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mercoledì 14 dicembre 2011

ITALIANI ALL'ESTERO E POLITICA, COMMENTO ALL'ARTICOLO DI ANDREA VERDE SU "IL FUTURISTA"


Cari amici ed amiche.

Su "Il Futurista" l'amico Andrea Verde (un nostro connazionale che risiede a Parigi) ha scritto questo articolo che è intitolato "Tremaglia, Razzi e il suk degli italiani all’estero".
In questo articolo si parla della questione dei deputati eletti all'estero.
In particolare, sono citati l'onorevole Mirko Tremaglia, l'esponente di Futuro e Libertà che (quando era ministro degli Italiani nel mondo) aprì al voto degli italiani all'estero, e l'onorevole Antonio Razzi (nella foto), l'ex-deputato dell'Italia dei Valori eletto all'estero che il 14 dicembre dell'anno scorso diede la fiducia al governo del presidente Berlusconi.
Io trovo sbagliato definire Razzi un "venduto" per il semplice fatto che fosse passato dal centro sinistra al centro destra (e che avesse dato la fiducia al governo del presidente Berlusconi) così come trovo sbagliato definire "onesti" o "intelligenti" quei parlamentari che fecero il percorso inverso, passando dal Popolo della Libertà all'Unione di Centro (piuttosto che ad Alleanza per l'Italia o al gruppo misto) o facendo altri partiti che (come Futuro e Libertà) passarono all'opposizione.
In verità, ciò che è veramente malato è il sistema.
Ad esempio, la nostra Costituzione non prevede il vincolo di mandato per i parlamentari, come per i consiglieri regionali, quelli provinciali e quelli comunali.
Ergo, una volta eletto, un parlamentare (o un consigliere regionale, piutto che quello provinciale o quello comunale) può fare quello che vuole, indipendentemente dal fatto che egli faccia ciò per un cambiamento di idea (che ci può stare) e per un interesse personale.
Inoltre, come ho già scritto in passato, finché c'è questa sistema centralista (che spreca soldi a destra e a manca) e non si fa il federalismo, ci saranno sempre queste situazioni che creano disagio.
A causa di queste situazioni, tutti noi, sia noi che risiediamo qui in Italia che i nostri connazionali che risiedono all'estero, continuiamo (e continueremo) a pagare.
I nostri connazionali all'estero pagheranno di più per il fatto che si vedranno ridotte tutte le strutture del nostro Paese che a loro servono.
Questo è molto grave.
Io penso che anche gli italiani all'estero debbano fare sentire la loro voce.
Anche per questo, ho scritto che il federalismo è una necessità.
Con il federalismo, i soldi potranno essere spesi meglio, anche per gli italiani all'estero.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino dello screenshot del quotidiano " La Verità ".