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mercoledì 16 agosto 2023

Il fallimento della Primavera di Praga


Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Davide Cavaliere che è intitolato "Primavera di Praga: la repressione spense le illusioni dei “riformisti”".
Ne riporto questo stralcio:

"Nell’agosto del 1968, i carri armati del Patto di Varsavia e mezzo milione di militari uccisero la Primavera di Praga. Non fu, semplicemente, la fine di un ardito esperimento politico, ma anche una gigantesca sconfitta per il sogno di conciliare comunismo e democrazia. Il revisionismo marxista, lo sforzo teorico di riscoprire la dimensione umanistica e lo slancio emancipatorio della filosofia di Marx, subì un duro colpo".

Il comunismo non può essere democratico.
Anzi, il comunismo è un corpo estraneo rispetto alla democrazia, esattamente come qualsiasi altra idea totalitaria.
Il fallimento della Primavera di Praga certificò il fallimento di ogni tentativo di riformare il comunismo e di farne un'idea democratica. 
Il comunismo è irriformabile.
Lo si può rendere più presentabile ma resta sempre un'ideologia antidemocratica.
Già il concetto di "dittatura del proletariato" è qualcosa di estraneo rispetto ad una sana logica democratica.
Il comunismo si fonda sull'odio sociale e non sull'armonia sociale.
In una società comunista chi non è comunista viene perseguitato o peggio. 
Per questo motivo, il fallimento della Primavera certificò il fallimento di ogni tentativo di rendere umano il comunismo. 

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.