiuto ancora ventuno anni.
I Sovietici attaccarono l'allora Cecoslovacchia, dopo la famosa "Primavera di Praga" .
Jan fece un atto eclatante.
Si fermò nella Piazza San Venceslao della sua città, salì sulla scalinata del Museo Nazionale e depose per terra il suo cappotto e la sua borsa.
Da quest'ultima, cavò fuori una bottiglietta di etere e ne annusò il contenuto. 
Poi, si cosparse il corpo di benzina e si diede fuoco.
Era il 16 gennaio.
Fu soccorso e portato all'ospedale ma morì tre giorni dopo. 
Palach era un cristiano.
Egli era membro della Chiesa evangelica.
Un gesto del genere era qualcosa di forte per un cristiano.
Il Cristianesimo non ammette il suicidio.
Tuttavia, Palach si suicidò perché fu indotto dal regime a farlo.
Piuttosto che vivere da oppresso, egli preferì togliersi la vita.
Piuttosto che sentirsi complice di un regime oppressivo, Palach preferì abbandonare questo mondo.
Piuttosto che compiacere un regime ateo, il giovane preferì andare direttamente al Creatore. 
Se non ci fosse stata quella situazione che lo indusse a compiere un gesto così estremo, Jan non si sarebbe dato fuoco. 
In pratica, fu come se i comunisti gli avessero detto: "O ti pieghi alle nostre pretese o muori!".
Piuttosto che piegarsi o farsi uccidere dai comunisti, Jan preferì darsi fuoco. 
Allora, quel gesto che di primo acchito poteva sembrare dettato dalla disperazione, in realtà fu un vero atto dimostrativo di un uomo che nella sua libertà scelse di abbandonare per sempre il mondo nel qual viveva.
Il regime non gli concedeva altre scelte.
Vivere oppresso o farsi ammazzare dai comunisti sarebbe stato orrendo per Jan. 
Dunque, fu proprio il regime ad indurlo a fare a quella scelta.
Palach potrebbe aver detto tra sé e sé: "Cari comunisti, non vi lascerò disporre della mia carne e del mio spirito". 
Possiamo dire che quel gesto tanto drammatico sia stato un vero e proprio atto di eroismo, anche un atto di vera testimonianza di fede.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.