Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

martedì 21 dicembre 2010

RAPPORTO STATO-CHIESA? LA STORIA NON E' QUELLA RACCONTATA!





Cari amici ed amiche.


Molto spesso, converso sul rapporto tra Stato e religione.
In una conversazione con un mio cugino io ho detto che la Chiesa non instaurò mai una teocrazia e che il suo rapporto con gli Stati fu più complesso ed articolato di quanto si possa immaginare.
Ciò è vero. La storia non è quella raccontata da certi libri che parlano di "teocrazie".
Nel 313 AD, con l'Editto di Milano voluto dall'imperatore romano Costantino I, la Chiesa non fu più perseguitata.
Acquistò quindi un forte potere politico ma lo Stato concorse in ciò.
Con la caduta dell'Impero d'Occidente (476 AD), la Chiesa divenne il punto di riferimento delle popolazioni sopraffatte dai Barbari.
Mentre in Occidente vi era questo, in Oriente l'imperatore aveva potere anche sulla Chiesa.
Egli, infatti, presenziava e presiedeva i concili, prendeva testa alle processioni ed aveva un largo potere decisionale in materia religiosa.
Il Papa non poteva tollerare ciò.
L'imperatore Giustiniano I (482-565) tentò di arrivare ad una mediazione con lui ma non vi riuscì.
Anzi, lui diede l'inizio a un fenomeno chiamato "cesaropapismo", ossia all'ingerenza dei sovrani secolari nella materia religiosa.
Questa ingerenza si fece forte sotto l'imperatore Leone III Isaurico (675-741), quando emanò il decreto dell'iconoclastia, ossia il divieto di prestare culto alle immagini sacre.
Questo decreto venne poi ritirato ma tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente si allontanarono sempre di più ed arrivarono allo scisma del 1054 AD.
In Occidente, fu la Chiesa a diventare un punto di riferimento vero.
Grazie all'opera di evangelizzazione dei popoli barbari, la Chiesa poté ridisegnare il volto dell'Europa e ciò culminò con l'incoronazione di Carlo Magno a imperatore del Sacro Romano Impero nella notte di Natale dell'800.
Quindi, la Chiesa fece una grande opera di ricostruzione dell'Europa.
Questo, però, la mise anche in una posizione difficile.
Dal X secolo, infatti, tra Papato ed Impero ci furono dei rapporti difficili.
Furono dei rapporti molto complessi.
Infatti, da una parte, il Papa aveva bisogno dell'imperatore, per portare avanti il suo magistero e difendersi.
Dall'altra, l'imperatore non poteva prescindere dal Papa, per mantenere il potere e se veniva scomunicato perdeva il proprio potere.
Particolarmente duro fu lo scontro dovuto alle investiture dei vescovi, la "Lotta par le investiture".
Questo scontro fu causato dal fatto che vennero creati i "vescovi-conti", ossia degli amministratori ecclesiastici che, in quanto più colti e fedeli di quelli laici, erano usati dagli imperatori per amministrare le terre imperiali.
Questi vescovi dovevano giurare fedeltà all'imperatore, secondo il diritto feudale.
D'altro canto, gli vescovi dovevano fare riferimento anche al Papa, in quanto capo visibile della Chiesa.
Gli imperatori, quindi, si arrogarono il diritto di nominare i vescovi ed anche i Papi.
Il Papato non volle e ci fu lo scontro.
Aspro fu lo scontro tra il Papato e l'imperatore Enrico IV (1050-1106) che fu risolto dal Concordato di Worms del 1122 che fu stipulato da suo figlio Enrico V e Papa Callisto II.
Con questo concordato il Papa nominava i vescovi e l'imperatore dava loro i poteri feudali.
Tuttavia, ci furono ancora problemi tra il Papa e l'Impero.
Le tensioni cessarono nel XIV secolo, quando ci fu il declino del Papato e dell'Impero.
Ne parlai nell'articolo intitolato "Stato e Chiesa, un rapporto storicamente complesso", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/stato-e-chiesa-un-rapporto-storicamente.html.
Qui, però, emersero gli Stati nazionali (come Spagna, Francia ed in Inghilterra) con monarchie forti.
Queste monarchie volevano avere il controllo sulle Chiese dei loro Paesi, sia per motivi politici e sia per motivi economici.
Infatti, la Chiesa era molto ricca e potente.
L'occasione la ebbero con la Riforma protestante (1517 AD).
In molti Stati, il passaggio al protestantesimo venne deciso dai reggitori secolari che videro in esso l'opportunità di aumentare il proprio potere e di incamerare i beni della Chiesa per finanziare le guerre.
Ciò successe nella Svezia di re Gustavo Vasa (1496-1570), nella Danimarca di re Cristiano III (1503-1559) o nell'Inghilterra di re Enrico VIII (1491-1547), anche se in quest'ultima ci fu un diverso processo di Riforma.
Dopo la Controriforma (o Riforma cattolica) la Chiesa ebbe una ripresa ma nel XVIII secolo ci furono i regalismi.
Apparentemente, i sovrani secolari (come il re di Francia Luigi XIV, 1638-1715) si mostrarono accondiscendenti verso la Santa Sede ma, nel contempo, cercarono di limitare il potere del Papa nei loro Stati.
Si cominciò a parlare di Giurisdizionalismo, Gallicanesimo e Giuseppinismo.
In pratica le Chiese dei vari Stati dovevano essere assoggettate al potere del re, pur restando in comunione con Roma.
Basti pensare alla politica dell' imperatore del Sacro Romano Impero Giuseppe II (1741-1790) o al Granducato di Toscana sotto Pietro Leopoldo (1747-1792).
Inoltre, nacquero correnti come il Giansenismo.
Inoltre, si stavano diffondendo le idee dell'Illuminismo che spesso si misero in contrasto con il Cristianesimo.
In questo clima di divisioni, la Chiesa affrontò lo scoppio della Rivoluzione Francese (14 luglio 1789).
In quel contesto, la religione cattolica non fu più religione di Stato.
Anzi, la Chiesa francese si spaccò in due tra clero giurato (che giurò fedeltà alla Costituzione civile del clero, promossa dal governo rivoluzionario) e clero refrattario, che rimase fedele al Papa.
Quest'ultimo fu perseguitato.
Ci fu la scristianizzazione operata da Jacques René Hébert (1757-1794) che vollew sostituire il Cristianesimo con una religione neopagana della Dea Regione.
Con Napoleone (1769-1821) venne ripristinata la religione cattolica ma per essa rimasero forti limitazioni.
Fallita la Restaurazione (che avvenne dopo il Congresso di Vienna 1814-1815) si fecero avanti l' idea nazionalista e quella socialista che caratterizzarono sia il XIX che il XX secolo.
Con l'unificazione dell'Italia (1861) e la "Breccia di Porta Pia" (20 settembre 1870), il potere temporale del Papa cessò e in Italia ci fu un forte anticlericalismo ed una tensione tra Stato e Chiesa che fu risolta dai "Patti Lateranensi" del 1929.
Intanto avanzavano le idee di Karl Marx e di Friedrich Nietzsche.
E così, in molti Stati si cercò di spazzare via la religione e la visione del Cristianesimo, con queste idee.
Si tentò di fare questo nella Germania nazista, nell'Unione Sovietica e in tutti i Paesi comunisti, nella Spagna del 1931, nel Messico di Plutarco Elias Calles e nel Portogallo, dopo la rivoluzione del 1910.
Anche nell'Italia fascista si tentò di limitare la Chiesa, nonostante i "Patti Lateranensi".
Oggi, il rapporto tra Stato o Chiesa è ancora complesso (basti pensare, ad esempio, alla Spagna di Zapatero) ma si sta andando verso una "laicità positiva" in cui, pur essendo indipendenti l'uno dall'altro, lo Stato e la Chiesa collaborano in modo costruttivo per il bene della gente.
Cordiali saluti.





5 commenti:

  1. Buon Natale!
    E grazie di leggere quello che scrivi, e anche delle foto che posti.
    Conosco Mantova, Le Grazie e vorrei sapere
    se c'è ancora quel coccodrillo appeso alle Grazie che fu trovato nel lago, e poi imbalsamato.
    Ciao e scusami (*:*) AUGURI !!

    RispondiElimina
  2. Mi permetto di darti del tu.
    Di che ti devi scusare!
    Non mi hai mica offeso.
    Anzi, con piacere ti dico che il coccodrillo imbalsamato è ancora appeso alla volta del Santuario della Beata Vergine di Grazie.
    Di recente, è stato restaurato.
    Quel coccodrillo è simbolo.
    Nella simbologia medioevale, i rettili, ad eccezione della lucertola, erano il simbolo del Male.
    Quel coccodrillo appeso alla volta della chiesa è una sorta di "allegoria" del Male sconfitto.
    Esso sta a significare la vittoria di Cristo.
    Tenuto in quella posizione, ha la funzione di tenere lontano il Male dalla chiesa.
    Cordiali saluti.

    RispondiElimina
  3. Ah dimenticavo!
    Faccio i miei migliori auguri di buon Natale e di un Anno nuovo sereno anche a te e ai tuoi cari.

    RispondiElimina
  4. Ma certo che mi devi dare del tu. Grazie della
    notizia del coccodrillo restaurato e sempre appeso, io non ne sapevo piu' nulla.
    Alle Grazie, sul piazzale ogni anno si svolge
    la festa dei 'Madonnari' che arrivano da ogni parte per dipingere le loro Madonne.
    Bellissima festa.
    Sono kimty ed ho un blog su Libero e ti ho messo fra gli 'amici' per leggerti.
    Grazie e ciaooo (*:*)chiara

    RispondiElimina
  5. Va bene, Chiara!
    Hanno restaurato sia il coccodrillo che le statue che ci sono all'interno del santuario.
    Cordiali saluti e di nuovo auguri!

    RispondiElimina

Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.