La Cina comunista rischierebbe di essere mangiata dallo stesso comunismo.Lo riporta un articolo di Michele Marsonet su "Atlantico Quotidiano", il quale è intitolato "Il neocomunismo di Xi sta mettendo in ginocchio la Cina".
Ne riporto questo stralcio:
Che Xi non sia affatto popolare presso l’opinione pubblica lo si è capito quando è stato costretto a terminare la politica dei lockdown totali praticata per molto tempo. Non è affatto merito suo, come vuole far credere la propaganda. È solo l’effetto di grandi proteste popolari che il leader ha prima cercato di stroncare con la forza, salvo rinunciare quando ha capito che la polizia non era in grado di farlo.
Si rammenti, inoltre, che parecchi settori del Partito non approvavano affatto l’alleanza “senza limiti” con la Russia di Vladimir Putin, ritenendo giustamente che interesse cinese fosse quello di allentare le tensioni con l’Occidente, vero partner commerciale primario della Repubblica Popolare.
I segnali per Xi Jinping, insomma, non sono affatto buoni, anche se per ora sembra conservare il controllo del Partito-Stato.
E varrebbe la pena che i tanti filo-cinesi occidentali riflettessero – ammesso che ne siano capaci – sulle prospettive future della Cina comunista. Resta un mistero infatti come molti politici e intellettuali siano tuttora convinti che una dottrina economica nata nell’Ottocento, in un contesto sociale completamente diverso, possa essere lo strumento migliore per affrontare i problemi della società contemporanea".
Io sono pessimista.
Se Xi Jinping fosse buttato giù dal potere non sarebbe automatico un cambio di regime con il passaggio ad una democrazia.
Purtroppo, in Cina non ci sono i liberali ed i conservatori.
Ovviamente, quando parlo di liberali non parlo dei liberal.
Questi ultimi sono di sinistra e fanno danni.
Dunque, non vedo un cambio di regime all'orizzonte.
Comunque, il comunismo è un'idea fallimentare.
La storia lo dice.
In tutti i Paesi in cui il comunismo si impose come idea dominante la povertà si diffuse e ancora oggi è ben presente.
Il comunismo altro non è che un'idea utopistica che impone l'uguaglianza con la forza, andando contro natura, e crea masse di gente povera ed ignorante.
Questo è il comunismo e la storia lo dice.
Del resto, il comunismo nacque nell'Ottocento e non può essere uno strumento per affrontare i problemi della società contemporanea.
Certo il comunismo si evolse in varie forme: dallo stalinismo al marcusianesimo, passando per il maoismo ma la base è la stessa.
In fondo, il comunismo considera la massa più importante dell'individuo.
Dunque, secondo un'ottica comunista, tutti debbono essere uguali, andando contro la natura stessa delle persone.
Da qui nascono solo perdita della libertà e povertà.
La Cina è un esempio di ciò.
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