Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot. Un rapporto stilato dall'ONG Porte Aperte mette in luce una realtà agghiacciante per quanto riguarda i cristiani.
I cristiani nel mondo sono perseguitati.
Le persecuzioni sono ovunque.
Sono perseguitati in Africa e in Asia.
Le statistiche dicono che un cristiano su sette viene perseguitato.
In Africa e in Asia, le persecuzioni sono spesso fatte dai fondamentalisti islamici.
Oltre a ciò, vi sono anche Paesi come Cina e Corea del Nord, ove vi sono dei regimi che agiscono in odio verso la fede.
Anche in India l'andazzo è preoccupante.
I cristiani sono attaccati tanto dai fondamentalisti islamici quanto da quelli induisti.
Purtroppo, nemmeno in Occidente la situazione del Cristianesimo è buona.
Certamente, non le persecuzioni vere e proprie che ci sono nei Paesi prima elencati ma in nome della laicità, spesso e volentieri, si arriva a discriminare chi segue il Cristianesimo.
Basta pensare alla questione di quei medici che fanno obiezione di coscienza riguardo all'aborto o all'eutanasia.
Si difende tanto il diritto di abortire ma non quello di fare obiezione di coscienza.
Del resto, la nostra Costituzione dice che "tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, per sesso, razza, religione e convinzioni personali".
Dunque, un medico anti-abortista ha tutto il diritto di dire no all'aborto e ha la stessa dignità di quello abortista.
L'aborto non è una cura.
Essere incinta, per una donna, non è una malattia.
Di conseguenza, un medico che dice no all'aborto non viola il giuramento d'Ippocrate.
Forse, è bene che tutti riflettano sulla situazione prima che possa degenerare.
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