Supponiamo solo per un attimo che quello che è riportato da giornalisti come Andrea Cionci, che scrive su "Libero", ed altri sia vero, ossia che la Declaratio di dimissioni di Papa Benedetto non sia stata scritta secondo le norme canoniche e che quindi non sia valida. Andrea Cionci ed altri sostengono che la Declaratio dell'11 febbraio del 2013 non sia stata scritta secondo le norme canoniche perché in essa non è menzionato il munus ma solo il ministerium.
Se tutto ciò trovasse conferma sarebbe grave ed inaudito.
Infatti, stando in quest'ottica, Papa Benedetto XVI sarebbe rimasto Papa regnante ma si sarebbe trovato in una situazione di sede impedita.
Ora che lui è morto, la sede sarebbe vacante.
Allora, cosa si dovrebbe dire di Papa Francesco?
Se le teorie espresse da Cionci e da altri che sostengono la stessa cosa trovassero un riscontro, Papa Francesco sarebbe un Antipapa.
Un Antipapa è un Papa non eletto secondo le norme canoniche e in contrapposizione rispetto al Papa regnante.
La storia è piena di Antipapi.
Per la cronaca, il re d'Inghilterra, che è capo della Chiesa anglicana, non è un Antipapa perché è un sovrano laico.
Ergersi ad Antipapa espone chi fa ciò alla scomunica.
Ergo, un Antipapa e coloro che lo hanno eletto sono scomunicati per atto scismatico.
Questo è previsto dal diritto canonico.
Anche coloro che seguono l'Antipapa rischiano di essere fuori dalla comunione con la Chiesa cattolica.
Inoltre, i sacramenti celebrati dai sacerdoti in comunione con l'Antipapa non sono validi.
Quello che accadde nel 2013, con la rinuncia al pontificato di Papa Benedetto XVI, fu qualcosa di nuovo.
Da secoli, infatti, nessun Papa rinunciò al pontificato.
Tutti i Papi morirono certamente da Papi regnanti.
Forse, si sarebbe dovuto tenere maggiormente conto di questa possibilità?
Inoltre, anche la figura del Papa emerito non è prevista dal diritto canonico.
Forse, non sarebbe stato il caso di prepararsi meglio ad una simile eventualità?
Da tutto ciò nascono certe situazioni attuali.
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