Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Marco Hugo Barsotti che è intitolato "La crisi energetica autoinflitta, nasce ben prima della guerra in Ucraina".
Ne riporto questo stralcio:
"TYRA SIBANDA: Qual è stata secondo lei la maggiore debolezza che ha causato la crisi energetica?DAVIDE CORNAGGIA: Il mio punto di vista è un po’ più sfumato rispetto a ciò che è stato trasferito dai giornali al pubblico. La crisi energetica è iniziata quando l’Europa, vale a dire la Germania ma anche altri Paesi, ha deciso di cambiare completamente il mix energetico, eliminando l’energia nucleare e non investendo nel nucleare come la Francia.
Ciò ha creato una domanda aggiuntiva perché l’unica alternativa disponibile a quel tempo era il gas naturale. Il carbone non era la scelta preferita per motivi ambientali. Inoltre, non è stato considerato che la produzione interna di gas naturale stava diminuendo drasticamente a causa di problemi nei campi di Groningen nei Paesi Bassi.
Groningen è un campo gigante che è stato sviluppato nel nord dei Paesi Bassi ma oramai chiuso a causa di tremori (piccoli terremoti, ndr). Come italiano, non li considero un vero terremoto perché sono solo intorno a 3,5 della scala Richter, qualcosa che in Italia non causa alcun problema. Anche un giapponese riderebbe di questo.
Ma avere poco gas dai Paesi Bassi ha significato che la Germania ha dovuto contare su Gazprom, e la risposta dei tedeschi – sempre ottimi pianificatori – è stato Nord Stream 2. Perché il gasdotto esistente, Nord Stream 1, stava funzionando in modo impeccabile, tanto che i prezzi del gas erano molto bassi.
TS: Dunque, anche se molti media si sono affrettati a incolpare la guerra Russia-Ucraina, la guerra è stata semplicemente una facciata per un problema preesistente…
DC: L’invasione russa ha creato alcune tensioni sui prezzi ma i prezzi più alti sono stati registrati in estate. A mio avviso, c’erano già elementi durante questa crisi".
Ora, faccio una mia riflessione.
L'Europa ha scelto di suicidarsi.
In nome della follia "green" dei seguaci della setta di Greta Thunberg, l'Europa ha deciso di rinunciare all'energia nucleare e ora sta rinunciando ai combustibili fossili.
La scelta di passare alle automobili elettrici rientra in quel piano folle, come rientra nel medesimo piano anche l'idea di fare costruire enormi parchi solari.
Ciò ha danneggiato l'Europa e ha avvantaggiato la Cina, che è produttrice di pannelli solari e di batterie per automobili elettriche, e certi magnati americani.
Questi ultimi sono interessati alle svolte "green" e sono disposti ad amoreggiare col Dragone asiatico.
I soldi uniscono anche coloro che apparentemente sono contrapposti.
Tutti noi sappiamo che a Davos si riuniscono i socialisti coi Rolex, coloro che pretendono di insegnare a vivere a chi non ha, quando possiedono capitali immensi.
L'Europa, fulcro della cultura occidentale, ha scelto di suicidarsi per favorire questi soggetti.
Questo è l'andazzo.
Noi conosciamo bene coloro che governano l'Unione Europea.
Il governo europeo è in mano socialista.
Basta pensare alla coalizione attuale che vede il Partito Popolare Europeo e il Partito Socialista Europeo.
Quest'ultimo ha avuto una certa predominanza.
Gli effetti di ciò si stanno vedendo.
Gli investimenti in Europa stanno crollando.
L'Europa sta diventando sempre più dipendente dalla Cina e dai magnati appena citati, i quali vendono i loro prodotti e fanno lauti affari.
L'Europa perderà ogni rilevanza e politica, se non cambierà rotta.
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