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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 25 aprile 2024

Il solito 25 aprile

Manifestazione del 25 aprile, foto presa da Wikipedia

 

A quanto pare, anche questo 25 aprile (che è oggi) è caratterizzato dalla solita retorica dei soliti noti che accusano di "revisionismo", di "neofascismo" eccetera coloro che non hanno un pensiero simile a loro e che non seguono le solite "liturgie".
Anche questo è un 25 aprile nel quale si vedono sfilare nelle piazze le solite bandiere rosse e i soliti canti della solita parte che si ritiene depositaria della democrazia e che accusa gli altri di non essere democratici, se non neofascisti.
Forse, lorsignori ignorano che in una democrazia vera e compiuta ci deve essere la pluralità di opinioni?
Il pluralismo di opinioni è uno dei fondamenti della democrazia.
Al contrario, l'idea di un'egemonia culturale di una sola parte è estranea alla democrazia ed è un pericolo per essa.
Accusare di "fascismo" coloro che sono di un'opinione diversa e in contrasto con la propria, per zittirli, non è certo un atto di democrazia.
Condannare chi, per esempio, va a mettere un fiore sulla tomba del proprio nonno che era fascista (o repubblichino) non può essere definito un atto di "apologia di fascismo".
Non c'è niente di fascista nel mettere un fiore sulla tomba di un proprio avo.    
Oltretutto, non esiste più un pericolo di ritorno del fascismo e i fatti lo dimostrano.
Alle elezioni, i movimenti neofascisti prendono percentuali di voti irrisorie.
Quindi, il fascismo non tornerà.
Dunque, che senso ha questa continua caccia alle streghe?
Tra l'altro, quei signori che manifestano con la bandiera rossa e che dicono di essere i "novelli partigiani" sono gli stessi che manifestano con la bandiera palestinese contro lo Stato di Israele.
Deve essere ricordato a queste persone che uno degli ideologi dei movimenti nazionalisti arabi che oggi sostengono buona parte della causa palestinese fu un certo Amin al Husseini, muftì di Gerusalemme.
Il leader religioso arabo in questione operò durante il periodo della II Guerra Mondiale ed ebbe rapporti con Adolf Hitler.
Questa è storia e può essere letta.
Dunque, si nota una certa incoerenza nell'atteggiamento dei "novelli partigiani", i quali farebbero bene a fare un ripasso di storia.
Inoltre, se vogliamo leggere correttamente la storia, non possiamo non parlare di casi come quello di Rolando Rivi, il seminarista ucciso dai partigiani comunisti a Monchio, in Emilia Romagna, il 13 aprile 1945, o quello delle marocchinate.
Cosa c'entravano orrori di questo tipo con la lotta al nazifascismo?
Insomma, ci si deve chiedere se e quando si festeggerà un 25 aprile senza polemiche, un 25 aprile nel quale si ricorderà la difesa del valore della libertà e della democrazia senza odi.
Io dubito che ciò accadrà.
Essere per la libertà significa essere contro tutti i totalitarismi.
Pur ricordando la storia, per non ripetere gli errori del passato, si deve guardare avanti.
La storia deve essere letta per intero e con rispetto.
Strumentalizzare la storia per delle becere contese politiche non è certo una forma di rispetto verso di essa.
La libertà deve essere difesa e celebrata sempre.
Per questo motivo trovo ipocriti coloro che si ergono a difensori della libertà e che quattro anni fa ci hanno tenuti in casa e hanno limitato i diritti individuali con misure che non avevano nulla di scientifico.
Il Green Pass è da ricordare come esempio. 
Dopo questa serie di considerazioni, auguro un sereno 25 aprile a tutti, anche se io preferisco festeggiare San Marco.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.