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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 1 gennaio 2024

La cura Milei in Argentina


Prima di tutto, auguro buon anno a tutti.
Riporto questo stralcio di un articolo scritto da Federico Punzi su "Atlantico Quotidiano", il quale è intitolato "“Graduidamente” non esiste: la lezione di Milei che dovremmo imparare in Italia":

"La cura shock del nuovo presidente Javier Milei per rimettere in piedi l’Argentina non è fatta solo di privatizzazioni, riforme e misure di liberalizzazione economica – che abbiamo descritto in un recente articolo.
L’articulo 209

Lo shock è anche simbolico e culturale. Una norma potente, nota come articulo 209, contenuta nel progetto di legge omnibus di 664 articoli appena presentato al Congresso, prevede che d’ora in poi nella pubblicità di prestazioni o servizi statali di qualsiasi tipo, a livello nazionale, provinciale, municipale e della Città autonoma di Buenos Aires, non si potrà usare la parola “gratuito” o simili, e dovrà essere chiaro invece che si tratta di prestazione o servizio “pagato dalle tasse dei contribuenti”.

Milei ha spiegato che l’uso della parola “gratuito” in riferimento a questi servizi o funzioni non è che una menzogna. Ai cittadini si deve dire la verità e la verità è che nulla è gratis. I servizi pubblici sono sempre pagati da qualcuno, in genere con i soldi delle tasse, quindi a pagare il conto sono i contribuenti.
Soldi dei contribuenti

Così il neo presidente argentino si pone sulla scia di Margaret Thatcher e del suo celebre monito: “There is no such thing as public money; there is only taxpayers’ money” (“Non esistono soldi pubblici, esistono solo i soldi dei contribuenti”).

Lo stesso Milei in passato ne aveva parlato a proposito del sistema universitario: “Poiché nulla è gratis e qualcuno deve pagare per questo: sei disposto a pagare per indottrinare le persone per derubarti? Esiste libera concorrenza se qualcuno viene sovvenzionato? È etico che coloro che non frequentano sovvenzionino coloro che lo fanno?
”.

Quello del nuovo presidente argentino Javier Milei mi pare un programma ambizioso e condivisibile.
Lo statalismo è di per sé un male.
Infatti, lo statalismo serve solo a creare un sistema illiberale che si mantiene a scapito dei cittadini. 
Questo è lo statalismo.
Lo statalismo porta povertà.
La dimostrazione di ciò è qui in Italia.
Basta ricordare il Reddito di Cittadinanza, il quale non ha portato lavoro ma ha solo reso i cittadini dipendenti dallo Stato.
I cittadini erano pagati per non lavorare.
I cittadini erano pagati coi loro stessi soldi, i soldi dati dalle tasse.
Oggi, si paga un prezzo elevato di ciò.
Il compito dello Stato è quello di garantire la convivenza pacifica e civile tra cittadini.
Per esempio, lo Stato deve punire i reati. 
Invece, l'economia è data dai privati.
Il benessere è portato dalle aziende.
Si parla di massicce proteste in Argentina contro Milei.
Chi protesta è chi ha beneficiato del sistema statalista dei peronisti.
Questa è la verità.
Dunque, non si dia ascolto a certi giornali italiani che sostengono coloro che hanno dato il sostegno a Sergio Massa, lo sfidante peronista di Milei.
L'informazione è una cosa e la propaganda è un'altra. 






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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".