Il successo del libro del generale e la rabbia del popolo

Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Lorenzo Gioli che è intitolato "Il successo del libro di Vannacci? La pazienza è finita".

Ne riporto questo stralcio:

"È evidente a chiunque abbia occhi per vedere e orecchie per ascoltare: le frasi scritte dal generale Vannacci in un suo libro autoprodotto (“Il mondo al contrario”) e ribadite con nonchalance in diretta tv rasentano il grottesco. Ed è altrettanto evidente che chi indossa un’uniforme (o un toga, non dimentichiamolo) debba agire nell’interesse dell’intera nazione, dunque anche nell’interesse degli individui per cui prova disprezzo".

Io faccio il mio breve commento.

Non entro nel merito della questione, nella discussione inerente al libro del generale Roberto Vannacci.

Però, vorrei fare notare una cosa.

Il libro di Vannacci, che è intitolato "Il mondo al contrario", ha avuto tanto successo per tre motivi.

Il primo motivo è la curiosità.

Questo è ovvio.

Il secondo motivo è il fatto che un personaggio che appare come fustigato pubblicamente abbia il consenso delle persone.

Questa è la psicologia umana.

Chi appare come maltrattato ottiene consenso.

Il terzo motivo, che è quello più importante, è il fatto che la gente sia stufa del "politicamente corretto". 

Come disse Isaac Newton, ad un'azione corrisponde una reazione e la reazione può anche essere sproporzionata rispetto all'azione. 

Questo è un dato di fatto.

Per esempio, una persona riceve un pugno e l'altra può reagire. 

Quest'ultima può reagire sferrando a sua volta un bel pugno o prendendo un bastone e rompendolo sulla testa alla persona che ha offeso per prima o (peggio ancora) dandole una coltellata. 

Nel caso del bastone o della coltellata, ovviamente, la reazione è sproporzionata. 

Eppure, ciò accade nelle dinamiche psicologiche. 

Questo morbo del "politicamente corretto" ha pervaso tutti i settori della nostra società.

Il successo del libro di Vannacci è dato da tutto ciò.

Molto probabilmente, se non ci fosse stata tutta campagna mediatica, il libro di Vannacci non avrebbe avuto così tanto successo.

C'è tanta rabbia.

Tanta parte della politica non si rende conto di ciò e continua con l'atteggiamento "politicamente corretto".

Basta sentire parlare un personaggio come la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. 

La rabbia c'è ed è tanta. 

Ciò si vede sui social network, i quali sono una sorta di "valvola di sfogo".

Però, se i social network non bastassero ci sarebbe un problema.