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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 29 novembre 2023

Coloro che si dicono contro la violenza praticano la violenza






Il caso di Giulia Cecchettin ha smosso le coscienze di molti.
La questione dei diritti delle donne è tornata alla ribalta.
Ci sono state delle manifestazioni di piazza.
Tuttavia, la situazione sta degenerando.
Le manifestazioni che ci sono state in questi giorni, infatti, hanno assunto toni eccessivi e violenti.
Basta pensare all'assalto ad una sede romana dell'Associazione Pro Vita & Famiglia, un'associazione che da anni si impegna per la difesa del diritto alla vita.
Anche la sede del quotidiano Libero è stata presa d'assalto, con insulti e minacce ai giornalisti.
Mi pare ovvio che a Libero e all'Associazione Pro Vita & Famiglia vada la solidarietà mia e non solo.
Oltre a ciò, ci sono stati anche degli attacchi al Governo con slogan di vario tipo.
Cosa c'entravano gli attacchi al Governo, ad un'associazione e a un quotidiano con la questione della difesa della donna?
Appare chiaro che la questione non sia più la difesa dei diritti della donna ma lo scontro col Governo.
Il Governo ha implementato delle misure per la difesa della donna ma questo non è stato neanche notato da quel mondo di sinistra che lancia invettive contro il centrodestra.
Anzi, le militanti femministe hanno continuato a manifestare con toni spesso inaccettabili.
Questo è anche paradossale poiché le contestatrici contestano un Governo presieduto da una donna che ha implementato delle misure per la difesa delle donne.
Inoltre, si dice di manifestare contro la violenza ma tra coloro che manifestano ci sono anche delle persone violente.
Se non è paradossale tutto ciò...non so cos'altro sia.
Dunque, parliamoci chiaro, quando parlano di "lotta al patriarcato" parlano di "lotta alla destra".
Lo vogliamo dire o no?
Riguardo alle minacce a Libero, faccio un appunto, rifacendomi a ciò che ha affermato il suo direttore editoriale Daniele Capezzone.
Se la sede di un giornale come la Repubblica o qualsiasi altro quotidiano non di destra fosse stata attaccata com'è stata attaccata quella di Libero, certa grande stampa avrebbe fatto dei grandi titoli e ci sarebbero state manifestazioni di ogni tipo.
Si sarebbe parlato anche di "democrazia in pericolo" e di "rischio di ritorno del fascismo".
Al contrario, è stata attaccata la sede di un quotidiano di destra e tutto passa in cavalleria.
Dunque, c'è anche il doppio standard e ciò non può essere accettato in una logica democratica.
Il premier Giorgia Meloni ha pienamente ragione nel trovare strano che chi dice di volere combattere la violenza usi a sua volta la violenza.
Questa è la triste realtà.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".