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martedì 27 aprile 2010

ACQUA, UNA GESTIONE OCULATA

Cari amici ed amiche.

C'è chi si straccia le vesti nel sentire parlare di "gestione privata dell'acqua".
Il vero problema non è una gestione pubblica o privata dell'acqua ma una gestione oculata.
Noi, qui in Italia, abbiamo delle acque di ottima qualità.
Il problema è che abbiamo degli impianti di captazione che non rendono bene e che possono disperdere fino al 60% di acqua.
Questo problema è molto grave al Sud, ove le sorgenti sono ad altitudini elevate e quindi la captazione puà avvenire tramite impianti arditi.
Oltre a questo, vi sono delle dispersioni di acqua che si potrebbero evitare. Ad esempio, in Toscana, vi è il cantiere della realizzazione di una ferrovia ad Alta Velocità.
Nel realizzare una galleria, sono state perforate delle sacche di acqua nella montagna.
Quest'acqua viene oggi drenata e gettata nel torrente Bagnone che a sua volta si butta nel fiume Sieve.
Quest'acqua si potrebbe invece depurare e riutilizzare per scopi civili ed industriali.
Una situazione simile è presente nel traforo del Gran Sasso (tra le Province di Teramo e L'Aquila, sull'autostrada Teramo-L'Aquila-Roma). Qui l'acqua viene gettata nel torrente Mavone.
Anche quest'acqua si potrebbe riutilizzare.
Nella Pianura Padano-Veneta vi sopno acque di buonissima qualità.
Ad esempio, nella zona di Isola della Scala (Verona) vi sono delle acque di risorgiva che sono di ottima qualità. Vengono usate anche per fare le soluzioni delle flebo ospedaliere.
Purtroppo, nella Pianura Padano-Veneta si fanno le colture intensive che richiedono l'uso di fertilizzanti e pesticidi.
Queste sostanze fanno male.
Ad esempio, i fertilizzanti aumentano l'azoto ed il fosforo che danneggiano sia le falde che le acque superficiali.
Ad esempio, causano l'eutrofizzazione dei laghi.
A chi è profano di queste cose, dico cos'è l'eutrofizzazione.
L'eutofizzazione è un fenomeno che consiste in una grossa fioritura di alghe nei laghi.
Essa è causata dall'aumento di azoto e fosforo.
Morendo, le alghe vanno in putrefazione ed i batteri di essa responsabili consumano l'ossigeno disciolto nell'acqua.
I pesci muoiono e si distrugge un ecosistema.
Concludo dicendo che per valorizzare le risorse servono politiche serie e proposte.
Io, ad esempio, ho proposto di realizzare nel mio Comune le "case dell'acqua". Ne parlai nel mio articolo su "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/13422/2009-02-04.html).
Le "case dell'acqua" avrebbero fatto risparmiare circa 300 Euro annui alla gente e avrebbero ridotto il volume dei rifiuti.
Non sono stato ascoltato!
Il problema della questione non è la gestione pubblica o privata ma l'oculatezza.
Cordiali saluti.

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