Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Gianluca Spera molto interessante.
Ne riporto questo stralcio:
"Insomma, gira e rigira, si torna sempre al punto di partenza come in un infinito gioco di società. Infine, Palù ha minimizzato la portata degli errori commessi dalla comunità scientifica: “Se ci sono stati, sono legati a conoscenze che andavano maturando di giorno in giorno; le scelte erano improntate al massimo della cautela e della prudenza”. Il presidente dell’Aifa ha, tuttavia, aggiunto “riconosciamo con umiltà che, soprattutto dovendo decidere in tempi critici, possiamo essere fallaci”.Magari, proprio l’incertezza avrebbe dovuto suggerire un approccio meno draconiano nel limitare diritti e libertà in presenza di un’emergenza sanitaria. Così come va osservato che il famoso principio di precauzione è stato dimenticato quando si è trattato di somministrare in maniera massiccia e generalizzata le dosi di vaccino nonostante le criticità legate all’insorgenza di effetti collaterali (specialmente nelle fasce più giovani della popolazione).
Perciò, se sul versante medico è cessato l’allarme, non si può certo archiviare l’aspetto politico della vicenda. Restano ancora troppi nodi irrisolti sul tavolo che meritano un serio approfondimento".
Quello che è accaduto in questi due anni è stato veramente folle.
Noi siamo stati l'unico Paese occidentale ad avere messo in atto misure draconiane e nonostante queste misure tanta gente è morta.
La gente moriva nonostante le misure draconiane.
Il virus girava lo stesso.
Eppure, soni stati limitati i diritti, le opportunità e le libertà delle persone.
Si è deciso di imporre un Green Pass che ha causato discriminazioni tra i cittadini.
Però, le misure draconiane, il Green Pass e le vaccinazioni coatte non sono serviti a fermare il Covid.
La mossa è stata tutta politica.
I dati di fatto lo dimostrano.
Nonostante le misure draconiane e non degne di un Paese democratico, tanta gente si è ammalata ed è morta.
Si sarebbe dovuta fare un'indagine sulle morti.
Se si fosse ragionato scientificamente, si sarebbe fatta un'indagine sulle morti.
Così non è stato.
La natura delle misure è stata politica.
Se fossi stato un ristoratore o un barista, io non avrei chiesto il Green Pass a nessuno.
Purtroppo, tanti cittadini si sono piegati a questa logica ed è iniziata una vera e propria caccia alle streghe.
Il non vaccinato diventava il "nemico da abbattere".
Oggi, i protagonisti di tali vicende dicono di "non ricordare" ciò che hanno fatto.
Fanno ridere (amaramente) quelli che hanno celebrato il 25 aprile e il 1° maggio e che qualche anno fa limitavano le libertà e negavano il diritto al lavoro a chi (ai loro occhi) aveva la "colpa" di non essersi vaccinato.
La giustizia terrena e quella divina presenteranno a questi personaggi il conto.
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