Essere di destra mi costa ma...

Ripeto le parole scritte su questa immagine che ho postato su Facebook:

"Essere di destra è dura!
Essere di sinistra è più facile!

Però, preferisco essere di destra perché la destra rispecchia quello che sono.

Io non rinnego me stesso, anche se ciò mi costa". 

Questa è una mia riflessione e (fatemelo dire) è anche un'amara constatazione.

Mi ricordo di quella professoressa delle scuole superiori che, durante un'interrogazione di biotecnologia, mi disse di non citare il nazismo durante l'esame.

Io, però, citai la Germania nazista non per simpatia verso il nazismo (che non avevo e che non ho) ma per indicare il luogo ed il periodo in cui fu fatta la materia che stavo trattando nell'interrogazione. 

Se una determinata cosa fosse stata fatta in Unione Sovietica, avrei citato l'Unione Sovietica.

In verità, si sapeva delle mie idee di destra dichiarate e perciò dirmi quella cosa potrebbe essere stato spontaneo per la professoressa. 

Però, sembra che essere di destra, in certi ambienti, sia proprio come uno stigma, qualcosa di cui doversi vergognare.

In realtà, in qualsiasi realtà democratica e civile, esistono la sinistra e la destra che si alternano al potere a seconda di come vota il popolo.

Purtroppo, mi tocca constatare che qui in Italia essere di destra comporti attacchi di ogni tipo.

Questo è triste.

Oggi, noi abbiamo un Governo (democraticamente eletto) di centrodestra e la sinistra, che è all'opposizione, parla di pericolo di fascismo. 

Si parla di pericolo di fascismo anche nel restauro di un pennone, com'è avvenuto qui a Roncoferraro.

Evidentemente, la sinistra non ha argomenti.

Comunque, come ho scritto prima, essere di destra può costare...ma io non mi pento della scelta che feci tanti anni fa.

Io non rinnego me stesso.