Riporto questo stralcio di un articolo scritto su "Atlantico Quotidiano" da Federico Punzi:
"Dopo un serrato testa a testa durato un’intera giornata, a tarda serata è arrivato il verdetto: la deputata grillina Alessandra Todde vince per un pugno di voti le elezioni regionali in Sardegna, battendo il candidato del centrodestra Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari.
Ora, c’è da scommettere che le opposizioni e la stampa progressista si scateneranno per attribuire al voto un valore nazionale: finita la luna di miele tra Giorgia Meloni e gli italiani, prima bocciatura per il governo, è cambiato il vento, riscossa civile e morale, viva l’Italia antifascista, Bella Ciao e quant’altro dell’armamentario retorico della sinistra".
La realtà dice che la grillina Alessandra Todde ha vinto le elezioni regionali in Sardegna contro Paolo Truzzu con uno scarto di poco meno di 2.000 voti.
Roncoferraro, il Comune della Provincia di Mantova nel quale abito, conta quasi 7.000 abitanti.
Il capoluogo del Comune in questione ha poco meno di 2.000 abitanti.
Quindi, per poco meno di 2.000 voti, la grillina sostenuta dal centrosinistra ha conquistato la Sardegna.
Alessandra Todde ha preso il 45,3% dei voti contro il 45,1% dei voti presi da Truzzu.
Però, la sorpresa sta nel fatto che il centrodestra ha preso più voti del centrosinistra col Movimento 5 Stelle.
La coalizione che ha sostenuto Truzzu ha preso quasi il 49% dei voti contro il 42% preso dalla coalizione che ha sostenuto Todde.
Evidentemente, Truzzu non era conosciuto come la rivale.
Però, appare evidente il fatto che il candidato di centrodestra è stato penalizzato dal voto disgiunto.
Ergo, una parte dell'elettorato del centrodestra sardo ha votato le liste dei partiti di appartenenza alla coalizione ma uno dei candidati alla presidenza della regione di altre compagini.
Qualcosa di strano è accaduto.
Infatti, la coalizione di centrodestra ha preso più voti di quanti ne abbia presi alle elezioni politiche del 2022.
Dunque, non si può parlare di "vento che cambia" o di "fine della luna di miele tra il Governo della premier Giorgia Meloni e gli italiani".
Semmai, di incidente di percorso o di un problema di un rapporto con le città, un problema atavico del centrodestra che si è visto anche in queste elezioni.
Però, il centrodestra ha il consenso.
Inoltre, se il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico non si fossero messi insieme, le elezioni sarebbero andate in un altro modo.
Nonostante ciò, il "Campo largo PD-Movimento 5 Stelle" non ha avuto tutto questo successo.
Il vero test per il Governo sarà prossima tornata elettorale, con le elezioni europee, quelle regionali in Abruzzo, in Umbria e in Basilicata.
Questi sono i fatti.
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