Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 31 maggio 2010

CASO NAVE TURCA, DUE PAROLE.

Cari amici ed amiche.

Voglio dare spunto ad una riflessione su quanto successo con la nave battente bandiera turca che aveva a bordo dei "pacifisti" che si è scontrata con le milizie israeliane.
Io ritengo che la violenza non sia mai una cosa bella.
Però mi sembra che ci sia un po' troppo accanimento verso Israele.
Ora, si fa tanto disdoro su ciò che è successo e si demonizza Israele.
Ma ragazzi, almeno una volta, mettevi nei panni degli israeliani!
Israele è una nazione che ha dei vicini ostili e che lo minacciano continuamente.
Un esempio? L'Iran!
Inoltre, vi sono anche movimenti (come Hamas) che ne vorrebbero la cancellazione dalle cartine geografiche.
Ora, oltre a tutto ciò, qui in Occidente vi sono alcuni movimenti politici "pacifisti" che CONDANNANO SOLO LE OPERAZIONI DIFENSIVE DI ISRAELE MENTRE NON DICONO NULLA QUANDO C'E' CHI SI FA SALTARE IN ARIA IN MEZZO AI MERCATI, NELLE SCUOLE E IN ALTRI LOCALI PUBBLICI DI TEL AVIV E DI ALTRE CITTA' ISRAELIANE.
Ma stiamo scherzando?
Inoltre, queste stesse persone attaccano con queto livore Israele mentre non dicono nulla di altre situazioni non belle.
Una l'ho citata ed è la questione dei cattolici in Corea del Nord.
Un'altra è la questione dei cattolici in Cina, che sono costretti a vivere "incasellati" nell'"Alleanza patriottica dei cattolici cinesi" e chi non vuole stare in essa è costretto a praticare il culto clandestinamente, con rischio di pesanti sanzioni.
Un'altra questione, è quella dei cristiani in Arabia Saudita che non hanno una chiesa in cui riunirsi.
Un'altra questione ancora, è rappresentata dalle sette sataniche che bruciano e danneggiano le chiese, qui in Occidente.
Un caso gravissimo successe anche qui in Italia, al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, in Provincia di Teramo.
Inoltre, vi sono anche episodi di antisemitismo molto gravi.
Vengono insozzate le tombe degli ebrei e compaiono scritte inquietanti contro di loro. In vari Paesi, tra cui l'Italia, si sono registrati episodi non belli contro gli ebrei.
In Turchia, le sinagoghe e le chiese non possono essere costruite a vista.
Ossia non possono aprirsi verso la pubblica via ma sono "incluse" in edifici e cortili. Questo a causa di una legge dell'Impero Ottomano.
Inoltre, non dobbiamo dimenticarci di quanto succede a Cipro nord.
E poi, bisogna stare attenti a quello che succede in Iran.
Si sta manifestando tanto disdoro per quanto successo su quella nave battente bandiera turca mentre questo ed altri episodi che (per ragioni di spazio e di tempo) non sto qui a citare, passa sotto un VERGOGNOSO VELO DI SILENZIO O HANNO POCO RISALTO.
Questi cosiddetti "pacifisti" sono le stesse persone che vogliono il boicottaggio di Israele.
In questo senso, voglio fare mie le parole di un giovane che è in contatto con me su Facebook.
Si chiama Morris Sonnino e, commentando quanto da me scritto sul caso COOP-ISRAELE ha scritto delle cose che devono fare riflettere.
Sonnino ha scritto:
"C'è chi non ha voglia di rendersene conto, ma la sinistra italiana è da tempo avventurata su questa strada, è storia vecchia.
Ma che le grandi catene di supermarket si alleassero al crimine di condannare simbolicamente e teoricamente Israele a morire di fame è una penosa novità.
Oltretutto, boicottare Israele significa buttare alla spazzatura una valanga di invenzioni indispensabili.
Chi ha il coraggio, per restare alle scoperte recenti, butti quella dell'esame del sangue per classificare per curare la sclerosi multipla, con il congegno che ristora l'uso di arti paralizzati, la nuova invenzione che aiuta i bambini con gravi disturbi a respirare nel sonno, le recenti cure ell'Alzheimer, la riparazione del DNA e l'eliminazione delle manifestazioni del Parkinson.
Se si vuole boicottare Israele con coerenza bisogna eliminare il telefonino, i cui moderni miglioramenti sono figli della sede israeliana della Motorola, e anche il computer, i cui miglioramenti sono stati pensati dalla Intel in Israele...e questo è un piccolo spicchio di realtà.
Avanti dunque, ai boicottatori che la Coop e la Conad restino nel mondo sinistrese della menzogna, su di loro prevale la vergogna di avere disprezzato il contributo irrinunciabile che Israele dà al mondo.
Cordialmente."
Sonnino ha ragione. Pensate alla ricerca sul cancro (tema che mi è caro, visto che ho avuto casi in famiglia) o allo studio sugli introni del DNA.
Israele è in prima linea.
Volere la distruzione di Israele significa volere la distruzione di tutto questo.
Noi, ogni tanto, faremmo bene a metterci nei panni degli israeliani, prima di giudicare e di condannare.
Io non ho paura di farlo.
Cordiali saluti.

DUE PAROLE SUL CASO COOP-ISRAELE


Cari amici ed amiche.

Sul caso della Coop che ha deciso di sospendere la vendita dei prodotti ortofrutticoli israeliani che provengono dai Territori palestinesi occupati, esprimo la mia posizione.
Io ritengo molto sbagliata (e grave) la posizione della Coop.
Questa è una decisione che nulla ha che fare con la questione del commercio o della sicurezza alimentare.
Infatti, com'è noto, Israele ha un' agricoltura di buona qualità.
Anzi, per tanti versi è all'avanguardia.
Per un uomo che, come me, ha fatto studi scientifici ed ama le scienze, Israele merita attenzione perché è pioniere in queste cose.
L' agricoltura israeliana è riuscita a crearsi uno spazio in un ambiente arido e quindi molto difficile.
Quella della Coop mi sembra più una decisione politica.
Certamente, è grave!
Infatti, nei Territori lavorano molti palestinesi.
Quindi si rischia di creare un grosso danno all'economia che potrebbe riversarsi anche sul campo politico, proprio su ciò che riguarda i rapporti tra Israele e gli arabi.
Inoltre, trovo questa decisione scellerata, perché rischia di creare un clima di razzismo.
Scegliere o meno un prodotto in base alla provenienza rischia già di creare una discriminazione.
Faccio mie la parole del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha detto:
"Scegliere un prodotto sulla base della provenienza e non della qualità rischia di creare dinamiche di tipo razzista", a maggiore ragione in questo caso "in cui la decisione viene fatta in riferimento ai prodotti israeliani perché sono ebrei".
Questa decisione scellerata rischia di creare scontro e ritorsioni.
Ad esempio, come le Coop si rifiutano di vendere i prodotti israeliani, gli israeliani possono smettere di prendere i buonissimi cedri della Calabria, con un danno all'economia di questa regione.
A me sembra una una decisione scellerata!
Io, se al supermercato dovessi trovarmi di fronte ad un prodotto israeliano, lo comprerei.
A me non interessa che provenga da Israele. A me interessa la qualità.
Se è di buona qualità, perché non comprarlo?
Di certo, non devono essere certi signori di una certa ideologia a dirmi cosa devo comprare.
Cordiali saluti.

DA LA PLATA A MONTEVIDEO, QUANTA BELLEZZA!
















Cari amici ed amiche.


Lo posso dire, questo post è stato fatto "a quattro mani", in collaborazione con la signora Silvia Beatriz Quadranti, che mi ha sempre dato tante buone informazioni e queste bellissime foto.
Proprio ora, anche per ringraziare (con stima) Silvia della sua gentile collaborazione, vorrei parlarvi di alcune bellezze che si trovano in Argentina e in Uruguay.
Spero che questa collaborazione vada avanti.
Una di queste è la cattedrale di La Plata.
Dedicata all'Immacolata Concezione, questa chiesa è in stile neogotico e risale al 1884.
Ora, come dice anche l'amica Lisa Sannie Eliane Castelli (con cui mi trovo sempre a confrontarmi proficuamente sui Facebook), dopo l'exploit del neogotico gli stili artistici non ebbero più nulla di spirituale.
Ora, concordo con Lisa se si parla dell'Europa ed aggiungo che di per sé già il neogotico era meno spirituale rispetto al gotico del Medioevo.
Qui, infatti, il neogotico fu una "reazione" alla Rivoluzione francese e all'ideale illuminista e fù più culturale che spirituale in senso stretto.
In Argentina (e nelle Americhe in generale) gli stili medioevali hanno una funzione spirituale più marcata.
D'altra parte, in Argentina c'è una "cristianità giovane".
In Argentina c'è una profonda tradizione cristiana che si rende manifesta nei suoi monumenti.
Nel contempo, in quel Paese che tanto ci somiglia nella cultura e nelle persone, fu anche la voglia di recuperare il patrimonio europeo.
Il risultato?
Il risultato è questa bella chiesa simile alla cattedrale di Amiens (Francia) o a quella di Colonia (Germania).
Caratteristico è lo slancio verticale nelle due torri campanarie con un carrillon di 25 campane.
Realizzata in pietra rosa (Olivaria), nera (Calmuchita) e grigia (San Luis) questa chiesa ha una bellezza nel suo interno, ove si nota questa spritualità.
Molto bella è la statua dell'Immacolata Concezione.
Se dovessi avere la fortuna di andare a La Plata, una visita a quella cattedrale non può mancare.
In quella città c'è anche la Stazione, tra forme classicheggianti e liberty. Caratteristiche sono le vetrate.
Molto bello è anche lo stile del Palazzo del Governo della Provincia di Buenos Aires, iniziato nel 1883 e finito nel 1892 ed è in stile neorinascimentale.
Sono belli anche i quartieri in stile inglese sul Mar de La Plata, che ricordano edifici vittoriani, simili alla Borley Rectory, casa canonica inglese che pare sia infestata dai fantasmi.
Anche in Uruguay, vi sono bellezze caratteristiche da conoscere.
Una di queste la Fortaleza del Cerro, che risale al 1779 e che ospita il faro.
Un'altra è il Castello di Pittamiglio che per tanti versi ricorda il castello bavarese di Neuschwanstein (del famoso re Luigi II) o le costruzioni del Parco del Valentino, che si trova a Torino (qui in Italia).
Paesi come Uruguay ed Argentina (come anche quelli del Nord America) hanno un potenziale notevole per ciò che riguarda l'arte.
E' un patrimonio da conoscere.
Cordiali saluti.










domenica 30 maggio 2010

ACQUA PUBBLICA, NON E' UNA VERA QUESTIONE!


Cari amici ed amiche.
Vedendo una bacheca del mio ho comune, ho osservato il manifesto che parla della campagna referendaria per mantenere l'acqua pubblica.
E' una campagna fatta contro il provvedimento del Governo che punta a privatizzare le gestioni dell'acqua.
Io penso che questo non sia il vero problema.
Infatti, non è automatico che una gestione pubblica delle reti idriche dia un buon servizio al cittadino.
Il vero problema non è rappresentato dalla gestione pubblica o privata delle reti idriche ma dal rapporto qualità-prezzo del servizio erogato.
Ad esempio, un cittadino paga 100 Euro al mese per il servizio idrico e questo è scadente, sia da un punto di vista dell'efficienza che da quello igienico-sanitario.
Quindi, che sia un servizio pubblico o privato, non fa nessuna differenza.
Quel cittadino paga i suoi 100 Euro al mese per avere un pessimo servizio e poco gli importebbe che questo sia pubblico o privato ed avrebbe tutte le ragioni di sentirsi derubato.
Quindi non ci si deve scandalizzare sulle privatizzazioni ma bisogna focalizzare l'attenzione sulla tutela del consumatore.
In pratica sarebbe corretto fare delle norme per tutelare meglio l'utente di quel determinato servizio.
Con un consumatore tutelato, che il servizio idrico sia pubblico o privato non farebbe alcuna differenza.
Anzi, se c'è un servizio idrico a gestione privata che è efficiente nel rapporto qualità prezzo dove sta il problema?
Anzi, una situazione simile darebbe una grossa mano al Comune, che non avrebbe un peso sul bilancio.
Questi problemi non vanno affrontati con la demagogia ed un eccessivo populismo.
Cordiali saluti.

BRAVO MOURINHO, SEI UN CAMPIONE!




Cari amici ed amiche.
Sul sito dell'ANTIUAAR (http://antiuaar.wordpress.com/) ho letto un post che riguarda l'oramai ex allenatore dell'Inter José Mourinho (nella foto).
Da milanista, dico che Mourinho non mi è simpatico, da amante del buon calcio, dico che Mourinho è un ottimo allenatore ma da cattolico e da un punto di vista umano, dico che è una gran persona.
Egli ha testimoniato più volte la sua fede cattolica.
Il 05 ottobre 2008, dopo essere stato fotografato nell'atto di baciare un crocifisso, ha detto al Corriere della Sera: "Non sono superstizioso ma cattolico".
Il 01 novembre, dopo la partita di Reggio Calabria, l'allenatore portoghese cavò di tasca un crocifisso e lo diede ad un bambino disabile.
Alcuni, tra cui il sindaco di Reggio Calabria, fraintesero il gesto e pensò che facesse la carità a quel bambino e lo attaccarono.
La cosa si risolse perché fu solo un malinteso fatto in buona fede.
Questo, lo ritengo un gesto nobile.
Quel crocifisso ( a cui il tecnico teneva molto) sarà una cosa molto importante per quel bambino disabile.
Infatti, il crocifisso è un segno di speranza e di amore, CARITAS.
Io penso che con questo gesto Mourinho ci ha dato una lezione.
In un tempo come questo, in cui la fede viene irrisa e relegata solo al privato, lo Special One ha avuto coraggio.
Proprio così, oggi chi come Mourinho ha certe idee viene irriso e visto come un "mezzo prete", un "superstizioso" o peggio.
Io stesso ne so qualcosa.
Anni fa, andai in Abruzzo, e visitai il Santuario di San Gabriele del'Addolorata (nella foto). Da lì avevo inviato alcune cartoline a parenti ed amici.
Ne inviai una anche ad un mio amico di vecchia data.
Tempo dopo, tramite terze persone, venni a sapere che lui non gradì perché "era un'immagine del santo".
La cosa mi spiacque, anche perché venni a sapere che lui e la sua famiglia irrisero il santo e mi sentii irriso anch'io.
Anzi, venni a sapere che dissero queste parole:
"Ci ha mandato il santino!".
Purtroppo, di casi simili ce ne sono a iosa.
Vengono irrise figure come i calciatori Kakà, Cavani e Legrottaglie (tanto per rimanere in tema), quando mostrano le sottomaglie con scritto "I belong to Jesus", si strumentalizzano certe cose (come la pedofilia) per attaccare la Chiesa e si cerca di togliere Dio dalla vita pubblica delle persone.
E poi, trovo veramente brutto dipingere il culto della Vergine e dei Santi come superstizione, anche se questo campo merita un discorso più ampio.
La supestizione è figlia dell'ignoranza, la fede è una cosa seria.
Su questo versante, ritengo che Mourinho sia veramente un campione e l'ha dimostrato.
Bravo Special One!
Cordiali saluti.

sabato 29 maggio 2010

IL TEMPIETTO DI CIVIDALE DEL FRIULI, UN MONUMENTO CON UN NUOVO SIGNIFICATO


Cari amici ed amiche.
Vorrei parlarvi del Tempietto longobardo che si trova a Cividale del Friuli, un Comune che si trova vicino al fiume Natisone.
Questo luogo sacro è molto caratteristico per tanti motivi.
Il primo, è il fatto che esso è uno dei monumenti di epoca longobarda nel miglior stato di conservazione.
Il Tempietto, infatti, fu realizzato come cappella palatina della "Gastaldia" (Palazzo del signore della città).
Esso fu voluto da Astolfo, duca di Friuli dal 744 al 749 e re dei Longobardi dal 749 al 756.
In seguito, la Gastaldia venne trasformata in un monastero ed il Tempietto assunse una denominazione mariana.
Il secondo è rappresentato dalle decorazioni.
Esso consta di un'aula a base quadrata coperta da volte a crociera, con un presbiterio più basso e diviso da coppie di colonne in un loggiato a tre campate con volte a botte.
La chiesa ha il presbiterio orientato ad est.
Dal lato opposto a quello del presbiterio si entra nella chiesa. Su questa parete restano parti di affreschi e di stucchi.
La lunetta della porta è decorata con stucchi raffiguranti viti e fogliame, simboli di Gesù Cristo.
Al centro vi è raffigurato lo stesso Cristo tra gli angeli Michele e Gabriele.
A livello superiore, vi sono dei fregi molto caratteristici.
Qui vi sono delle raffigurazioni a rilievo di sante. Esse ricordano molto le decorazioni in stile bizantino.
Molto belli sono anche gli affreschi del presbiterio, al centro del quale vi è raffigurato un Cristo Pantocratore nella "Mistica Mandorla".
Caratteristico è il pavimento.
Qui, infatti, vi sono raffigurate in rilievo delle Stelle di Davide.
Il significato è controverso.
In origine, poteva essere un segno di disprezzo, in quanto gli ebrei venivano visti come gli assassini di Cristo.
Infatti, il pavimento viene calpestato.
Oggi, gli si potrebbe un altro significato.
Infatti, il pavimento è la terra e dalla terra traggono la vita le piante.
Ora, nella tradizione giudaica affondano anche le nostre radici.
Mi permetto di imitare il pensatore cattolico ultramontanista vissuto tra il XVIII ed XIX secolo Joseph De Maistre della situazione, dicendo che senza Ebraismo non può esserci il Cristianesimo e senza il Cristianesimo non può esserci la nostra religione, né il papa, né la Chiesa e né la conoscenza di quel Dio venerato dagli ebrei.
Forse, questa potrebbe essere una chiave di lettura di questo monumento che dal marzo 2008 è nella lista del dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
Cordiali saluti.

venerdì 28 maggio 2010

DUE PAROLE SULLE INTERCETTAZIONI

Cari amici ed amiche.


Vorrei dire due parole sulla questione delle intercettazioni.
Le intercettazioni sono utili alle indagini. Esse servono a ricostruire le eventuali situazioni illecite e a valutare i possibili reati.
Purtroppo, però, molto spesso vi sono situazioni di eccesso, per non dire di abuso.
E così, ad esempio, i testi con le parole delle persone intercettate vengono sbattute sulle prime pagine dei giornali, spesso ancora prima che inizi il processo in tribunale.
Inoltre, le persone coinvolte vengono a sapere di essere indagate ancora prima di ricevere l'avviso di garanzia.
Questo non va bene.
Infatti, così si fanno dei veri e propri "processi mediatici" contro le persone, ancora prima che inizino quelli in aula.
Anzi, molto spesso le persone vengono esposte ad un vero e proprio linciaggio mediatico e la loro vita è alla mercé del pubblico, in ogni suo aspetto.
Infatti, accanto alle eventuali situazioni illecite, molto spesso vengono esposte anche cose private, che esulano dalle indagini.
Ciò non è giusto!
Vi faccio un esempio. Io vengo indagato e parlo al telefono con un mio amico (o con un mio parente). Questi mi dice qualcosa in confidenza (ad esempio un suo disagio che non vuole dire a nessuno) e la telefonata viene intercettata ed il testo viene pubblicato sul giornale.
Immaginate cosa succederebbe su tutto ciò accadesse.
Quel mio amico ( o quel mio parente) si troverebbe con il suo problema esposto sul giornale e tutta la telefonata diventerebbe un "perverso intrattentimento" per il pubblico.
Sarebbe una situazione inaccettabile!
Bene fa il Governo a prendere dei provvedimenti.
Tra l'altro, voglio ricordare che in Gran Bretagna le intercettazioni vengono pubblicate a sentenza compiuta.
Riflettiamo.
Cordiali saluti.

GIUDAISMO E CRISTIANESIMO? NON POSSONO ESSERE CONTRO!








Cari amici ed amiche.


Da alcune stimolanti discussioni su Facebook con gli amici Lisa Sannie Eliane Castelli e Antonio Gomes, ho avuto l'idea di fare questo post.
Lo voglio incominciare con questa domanda:
Può un cristiano essere antisemita?
La risposta è no.
Tra Ebraismo e Cristianesimo vi sono contiguità e continuità.
Senza Ebraismo non ci può essere il Cristianesimo (e nemmeno la Chiesa) e senza Cristianesimo quel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe non sarebbe stato mai conosciuto in tutto il mondo ma sarebbe stato noto solo ad un popolo.
La figura di Gesù Cristo, il Figlio di Dio, fu quella che ruppe il muro tra giudei e gentili, insegnando proprio che quel Dio dei primi è anche il Dio dei secondi.
Va però ricordato che Gesù Cristo nacque nel popolo giudaico e che come un ebreo fu educato.
Quindi la teoria che ho citato prima regge.
Inoltre, noi cristiani con gli ebrei abbiamo in comune parte lo stesso libro, la Bibbia.
Gesù stesso disse "Io non sono venuto ad abolire la Legge ma a completarla" e riassunse il Decalogo in due nuovi comandamenti che dicono "Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze" e "Ama il prossimo tuo come te stesso".
Se ci si bada bene, lì sono riassunti i Dieci Comandamenti dati a Mosè.
E' amore verso Dio non avere altri idoli e a Dio solo si deve rivolgere la preghiera, non bestemmiare e santificare le feste così come è amore verso il prossimo non uccidere, non desiderare la donna e la roba d'altri o non rubare.
Purtroppo, in passato, tra ebrei e noi cristiani ci furono grosse incomprensioni (per non dire altro), proprio perché mancava la consapevolezza del fatto che le cose che ci uniscono sono di più di quelle che ci dividono.
Durante l'epoca nazista, non vi era solo l'odio verso gli ebrei (che portò alla tragedia della Shoah) ma era odiato anche il Cristianesimo.
Hitler diceva: "Un buon tedesco non può essere cristiano, seguace di quel Dio semita" e:
"Schiaccerò la Chiesa come un rospo".
Tra l'altro, tra le sue intenzioni ci fu quella di rapire il Papa e di distruggere la Chiesa.
Coltivò questo perverso progetto. Nei campi di concentramento, ci finirono anche molti preti come il luterano Dietrich Bonhoeffer ed il cattolico Giuseppe Girotti.
Con il Concilio Vaticano II e l'operato del pontificato del Venerabile Giovanni Paolo II (che era amico fraterno del rabbino di Roma Elio Toaff) le cose cambiarono.
Anzi, dalla denominazione "popolo deicida" gli ebrei hanno acquisito la dignità di "nostri fratelli maggiori", quali sono realmente.
Su Facebook mi sono confrontato con degli ebrei come la già citata Lisa Sannie Eliane Castelli, la signora Anat Hila Levi, la signora Sara Astrologo, Morris Sonnino ed altri. Mi scuso con loro se li cito.
Debbo dire che da questi confronti ne esco arricchito ed anche più convinto di quello in cui credo, ossia della mia fede cattolica.
Se un giorno, a Dio piacendo, dovessi andare a Gerusalemme, ovviamente farei una visita alla Basilica del Santo Sepolcro e a tutti i luoghi che ebbero a che fare con Gesù Cristo (ciò è cosa logica) ma visiterei anche il Muro del Pianto.
Se lo fece il Venerabile Giovanni Paolo II (che era un Papa) lo posso fare anch'io che sono un semplice fedele cristiano laico. Quindi Giudaismo e Cristianesimo non possono essere contro.
Cordiali saluti.







giovedì 27 maggio 2010

GLASTONBURY E LA STORIA DEL SANTO GRAAL E DI RE ARTU'




Cari amici ed amiche.


Voglio parlarvi di un argomento che è tema di qualche mia poesia, che volentieri vi fare leggere.
Voglio parlarvi della storia dell'Abbazia di Glastonbury.
Questo complesso monastico (oggi in rovina) si trova nel Somerset, una regione nel sud dell'Inghilterra ed ha una storia molto particolare.
In esso potrebbe esservi sepolto il mitico re Artù e la zona potrebbe essere l'altrettanto mitica Isola di Avalon.
Inoltre, pare che in questo luogo fosse nata la cristianità britannica, ad opera di quel Giuseppe d'Arimatea che nella Bibbia chiese a Pilato il corpo di Gesù.
Parliamo un po' della cronistoria di questo luogo.
In esso, prima dell'abbazia, vi era un complesso megalitico celtico.
Circa nel 300 BC, venne costruito il villaggio che durante il primo periodo romano (100AD) venne abbandonato a causa delle continue inondazioni.
Nel Medioevo fu fatta l'abbazia, le cui prime notizie risalgono al 705 AD.
Nel 1191 i monaci annunziarono che nella Lady Chapel della chiesa abbaziale vi erano sepolte le salme di re Artù e di sua moglie Ginevra.
Glastonbury diventò un centro di culto molto importante.
La storia di questo centro di culto finì nel 1539.
Cinque anni prima, re Enrico VIII ruppe i rapporti con la Chiesa di Roma ed assunse il governo della Chiesa cattolica inglese, la Chiesa anglicana.
Da lì, con l'impulso dell'astuto ministro Thomas Cromwell conte di Essex, iniziò a procedere con la soppressione dei monasteri, per avere i mezzi economici per combattere le guerre e per eliminare ogni opposizione alla sua politica.
Tra l'altro, qui nacque anche una diceria.
Questa leggenda parla dell'ultimo abate Richard Whiting che cercò di placare l'ira di re Enrico VIII che fu in procinto di sopprimere i monasteri.
Cercò di farlo mandadogli una torta natalizia con dentro gli atti di dodici proprietà.
Il dolce venne affidato al cameriere dell'abate Horner. Questi, però, se ne impadronì e diventò un possidente.
In realtà, il monastero venne soppresso nel 1539 e l'abate (beatificato dalla Chiesa cattolica il 13 maggio 1895) venne ucciso sulla vicina collina di Tor.
L'abbazia venne saccheggiata di tutti i beni preziosi e del piombo e venne distrutta.
Non lontano dal complesso cresce un particolare biancospino che è chiamato "Spina Santa" e che secondo la leggenda nacque dal bastone di Giuseppe d'Arimatea.
Questo biancospino (che fiorisce solo a Natale e in primavera) fu distrutto da un soldato di Oliver Cromwell durante la Guerra civile.
La leggenda dice che una scheggia di legno di questa pianta accecò questo militare.
Un nuovo biancospino venne ripiantato nel XX secolo.
Detto questo, passiamo alla "mitologia".
Il termine "Somerset" significa "mare d'estate".
Ora, taluni credono che qui vi fosse stata un'isola che oggi si può indentificare nella collina di Tor, ove vi sono i resti di una chiesa dedicata a San Michele (vi ricordate il post intitolato "Via Sancti Michaeli"? Un'altra coincidenza).
Secondo i miti qui fu anche re Artù, che taluni identificano nella figura storica di un capo britannico-romano di nome Riothamus ed altri in Costantino.
Questi, infatti risiedette anche ad Eboracum, l'attuale York, ove venne proclamato imperatore.
Inoltre, in questo luogo vi sono anche delle leggende sul Santo Graal.
Secondo una pia tradizione, Giuseppe d'Arimatea versò per terra una boccetta contenente sague di Cristo.
Da lì vennero fuori due sorgenti, la "White Spring" e la "Blood Spring".
L'acqua della prima contiene calcio e quella della seconda contiene ferro che, passando dallo stato ferroso a ferrico, precipita lasciando una patina rossastra.
Al di là delle leggende, Glastonbury è un luogo ricco di storia, di un tempo che oggi non c'è più, anche per colpa dell'uomo.
Cordiali saluti.






UNA FINANZIARIA CHE APRE LA STRADA ALLE RIFORME


Cari amici ed amiche.

Leggete il link http://www.governo.it/GovernoInforma/appoggio/SB-Finanziaria%2026_05_10.pdf che mi è arrivato tramite una newsletter del sito https://www.forzasalivio.it/.
Qui vi è il testo della Manovra Finanziaria che servirà a mantenere il bilancio in ordine e che eviterà il rischio di finire come la Grecia.
Questa legge contempla anche una SERIA POLITICA DI LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE e responsabilizza anche gli enti locali (Regioni, Province e Comuni) perché non facciano spese folli ed abbiano maggiore responsabilità nel gestire i bilanci.
Inoltre, essa accorperà enti come IPSEMA, ISPESE E IPOSTall'INPS-INAIL.
Questo semplificherà la burocrazia e aiuterà a contenere i costi.
Inoltre, sopprimerà quelle Province il cui numero di abitanti non supera i 220 mila.
La cosa più importante sta ne fatto che essa TAGLI ANCHE I COSTI DELLA POLITICA.
Questa riforma E' PROPEDEUTICA AL FEDERALISMO.
Infatti, il vero federalismo si può fare solo con la resposabilizazione di tutti nel gestire la cosa pubblica.
Meritano un applauso il presidente Berlusconi ed il ministro Tremonti.
Hann o dimostrato competenza ed amore per il nostro Paese.
Che Dio li benedica!
Cordiali saluti.

QUESTIONE GIOVANILE, DUE PAROLE

Cari amici ed amiche.

Sui noi giovani è stato detto molto.
Un noto Ministro dell'Economia ci ha definiti "bamboccioni" e altri ci definiscono edonisti ed egocentrici e poco propensi agli impegni seri.
Io penso che non sia giusto "sparare sul mucchio".
Ci sono i "bamboccioni" e gli edonisti ed egocentrici ma ci sono tanti altri giovani che non sono così e che, anzi, sono volenterosi e sempre pronti ad impegnarsi per sé stessi e per gli altri.
Questi giovani non sono valorizzati.
Io, spesso, mi trovo a confrontarmi con dei miei che vogliono fare ma che spesso non hanno la possibilità di esprimere tutte le loro potenzialtà nella realtà in cui vivono, a mio modo di vedere, anche per scarsa volontà delle istituzioni.
Ad esempio, nel mio Comune, Roncoferraro (in Provincia di Mantova), c'è la "Consulta Giovani".
Purtroppo, da varie notizie che mi sono state riportate, devo riscontrare che in essa non c'è progettualità e che c'è carenza di idee.
Un organo simile avrebbe maggiore utilità se, per esempio, usasse le sue energie per progetti come l'informazione (ad esempio facendo conoscere i programmi che la Regione Lombardia ha fatto per i giovani) oppure per fare eventi di spessore, come quelli culturali o discussione su temi di attualità.
Invece, lì ci si accapiglia sulla possibilità di fare una festa in piazza con tanto di DJ.
Non ho nulla in contrario verso questo evento ma un organo come la "Consulta Giovani" non può diventare come il "Comitato delle Manifestazioni", l'associazione che organizza le sagre e le feste di paese.
Io avevo fatto delle proposte (come quela di fare un evento culturale dedicato alla civiltà bizantina). Queste proposte sono cadute nel vuoto e ciò mi spiace.
Quindi, anche le istituzioni devono contribuire a valorizzare i giovani.
I giovani bravi ed intelligenti ci sono.
Io mi confronto con vari giovani, sia sulla rete che dal vivo.
Posso citarne alcuni, come Morris Sonnino, Riccardo Di Giuseppe, Antonio Gomes, Sveva Orlandini ed altri (di cui parlai nel link http://thecandelabra.blogspot.com/2010/05/un-discorso-difesa-di-riccardo-di.html).
Mi complimento con Antonio Gomes per il suo libro "Sentimenti politici di un ragazzo".
E' scritto con passione.
Posso citare anche Francesca Padovese, titolare del blog http://francescapadovese.wordpress.com) o il blogger Antares 89, titolare del blog "Le Torri di Malta" (http://blog.libero.it/Antares089/view.php?=nochache=125337005&ssonc=165512298).
Non mi dimentico di "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.it), diretto da Ricky Filosa.
Con persone simili, confrontarsi è un piacere così come è altrettanto piacevole anche il confronto con alcuni miei amici "veri", con cui ho condiviso molte esperienze, così come anche con mio cugino, quello che mi ha dato l'immaginetta della Sindone che è visibile su questo blog.
Molto spesso, leggo quello che scrivono i vari ragazzi su internet che ho citato così come ascolto quello che dicono i miei amici "veri".
Devo dire che è piacevole confrontarsi con loro perché non si parla solo di feste e di DJ ma anche di argomenti seri e più profondi.
Questo vuole dire che delle energie positive ci sono.
Vanno solo valorizzate.
Ricordiamoci anche le parole del Venerabile Giovanni Paolo II che disse ai giovani:
"Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla Sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi della cultura, di civiltà e di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!".
Sono parole sagge e molto attuali.

mercoledì 26 maggio 2010

ANTISEMITISMO E COMUNISMO







Cari amici ed amiche.

Da una stimolante discussione su Facebook ho preso gli spunti per fare una riflessione sul tema dell'antisemitismo.
Oggi, la cristianità, grazie a Dio, ha superato la questione. Con il Concilio Vaticano II si iniziò un cammino nuovo.
In quell'occasione, sugli ebrei, fu detto che la colpa della morte di Cristo non può essere addebitata a tutto il popolo ebraico del suo tempo e né, tanto meno, agli ebrei di oggi.
In pratica, il popolo ebraico non fu più visto come un popolo deicida.
Con il pontificato del Venerabile Giovanni Paolo II, con gli ebrei iniziò un'amicizia profonda, fraterna, come quella che legò il Grande Pontefice polacco al rabbino Elio Toaff.
Inoltre, le ideologie come quella di Julius Streicher (nella foto) e di Adolf Hitler (che tanto male facero nel XX secolo, con la Shoah) sono state sconfitte.
Il Nazismo fu un insieme di dottrine marcionite e neopagane con un forte indirizzo nazionalista.
Questo coacervo di ideologie portò a certe abomini come la Shoah.
Allora, l'antisemitismo esiste ancora?
Purtroppo sì!
Esso è ancora radicato nei gruppi estremi, sia di destra che di sinistra.
Proprio così. Qui entriamo nel vero argomento del testo. L'antisemitismo non è radicato solo in quelle ideologie che si rifanno al Nazi-Fascismo ma anche a quelle che si rifanno al Comunismo.
Infatti, preso come ideologia, anche il Comunismo è intrinsecamente antisemita.
Ora, qualcuno può obiettare e dire che Karl Marx era ebreo.
Io gli rispondo dicendo che è vero ma gli ricordo che Marx si convertì al Protestantesimo.
Stando così le cose, secondo il ragionamento prima citato, il Marxismo sarebbe di derivazione protestante.
La realtà non è questa.
Certamente, il marxismo non ha nulla a che vedere con l'Ebraismo e né con il Protestantesimo.
Infatti, come l'ebraismo, il Protestantesimo riconosce la presenza di Dio (ed una nobile etica ad Egli legata) mentre il Marxismo no.
Ideologicamente parlando, il Marxismo è ateo, anzi ATEISTICO.
Esso non solo rifiuta la religione poiché in essa individua una forma di alienazione, un pensiero artificiale che distrae l'uomo dai problemi reali e proietta in una sorta di mondo immaginario al di fuori di sé tutti i desideri repressi come la vita eterna, la giustizia e la felicità.
Questo, secondo il pensiero di Marx, la religione è lo strumento di chi sfrutta i più deboli.
E così, nei Paesi sovietici i comunisti imposero l'ateismo di Stato.
A farne le spese furono le Chiese cristiane (tanto la Chiesa cattolica quanto quelle protestante ed ortodossa).
Le chiese vennero demolite o chiuse e usate per altre attività, i preti vennero incarcerati e vennero scoraggiate le manifestazioni religiose pubbliche.
Anche per gli ebrei le cose non andarono bene.
Al tempo della Russia zarista si parlò tanto dei "Protocolli dei Savi di Sion" (un'opera diffamatoria contro gli ebrei che vennero accusati di fare un complotto giudaico-massonico, come illustra la locandina) mentre in seguito agli ebrei fu attribuita la Rivoluzione d'Ottobre.
Effettivamente, molti di quelli che fecero parte di quella Rivoluzione furono di origini ebraiche.
Pensiamo a Trotsky o a Bucharin.
Però, le cose cambiarono con Stalin.
Stalin mostrò quella che fu la vera natura del Comunismo, una natura che odia Dio. A questo unì anche il nazionalismo russo.
E così, oltre a fare quello che fece ai cristiani colpì gli ebrei, anche quelli che parteciparono alla Rivoluzione.
Egli usò le stesse accuse di complotto che furono usate dallo zar.
Fece sue le istanze dei "Protocolli dei Savi di Sion" .
Perché questo?
Il motivo è semplice.
Com'è stato detto, il Marxismo (preso come ideologia e filosofia) è antireligioso.
Ora, nei secoli l'elemento caratteristico delle comunità ebraiche fu proprio il loro attaccamento alla religione.
Era logico che per Stalin ciò turbava l'ordine.
Inoltre, egli vedeva negli ebrei delle spie dell'Occidente capitalista.
Da qui nacque l'antisemitismo "rosso".
Oggi, vi sono gruppi di estrema sinistra che tendono a tradurre la loro avversione verso l'America ed Israele in antisemitismo.
Fanno un po' come fecero i rivoluzionari francesi con la Chiesa, dopo la condanna della Costituzione civile del clero da parte del Papa.
Essi, infatti, tradussero l'anticlericalismo in odio verso il "clero refrattario" e in una politica scristianizzante.
Un percorso analogo lo stanno facendo questi gruppi di sinistra estrema con gli ebrei.
Dal bruciare la bandiera israeliana all'antisemitismo il salto può essere breve.
Tra l'altro, questo avvicina tali gruppi ad altri che si rifanno al panarabismo e al fondamentalismo islamico.
Guarda caso, vi sono molte manifestazioni in cui i gruppi di tutte queste componenti ideologiche manifestano insieme sotto la bandiera dell'antiamericanismo.
Cordiali saluti.














COREA DEL NORD, UN DRAMMA PER I CATTOLICI


Cari amici ed amiche.

Si parla tanto delle tensioni tra la Corea del Nord (comunista) e quella del Sud (liberista).
Purtroppo vi è un'altra questione e riguarda la Chiesa cattolica in Corea del Nord.
La Chiesa cattolica iniziò ad essere realmente presente in Corea dal XVIII secolo. Alcuni eruditi coreani iniziarono a leggere traduzioni della Bibbia in cinese.
Nel 1784 uno di loro, che si chiamava Lee Sung Hun, andò a Pechino per farsi battezzare dai missionari cattolici.
Egli diede vita ad una Chiesa cattolica coreana autoctona.
Nel XIX secolo questa Chiesa venne perseguitata e solo dal 1886, grazie ad un trattato tra Corea e Francia, il cattolicesimo ebbe la libertà, anche se le persecuzioni non cessarono.
Nel 1901 morirono circa 700 cristiani.
Durante la II Guerra mondiale, la Corea venne invasa dai Giapponesi e per la Chiesa ci furono nuove limitazioni.
Dopo il conflitto il Paese venne diviso nel Nord comunista e nel Sud liberista.
Mentre nella Corea del Sud la Chiesa cattolica crebbe tanto che oggi è una delle più vitali in tutta l'Asia. La Corea del Sud è lo Stato asiatico con il numero più alto di cattolici, superata solo dal Vietnam e dalle Filippine. Inoltre, dalla Corea del Sud proviene una buona parte dei missionari. Nella Corea del Nord, invece, per i cristiani iniziò una vera e propria "vita alle catacombe".
Ancora oggi, qui vi è questa situazione.
A metà del XX secolo il 30% degli abitanti di Pyongyang (capitale della Corea del Nord) professava fede cattolica.
Con l'avvento del Comunismo, le chiese ed i monasteri vennero distrutti ed i preti vennero arrestati.
Il delegato aspostolico, il vescovo americano Patrick James Byrne, venne arrestato e condannato a morte.
La sentenza non diventò esecutiva ma egli morì nei campi di concentramento. In queste strutture vennero rinchiusi molti cristiani, tra cui 166 sacerdoti, di cui non si sa nulla dalla fine della guerra.
L'annuario pontificio continua ad indicare come vescovo di Pyongyang monsignor Francis Hong Yong ho, che oggi sarebbe ultracentenario.
I cattolici nord coreani sono circa 40000 e possono esercitare solo attraverso l'Associazione Patriottica dei cattolici nord coreani.
Essa è analoga a quella cinese ed è una sorta di "Chiesa ufficiale" controllata ( ma non stipendiata) dallo Stato.
L'unica chiesa cattolica autorizzata è quella di Changchung a Pyongyang.
Chi partecipa a cerimonie al di fuori dei luoghi autorizzati viene messo a morte, così come chi porta le Bibbie. Il 16 giugno 2009 una cristiana di 33 anni di nome Ri Hon-ok è stata messa a morte per avere fatto circolare delle Bibbie.
Da cattolico dico che si deve pregare per la Chiesa che soffre in ogni dove.
Cordiali saluti.

martedì 25 maggio 2010

UN ENIGMA INGLESE, RE RICCARDO III




Cari amici ed amiche.




Vi voglio parlare di un antico enigma inglese, quello che rigaurda la figura di re Riccardo III (nella foto, 02 ottobre 1452-22 agosto 1485).
Intorno a questo sovrano inglese gira da secoli un inquietante (ma forse immeritato) enigma, quello che riguarda la sorte dei due giovani nipoti ed eredi al trono Edoardo (che sarebbe stato re Edoardo V) e Riccardo, figli del defunto re Edoardo IV, suo fratello.
Egli, salì al trono come reggente il 22 giugno 1483.
Egli fu duca di Gloucester e quando salì al trono l'Inghilterra era nel pieno della "Guerra delle due rose", una guerra civile scoppiata nel 1455 tra due famiglie nobili che erano i rami della famiglia reale dei Plantageneti, i Lancaster e gli York.
Su Edoardo e Riccardo fu applicato il "Titulus regius", un atto approvato dal Parlamento il 09 luglio 1483 che dichiarava illegittimi i due giovani principi e con il quale i Lords chiedevano a Riccardo di diventare re.
Questo provvedimento fu preso perché non fu riconosciuta la legittimità del matrimonio tra Edoardo IV ed Elizabeth Woodville.
Quindi, Riccardo III fu re mentre i due principi finirono nella Torre di Londra nel maggio 1483.
Qui successe la tragedia. Il 06 luglio 1483, i due giovani sparirono. Nel 1674 ci furono dei restauri nella Torre.
Durante gli scavi venne trovata una cassa metallica contenente due scheletri di bambini. Con le informazioni della "Storia di Riccardo III " di San Tommaso Moro, gli storici dell'epoca attribuirono quelle ossa ai due principi. Nella sua grande sensibilità, re Carlo II Stuart li fece seppellire nell'Abbazia di Westminster, con tutti gli onori.
Si raccontò che essi fossero stati uccisi ed il principale indiziato fu proprio re Riccardo III.
Proviamo a ricostruire i fatti.
Divenuto re, Riccardo si avvalse della collaborazione del un suo amico fraterno, Henry Stafford, secondo duca di Buckingham.
Di carattere incostante e scontroso, egli poi gli si rivoltò contro.
Perché questo?
La spiegazione può essere molto semplice. Infatti, anche il Buckingham era di sangue reale, in quanto nipote di Humphrey Stafford, discendente dei Plantageneti.
Anche lui avrebbe avuto tutto l'interesse ad eliminare i due fratelli e a rivoltarsi a Riccardo III, per eliminarlo. Dopo un fallito un fallito tentativo di rovesciare Riccardo III, il Buckingham fu giustiziato il 2 novembre 1483)
Era però un personaggio troppo inaffidabile.
Può esistere anche un altro "potenziale assassino" , Enrico Tudor, conte di Richmond (28 gennaio 1457-21 aprile 1509)
Come il Buckhingham, questi era di sangue reale, in quanto discendente dei Lancaster e figlio del fratellastro di re Enrico VI.
Anche il Richmond (che nel 1483 fu nominato capo dei Lancaster) aspirava a diventare re.
Una volta sparito il Buckingham, il Tudor mosse guerra a Riccardo III e lo sconfisse (ed uccise) a Bosworth il 22 agosto 1485.
La "Guerra delle due rose" finì ed Enrico Tudor diventò re con il nome di Enrico VII.
Un anno dopo (18 febbraio 1486) sposò Elisabetta di York. Ciò mise fine ad ogni rivendicazione da parte di quella casata.
Qui, però, vi è una situazione particolare, il "Titulus regius".
Elisabetta fu sorella dei due principi e quindi il "Titulus regius" la dichiarava illegittima.
Enrico VII abolì questo provvedimento. Facendo ciò, egli "riabilitò" i due principi che se fossero stati vivi avrebbero potuto aspirare al trono e mettere in pericolo il potere dei Tudor.
Anche Enrico VII avrebbe avuto tutto l'interesse ad eliminare i due giovani.
Inoltre, vi è una teoria che se dovesse essere vera avrebbe del clamoroso.
Secondo questa teoria, Riccardo III avrebbe protetto i due principi.
Li avrebbe fatti rinchiudere nella torre e renderli illegittimi per proteggerli.
In seguito, vedendo il pericolo, Riccardo li avrebbe fatti uscire dall'Inghilterra con nomi falsi.
Un caso realmente accaduto potrebbe avallare questa tesi.
Nel 1490, un tale Perkin Warbrek mosse guerra ad Enrico VII.
Secondo la storia ufficiale, questi nacque nel 1474 e visse in Francia.
Egli rivendicò il nome dicendo di essere Riccardo di Shrewsbury, il SECONDO DEI DUE PRINCIPI DELLA TORRE.
Nel 1499, Perkin venne sconfitto e portato a Londra, nella Torre.
Fu torturato.
Egli allora confessò di non essere Riccardo di Shrewsbury ma secondo alcuni la confessione è lacunosa e in realtà potrebbe significare che lui fosse veramente il principe della Torre.
Se tutto ciò dovesse rispondere a verità, si dovrebbero riscrivere i libri di storia e se il Tudor fosse stato dichiarato illegittimo, non ci sarebbero stati gli eventi successivi come lo Scisma anglicano operato da suo figlio Enrico VIII (1534) o anche il martirio di San Carlo I Stuart (30 gennaio 1649).
Tra l'altro, i Tudor fecero di tutto pur di screditare disonore Riccardo III.
Si racconta che il suo corpo fosse stato esposto nudo, prima di essere tumulato nella Greyfriars Church di Leicester.
Inoltre, la sua tomba fu distrutta durante la DISSOLUZIONE DEI MONASTERI operata da re Enrico VIII (1540)
Inoltre, le fonti storiche che riguardano re Riccardo III, sono di San Tommaso Moro, un uomo dell'epoca Tudor. Tra l'altro, Moro scrisse l'opera trent'anni dopo la morte di re Riccardo III.
Pensiamo anche a William Shakespeare che scrisse l'opera "Re Riccardo III" con la quale presentò il sovrano come un "gobbo infanticida".
Shakespeare era dell'epoca della regina Elisabetta I (1558-1603), guarda caso l'ultima Tudor.
Perché tutto questa acredine verso re Riccardo III?
Se tutti i teoremi che avrebbero visto i principi salvati da re Riccardo III dovessero essere veri, a chi sarebbero appartenuti quei due scheletri trovati nel XVII secolo?
L'odio dei Tudor verso Riccardo III può significare molte cose.
A prescindere dal fatto che sia vera o meno, questa vicenda è una storia affascinante e che dimostra che a volte il potere può diventare un peso molto grave che può portare pericoli a chi lo esercita.
Cordiali saluti.







lunedì 24 maggio 2010

VIA SANCTI MICHAELI




Cari amici ed amiche.

Voglio farvi fare un " viaggio ideale nella storia e nella fede".
Nel Medioevo i pellegrinaggi si facevano su vie come la il Cammino di Santiago di Compostela o la Via Francigena che univa Canterbury e Roma e che attraverso l'Italia portava i fedeli europei in Terra Santa.
Queste vie esistono tutt'ora e ancora oggi ci parlano della storia della nostra civiltà.
Accanto a queste vie reali ne esiste una "ideale".
Io l'ho chiamata, "Via Sancti Michaeli", la "Via di San Michele".
Proprio così. Idealimente esiste questa "via" dedicata a questo principe delle milize angeliche, colui che sconfisse il demonio.
Infatti, in Europa esistono tanti santuari e chiese dedicati a questo grande santo e vi è una curiosità.
Essi si trovano su una linea immaginaria che idealmente parte dalla Terra Santa e arriva fino in Cornavaglia.
Esempi? Un esempio è il Santuario di Monte Sant'Angelo. Questoluogo di culto ebbe origine in epoca longobarda (V secolo AD) e si trova sul Monte Gargano (in provincia di Foggia, nella foto), vicino al satuario del ben noto San Pio di Pietrelcina, che guarda caso, lottò anche lui contro il maligno. Inoltre, sulla facciata dell'ospedale "Casa del sollievo della sofferenza" (da lui fondato) vi è un'opera scultorea che raffigura San Michele in lotta contro Lucifero.
Infatti il culto di San Michele fu molto antico in quella zona e ben radicato.
Un altro esempio è la Sacra di San Michele (in Val di Susa, in Provincia di Torino).
Questo santuario che risale alla fine del X secolo AD (la sua costruzione iniziò sotto il pontificato di Papa Silvestro II) si trova su un monte con ripidi fianchi, quasi a volere fare comprendere la fatica che il fedele prova ogni singolo giorno.
In fondo, la vita è un pellegrinaggio.
Andando ancora più a nord-ovest, troviamo il santuario di Mont Saint Michel, presso la Penisola del Cotentin (in Francia).
Questo santuario si trova su un isolotto e risale al X secolo AD. Secondo la pia tradizione esso fu voluto da San Michele che ordinò al vescovo Auberto di costruire una chiesa a lui dedicata sulla roccia.
Il vescovo (che è santo della Chiesa cattolica) ignorò la richiesta finché non gli arse il cranio con un dito che gli forò la testa, pur lasciandolo in vita.
Con la Rivoluzione francese fu abbandonato ma poi tornò a nuova vita.
Esso è oggi un luogo in cui trovare pace e respirare quell'atmosfera che oggi non c'è più.
L'ultima grande tappa di questo "viaggio" si trova in Cornavaglia, al di là della Manica.
Qui vi è Helston, una ridente cittadina di origine mineraria della campagna inglese.
Secondo una certa tradizione il nome Helston (in cornish Hellys) significa "Pietra dell'Inferno".
Qui vi è una lunga tradizione di culto a San Michele. E' una tradizione popolare manifestata nel "Ballo Furry", un ballo medioevale che nemmeno la Riforma del XVI riuscì a sradicare.
Con re Enrico VIII i riferimenti al Papa vennero sostituiti con quelli alla corona. A Helston vi è una chiesa dedicata al santo. Essa è molto bella per i rosoni e l'enorme campanile.
Vi è quindi questa "Via Sancti Michaeli" che unisce l'Europa.
Se oltre che di questi monumenti, si parlasse anche del Michelaion di Costantinopoli o la Grotta di Lettomanoppello (in Abruzzo) si potrebbe capire meglio tutta la nostra storia e la grande devozione a questo grande santo.
Cordiali saluti.








domenica 23 maggio 2010

UN DISCORSO IN DIFESA DI RICCARDO DI GIUSEPPE E MIA

Cari amici ed amiche.

Ieri, il blogger Riccardo Di Giuseppe (http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/) mi ha informato che su Facebook qualcuno l'ha attaccato e ha definito "fake" (falso) il suo profilo.
Mi ha anche riferito che con eguale termine ha definito anche i profili altre persone , tra cui quelli di Morris Sonnino, Sveva Orlandini ed il mio.
Non conosco bene Riccardo Di Giuseppe e gli altri (quindi mi sembra eccessivo definirli "amici" nel senso letterale del termine) ma da quello che scrivono mi sembrano tutte persone perbene.
Quindi, hanno tutti la mia solidarietà.
Come pure il sottoscritto, essi sono stati definiti "infiltrati dell'estrema destra" e "falsi amici di Israele".
Per quello che so di Riccardo Di Giuseppe, posso dire che di certo non è di estrema destra.
Inoltre, trovo strano che un "fake" dia il suo numero di telefono e la sua e-mail, cosa che fa Di Giuseppe.
Se Di Giuseppe è un "fake", io sono il re d'Inghilterra. Se lo dovessi incontrare gli darei una stretta di mano. Di Giuseppe ha passione politica.
Per quanto riguarda il sottoscritto, io rispedisco al mittente questa accusa.
Tra l'altro, la persona che l'ha lanciata non mi conosce nemmeno né sui social-network e, tanto meno, nella vita reale.
Tra l'altro, questa persona offende anche coloro che, per esempio, hanno fatto diventare il sottoscritto amministratore delle proprie pagine su Facebook.
Esempi sono Antonio Gomes, un giovane politico barese, e l'Erboristeria l'Iris, già citata nel post "LA STORIA DI SIMONA, UNA GIOVANE VOLENTEROSA".
In altre parole, queste persone vengono fatte passare per sprovvedute, visto che, secondo il pensiero contorto di quel "signore", io sono un "fake".
Chi dice queste cose, non sa nulla di me.
Primo, io non sono un nazi-fascista. Io sono un cattolico praticante, conservatore moderato (su certi temi), riformista (su altri) e federalista. Sono filo-americano e filo-israeliano. Sono anche molto interessato su ciò che riguarda gli italiani all'estero. La mia prima attività "pubblica" riguardava proprio una comunità italiana residente a Tacuarembò, Uruguay.
Ho sempre detto ciò, publicamente e non solo.
Secondo, voglio fare notare che io mi iscrissi a Fb soprattutto per rendere più visibile la mia attività politica, specie nella realtà in cui vivo.
E' chiaro anche ad un bambino che se fossi un "fake" non potrei fare quanto detto e non avrebbe avuto senso la mia iscrizione al social-network.
Inoltre, trovo pavido e scorretto il tentativo di screditare delle persone su internet.
E' una cosa che già conosco, per esperienze personali del passato, anche recente. E' una cosa brutta!
Dopo questa ed altre cose che, per ragioni di tempo, non sto qui a raccontare, in me la tentazione di lasciare Fb è forte.
Detto questo porgo i miei cordiali saluti.

SOCIAL NETWORK E VALORI


Cari amici ed amiche.


In questo articolo commentai le parole dell'arcivescovo cattolico dell'Arcidiocesi di Westminster Vincent Nichols che definì i social network (Facebook in primis) disumanizzanti.
Sotto un certo punto di vista, l'arcivescovo Nichols ha ragione.
E' vero che i social network sono utili perché permettono scambi di idee da un capo all'altro della terra, senza spostarsi.
Io stesso, ho un profilo su Facebook, uno sul sito dell'Associazione dei Giovani Italiani nel mondo-Argentina ed uno sulla Community di Libero.
Ho molti scambi di idee e devo dire che sono proficui e che le persone con cui mi confronto sono di buon livello.
Però, l'amicizia, nel senso più vero e genuino del termine, è tutta un'altra cosa.
L'amicizia, che in greco viene chiamata philia (termine usato anche nell'enciclica "Deus Caritas Est" di Sua Santità Benedetto XVI) è prima di tutto un valore.
Nell'amicizia vi è una vera e propria comunione,in greco koinonia.
Nell'amicizia vi è condivisione di valori, di gioie e di sofferenze reali.
Questa è la vera amicizia.
Ora, i social network offrono la possibilità di dialogare ma non quella di condividere le cose suddette.
Infatti, l'amicizia vera si basa su esperienze reali.
Sorge quindi spontanea una domanda.
Le persone con cui si dialoga nei social network possono essere chiamate "amici"?
Io preferisco considerarle "potenziali amici".
Esse possono diventare amici (il che non mi dispiacerebbe) però va sempre tenuto presente che il valore intrinseco dell'amicizia dipende dalle esperienze reali.
Dobbiamo tutti riflettere.
In particolare, siamo noi giovani a dovere riflettere.
Infatti, oggi c'è una crisi di valori e l'amicizia non è immune da ciò.
Oggi, molti giovani si trincerano dietro il social-network perché propone "un rapporto umano senza sacrifici".
Questa, però, è pura illusione.
Fare veramente amicizia significa a volte anche "sporcarsi le mani".
Dio stesso si fece uomo in Gesù Cristo Suo unico Figlio. Non stette nel Suo mondo impassibile ma si mise in mezzo agli uomini.
Quindi lui stesso sperimentò in prima persona anche il vero valore dell'amicizia e perfino la drammatica esperienza del tradimento di essa.
E se Lui che è Dio ha fatto ciò perché non possiamo farlo noi?
Il social network può essere un mezzo per incominciare un'amicizia ma per viverla è meglio che vi siano espereienze concrete.
Cordiali saluti.

L'AVVELENAMENTO DELLO ZAR IVAN IV




Cari amici ed amiche.
Al nome di un sovrano vennero spesso attribuiti aggettivi.
Ad esempio, a Papa Leone I venne attribuito l'aggettivo "Magno", come anche a Carlo, imperatore del Sacro Romano Impero.
A un sovrano però venne attribuito l'aggettivo "terribile".
Dapprima, questo aggettivo fu attribuito a Ivan III (1440-1505) di cui un ambasciatore austriaco disse che "aveva uno sguardo così penentrante da fare svenire le donne".
Questo aggettivo gli fu strappato (a pieno titolo) dal nipote, lo zar Ivan IV (1530-1584).
Durante i suoi quasi cinquantaquattro anni di vita, Ivan IV acquistò questa fama di ferocia e crudeltà.
E fu una fama meritata.
Rimasto orfano di padre nel 1533, nei primi anni del suo regno (che iniziò nel 1547) Ivan dimostrò grande intelligenza politica.
Con lui, Mosca divenne la "Terza Roma" ed egli assunse il titolo di Zar, Cesare in russo.
Egli fu discendente diretto della nipote di Costantino XI Paleologo, ultimo imperatore bizantino.
Con un editto intimò ai nobili di portare a Mosca le loro figlie da marito, perché potesse scegliersi la futura moglie.
La sua scelta cadde su Anastasia, figlia del nobile Nikita Romanovic Zacharyn-Juriev.
Da pochi anni Ivan iniziò a manifestare degli sbalzi d'umore che con Anastasia riusciva a controllare.
La sua cruideltà iniziò a manfestarsi veementemente.
Nel 1547, alcuni rappresentanti di un villaggio della Moscovia si lamentarono presso di lui del governatore.
Egli ordinò alle sue guardie di cospargere gli uomini di acquavite e di bruciarne la barbe.
Mentre i soldati stavano eseguendo gli ordini del monarca, i servi vennero ad avvisarli che Mosca era in fiamme.
La capitale fu semidistrutta e morirono 1700 persone.
Lo zar credette che l'incendio fosse stato una punizione divina e lui (che era religiosissimo, tanto da segnarsi ad ogni boccone di cibo che mangiava) si pentì pubblicamente.
Intanto, con lui i Russi conquistarono il Kahnato di Kazan (1552). Inoltre, la sua fu una politica di apertura verso l'Occidente. Favorì i commerci con Paesi come l'Inghilterra.
Nel 1553, lo zar fu colpito da una grave febbre e nominò il figlio Demetrio quale erede.
I nobili non giurarono fedeltà all'erede.
Ivan poi guarì e decise di andare in pellegrinaggio ma mentre era in viaggio dovette tornare a Mosca.
Il figlio Demetrio morì annegato nel fiume Sesna.
Nel 1556, la città di Kazan si ribellò.
Le follia di Ivan si fece strada e la dimostrazione fu durante l'assedio della città ribelle.
Qui Ivan fece chiudere tutte le chiese ed i conventi (perché non potessero dare asilo alla gente) e fece fare un massacro in piena regola.
Sazio di orrore, Ivan dette ai superstiti il suo perdono e chiese loro di pregare per lui.
Per celebrare la vittoria di Kazan, Ivan fece edificare la più importante chiesa di Mosca, la cattedrale di San Basilio.
Fece fare una chiesa con nove cupole (una al centro e otto nei lati) che doveva ricordare Gerusalemme.
Alla fine accecare gli architetti perché non potessero costruire un edificio (da lui ritenuto) più bello.
La sua follia si aggravò nel 1560, con la morte di Anastasia, pare assassinata dai boiardi.
Qui scelse di creare l'Opricnina, una sorta di polizia segreta.
Il suo quartier generale fu Aleksandrovsk, ove Ivan fece costruire una sorta di "monastero" in cui stette anch'egli
Questa polizia seminò il terrore e, secondo certe stime, 10000 uomini caddero a causa sua.
Vittime principali dell'Opricnina furono i boiardi, classe feudale odiata dallo zar.
Inoltre, causò anche una grave carestia, a causa delle razzie.
Nel 1581 ci fu la tragedia. Ivan picchiò sua nuora (rea di essersi vestita in modo appariscente) con una violenza così furibonda e ne causò l'aborto. In seguito litigò con il figlio (anch'egli chiamato Ivan) e lo colpì con il suo bastone, la cui punta fu acuminata e di ferro. Il colpo fu mortale.
Si raccontò in seguito che quel fatto in poi, lo zar andasse in giro per il Cremlino pronunciando il nome di suo figlio. Si fece anche una lista delle persone contro cui vendicarsi.
Fu una lista fatta quasi con scrupolo religioso.
Nel 1584 capì che la sua vita era al termine.
Oramai malato chiamò suo figlio Fedor e lo proclamò suo erede.
Morì il 18 marzo 1584 mentre giocava a scacchi.
Sulla sua follia si disse (e si dice ancora oggi) molto.
Secondo certe teorie, pare che essa sia figlia delle violenze che subì da piccolo per mano dei boiardi.
E' una teoria veritieria, visto anche il suo odio verso di loro.
Inoltre, a contribuire a ciò ci fu anche la morte dell'amata Anastasia che lo rese selvaggio e crudele.
C'è però un'altra teoria. Secondo un'analisi fatta negli anni Sessanta, nelle sue ossa fu trovata una grossa quantità di MERCURIO.
Egli fu malato e soffrì sia di sifilide che di reumatismi.
Pare che, tra i vari medicinali, i suoi archiatri gli avessero somministrato dosi massicce di prodotti contenenti mercurio.
Questo potrebbe spiegare l'aggravarsi delle sue turbe psichiche e forse anche la morte.
Il caso di Ivan IV "Il Terribile" può essere la dimostrazione di tutte le contraddizioni della società di allora, una società in cui vi furono violenza a religiosità ed in cui spesso fu la superstizione a dettare la scienza.
Cordiali saluti.

sabato 22 maggio 2010

COMPLIMENTI ALL'INTER


Cari amici ed amiche.
Da milanista, faccio sportivamente i miei complimenti all'Inter.
Ha vinto meritatamente il Campionato, la Coppa Italia ed ora anche la Champions League.
Chi vince ha ragione e questo va riconosciuto.
Certo, da milanista non sono contentissimo ma devo riconoscere che ha meritato di vincere.
Agli interisti vorrei fare un appello.
Quando noi vincemmo la Champions League, la nostra società si scusò per lo striscione non bello contro i nerazzurri che fu esposto contro i nerazzurri.
Io mi auguro che non ci sia rancore.
Io sostengo la mia squadra ma non odio gli altri, cosa di cui sono accusato.
Tra l'altro, quando il Milan vinse la Coppa Intercontinentale nel 2007, gli interisti ci fecero gli onori di casa, prima del derby.
Questo va riconosciuto.
Io sono sicuro che ci sarà la stessa spotività da parte del Milan, sportività che ha sempre contraddistinto noi rossoneri, a cominciare dalla società.
In segno di sportività, stringo idealmente la mano agli interisti.
Cordiali saluti.

venerdì 21 maggio 2010

PARTITO REPUBBLICANO USA, E' ORA DELLA RISCOSSA


Cari amici ed amiche.
Prima di cominciare, faccio i miei complimenti a Francesca Padovese, autrice del post e del succitato blog.
Non la conosco bene ma,confrontandomi con lei, devo fare una constatazione. Devo dire che sa esprimere bene i concetti e ha arguzia ed intelligenza.
Inoltre, ha passione politica e la sa trasmettere agli altri.
Il Popolo della Libertà della sua zona farebbe a valorizzarla. Tra l'altro è anche impegnata nel sociale, con l'AVIS. Quindi fa anche una cosa nobile e darebbe un'immagine pulita alla politica.
Mi permetto una "battuta con un fondo di verità". Se, l'anno scorso, il PdL del mio Comune (Roncoferraro, Mantova) avesse avuto almeno un militante forte come Francesca, forse il centro sinistra del sindaco Candido Roveda sarebbe finito all'opposizione.
Detto, questo voglio parlare del Partito Repubblicano americano. Certamente, esso avrà risentito della sconfitta alle elezioni presidenziali del 2008 ma credo che ora sia arrivato il momento del riscatto.
A mio modo di vedere, il presidente USA Barack Hussein Obama (democratico) non sta operando benissimo.
Oltre al tema bene illustrato dall'articolo sul blog di Francesca, vi è anche la questione della riforma sanitaria.
Una riforma di questo tipo, da una parte, è vero darà copertura a tutti ma avrà dei costi sullo Stato.
Di conseguenza, chi governa sarà costretto ad aumentare le tasse.
In un momento di crisi come questo potrebbe essere deleterio sui cittadini USA.
Oltre, a questo, oggi vi è una crisi di valori.
Serve quindi una forza politica che sappia MANTENERE SALDI questi valori che sono insiti anche nel popolo americano.
Il Partito Repubblicano ha in sé questi valori più profondi del popolo americano.
Lo testimonia anche il buonissimo rapporto che ci fu tra l'amministrazione di George Walter Bush e la Santa Sede.
Il Partito Repubblicano USA ha in sé i valori cristiani e del liberismo.
Oggi, questi valori servono più che mai.
Credo che questa possa essere l'occasione per un riscatto del Partito Repubblicano.
Termino dicendo che ho un sogno.
Sogno che qui in Italia un Popolo della Libertà che abbia le stesse caratteristiche del Partito Repubblicano americano.
Che sia un partito laico ma non laicista e di ispirazione cristiana ma non confessionale e che sia di una destra liberista e patriottica e lontana sia, ovviamente, dalle posizioni di partiti ultranazionalisti, anti-americani ed anti-israeliani come quella del partito di Jean-Marie Le Pen (in Francia) o quella di Forza Nuova (qui in Italia) e sia da quelle eterodosse di correnti come quella del presidente della Camera Gianfranco Fini.
Sogno un partito che sappia essere aperto a tutti.
A me piace Ronald Reagan (presidente dal 1981 al 1989). Lui fu un attore e non un politico di professione. Questa è una cosa che fa inorridire sia la sinistra, che dei politici di professione ha sempre fatto un suo punto di forza.
Serve un PdL che sappia valorizzare proprio le figure che "non fanno solo politica" e che siano della società.
Dopo avere fatto questo augurio, porgo i miei cordiali saluti.

CELLULA ARTIFICIALE, DUE PAROLE




Cari amici ed amiche.
Ieri, un team di scienziati americani capeggiati da Craig Venter è riuscito a creare una cellula con un genoma artificiale. Il cardinale Angelo Bagnasco (nella foto) ha definito questa scoperta "frutto dell'intelligenza umana che è dono di Dio".
In realtà, questa non è tanto una scoperta.
Infatti, in precedenza si potevano sintetizzare i geni del DNA (acido desossiribonucleico, nella foto), tramite l'enzima della trascriptasi inversa.
Questo enzima è già presente in natura, nei retrovirus (virus ad RNA, tra i quali è menzionato l'HIV, agente eziologico dell'AIDS).
Tramite gli amminoacidi di una proteina si può trovare la sequenza dell' m-RNA (RNA messaggero, acido ribonucleico) che codifica per ottenerla, poi da lì si può trovare il gene del DNA.
Già si fa così per sintetizzare l'insulina.
Una volta sintetizzato il gene che codifica per ottenere questo ormone proteico lo si inserisce in un virus batteriofago temperato (che non fa il ciclo litico) che, a sua volta, lo inietta in un batterio coltivato, come l'Escherichia coli.
Questa batterio così ricombinato inizia a produrre insulina umana.
Nel caso della scoperta di Venter, vi è una cellula con il genoma sintetico.
Ora, la scoperta può anche essere positiva.
Infatti, da lì si possono trovare rimedi contro i tumori e si possono creare anche organi per i trapianti o si possono sintetizzare antibiotici più efficaci.
Per contro, devono risultare legittime alcune perplessità.
La prima, riguarda l'uso che si può fare di questa scoperta.
Infatti, un uso improprio o criminale di essa potrebbe avere conseguenze catastrofiche sull'umanità.
Ad esempio, se tutti i procedimenti per ottenere la celula artificiale dovessero cadere in mani sbagliate (come quelle dei terroristi) queste potrebbero creare anche armi di distruzione di massa, come quelle batteriologiche. Ad esempio, si potrebbe creare un batterio resistente ai farmacicapace di provocare una malattia che potrebbe sterminare interi popoli.
La seconda, riguarda la possibilità di aprire la strada all'eugenetica, con tutte le questioni etiche e scientifiche.
Scoperte come quelle di Venter non vanno demonizzate ma vanno sempre usate per il bene.
Cordiali saluti.











































giovedì 20 maggio 2010

UNITA' D'ITALIA, PROCESSO NECESSARIO MA...




Cari amici ed amiche.




Anch'io esprimo un commento sull'unità del nostro Paese.

Sono passati 150 anni da questo processo che formò il nostro Paese e sono ancora molti i dibattiti e le critiche su di esso.
Io provo a dare una mia interpretazione.
L'unità d'Italia fu un processo necessario.
Con la caduta dell'Impero Bizantino (1453) e la scoperta dell'America (1492), il bacino del Mediterraneo iniziò a perdere la centralità nelle rotte della navigazione.
L'Italia (che dalla metà del VI secolo era divisa) diventò così una terra in balia degli stranieri e sotto la costante minaccia dei Turchi che avevano il progetto di conquistare Roma e di fare una moschea al posto della basilica di San Pietro.
Quindi, l'Italia fu il ventre molle dell'Europa e fu terra di guerra e di conquista per Spagnoli, Francesi e Tedeschi.
Il caso della calata dei lanzichenecchi a Roma (1527) fu eclatante.
Inoltre, gli Inglesi assunsero il controllo delle rotte commerciali e dominarono sul commercio di prodotti d'uso, come lo zucchero.
Quindi, le navi inglesi iniziarono ad entrare con una certa spregiudicatezza nel Mediterraneo.
Nei secoli XVIII e XIX l'Italia fu in balia di tutto ciò ed isolata dalle importanti rotte del commercio.
Quindi, il processo di unificazione fu necessario per porre fine a tutto questo e per avere un forte Stato al centro del Mediterraneo.
Però, questo processo non si sviluppò bene.
In realtà, esso non fu un "processo naturale di unificazione" come lo Zollverein tedesco del 1834.
Fu un "processo forzoso" portato avanti dal Regno di Sardegna (Piemonte) e dalla Spedizione dei Mille promossa da Giuseppe Garibaldi (1860) che non tenne di molti aspetti della situazione reale.
Le varie realtà italiane erano tra loro troppo diverse ed i tredici secoli di divisione accentuarono queste differenze.
Questo "processo forzoso" ebbe delle conseguenze negative.
La prima riguardò lo scontro con la Chiesa cattolica.
Infatti, la tradizione cristiana di tutti gli Stati italiani sarebbe stata un buon collante per un processo unitario.
Invece, chi volle l'unificazione del nostro Paese si mise contro la Chiesa. Pensiamo alle leggi del 1850 , dette anche "leggi Siccardi", del Regno di Sardegna.
Pensiamo a Garibaldi che defini Papa Pio IX "un metro cubo di letame" .
Pensiamo anche all'erezione della statua (voluta da Ettore Ferrari) che ritrae Giordano Bruno e che si trova in Piazza Campo de' Fiori a Roma.
In origine si volle fare la statua con il dito puntato contro il Vaticano.
Fu una provocazione anticlericale (ed anticattolica).
Il processo unitario fu fatto contro la Chiesa.
La seconda conseguenza negativa fu l'organizzazione centralista del nuovo Stato italiano che, nei suoi primi anni, vide una prevalenza di elementi piemontesi.
Da ciò venne fuori una politica poco sensibile ed incapace di capire i problemi del Sud.
Questo "vulnus centralista" venne portato avanti anche dal Fascismo.
Quindi, l'Italia fu unita con un processo che andava contro la sua natura.
Sarebbe stato più corretto che il processo unitario fosse avvenuto con un metodo più graduale, magari incominciando dall'unione doganale fino ad arrivare ad un patto federativo tra gli Stati italiani, proprio come fece la Germania.
Inoltre, si sarebbe dovuta creare una "laicità positiva", una laicità che non avrebbe dovuto essere contro la Chiesa ma che, al contrario, avrebbe rinvedicato per la religione un suo spazio nella vita pubblica.
Oggi, noi dobbiamo riflettere.
Certamente, sono d'accordo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto) quando affermò che coloro che hanno velleità secessioniste fanno un salto nel buio.
Però, serve una revisione di tutto il sistema.
Oggi c'è ancora la "Questione meridionale" , che è bene illustrata anche nel libro scritto da Antonio Gomes (e che ho avuto il piacere di leggere) "Sentimenti politici di un ragazzo".
Accanto alla "Questione meridionale" ve n'è una "settentrionale", ossia di un Nord che produce e che è vessato da un'eccessiva pressione fiscale e che dallo Stato riceve meno soldi.
E' logico che l'equilibrio rischia di spezzarsi.
Servono quindi delle serie riforme, prima tra queste il federalismo.
Ne va del futuro del nostro Paese.
Cordiali saluti.







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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.