Prendo punto da un articolo di Federico Punzi su "Atlantico Quotidiano" .Il presidente americano Joe Biden fa pressione sul premier israeliano Benjamin Netanyahu, definendo la ciò che sta facendo Israele, una "reazione spropositata".
Biden è in profonda crisi.
Da una parte, i repubblicani vogliono rimuoverlo per incapacità e, dall'altra, l'ala sinistra del suo stesso partito, il Partito Democratico, non approva la sua politica filo-israeliana.
I sondaggi sono disastrosi per Biden, il quale rischia di perdere le elezioni.
Su di lui aleggia il sospetto di qualche patologia, come la demenza senile, motivo per il quale i repubblicani lo vogliono rimuovere.
Anche gli arabo-americani votano e molti di loro potrebbero non votarlo alle prossime elezioni, le quali avranno luogo nel novembre di quest'anno.
Biden non sa più a quale santo votarsi.
Egli è costretto a scegliere tra l'alleanza storica con Israele e le possibilità di essere rieletto, le quali sembra che si stiano riducendo.
Da ciò nasce l'ambiguità dell'attuale inquilino della Casa Bianca.
Per un calcolo elettorale, Biden rischia di fare piombare il mondo nel caos.
Questa è irresponsabilità.
Senza una linea chiara gli Stati Uniti rischiano di fare un danno a sé stessi e al mondo intero.
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