Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot che mostra un post su Instagram del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (nonché vicepremier e leader della Lega) Matteo Salvini, il quale riporta un titolo de "La Stampa".Il titolo in questione riporta le parole dell'ex-partigiano Bruno Segre, il quale ha parlato del Crocifisso che si trova nella Sala Rossa del palazzo municipale di Torino.
Per l'ex-partigiano, ultracentenario, il Crocifisso sarebbe un odioso simbolo di potere da rimuovere.
Con tutto il rispetto per le persone di una certa età, io dico che il dottor Segre abbia sbagliato.
Il Crocifisso rappresenta una parte importante della nostra cultura.
La nostra cultura è legata a tre città: Gerusalemme, Atene e Roma.
Questo intreccio tra cultura ellenistico-romana e Cristianesimo è presente ovunque e non è certo disconoscibile da nessuno.
Noi siamo latini per cultura, con un'influenza greca e giudaico-cristiana.
Dunque, di che si parla?
Il Crocifisso rappresenta una parte di ciò.
Faccio un altro esempio.
La bandiera israeliana ha la Stella di Davide.
La Stella di Davide rappresenta la storia di quel Paese.
Ciò è riconosciuto al di là della religione di appartenenza.
La bandiera del Regno Unito, la Union Jack, mette insieme la croce di Sant'Andrea, simbolo della Scozia, e quella di San Giorgio, simbolo dell'Inghilterra.
Eppure, ciò è riconosciuto al di là della confessione religiosa di appartenenza.
La storia di un Paese non può essere stravolta in nome dell'ideologia.
Inoltre, non penso che il Crocifisso sia una priorità dei normali cittadini di Torino.
Le priorità sono altre, come la sicurezza che viene meno.
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