Battuto dall'Atalanta nello Stadio di San Siro con un risultato di 1 a 2, il Milan è stato buttato fuori dalla Coppa Italia.
A prescindere da un arbitraggio negativo, il Milan ha dimostrato nuovamente le sue pecche e i suoi limiti.
A questo punto, qualcuno dovrà prendersi le sue responsabilità e la prima responsabile di questa stagione deludente è la società.
Non ha esonerato un allenatore che, oramai, ha finito il suo ciclo.
Stefano Pioli ha terminato il suo ciclo nella scorsa stagione.
Si doveva prendere atto di ciò e dare il foglio di via all'allenatore parmigiano.
Ad aggravare la situazione di Pioli è anche la caterva di infortuni muscolari subiti dai giocatori.
Quando ci sono degli infortuni muscolari c'è un problema nella preparazione atletica.
L'allenatore ha delle responsabilità riguardo alla preparazione atletica dei giocatori.
Perché la società non è intervenuta?
Alla fine della scorsa stagione, qualcuno della società avrebbe dovuto dire a Pioli: "La ringraziamo di ciò che ha fatto in questi anni ma non intendiamo continuare con lei nella prossima stagione".
Invece, si è tenuto Pioli (con tutto il suo staff) e gli si è anche dato potere, con risultati scoraggianti.
Inoltre, la società ha preso dei buoni giocatori, come Ruben Loftus Cheek, Tijani Reijnders e Christian Pulisic, ma non ha fatto nulla per permettere alla squadra di fare il salto di qualità.
Per vincere tutto, si deve avere una panchina lunga.
Guardiamo, per esempio, l'Inter.
Il tecnico interista Simone Inzaghi ha tanti giocatori a sua disposizione.
Questo rende competitiva una squadra.
Quanto all'arbitraggio della partita tra Milan e Atalanta, come ho scritto prima, è stato discutibile.
L'arbitro Marco Di Bello non è stato all'altezza.
Ha fischiato un rigore dubbio all'Atalanta e non ha fischiato un rigore per il Milan.
Anche il rigore per il Milan poteva essere dubbio ma l'arbitro non ha deciso di non fischiare.
Al contrario, il rigore dubbio per l'Atalanta è stato fischiato.
Questo fatto dimostra che il Milan non ha peso come società.
Prendiamo come esempio contrario l'Inter.
Non voglio fare l'apologia dell'Inter.
Quella la lascio agli interisti.
Anzi, da milanista, non mi fa piacere vedere i "cugini" dominare e sono anche stufo di vedere la mia squadra umiliata nei derby.
Però, penso che si debba essere obiettivi.
Però, penso che si debba essere obiettivi.
Si attacca tanto una persona come il dirigente nerazzurro Giuseppe Marotta ma questi attacchi sono ingiustificati.
L'Inter ha un dirigente come Giuseppe Marotta, il quale è un bravo dirigente, sa di calcio, è competente e parla sempre nell'interesse della sua società.
L'Inter ha un dirigente come Giuseppe Marotta, il quale è un bravo dirigente, sa di calcio, è competente e parla sempre nell'interesse della sua società.
Si tratta di un dirigente della vecchia scuola, un dirigente come Adriano Galliani e Silvano Ramaccioni del Milan dei bei tempi.
Del resto, ricordo che Marotta partì dal basso. Me lo ricordo quando operava nel Venezia di Zamparini, quel Venezia che disputò la stagione 1998-1999 in serie A.
Del resto, ricordo che Marotta partì dal basso. Me lo ricordo quando operava nel Venezia di Zamparini, quel Venezia che disputò la stagione 1998-1999 in serie A.
Lui fu certamente tra gli artefici della promozione in serie A di quel Venezia.
Quindi, ha una grande esperienza e ciò gli deve essere riconosciuto.
Quando sente che l'Inter è danneggiata, Marotta interviene e parla pubblicamente e con forza, chiedendo rispetto per la sua società e fa bene.
La società nerazzurra dà l'impressione di essere presente.
Quindi, ha una grande esperienza e ciò gli deve essere riconosciuto.
Quando sente che l'Inter è danneggiata, Marotta interviene e parla pubblicamente e con forza, chiedendo rispetto per la sua società e fa bene.
La società nerazzurra dà l'impressione di essere presente.
L'immagine che si vede è questa e l'immagine è fondamentale.
Marotta sa dare una buona immagine all'Inter e quando si ha una buona immagine si è anche rispettati.
Al Milan di oggi manca un elemento di questo tipo. La società rossonera dà l'impressione di essere completamente assente e che coloro che operano al suo interno siano più inclini a trattare la parte finanziaria (cosa che sanno fare bene, visti i bilanci in positivo) che quella tecnica.
Perciò, il Milan non ha voce.
Io vorrei sentire Giorgio Furlani chiedere ed esigere rispetto per il Milan, esattamente come fa Marotta per l'Inter.
Al Milan di oggi manca un elemento di questo tipo. La società rossonera dà l'impressione di essere completamente assente e che coloro che operano al suo interno siano più inclini a trattare la parte finanziaria (cosa che sanno fare bene, visti i bilanci in positivo) che quella tecnica.
Perciò, il Milan non ha voce.
Io vorrei sentire Giorgio Furlani chiedere ed esigere rispetto per il Milan, esattamente come fa Marotta per l'Inter.
Se Furlani facesse ciò, l'immagine del Milan cambierebbe e acquisterebbe maggiore autorevolezza.
Se ci fosse stato al Milan una figura come Marotta, Pioli sarebbe stato esonerato.
Sia chiaro, io non ho nulla contro Pioli come persona ma debbo dire che ormai il tecnico parmigiano ha fatto il suo corso e le cose migliori che si sarebbero potute fare per il Milan e per lui stesso sarebbero state ringraziarlo del lavoro svolto in questi anni, esonerarlo alla fine della scorsa stagione e augurargli buona fortuna per il futuro.
Debbo dire che rimpiango i tempi di Berlusconi e Galliani.
A questo punto, l'attuale patron rossonero Gerry Cardinale deve prendersi le sue responsabilità, anche perché una squadra che non vince non porta soldi.
Debbo dire che rimpiango i tempi di Berlusconi e Galliani.
A questo punto, l'attuale patron rossonero Gerry Cardinale deve prendersi le sue responsabilità, anche perché una squadra che non vince non porta soldi.
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