Il quotidiano "Italia chiama Italia" ha pubblicato un mio articolo intitolato "Una Chiesa americana insofferente".
L'articolo tratta il caso del vescovo di Tyler, monsignor Joseph Strickland, il quale è stato rimosso da Papa Francesco, per le sue posizioni critiche.
Oramai è un dato di fatto che la Chiesa americana sta dimostrando insofferenza verso le attuali scelte di Roma e Roma non sembra prestare ascolto ai vescovi americani.
Questo è appurato.
Se la Chiesa cattolica europea sta vedendo un peso sempre maggiore dei vescovi dell'area tedesca, i quali sono molto progressisti, la Chiesa cattolica del Paese a stelle strisce è di tendenza conservatrice.
Quanto sta accadendo potrebbe avere delle ripercussioni pesanti sulla Chiesa.
Anzi, lo spettro di uno scisma aleggia sul palazzo romano in cui è presente il Sinodo.
Gli americani non riescono ad accettare certi atteggiamenti che si vedono a Roma, la quale si sta legando sempre di più al carro tedesco.
Si può parlare di uno scontro tra due visioni di Chiesa.
Da una parte, ci sono i conservatori (tra i quali ci sono gli americani) e dall'altra ci sono i progressisti, coi tedeschi come capifila.
Si scontrano una visione tradizionalista ed una che tende a volere fare avvicinare la Chiesa cattolica a quelle luterane dell'Europa del nord.
Certo, il secondo modello di Chiesa, ad oggi, risulta perdente.
I numeri sono impietosi riguardo al crollo della frequenza della messa nelle chiese dell'Europa del nord.
Purtroppo, penso che non si possa non parlare di un'eventualità di uno scisma.
Il pericolo di una spaccatura insanabile c'è.
Se non a rompere non fossero i tedeschi (rischio del quale si parlava) non potrebbero essere gli americani?
Tutto può essere.
Questi sono tempi bui per la cristianità ed è bene prepararsi a tutto.
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