Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Gianluca Spera che è intitolato "Reazioni avverse e conflitti di interesse: negli Usa si indaga, Ue muro di gomma".
Ne riporto questo stralcio:
"Negli Stati Uniti, l’accurata ricostruzione della gestione sanitaria procede spedita. Si indaga su tutti gli aspetti più controversi, comprese le reazioni avverse. Proprio ora che il Senato ha dichiarato la fine dello stato d’emergenza con conseguente cessazione di tutte le misure vigenti, compreso il divieto di ingresso nel Paese per gli stranieri non in regola con le dosi.
Adesso si attende solo la ratifica del presidente Joe Biden, che archivierebbe definitivamente la lunga stagione pandemica e di assurde regole liberticide, come quella che non ha permesso a Novak Djokovic di disputare i tornei di tennis negli States".
Adesso si attende solo la ratifica del presidente Joe Biden, che archivierebbe definitivamente la lunga stagione pandemica e di assurde regole liberticide, come quella che non ha permesso a Novak Djokovic di disputare i tornei di tennis negli States".
Mentre gli Americani cercano la verità, nell'Unione Europa vi è un muro di gomma, per non dire un clima dal sapore che sembra di omertà riguardo ai vaccini anti-Covid.
Ancora oggi, sembra che parlare dei vaccini e delle razioni avverse causate in molte persone da esso sia come bestemmiare in chiesa.
Eppure, le reazioni avverse ci sono state.
Io stesso ne so qualcosa, visti i problemi che ho iniziato ad avere dopo l'assunzione della II dose di vaccino Pfizer.
Perché qui in Europa si tace riguardo a ciò?
La risposta è molto semplice: vi è puzza di conflitto di interessi riguardo alla questione dei vaccini.
Ricordiamo gli sms che si sono scambiati la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ed il CEO di Pfizer Albert Bourla.
Ricordiamo anche che il marito della presidente von der Leyen opera nel campo medico.
Così, a chi pone delle domande non si risponde.
Questo è gravissimo.
Porsi delle domande su un vaccino che ha causato dei danni a molti è legittimo.
Domandare è lecito ma sembra che qui, nell'Unione Europea, ciò non sia possibile e ci deve fare riflettere sullo Stato della democrazia nel nostro continente.
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