Su "Panorama", vi è un articolo di Mario Giordano che è intitolato "Il dottore che non piaceva a Big Pharma".Il fatto che il medico Giuseppe De Donno non sia stato gradito a Big Pharma è certamente vero.
Certe cose debbono essere dette.
Egli non era un No Vax.
Infatti, egli si è vaccinato a fine dicembre.
Quindi, non è giusto erigere il dottor De Donno a "Santo Patrono dei No Vax".
Tuttavia, a differenza di certi virologi da talk show, egli non si batteva contro il Covid a parole e in televisione ma con i fatti e nelle corsie degli ospedali, con la sua cura al plasma.
Purtroppo, quella cura non piaceva a coloro che avevano altri progetti, progetti di business.
Ora, la cura al plasma avrebbe potuto anche aiutare la campagna vaccinale, allungando così la sperimentazione del vaccino, anche riguardo agli eventuali effetti avversi.
La cura in questione era efficace.
Evidentemente, per alcuni, i denari interessano di più della salute delle persone.
Si doveva fare tutto subito.
Così, la cura al plasma del dottor De Donno è stata boicottata.
Ciò è stato fatto con presupposti bizzarri.
Per esempio, si diceva che il sangue prelevato negli ospedali non fosse sicuro.
Contro il dottor De Donno, si è detto e scritto di tutto.
Basti pensare ai post sui social network di Roberto Burioni e di Selvaggia Lucarelli e agli articoli di Marcello Sorgi.
Il titolo di quest'ultimo è eloquente poiché recita: "De Donno si è ucciso per un fallimento professionale".
L'accanimento è stato fatto sia quando egli era ancora in vita che dopo la sua morte.
Quando una persona dà fastidio ad un certo gruppo di potere, economico e politico, la si deve eliminare.
Non la si elimina uccidendola.
La sia elimina facendola passare per "pazza" e delegittimandola.
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