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giovedì 13 aprile 2023

L'imbecillità del "politicamente corretto"


La foto qui sopra mostra la la locandina di un film dedicato alla regina Cleopatra che andrà in onda su Netflix.

Guardate bene questa foto che mi è stata portata all'attenzione da un'amica, alla quale vanno i miei ringraziamenti.
Non notate qualcosa di strano?
La nota sovrana d'Egitto è impersonata da un'attrice di colore.
Ora, possiamo dire che siamo di fronte alla solita retorica (idiota) del "politicamente corretto".
Sappiamo tutti che la regina Cleopatra (215 AC-176 AC) non era africana ma greca.
Dire ciò non è razzismo ma è raccontare la storia.
La regina Cleopatra fu discendente dei Tolomei, una dinastia stabilitasi in Egitto durante il periodo di Alessandro Magno (330-323 AC).
Cleopatra fu discendente di Tolomeo I (367 o 366 AC-282 AC).
Mi fanno ridere quelli che ritraggono Gesù Cristo con le fattezze di un nero, di un biondo nordeuropeo o di un asiatico.
Gesù Cristo (dal punto di vista storico) era un uomo della zona del Mare Mediterraneo e del Medio Oriente.
Tuttavia, il "politicamente corretto" fa danni.
Mi viene in mente il film "La Bella e la Bestia" del 2017, quello diretto da Bill Condon e prodotto dalla Disney.
Nel film vi è un personaggio apertamente omosessuale.
Sto parlando di Le Tont, quello impersonato dall'attore Josh Gad. 
Nello stesso film compare anche un personaggio di colore, Spolverina (Plumette, nella versione originale in inglese) che è impersonata dall'attrice britannica di colore Gugu Mbata Raw. 
Non mi pare che nella storia della "Bella e la Bestia" siano menzionati neri ed omosessuali.
Sia chiaro, non scrivo ciò per offendere chi è di colore e gli omosessuali ma non si può usare la storia per fare della propaganda. 
Ricordo che la storia della "Bella e la Bestia" fu ispirata da una storia vera, quella di un nobile spagnolo del XVI secolo di nome Petrus Gonsalvus, il quale era affetto da ipertricosi.
Posso fare altri esempi.
Per contro, per esempio, si vuole cancellare la serie TV "Hazzard" perché compare una bandiera sudista, anche se non si tiene conto del fatto che nella medesima serie vi siano dei personaggi di colore, come lo sceriffo Little di Chicksaw, il quale era impersonato da Don Pedro Colley.
Queste sono le stranezze del "politicamente corretto". 
Dovremo vedere anche un film su Giulio Cesare con il protagonista in versione afro e (magari) anche con una tendenza omosessuale o gender fluid ben marcata?
Raccontare la storia è una cosa ma fare propaganda è ben altro e ciò è inaccettabile.


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