Prendo spunto da un articolo di Vincent Vega su "Atlantico Quotidiano":
"Tutti noi ricorderemo la IX legislatura del Parlamento europeo, quella che si chiuderà entro poche settimane, come quella che ha approvato in extremis la cosiddetta “direttiva case green”, specchio fedele della cifra politica di tutta la legislazione, l’ultimo colpo di coda del Parlamento più ideologizzato degli ultimi trent’anni, quello che ha elevato a verità non suscettibile di discussione il credo antiscientifico della teoria del cambiamento climatico causato dalle emissioni di CO2 di origine antropica, improntando l’intera azione legislativa a politiche dirigiste volte alla riduzione di quelle emissioni.
Politiche che non solo non stanno sortendo gli effetti desiderati – a fronte di una loro modesta riduzione in Ue, infatti, si registra un significativo incremento in Estremo Oriente secondo il principio empirico di conservazione delle emissioni di CO2 a parità di livello di benessere e di numero di individui che vi hanno accesso – ma stanno portando l’Ue alla desertificazione industriale e ad un inesorabile declino economico".
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