Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 17 marzo 2012

IV DOMENICA DI QUARESIMA


Cari amici ed amiche.

Leggete i segunti testi:

dal II libro delle Cronache (capitolo 36, versetti 14-16.19-23):

"[14] Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme.

[15] Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché amava il suo popolo e la sua dimora.

[16] Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio. [19] Quindi incendiarono il tempio, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutte le sue case più eleganti.

[20] Il re deportò in Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del regno persiano,

[21] attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: "Finché il paese non abbia scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni".

[22] Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del Signore predetta per bocca di Geremia, il Signore suscitò lo spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per iscritto:

[23] "Dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e parta!"."

dal Salmo 136:


"R. Il ricordo di te, Signore, è la nostra gioia (dal sito "La Parola.it").
Lungo i fiumi di Babilonia,
là sedevamo e piangiavamo
ricordandoci di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre. R.
Perché là ci chiedevano parole di canto
coloro che ci avevano deportato,
allegre canzoni, i nostri oppressori:
"Cantateci canti di Sion!". R.
Come cantare i canti del Signore
in terra straniera?
Se mi dimentico di te, Gerusalemme,
si dimentichi di me la mia destra. R.
Mi si attacchi la lingua al palato,
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non innalzo Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia. R.".

Dalla lettera di San Paolo agli Efesini (capitolo 2, versetti 4-10):

"[4] Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati,

[5] da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati.

[6] Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù,

[7] per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.

[8] Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio;

[9] né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.

[10] Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo. "

e del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 3, versetti 14-21):

"14] E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo,

[15] perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna".

[16] Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.

[17] Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.

[18] Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
[19] E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.

[20] Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.

[21] Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio. ".

In questa Messa, Gesù ribadisce l'obbligo di fedeltà al messaggio che Dio ha dato all'umanità.Esso è un messaggio di redenzione e chi lo accetterà sarà salvato. Al contrario, chi non lo accetterà avrà la condanna.
Questo dimostra che di fronte a Dio l'uomo è libero.
Egli è libero di fare il bene come di fare il male.
Gesù lasciò questo messaggio a tutti, lo lasciò al popolo eletto, Israele, come a tutti gli altri popoli.
Egli fu un nuovo Mosè.
Infatti, come Mosè permise al popolo ebraico di lasciare la prigionia in Egitto, così Gesù permise (e permette tuttora) di lasciare la prigionia del peccato.
Inoltre, Gesù annunciò la sua morte, il mezzo con cui la Salvezza entrò nell'umanità, perché egli pagò un prezzo elevato questa salvezza.
Cordiali saluti.





Perché questo matrimonio non s'ha da fare

Cari amici ed amiche.

Leggete il testo di Giuliano Guzzo che ho trovato sul blog "Campari e De Maistre" .
Esso è intitolato "Perché questo matrimonio non s'ha da fare" e recita:

"Il pronunciamento della Corte di Cassazione, per la quale le coppie omosessuali - pur non potendo «far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all'estero» - hanno «diritto alla 'vita familiare'» e a «vivere liberamente una condizione di coppia», piace già a molti. Piace ai politici e agli intellettuali progressisti, ovvio. Piace a una buona parte di italiani, ormai persuasi della necessità di procedere ad un aggiornamento, per così dire, dell’idea di famiglia. E piace naturalmente al mondo gay, che per un riconoscimento giuridico della coppia omosessuale, lo sappiamo, si batte da tempo. Una sentenza che piace, quindi, e che certamente contribuirà a preparare il terreno al matrimonio omosessuale.
Il punto è – per venire al dunque - che questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai. Non basteranno, cioè, una o più sentenze e neppure una legge a rendere giusto e accettabile un matrimonio che non sia tra persone di sesso diverso. Lo sostiene il buon senso, lo conferma il caro Devoto-Oli, per il quale si ha matrimonio solo in presenza di un «rapporto di convivenza dell'uomo e della donna» (G. Devoto - G.C. Oli, "Dizionario della lingua italiana", Le Monnier, Firenze 2004, p. 1642), ma soprattutto lo dicono il diritto naturale e la tradizione. Se infatti è vero che l’omosessualità è presente praticamente in ogni cultura, è anche vero che mai nessuna civiltà – eccettuata quella occidentale di questi anni – ha pensato di istituzionalizzare legami affettivi che non fossero in qualche misura aperti alla procreazione. Cosa che le unioni omosessuali, «costitutivamente sterili», per dirla con Francesco D’Agostino, non possono né potranno mai essere.
Ecco che allora non c’entra, come pensa Nichi Vendola, una presunta «codardia della politica» e neppure la partita culturale di una destra che giocherebbe «in maniera reazionaria e medievale», bensì il bene dell’intera società, altrimenti condannata al disordine e all’estinzione. Rischio, quest’ultimo, particolarmente serio dalle nostre parti, se si considera quello che il quotidiano fondato da Antonio Gramsci – mica l’Avvenire o l’Osservatore Romano – ha pubblicato intervistando lo studioso britannico Fred Pearce il quale, in riferimento al nostro Paese, ha sentenziato: «Il vostro è un paese dominato dagli anziani. Se i tassi di natalità non aumentano, perderete l’86% della popolazione» (L’Unità, 15/4/2010).
Ma se anche l’Unità non vi sembrasse convincente, cari amici, potete sempre spulciare quel libro che i giudici della Cassazione conoscono benissimo e che, loro malgrado, parla chiaro. E definisce «la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». Otto parole che chiudono ogni discussione e confermano, più di ogni sentenza e di ogni argomento, un dato sul quale, per le ragioni fin qui esposte, c’è poco da discutere: nessun matrimonio s'ha da fare - né domani, né mai – che non sia quello tra uomo e donna. ".

Ringrazio l'amico Vittorio Leo, che stimo, che ha messo l'articolo su Facebook.
Ora, esprimo qualche mia considerazione.
Il termine "matrimonio" deriva da "madre" e "materinità".
Quindi, ciò implica la presenza di un'unione uomo-donna.
Infatti, per diventare madre, una donna ha bisogno di un uomo così come, per diventare padre, un uomo ha bisogno di una donna.
Questa è la natura.
Ora, una certa visione pseudo-scientifica afferma che la donna non ha bisogno dell'uomo per fare figli.
Addirittura, certi "pseudo-scienziati" si sono inventanti lo "sperma sintetico".
Questa è una forzatura della natura.
Fare scienza è una cosa, giocare a fare Dio è un'altra ed è molto pericolosa.
Sembra che qualcuno stia facendo di tutto pur di cambiare i connotati alla società.
Il rischio è che si crei un individualismo così forte da disgregare la società.
Qui sono in gioco la dignità della persona conosciuta come tale e che ci sia una grossa confusione.
Dal caos non nasce nulla di buono.
Cordiali saluti.


GRAN BRETAGNA ED ANGLICANI, COSA SUCCEDE?


Cari ed amiche.

Leggete l'articolo intitolato "I nuovi Unni" che parla del'omonimo libro di Gianfranco Amato e che ha una prefazione di monsignor Luigi Negri. Esso parla della scristianizzazione della Gran Bretagna.
Effettivamente, un problema simile c'è.
Esso è dovuto anche ad un indebolimento della Chiesa anglicana.
Questo momento di crisi potrebbe aggravarsi. Infatti, l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams ha annunciato le proprie dimissioni entro la fine dell'anno.
Come mostra l'articolo del sito "Vatican Insider" che è intitolato "Rowan e Benedetto, lo stesso sensus fidei" (del quale rinigrazio l'amico Angelo Fazio che l'ha messo su Facebook), tra l'attuale arcivescovo di Canterbury ed il Santo Padre, Papa Benedetto XVI, c'è una grande affinità.
Ora, il problema potrebbe porsi con chi succederà all'arcivescovo Williams a Lambeth Palace.
L'arcivescovo di Canterbury, infatti, è nominato dal Primo Ministro.
Ora, certe decisioni politiche (come quella sul matrimonio gay) potrebbero influenzare la nomina del nuovo arcivescovo e creare grossi problemi sia nella Chiesa anglicana e sia nei rapporti tra questa e la Chiesa cattolica.
In realtà non esiste una sola Chiesa anglicana ma esistono "più Chiese anglicane".
La Chiesa anglicana nacque nel 1534, dopo che Papa Clemente VII rifiutò di annullare le nozze di re Enrico VIII e Caterina d'Aragona.
Re Enrico VIII ruppe i rapporti con Roma e si sostituì al Papa nel governo della Chiesa d'Inghilterra.
Essa nacque come una Chiesa cattolica scismatica, poiché il re non apportò modifiche, anche se ruppe i rapporti con Roma e distrusse i monasteri.
I cambiamenti, però, ci furono durante il regno di re Edoardo VI (1547-1553).
Sotto l'impulso dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer, ci fu una Riforma protestante.
Nel 1549 fu scritto il "Book of Common Prayer", venne abolito il celibato ecclesiastico, vennero aboliti i culti mariani, quelli dei santi e certe ricorrenze cattoliche, vennero ridotti i Sacramenti, vennero tolte le immagini sacre dalle chiese, fu negata la transustaziazione e la Messa fu celebrata in inglese.
Con la regina Maria I (1553-1558) ci fu un ritorno al cattolicesimo ma fu un tentativo vano, poiché nel novembre 1558 la regina morì e la sua sorellastra Elisabetta I (1533-1603) ripristinò l'anglicanesimo, se pur in maniera più morbida.
Quindi, la Chiesa anglicana divenne una Chiesa di Stato, una Chiesa che però inizio ad avere al suo interno più correnti, una cattolicizzante, una protestante ed una critica, che nacque con l'illumunismo (detta anche "Broad Church" o "Chiesa Larga").
Queste due caratteristiche divennero il punto debole della Chiesa anglicana.
Infatti, con l'affermazione di idee rivoluzionarie che rifiutavano la politica e lo Stato e con la secolarizzazione, la Chiesa anglicana andò in crisi.
Ad esempio, la "Broad Church" tese ad accettare anche decisioni, come il matrimonio gay o le nozze in chiesa per i divorziati.
Questo spinse gli anglicani tradizionalisti a convertirsi al cattolicesimo.
Purtroppo, la crisi della Chiesa anglicana sta portando alla secolarizzazione della Gran Bretagna.
Qui c'è un altro aspetto importante.
Com'è noto, la Chiesa anglicana è capeggiata dal monarca.
Quindi, è strettamente legata al potere politico.
Con le tendenze "antipolitiche" di oggi, c'è anche un rifiuto della Chiesa d'Inghilterra, che è vista sempre di più come un apparato che vive sulle spalle dei cittadini.
Purtroppo, questa secolarizzazione e questa antipolitica stanno favorendo anche la cristianofobia.
A questo punto, il dialogo con la Chiesa cattolica può salvare il salvabile nella Chiesa anglicana ed arginare la cristianofobia.
Cordiali saluti.

venerdì 16 marzo 2012

COMUNISTI, PARLA GIUSEPPE SAGLIOCCO



Cari amici ed amiche.


L'amico Giuseppe Sagliocco (consigliere comunale del Popolo della Libertà di Lodi) mi ha fatto avere questa lettera via e-mail:


"Che il Pci, e i suoi eredi, abbiano sempre potuto contare su un sistema di finanziamenti e di affari non lo dicono le pochissime inchieste aperte, lo dice a storia. Che vale la pena ripercorrere. Nella seconda metà degli anni Settanta, il trasferimento alla Regioni di poteri con forte contenuto economico fu utilizzato con prontezza dal Pci, che si attrezzò per trarne i vantaggi resi necessari dalle difficoltà economiche in cui versava il suo principale finanziatore: l´Unione Sovietica. A quel tempo era possibile discriminare negli appalti le società cooperative da quelle ritenute capitalistiche. Era questo, dopo averlo creato, il clima >politico nel quale agiva il Pci. Nelle regioni rosse funzionava una sorta di holding che, avendo come patrimonio il consenso popolare, era presente sia nelle assemblee elettive che nelle giunte regionali, provinciali e comunali, >nonché nei Cda delle società partecipate. La Holding gestiva il potere >economico che controllava presidiando queste particolari partecipazioni, con intrecci per cui un consigliere di un Comune era presidente di una partecipata di un altro Comune, e investiva con saggezza al fine di arricchire il proprio patrimonio: il consenso. Inoltre, l´organizzazione del Pci si distingueva per >l´impiego dei contributi al partito. Gli utili della Holding non venivano destinati alla creazione di patrimoni personali: il patrimonio in costante crescita rimaneva al partito, mentre ai numerosi funzionari veniva assicurato un congruo vitalizio. Semplificando: il partito era il proprietario del beni e impiegava gli utili della Holding per produrre consenso; ai funzionari e ai militanti si assicurava una vita serena a carico dello Stato sociale (cioè a carico di tutti i contribuenti). L'amnistia dell'89, concessa improvvidamente dalla maggioranza di pentapartito che sarebbe stata di lì a poco travolta da Tangentopoli, cancellò il finanziamento illecito al Pci, che fu così l'unico partito protagonista del consociativismo della prima repubblica a restare in piedi dopo la tempesta giudiziaria. Poi si susseguirono una serie di stranezze come il miliardo di lire portato da Gardini a Botteghe Oscure su cui nessuno indagò seriamente, e quell'oliato sistema di finanziamento è sempre rimasto impunito. Oggi c'è l'inchiesta della piccola procura di Monza che sta facendo luce su fatti che riguardano personaggi molto vicini ai vertici del Pd e che allungano la propria ombra proprio sulle regioni rosse. Aspettiamo serenamente gli sviluppi.


Giuseppe Sagliocco Iscritto Pdl - Lodiwww.giuseppesagliocco.blogspot.com".


Io penso che questo consociativismo ci sia stato.

Ad esempio, basti pensare alle cooperative che, ancora oggi, godono di privilegi fiscali.

In Italia, infatti, non c'è mai stata una democrazia compiuta.

C'erano la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista che erano un po' come i due ladri che di giorno litigavano e di notte si spartivano il bottino, dopo avere rubato insieme.

La differenza sta nel fatto che la Democrazia Cristiana fosse falcidiata dallo scandalo di Tangentopoli degli anni '90 mentre il Partito Comunista non fosse nemmeno sfiorato da esso.

Ciò fu prevedibile.

Infatti, se pur apparentemente, il Partito Comunista fu all'opposizione mentre la Democrazia Cristiana fu al governo.

Ciò può essere letto con un'altra chiave di lettura.

Lo scandalo di Tangentopoli potrebbe essere stato usato da una parte della Democrazia Cristiana per potersi alleare apertamente con i comunisti, che nel frattempo divennero Partito Democratico della Sinistra (PDS).

Molto probabilmente, questa coalizione di centrosinistra sarebbe andata al potere, se nel 1994 non fosse "sceso in campo" il presidente Silvio Berlusconi.

Ora faccio una mia considerazione.

Nelle Regioni e Province "rosse" (come ad esempio la Provincia di Mantova, l'Emilia-Romagna e Toscana) si creò un sistema economico fondato sulle cooperative che, da una parte, favorì l'industrializzazion, e dall'altra fece radicare la sinistra.

Molta preferì mantenere quel sistema perché aveva paura di cambiare, a prescidere dal fatto che quel sistema piacesse o meno.

Oggi, però, queste zone stanno pagando un prezzo altissimo poiché una politica che non cambia è una politica che diventa autoreferenziale.

Quanto sta accadendo ora (che è stata ampiamente illustrato da Sagliocco) lo dimostra.

Cordiali saluti.


RONCOFERRARO, GIOVANI E FUTURO, UN CIRCOLO DI BUONA VOLONTA'

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo che è stato scritto su "La Voce di Mantova" sul nuovo circolo "Roncoferraro Giovani e Futuro", circolo di cui anch'io faccio parte.
Questo circolo si era proposto di lavorare e, effettivamente, vuole lavorare.
Questo è apprezzabile e molto positivo.
Ora, vuole interloquire con i comitati di paese, per fare delle manifestazioni e degli eventi durante la sagre.
Ad esempio, durante la Sagra di San Giovanni (che si tiene nel mese di luglio a Roncoferraro), il circolo vorrebbe fare qualcosa.
Sulla sua pagina di Facebook (http://www.facebook.com/events/193764740733675/#!/photo.php?fbid=289969191076709&set=a.272251856181776.63226.272144802859148&type=1&theater) ha lanciato un sondaggio con tre opizioni.
La prima è un concerto rock con festa.
La seconda è un LAN Party con giochi di ruolo, come "Call of Duty".
La terza un mini-torneo di calcetto saponato o beach volley.
Io penso che siano iniziative utili ed atte ad aggregare i giovani.
Cordiali saluti.

La fine della cristianità araba?

Cari amici ed amiche.

Sull'interessante rivista di "Tradizione, Famiglia e Proprietà", ho letto un interessante articolo che è initolato "Rivoluzione islamista in Siria", il cui link è http://www.atfp.it/2012/102-marzo-2012/684-rivoluzione-islamista-in-siria.html.
Senza dubbio, l'attuale presidente siriano Bashir al Assad è un tiranno.
Tuttavia, chi gli si oppone porta con sé delle incognite.
Infatti, in questa "rivoluzione" sta prendendo sempre più piede la corrente islamista.
Questo è il problema.
Com'è già successo in Egitto e in Libia, Paesi in cui le rivoluzioni della "Primavera araba" hanno preso delle svolte islamiste, anche in Siria potrebbe succedere lo stesso.
Quindi, ora si corre il rischio che in quei Paesi le comunità cristiane subiscano vessazioni o (peggio ancora) persecuzioni.
Intere comunità di cristiani arabi potrebbero lasciare i loro Paesi d'origine, se non vogliono finire male.
Questo sarebbe un danno per tutti.
Sarebbe un danno per la cristianità e per gli stessi Paesi arabi ed islamici.
Tanta parte dei cristiani di lingua araba sono discendenti degli antichi Egizi, dei Romani, dei Bizantini che risiedevano in Nord Africa, prima dell'invasione araba tra il VII e l'VIII secolo AD.
Del resto, le antiche chiese lo dimostrano.
Pensiamo, ad esempio, al monastero di San Simone Stilita, che si trova in Siria (e che è raffigurato nella foto in alto) o alla chiesa di Sant'Anania (che si trova a Damasco) come anche alla vecchia basilica di Leptis Magna, che si trova in Libia.
Quindi, qui c'è il rischio di un genocidio.
Non dobbiamo permettere che ciò accada.
Cordiali saluti.

Il suicidio dell'Europa-commento all'articolo de "La Bussola Quotidiana"

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo su "La Bussola Quotidiana" che è intitolato "Il suicidio dell'Europa", seguendo il link


Io concordo sul fatto che le ultime discutibili decisioni prese dalle istituzioni europee (come quella di equiparare le unioni gay alla famiglia) siano gravemente lesive.

Infatti, com'è noto, la famiglia è la cellula della società.

Ora, equiparare le coppie gay alle famiglie porta alla distruzione del tessuto sociale.

Esso si basa sulla persona e la persona si forma principalmente nella famiglia.

Equiparando le coppie gay alle famiglie, significa non dare un vero riferimento ai giovani e, di fatto, distruggere la famiglia.

Distruggere la famiglia significa mettere gravemente in pericolo la società.
In realtà, la questione riguardo alla coppie gay è più una decisione politica atta a favorire un certo modello di società che la storia ha già bocciato.
Mi viene in mente la società comunista, che voleva distruggere la famiglia, secondo la dottrina di Karl Marx e Fredrich Engels.
L'Europa sta correndo un grave rischio.

Cordiali saluti.

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La degenerazione della sinistra

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto.