Su "Panorama", vi è un articolo di Paolo Del Debbio che è intitolato "Un commissario straordinario per la scuola". Tra la carenza di aule per il distanziamento, le carenze nel trasporto pubblico e l'incubo della "Dad", la didattica a distanza, la scuola rischia di ripartire veramente male.
Come recita il titolo dell'articolo di De Debbio, servirebbe un commissario straordinario per la scuola.
Ora, la "Dad" sarebbe un grosso problema.
Infatti, la scuola non è solo luogo di insegnamento di materie e di nozioni ma è anche luogo di formazione della persona, anche attraverso la socializzazione.
Con la "Dad", la socializzazione non c'è.
La socializzazione avviene con la frequentazione.
Noi rischiamo di avere dei ragazzi più soli, meno capaci di socializzare, più egoisti ed immaturi sul piano psicologico e sociale.
Questo è molto grave.
I giovani di oggi saranno uomini e donne insicuri ed incapaci di avere relazioni autentiche.
Ad aggravare la situazione, vi è anche la questione degli insegnanti non vaccinati.
Ora, non fare lavorare gli insegnanti non vaccinati potrebbe portare al rischio di avere una carenza di docenti.
Dunque, ci sarebbe un altro problema.
Propongo alcune soluzioni.
Per esempio, non sarebbe il caso di impiegare i pullman delle agenzie turistiche per aiutare il trasporto pubblico?
Non sarebbe il caso di far fare i tamponi agli insegnanti, così da accertarsi che non siano infetti, a prescindere dal fatto che siano vaccinati o meno?
Se un insegnante non fosse vaccinato ma risultasse negativo al tampone, potrebbe lavorare in santa pace.
Lo stesso dicasi per gli autisti degli autobus, visto che qualcuno vorrebbe imporre l'obbligo vaccinale anche per loro.
Ricordo che il vaccino non è obbligatorio, visto che anche la Costituzione vieta di imporre l'obbligo vaccinale.
Non si può scherzare con il futuro dei nostri ragazzi.
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