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mercoledì 20 marzo 2024

Gesto della pistola, solidarietà al presidente Meloni

L'immagine dello studente che a Palazzo Madama ha mimato il gesto della pistola nella direzione del premier Giorgia Meloni deve farci riflettere.



L'altro ieri, durante una seduta in Senato, la premier Giorgia Meloni stava comunicando i provvedimenti che avrebbe preso.
Nella tribuna degli ospiti erano presenti gli studenti di una classe del Liceo scientifico Righi di Roma.
Uno di questi studenti ha mimato il gesto della pistola in direzione della premier.
Una insegnante è intervenuta e gli ha fatto abbassare il braccio e un commesso del Senato l'ha redarguito.
Per bocca del preside, la scuola nella quale il ragazzo studia ha condannato il gesto e si è scusata col presidente del Senato e col premier.
Ha annunciato anche una punizione per lo studente.
Quest'ultimo si è scusato ma ha detto anche che il suo dissenso rimane. 
Come ho scritto prima, questo gesto deve farci riflettere parecchio.
In primo luogo, quel gesto è stato fatto a ventidue anni dall'assassinio di Marco Biagi, il giuslavorista bolognese ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 18 marzo 2002.
In secondo luogo, quel gesto testimonia il fallimento della nostra società.
Si stanno crescendo dei giovani senza ideali sani.
Ciò si è visto anche recentemente, quando ci sono state le manifestazioni pro-Palestina organizzate da gruppi di sinistra giovanile estrema che si sono messi ad attaccare i poliziotti.
Anch'io sono stato studente e so bene che la certi movimenti sono molto radicati nelle scuole superiori e nelle università.
Purtroppo, la famiglia è in crisi e la scuola non educa.
Questi giovani sono lasciati allo sbando e seguono certi movimenti per poter "fare parte di un gruppo".
Certe idee fanno presa su molti giovani proprio per questo.
I movimenti che portano avanti quelle idee fanno leva su questa assenza di valori nella quale si trovano tanti giovani.
Lo vogliamo dire o no?
Io ebbi una certa educazione e imparai alla scelta a pensare con la mia testa e a non "seguire l'onda".
Infatti, scelsi la destra e quando  frequentavo le scuole superiori, le idee dei movimenti di sinistra giovanile non fecero certo presa su di me.
Però, tanti altri "seguivano l'onda" e (per esempio) partecipavano alle autogestioni, cosa che io non facevo. 
Oggi, noi vediamo delle famiglie sfasciate che non educano più.
Anche la scuola e l'università hanno perso la loro capacità educativa.
Tra l'altro, molti insegnanti sono di formazione marxista.
Così, il danno è fatto.
Quello che è accaduto alla premier è stato molto grave.
La libertà d'opinione è un diritto irrinunciabile, se si vuole vivere in una democrazia.
Però, certi gesti vanno oltre ciò che è un diritto sacrosanto. 
A lei va anche la mia solidarietà.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.