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martedì 26 settembre 2023

Napolitano: rispetto sì, canonizzazione no


Mi trovo d'accordo con quanto scritto da Andrea Di Bella su "Italia chiama Italia", in un articolo intitolato "COMUNISTA | Attenti a santificare politicamente Giorgio Napolitano".

Ne riporto questo stralcio:

"Attenti a santificare politicamente oggi Giorgio Napolitano. Certamente un uomo di una statura politica fuori dal comune, ma è stato comunque colui che nel 2011 tramò contro un Governo nel pieno delle sue funzioni, mettendo in campo tutta la sua influenza e travalicando ogni prerogativa costituzionale, spodestando di fatto l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nominando Mario Monti senatore a vita e affidandogli l’Esecutivo del Paese meno apprezzato dagli italiani nella storia repubblicana italiana.


Stiamo parlando dunque di un uomo che, pur di non riaffidare la parola agli italiani elettori (che avrebbero in massa votato nuovamente centrodestra), cambiò deliberatamente – insieme all’allora presidente della Camera Gianfranco Fini – la storia recente del nostro Paese, con la complicità di talune cancellerie europee
".

La figura dell'ex-presidente Giorgio Napolitano deve essere rispettata.
Però, la canonizzazione è da evitare.
Di Bella ha pienamente ragione.
Durante il suo mandato, Napolitano agì ben oltre le sue prerogative.
Egli favorì la caduta di un governo voluto dal popolo per favorire l'ascesa di un altro esecutivo tecnico che nessuno voleva.
Il governo presieduto da Mario Monti prese dei provvedimenti che furono lacrime e sangue per i cittadini italiani.
Tutto ciò fu fatto in nome dell'Europa, quell'Europa che oggi ci lascia soli a gestire il fenomeno dell'immigrazione clandestina.
Inoltre, come ho accennato prima, Napolitano inaugurò un modello di presidenza della Repubblica interventista.
Deve essere ricordato, per finire, che Napolitano fu favorevole ai carri armati sovietici in Ungheria nel 1956.
Dunque, si rispetti la figura di Napolitano ma non la si canonizzi.
Canonizzare una figura simile sembra fuori luogo.




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".