Purtroppo, Facebook ha colpito ancora. Mi ha censurato con la rimozione dell'immagine che mi è stata portata all'attenzione dall'amico Morris Sonnino e mi ha imposto delle restrizioni.
L'immagine in questione riguardava il jihadismo e l'Europa.
Ebbene, Facebook ha deciso di bollare l'immagine come un'immagine che istiga al suicidio e all'autolesionismo.
Così, mi sono visto imporre delle restrizioni.
A questo punto, serve una regolamentazione dei social network.
I social network debbono essere equiparati alle testate giornalistiche?
Una testata giornalistica ha una linea editoriale precisa.
L'immagine incriminata raffigura un uomo che rappresenta l'Europa che innaffia una pianticella.
La pianticella rappresenta il jihadismo.
Attorno al collo dell'uomo vi è un cappio che è legato alla pianticella.
Il messaggio è evidente: l'Europa favorisce il fondamentalismo islamico e si sta islamizzando.
Questo provocherà la fine dell'Europa.
Il messaggio è evidente.
Dove sarebbe l'istigazione al suicidio?
Del resto, basta girare in certi quartieri delle città europee per capirlo.
Dunque, dove sarebbe l'istigazione al suicidio o all'autolesionismo?
A questo punto, comincio a pensare che i social network agiscano come delle testate giornalistiche.
Di conseguenza, si dovrebbe fare una legge che li equipari, visto che di fatto queste piattaforme hanno una linea editoriale.
Oltretutto, io rispetto la legge.
Non ho mai diffamato nessuno.
Dunque, un social network dovrebbe attenersi alla legge.
Laddove ci sono vere violazioni della legge, chi gestisce il social network dovrebbe agire.
In caso contrario, dovrebbe lasciare perdere perché altrimenti si scade nella censura.
Fanno ridere coloro che, per esempio, parlano di censura nel caso di Ghali mentre non dicono nulla per chi viene censurato solo perché esprime un'idea diversa da ciò che dice il mainstream.
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