Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa prima pagina del quotidiano "Libero". Il caso di Giulia Cecchettin, la ragazza veneta uccisa dall'ex-fidanzato Filippo Turetta, fa discutere ed è finito nel tritacarne della polemica politica.
Per la sinistra, ormai ubriaca di ideologia woke, il maschio è criminale a prescindere.
La sinistra ritiene che un omicidio così efferato sia stato originato dal "patriarcato".
Così, vuole imporre l'educazione sessuale nelle scuole e non solo.
Vuole cambiare anche i vocabolari.
Però, i fatti dimostrano che i "femminicidi" qui in Italia sono sotto la media europea, mentre ci sono Paesi che la sinistra ritiene più evoluti nei quali il tasso di mortalità delle donne a causa della violenza di genere.
Un esempio è la Svezia.
Cosa dice la sinistra di fronte a ciò?
La sinistra tace.
Che l'uccisione di Giulia sia stata un brutale e barbaro omicidio è vero.
Nessuno può smentire ciò.
Che Filippo debba essere condannato è altrettanto vero ed ovvio.
Però, serve un bel po' di serietà nel trattare una vicenda simile.
Non si può buttare una simile vicenda nel tritacarne della politica.
Esistono le violenze degli uomini ai danni delle donne ma esistono anche le violenze delle donne ai danni degli uomini.
Dove sta scritto che solo l'uomo può essere violento?
Inoltre, ci sono anche le violenze ai danni di bambini e di anziani.
Di questo non si parla.
Una vicenda come quella di Giulia deve essere trattata come una triste vicenda umana e tenuta fuori dalla politica.
Solo così si possono valutare giustamente i fatti.
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