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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 27 settembre 2023

Le ombre sull'operato di Napolitano


L'ex-presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto l'ultimo omaggio in forma laica. 

Chissà perché dopo la morte una persona viene santificata.
Eppure, pur rispettando la persona, deve essere ricordato che sull'ex-presidente ci furono delle ombre.
Non mi riferisco solo alla presa di posizione che ebbe nel 1956, quando fu favorevole all'invio da Mosca dei carri armati sovietici in Ungheria ma anche a quello che egli fece nel 2011.
Un articolo su "Il Giornale" ricorda ciò.
Ne riporto questo stralcio:

"I ricordi, per carità, ognuno li rielabora come vuole. O meglio: come più gli conviene. Le verità più scomode vengono infatti corrette, taciute, molto spesso riscritte completamente. Così sta succedendo in questi giorni sulle pagine di una certa stampa dove, in concomitanza con la morte di Giorgio Napolitano, una pletora di ex della politica sono tornati a difendere quelle manovre che alcuni analisti non si sono fatti problemi a definire golpiste e che, nel novembre del 2011, portarono Silvio Berlusconi a lasciare Palazzo Chigi e passare il testimone a Mario Monti. Una mossa a tenaglia partita all'estero, nelle cancellerie di Bruxelles e sulle principali piazze finanziarie con l'attacco ai titoli di Stato e la corsa sfrenata dello spread da una parte e la lettera di Jean-Claude Trichet e i sorrisini di Angela Merkel e Nicholas Sarkozy dall'altra, e poi conclusasi nelle stanze del potere romano con lo strappo di Gianfranco Fini dal Pdl da una parte e la nomina di Monti a senatore a vita dall'altra. Un lungo avvicinamento a quello che fu un vero e proprio ribaltamento del voto popolare supervisionato, passo dopo passo, dall'uomo del Colle".

Napolitano ebbe un ruolo decisivo in ciò.
Egli ebbe rapporti con Mario Monti, il quale prese il posto di Berlusconi a Palazzo Chigi.
Ebbe rapporti con Monti prima che Berlusconi cadesse.
Lo scrisse anche Alan Friedman, nel suo libro intitolato "Ammazziamo il Gattopardo".
Ci fu una congiuntura che portò alla caduta del Governo Berlusconi.
Ci furono trame nei palazzi europei e romani.
Ricordiamo i sorrisini che si scambiavano l'allora cancelliera tedesca Angela Merkel e l'allora presidente francese Nicolas Sarkozy ad una domanda su Berlusconi che fu rivolta a loro dai giornalisti.
Ricordiamo altri avvenimenti, come la rottura del Popolo della Libertà che fu operata da Gianfranco Fini. 
In più ci furono altre situazioni che minarono il Governo. 
Napolitano fu uno dei protagonisti di ciò.
Ci fu anche una telefonata della cancelliera tedesca Angela Merkel all'allora inquilino del Quirinale.
Tutti sapevano quello che stava accadendo.
Lo sapeva anche Timothy Geithner, allora segretario del Tesoro (o ministro dell'Economia) americano. 
Napolitano fu uno dei principali artefici di ciò che sarebbe accaduto l'11 novembre 2011.
Effettivamente, l'11 novembre 2011 accadde l'irreparabile.
Con uno spread BTP-BUND elevato e senza più una maggioranza alla Camera dei Deputati, per lo sfilacciamento del Popolo della Libertà operato da Fini, Berlusconi dovette dimettersi.
Il Cavaliere fu silurato.
Al suo posto fu messo Mario Monti, il quale fu precedentemente nominato senatore a vita da Napolitano.
Quest'ultimo fece convergere una grande coalizione su Monti in Parlamento. 
Da quel momento in poi, la politica italiana non fu più la stessa. 
Ricordiamo le misure di austerity che ci furono imposte. 
Inoltre, Napolitano avrebbe potuto fare un gesto di pacificazione del Paese concedendo la grazia a Berlusconi ma non lo fece. 
Oggi, si fa di tutto per fare dimenticare questi fatti ma è bene ricordare ciò.
Dunque, si rispetti umanamente la figura di Napolitano ma si racconti la storia per come si deve. 





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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.