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mercoledì 17 maggio 2023

Egregio mister Pioli...


 

Egregio mister Stefano Pioli,

le scrivo questa lettera aperta a seguito di quello che è accaduto ieri, con l'eliminazione del Milan dalla Champions League per mano dell'Inter.

Io mi ricordo di ciò che accadde il 4 maggio 1998.
Si giocò la partita Roma-Milan e i rossoneri persero con un rotondo 5 a 0 per i romanisti.
L'allora allenatore milanista Fabio Capello, suo predecessore, disse: "Chiedo scusa ai tifosi e al nostro dottor Berlusconi, il presidente: mi vergogno per quello che ho visto in campo. Scusate, non ho altro da dire".
Tutta quella stagione fu drammatica e la sconfitta di Roma fu la goccia che fece traboccare il vaso. 
Questa fu la conferenza stampa post-partita di Capello, il quale lasciò il Milan.
Al suo posto fu ingaggiato Alberto Zaccheroni, suo corregionale, che fece vincere al Milan lo scudetto nel campionato successivo.
Quanto accaduto ieri non è successo solo per colpa.
Anche altri hanno delle responsabilità.
Penso alla società, la quale non ha rafforzato la squadra. 
Anzi, la società ha peccato di arroganza, pensando che la squadra fosse competitiva così com'era.
Capello si comportò così, ammettendo i suoi errori.
Perché lei non fa altrettanto?
Da milanista, io sono molto arrabbiato.
Certo, l'Inter non è la Serenissima di Roncoferraro, con tutto il rispetto per quest'ultima. 
Però, mi ricordo di Inter molto più forti di questa.
Penso alla prima Inter di Gigi Simoni, a quella di Roberto Mancini e a quella di José Mourinho.
Se confrontare con quelle squadre che ho citato, l'Inter di quest'anno è molto più modesta.
Con tutto il rispetto per il suo omologo interista Simone Inzaghi, l'Inter di quest'anno ha perso ben undici partite in campionato.
Dunque, la squadra nerazzurra non è un'armata Brancaleone ma non è neppure uno squadrone imbattibile.
Eppure, il Milan è stato umiliato da quella squadra.
Da milanista, io mi sento umiliato e quei tifosi rossoneri che vanno alla stadio ad ogni partita del Milan hanno tutto il diritto di sentirsi ancora più umiliati.
Ieri, si è vista una squadra senza carattere e molle.
Si è visto il nulla.
L'Inter controllava il gioco e ripartiva, creando pericoli.
Poi, dopo il gol, lei ha deciso di fare le sostituzioni che avrebbe dovuto fare prima.
Però, oramai, era troppo tardi.
Da milanista, io mi sento offeso ed umiliato.
Nessuno si prende la responsabilità di questa stagione deludente.
Forse, lei dovrebbe dare un segnare e fare ciò che fece Capello nel 1998.
Se lo facesse, compirebbe un atto di signorilità e darebbe un segnale anche alla società.
Il blasone e la storia del Milan meritano rispetto.
Cordiali saluti.
                                                       Antonio Gabriele Fucilone

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