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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 17 dicembre 2010

GESU' ERA UN RIVOLUZIONARIO?


Cari amici ed amiche.
Riprendo un argomento toccato in un articolo precedente che era intitolato "Chi uccise realmente Cristo?", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/chi-uccise-realmente-cristo.html.
Ora, leggendo l'articolo, sorge una domanda.
Gesù era un rivoluzionario?
Prima di rispondere a questa domanda, va fatta una considerazione.
Dal 37 AD, la Terra Santa fu una provincia dell'Impero romano.
Fu, però, una provincia molto difficile da gestire.
Infatti, il popolo ebraico era contro il dominio romano, sia per ragioni politiche che religiose.
Infatti, i Romani avevano un culto politeistico e sincretico poiché, oltre agli dei tradizionali, accoglieva anche le divinità delle popolazioni assoggettate.
Inoltre, vi era anche il culto dell'imperatore.
Quindi, su quella religione si fondò il sistema politico dell'Impero.
I popoli che venivano assoggettati potevano conservare i loro dei (che finivano nel Pantheon di Roma) ma dovevano riconoscere anche le altre divinità.
Ora, gli Ebrei erano (e sono) monoteisti.
Questo cozzava con la logica dell'impero. Da qui nascevano tutti gli scontri in Terra Santa.
Vi erano vari gruppi di Ebrei che volevano la cacciata dei Romani dalla loro terra e per questo aspettavano un Messia, un Salvatore.
Questo spaventava non poco i Romani e in particolare il governatore che ci fu al tempo di Gesù, Ponzio Pilato (16 BC-36AD).
I Romani erano visti dai Giudei come degli occupanti.
I Giudei, quindi, aspettavano il Messia (in greco Christos) che facesse quello che si aspettavano, ossia la cacciata dei Romani.
A tante persone fu attribuito questo ruolo. Altri se lo attribuirono.
Pensiamo a Giuda il Galileo, che nel I secolo AD fondò il partito degli Zeloti, a San Giovanni Battista, che venne ritenuto il Messia ma che fu il precursore di Cristo, o a Simone Bar Kochba, che nel 132 AD si proclamò Messia e venne sconfitto dai Romani nella III Guerra Giudaica.
Inoltre, ci fu un gruppo di ebrei chiamato Zeloti. Questo gruppo fu uno dei più strenui oppositori al dominio romano.
Tra questi vi furono i sicari, ossia dei miliziani armati di un coltello corto (detto sica) con cui uccidevano i Romani, tendendo loro agguati.
Particolarmente forti furono le tensioni in Galilea, la regione da cui proveniva Gesù, tanto è vero che con il termine "galileo" si indicava una persona sediziosa.
In questo contesto, i Romani e Pilato gestivano la Terra Santa.
Ora, va fatta una considerazione su Pilato.
Egli fu un uomo d'armi e lo dimostrò.
Proprio prima che ci fosse la crocifissione di Gesù, egli ebbe in progetto di fare un acquedotto, usando i soldi del Tempio di Gerusalemme.
Questo fece arrabbiare gli Ebrei che insorsero.
Pilato li fece colpire sia dai soldati in armatura e sia da quelli travestiti da gente comune ed armati di bastoni.
Durante gli scontri ci fu un omicidio, per il quale venne arrestato un tale Barabba, colui che venne liberato in cambio della crocifissione di Gesù Cristo.
Quindi, ci fu questa situazione.
Pilato ed i Romani, però, avevano degli alleati tra gli ebrei, i Sacerdoti del Tempio di Gerusalemme.
Questi ultimi erano una casta potente che, però, doveva obbedire a Roma, per conservare il suo potere.
I Romani, infatti, li potevano deporre e nominare a loro piacimento ma, nel contempo, avevano bisogno del loro appoggio per controllare il popolo ebraico.
I sacerdoti erano, quindi, dei collaborazionisti ed erano malvisti dal popolo ebraico.
Fu da tutto ciò che venne quello che seguì, ossia la crocifissione di Cristo.
Ora, parliamo di Gesù Cristo, nostro Signore e Figlio di Dio.
Gesù era un galileo e, come tale, fu visto come sedizioso dai coloro che avevano l'interesse a mantenere il potere, ossia i Romani ed i loro alleati, il tetrarca Erode il Grande (che non era nemmeno di origine ebraica ma nabatea) ed i sacerdoti.
Gesù veniva considerato dal popolo che lo ascoltava un rabbì, ossia un "maestro", quindi un uomo autorevole che parlava delle Scritture.
Questo spaventava molto i Romani ed i loro alleati, che lo vedevano come un capopolo che poteva creare problemi al dominio romano e, di conseguenza, al potere dei sacerdoti e di Erode.
Da qui, nacque, la decisione di eliminarlo fisicamente.
Ora, torniamo alla domanda.
Gesù era un rivoluzionario?
Gesù non aveva nulla contro i Romani, in quanto tali.
Nei tre Vangeli sinottici (quelli di Matteo, di Marco e di Luca) è citato l'episodio di un gruppo di ebrei che chiede a Gesù se sia giusto o meno pagare le tasse ai Romani.
Lui rispose chiedendo una moneta e domandando loro chi fosse raffigurato su di essa.
Quelli rispondono che vi è raffigurato Cesare.
Egli rispose con la celebre frase "Date a Cesare ciò che è di Cesare e date a Dio ciò che è di Dio".
Quindi, lui non incitò alla rivolta contro i Romani.
Però, il suo messaggio fu ben più potente.
Infatti, Gesù affermò la paternità universale di Dio.
Quindi, quel Dio degli Ebrei era il Dio Padre e creatore di tutti, Ebrei e non Ebrei.
Questo stava a significare, la messa in discussione del sistema romano, di cui ho parlato prima.
Fu questo a spaventare Pilato, Erode ed i sacerdoti.
Da qui avvenne l'episodio della crocifissione.
Per questo, il popolo ebraico è scagionato dall'accusa di avere ucciso Cristo.
Il messaggio di Gesù Cristo si diffuse ed uscì dalle comunità ebraiche.
Coloro che lo seguirono, che assunsero il nome di Cristiani, crebbero nel numero.
Il messaggio di Cristo fu potente perché predicava l'amore e la pace e portava a compimento la Legge ebraica, con i nuovo comandamenti che dicevano "Ama il tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze" ed "Ama il prossimo tuo come te stesso". Questi due comandamenti, riassumono il Decaologo ebraico.
Fu un messaggio di speranza e di valori che ancora oggi permeano la nostra società.
A causa di ciò, i Cristiani vennero perseguitati fino al 313 AD, anno in cui l'imperatore Costantino I stese l'Editto di Milano che rese il Cristianesimo una religione non più perseguibile.
Questa è, comunque, un'altra storia.
Gesù era un rivoluzionario ma la sua rivoluzione non fu politica e basata sulle armi ma fu una "rivoluzione dei cuori" e basata sulla Parola.
Non fu una rivoluzione contro un popolo ma per fare un popolo nuovo, demolendo il muro che divideva gli Ebrei dai Gentili.
Fu questa la vera rivoluzione.
Cordiali saluti.

4 commenti:

  1. Certo che lo era, disse di porgere l'altra guancia quando la legge dominante era quella del taglione.

    Per quanto riguarda la sua uccisione è fuori discussione che siano stati i capi del popolo ebreo(Vedi i sacerdoti ANNA CAIFA ecc.) coadiuvato da buona parte del popolo(Gesù o Barabba?) a volere fortemente la sua morte discapito del mondo di allora e di tutti noi.

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  2. Io ti rispondo con una domanda.
    Che interesse aveva il popolo ebraico ad uccidere Gesù?
    La risposta è NESSUNO!
    Gli unici che avevano l'interesse ad uccidere Cristo furono i sommi sacerdoti (che tu hai citato) ed il potere romano (rappresentato da Pilato) con cui i sacerdoti erano conniventi e che era inviso al popolo ebraico.
    La rivoluzione di Gesù fu, innanzitutto, l' avere messo in primo piano la paternità di Dio di tutti gli uomini.
    In pratica, Gesù affermò che il Dio degli ebrei non fu un "Dio nazionale contro gli altri dei" ma un Dio di tutti.
    In funzione di ciò venne tutto il resto!

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  3. Bravissimo, Antonio. Articolo entusiasmante, ragionato e documentato. Colgo l'occasione per rinnovarti i miei complimenti ma soprattutto augurarti un Buon Natale. Rita.

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  4. Grazie!
    Faccio anche a te e ai tuoi cari i miei auguri di buon Natale!
    Cordialità.

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