Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 31 luglio 2010

VOGLIAMO IL "VINCOLO DI MANDATO"!

Cari amici ed amiche.

Come ho scritto anche nel post precedente (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/pdl-e-ora-di-rialzarsi.html), da un punto di vista legale, Fini ha ragione.
Nessuno può chiedergli di dimettersi dalla Presidenza della Camera.
A questo punto, vorrei mettere una "pulce" nell'orecchio a qualche politico, lanciando un'idea.
Forse potrebbe essere presa come una boutade o forse no.
Perché non inserire tra la riforme costituzionali anche l'adozione del "vincolo di mandato"?
In pratica, si potrebbe creare una norma costituzionale che imponga le dimissioni dal Parlamento a quei parlamentari della maggioranza che decidono di "cambiare casacca" e che verrebbero sostituiti con i non eletti che nella tornata elettorale hanno preso più voti, qualora questi fossero pochi, massimo trenta o quaranta.
Nel caso che a staccarsi dalla maggioranza i parlamentari fossero di più e nel caso che quest'ultima non avesse più i numeri si ridarebbe la parola agli elettori.
Si eviterebbero certe "alchimie" che tanto male hanno fatto e potrebbero fare alla politica.
Infatti, nella I Repubblica, il trasformismo creò negli molta antipatia e disaffezione verso la politica.
Quello che ha fatto Fini è una vera opera e propria opera di trasformismo ed i "finiani" hanno cessato di essere nel Popolo della Libertà ancora prima della rottura ufficiale.
Infatti, loro hanno fatto venire meno il rapporto di contiguità verso i colleghi del partito e hanno continuato a remare contro.
Inoltre, la rottura è anche sul piano valoriale.
Non si può dire "sto in un partito" e poi "non mi piace".
Inoltre, in un certo senso, la cosa mi fa sorridere.
Fini ha sempre criticato il trasformismo ed ora è stato lui stesso a praticarlo.
Cordiali saluti.



venerdì 30 luglio 2010

PDL, E' ORA DI RIALZARSI!


Cari amici ed amiche.
Dopo la rottura con i "finiani", vale la pena di fare qualche considerazione.
Io credo che questa possa essere l'occasione per rilanciare il Popolo della Libertà.
Ora che non c'è più quella corrente che sistematicamente remava contro lo stesso partito, quest'ultimo può compiere un'azione politica più celere ed efficace.
Prima di tutto, si dovrà intervenire anche nei livelli locali del partito.
Dovranno essere sostituiti quei coordinatori regionali, provinciali e comunali che eventualmente sceglieranno di passare al partito di Fini.
Infatti, questi non potranno più rappresentare il PdL sul territorio, ovviamente.
Inoltre, si dovranno migliorare anche quegli organi di coordinamento locali ove il partito si trova in situazioni di immobilismo, spesso a causa di personalismi.
Sarebbe bene fare ciò, anche sostituendo i coordinatori.
Sul territorio, l'azione del partito va rilanciata, sia tramite i "mass media" (televisione, radio, giornali ed internet) e sia con il dialogo tra gli esponenti del partito.
In questo senso, anche le fondazioni non correntizie, come ad esempio "Liberamente", possono fare tanto, ad esempio, parlando ai cittadini di quanto sta facendo questo governo.
Questo governo, infatti, sta facendo tante buone cose ma spesso si parla poco di ciò.
Inoltre, vorrei dire due parole sul presidente della Camera, onorevole Gianfranco Fini.
Da un punto di vista legale, egli ha ragione.
Nessuno può chiedergli di dimettersi, anche perché la nostra Costituzione non prevede il "vincolo di mandato" da parte dei parlamentari.
Moralmente, però, io ritengo giusto che egli faccia un passo indietro.
Fini diventò presidente della Camera grazie al PdL.
Come ieri ha detto (giustamente) l'onorevole Daniele Capezzone, le dimissioni da presidente della Camera sarebbero un atto di dignità politica da parte sua.
Inoltre, bene ha fatto il presidente Berlusconi (nella foto) a ricordare il caso di Sandro Pertini che nel luglio del 1969 si dimise dalla Presidenza della Camera, in seguito ad uno scissione nel Partito Socialista.
Inoltre, vorrei ricordare a Fini e ai suoi che fu grazie al presidente Berlusconi, se oggi vi è una destra di governo.
Mi ricordo molto bene quanto successe nel 1993.
Avevo 13 anni ma già nutrivo molto interesse verso la politica, tanto che un professore di sinistra (dell'allora PCI-PDS) si era interessato al sottoscritto che in seguito fece una scelta ben diversa, andò per un'altra strada e diventò la persona di cui leggete queste scritti.
Quel professore deve avere avuto un gran dispiacere.
In quell'occasione ci furono le elezioni comunali a Roma e Fini corse contro Francesco Rutelli.
Il presidente Berlusconi disse che avrebbe votato Fini.
Da lì, la destra non fu più un' eterna minoranza (spesso giacobina) ma diventò una moderna forza di governo.
Se non ci fosse stato il presidente Berlusconi, Fini ed i suoi sarebbero ancora all'opposizione e l'Italia sarebbe di fatto un "regno della sinistra", con tutti i problemi che ne sarebbero venuti fuori.
Do ora la mia conclusione.
Io credo che il PdL possa essere rilanciato.
Ci sono tante energie positive che possono fare molto perché ciò avvenga.
Basta valorizzarle!
Sul presidente Berlusconi, che dovrei dire?
Meno male che Silvio c'è!
Il presidente Berlusconi ama il suo partito ed il suo Paese.
Non vorrebbe vedere il suo partito sfasciarsi e né il suo Paese non governato.
Al presidente Berlusconi, io direi:
"Presidente siamo con lei! Che Dio la benedica!".
Sta facendo tanto per questo Paese ed i fatti lo dimostrano.
Noi, sostenitori ed i scritti del PdL, dobbiamo stare con lui!
Cordiali saluti.

giovedì 29 luglio 2010

FINI, UNA ROTTURA E' INEVITABILE!


Cari amici ed amiche.

Ieri, 29 luglio 2010, vi è stato l'epilogo di una vicenda che durava da troppo tempo e che creava malumori nel centro destra e nel governo.
Vi è stata la rottura tra il PdL e la sua corrente facente capo al Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, nella foto.
Questo non era un problema "organizzativo" o "di gestione del partito".
Se così fosse stato, non ci sarebbero stati altri problemi e né una rottura.
Ma era, a tutti gli effetti un problema politico.
Qui venivano toccati i temi di fondo, come il senso della legalità, il garantismo e la laicità dello Stato, su cui i "finiani" hanno sempre posto i loro distinguo rispetto alla linea politica.
E poi, bisogna dire questo.
Forse, Fini non credeva molto nel Popolo della Libertà.
Vi ricordate, quello che avvenne dopo il "discorso del predellino" del 18 novembre 2007, quando il presidente Berlusconi annunciò la nascita del PdL.
Fini disse che era arrivato "alle comiche finali".
Non solo, già in precedenza, Fini ha dimostrato di non essere stato sempre fedele all'unità del centro destra.
Vi ricordate quello che accadde nelle elezioni europee del 1999, quando fece il famoso "Elefantino" con Mario Segni?
Inoltre, vi ricordate quello che accadde nel 2004, quando (insieme all'allora ministro e leader dell'Udc Marco Follini) chiese ed ottenne le dimissioni del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti?
Sono tutte cose che molto spesso portarono danno al centro destra.
Un esempio?
Fu proprio nel 2005, con la debacle alle elezioni regionali, ove il centro sinistra vinse in 12 Regioni ed il centro destra solo in due.
Lì, pesarono molto le varie discussioni e divisioni del centro destra di allora.
E poi, non si può continuare a dire "resto nel PdL" ma "non così mi piace"
Quindi, a questo punto, è meglio che Fini si faccia i suoi calcoli e lasci il PdL.
Certamente, è meglio che i "finiani" se ne vadano piuttosto che trovarsi con un partito diviso.
La loro linea politica è incompatibile con quella del partito.
Inoltre, i "finiani" non hanno mai accettato il fatto di essere una MINORANZA NEL POPOLO DELLA LIBERTA'!
Essere minoranza vuole dire sì avere il diritto di essere rispettati ed ascoltati ma non vuole dire avere diritto di imporre la propria linea.
In democrazia, a dettare la linea è la MAGGIORANZA!
Se così non fosse, non ci sarebbe più la democrazia ma la "dittatura delle minoranze" e sarebbe anche il fallimento del progetto del Popolo della Libertà.
Il PdL nacque anche per fare sì che chi governa non debba trovarsi con i diktat di certe fronde e piccoli movimenti che in Parlamento minacciano le crisi di governo.
Quindi, per il bene del PdL, credo che un allontanamento dei "finiani" possa essere un bene.
Cordiali saluti.

MARXISMO E CRISTIANITA', DUE VISIONI INCONCILIABILI!


Cari amici ed amiche.
Tra pensiero marxista e Cristianesimo vi è un abisso.
Per capire ciò, bisogna andare molto indietro.
Il marxismo è figlio di quel pensiero che fu di Gracco Babeuf e di Filippo Buonarroti, che nella Parigi del 1796, presero parte alla "Congiura degli Eguali".
Quindi Babeuf e Buonarroti furono i prodotti di quella Rivoluzione del 1789.
Infatti, in quel periodo nacque il "Babuvismo", un pensiero che prevede che lo stato si occupi per intero delle attività commerciali e che ridistribusca in maniera equa i prodotti.
Da queste idee, prese spunto Karl Marx, che nacque nel 1818 a Treviri, antica città tedesca che, per ironia della sorte, vide operare quel Costantino I che nel 306 diventò imperatore romano e liberalizzò il Cristianesimo e che diede i natali ad un vescovo, dottore della Chiesa e Santo importante, Ambrogio di Milano, ed al Santo Patrono di Ascoli Piceno, Emidio.
Karl Marx prese queste idee ma dalla Rivoluzione francese attinse anche altro.
Egli, infatti, attinse molto anche dall'hebertismo da vari pensieri materialistici dell'Illuminismo come quelli del barone d'Holbach.
Marx portò avanti un'idea che puntava a creare uno Stato onnipresente nel campo economico e sociale e a fare una politica contro quelle istituzioni da lui viste come "al servizio degli sfruttatori" e tra queste vi furono le Chiese e la religione.
In pratica, il pensiero di Marx si pose contro Dio stesso, essendo le religioni "i legami stretti tra l'uomo e Dio".
Per Marx, la religione è una forma di alienazione che porta l'uomo a credere in qualcosa di soprannaturale e che lo distrae dai problemi reali, con la speranza di una vita nuova dopo la morte.
Così facendo, per Marx, la Chiesa favoriva gli sfruttatori.
In pratica, dietro a belle parole come "eguaglianza" e "pace", Marx riuscì a turlupinare parecchie persone semplici e bisognose, istigandole all'odio di classe e generando l'invidia sociale e l'odio contro la Chiesa e Dio stesso.
Il marxismo fece quello che perfino Maximilien de Robespierre temette.
Infatti, il leader giacobino diffidò della scristianizzazione voluta da Hébert perché vedeva in essa un pericolo di frattura nella società francese.
Marx puntò su questa frattura e la creò.
E così, mise il povero contro il ricco e chi tra i poveri aveva idee diverse veniva visto come "pecorone" o come una persona bigotta ed arretrata.
Inoltre, per Marx, l'unico modo per levare il contrasto tra religioni è l'abolizione delle stesse.
In realtà, egli pose le basi per lo scontro non solo tra i ricchi e i poveri ma anche tra chi si ispira ai valori religiosi e chi si legò al suo pensiero
Questa visione è riproposta ancora oggi perché ancora oggi questo scontro è presente.
Posso citare me stesso come esempio.
Io, non ho vergogna a dirlo, sono figlio di un operaio ed attualmente cerco lavoro.
Alcune persone che mi conoscono, criticano in modo molto aspro la mia simpatia verso il centro destra e mi fanno domande tipo:
"Come può uno come te avere simpatie per Berlusconi?" o "Come fai tu, figlio di un operaio, ad avere simpatie per il partito dei padroni?".
Qualcun'altro si permise anche di dire, mentre passavo io:
"Non dire certe cose che c'è gente di Chiesa!".
Inoltre, si mise ad intonare in modo canzonatorio l'"Ave Maria".
Questo è il prodotto del marxismo.
Per questo, cristianità e marxismo non possono andare d'accordo.
Il Cristianesimo vuole sì una maggiore giustizia sociale ma non vuole lo scontro tra ricchi e poveri o la guerra tra poveri e pone sempre i valori come la vita e soprattutto Dio al centro.
Un esempio è l'enciclica scritta nel 1891 da Papa Leone XIII "Rerum Novarum".
Il catto-comunismo è quindi un compromesso tra cattolicesimo e comunismo in cui a prevalere è il secondo a scapito del primo.
Cordiali saluti.

mercoledì 28 luglio 2010

NON DIMENTICHIAMOCI DEGLI ITALIANI DI TACUAREMBO'...E NON SOLO!

Cari amici ed amiche.

Vorrei ricordare nuovamente gli italiani residenti a Tacuarembò, nella Repubblica dell'Uruguay.
Come ho già scritto altre volte, nel febbraio del 2008, sul sito dell'Associazione dei Mantovani nel Mondo, lessi una lettera con cui si denunciò lo stato di abbandono in cui versava la comunità italiana.
Tale denuncia fu scritta dalla signora Marta Rosa Martinez Ambrosini che portò all'attenzione la carenza di strutture del nostro Paese sul territorio interno della reppublica uruguaiana.
Ad esempio, denunciò il fatto che le strutture consolari fossero solo a Montevideo e a Melo.
Io iniziai a fare una campagna di sensibilizzazione.
Io spero che tutto ciò vada all'attenzione di chi di dovere.
Già è stato fatto qualcosa.
Infatti, vi sono stati dei miglioramenti a livello informatico.
E' già qualcosa di positivo.
Però, bisogna anche riorganizzare le strutture italiane all'estero (togliendo il superfluo e creando strutture ove mancano) e creare delle migliori sinergie tra l'Italia e le comunità italiane nel mondo, compresa, ovviamente, quella di Tacuarembò.
Per esempio, si potrebbero creare viaggi-studio in Italia per i giovani italo-discendenti e metterli a confronto con i loro coetanei residenti nel nostro Paese.
Si potrebbe fare un'esperienza simile a quella di cui parlai due anni fa nel link http://www.italiachiamaitalia.net/news/137/ARTICLE/11323/2008-10-13.html.
Gli italiani all'estero fanno parte A PIENO TITOLO del nostro Paese.
Sono nostri concittadini.
Cordiali saluti.

CORDOGLIO PER I SOLDATI ITALIANI

Cari amici ed amiche.

Io e chi fa parte dello staff di questo blog siamo vicini ai cari dei due soldati morti in Afghanistan, il caporalmaggiore Pierdavide De Cillis ed il primo maresciallo Mauro Gigli.
Bisogna ricordare sempre chi muore veramente da eroe.
Questi due soldati morirono da eroi.
Essi si recarono in quel Paese lontano e martoriato da regimi folli e da guerre per portare la pace ed aiutare chi assiste i bisognosi.
Guai a dimenticarli!
Chi crede, come me, preghi per loro e per i loro cari.
Chi non crede, rifletta sul valore della vita e del mettersi a disposizione degli altri.
Se qualcuno volesse usare questa tragedia per mene odiose dovute a speculazioni politiche, farebbe bene a vergognarsi.
Farebbe un sacrilegio, verso Dio e verso la patria.
Ciò sarebbe esecrabile!
Cordiali saluti.

NUOVO CODICE DELLA STRADA

Cari amici ed amiche.

Questo è un altro successo del Governo del presidente Berlusconi.
Il nuovo Codice della strada sarà più severo ed attento alla continua richiesta di sicurezza da parte degli utenti.
Tra le novità vi sono il divieto di bere alcolici per i neopatentati e per gli autisti di professione, il divieto di vendita di alcolici nelle aree di servizio dalle 22:00 alle 06:00, il limite della vendita degli alcolici alle ore 03:00 nei locali, l'obbligo di uso dell'etilometro nei locali stessi, l'obbligo di visita medica che deve avvenire ogni due anni per i patentati ultraottantenni e l'obbligo di uso delle cinture di sicurezza nelle minicar.
Chi ha la patente sospesa ha diritto di avere tre ore di guida solo per andare al lavoro o per assistere un congiunto malato.
Ci saranno sanzioni più severe, non solo a livello amministrativo e penale ma anche di altro tipo.
Ad esempio, gli autisti di professione che bevono potranno essere licenziati per giusta causa.
Questo nuovo Codice della strada RESPONSABILIZZA i guidatori.
Infatti, quando si guida un veicolo SI E' RESPONSABILI DI SE' STESSI E DEGLI ALTRI!
A questo si unisce anche un enorme investimento per migliorare le strade.
Ad esempio, per molte autostrade sono stati fatti investimenti di circa 25.000.000.000 di Euro.
Ad oggi, sono stati fatti più di 200 Km di terze e quarte corsie nelle autostrade.
Pensiamo alla quarta corsia del tratto Milano-Bergamo dell'Autostrada A4 Torino-Trieste o all'opera analoga fatta sull'Autostrada A1, nel tratto Modena-Bologna.
Pensiamo anche ai lavori sul tratto appenninico della stessa autostrada, parte dei quali fu completata nel 2006.
Mi riferisco, infatti, al tratto Sasso Marconi-La Quercia, che fu modificato con la costruzione di quattro nuove gallerie naturali ("Monte Mario", "Allocco", "Vado" e "Campolungo"), la galleria artificiale "Gardelletta" e quattro nuovi viadotti.
Tra l'altro, tenendo conto anche della "Variante di Valico" sul tratto appenninico dell'A1 verranno fatte ventitré nuove gallerie, la più lunga delle quali sarà la "Galleria di Base" (8.6 Km), che saranno munite anche di telecamere che segnaleranno eventuali incidenti.
Pensiamo alla "Terza corsia dinamica" del tratto Bologna-Borgo Panigale-Bologna-San Lazzaro dell'Autostrada A14 Bologna-Taranto.
Inoltre, ci sono tanti altre opere fatte ed in esecuzione.
Sono dati presi dal sito http://ww.autostrade.it/.
Quindi, non posso essere smentito.
Questo Governo ha a cuore la sicurezza dei cittadini ed in questo senso sta facendo tanto.
Cordiali saluti.

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Destre unite per cambiare l'Europa, il progetto riuscirà?

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.