Oramai, il Natale è messo a rischio. Tale festa è messa a rischio da coloro che, in nome della laicità, dell'accoglienza e dell'inclusività, sono arrivati ad annacquarlo e a trasformarlo in una pantomima.
Basta pensare a padre Vitaliano Della Sala, parroco di Mercogliano, il quale ha avuto la pensata di creare un presepe con "due mamme".
Il prete che ha fatto ciò dovrebbe essere rimosso dalla parrocchia che amministra.
A Nantes, città francese, sono scomparse le insegne e le luminarie a tema natalizio, per "non offendere chi non è cristiano".
In una recita scolastica nel Padovano, il nome di Gesù è stato sostituito con "Cucù".
Qui nel Mantovano, il termine "cucù" non è molto lusinghiero.
Infatti, qui nel Mantovano, dire che una persona è "cucù" significa definirla tonta o darle dell'idiota.
Di primo acchito, la cosa può fare ridere ma non fa ridere.
Anzi, deve essere presa sul serio e farci preoccupare.
In nome del "politicamente corretto", noi stiamo distruggendo le nostre tradizioni.
L'esempio più lampante è rappresentato proprio dal Natale.
Non difendendo le nostre tradizioni, si fa sì che gli altri le attacchino.
I presepi vandalizzati sono la testimonianza di ciò.
Dunque, noi dobbiamo fare il possibile per salvare feste come il Santo Natale, per salvare anche la nostra civiltà.
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