Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 2 giugno 2012

Terremoto, il Mantovano rischia!

Cari amici ed amiche.

Guardate il video qui sopra che mostra il crollo del cupolino del campanile della Basilica palatina di Santa Barbara, a Mantova.
L'incubo del terremoto che sta funestando le vite di molte persone in Emilia e nella Provincia di Mantova non finisce.
Anche adesso, mentre sto scrivendo, si sentono delle scosse.
Su questo evento girano notizie.
Una di queste dice che l'epicentro del terremoto si stia spostando verso nord, Mantova e la sua provincia.
Se una notizia del genere dovesse essere vera, sarebbe molto grave.
Ora, il Mantovano è una zona molto complessa.
In essa vi sono stabilimenti petrolchimici (come Enichem) ed altre industrie.
Inoltre, la zona è anche molto antropizzata.
Quindi, sono a rischio le vite di molte persone.
Il Mantovano è anche noto per i suoi prodotti tipici, come il pomodoro, la zucca, il vino Lambrusco, il riso "Vialone nano", gli allevamenti di suini,  il Grana Padano ed il Parmigiano-Reggiano.
Inoltre, la Provincia di Mantova è ricca di monumenti architettonici importanti.
Mantova, con il Palazzo Ducale, il Duomo, la Rotonda di San Lorenzo, la Basilica di Sant'Andrea, la Sinagoga Norsa-Torrazzo, la Torre della Gabbia e Palazzo Tè, ed il centro abitato di Sabbioneta (con la sua cittadella fortificata, il teatro, le chiese e la sinagoga) sono stati riconosciuti Patrimonio mondiale dall'umanità dall'UNESCO.
Nel Comune di Curtatone, in località Grazie, vi è il Santuario della Beata Vergine Maria Assunta.
Nel Comune di Roncoferraro, in località Barbassolo, vi è la Pieve dei Santi Cosma e Damiano.
Nel Comune di  Castel d'Ario, vi sono l' ex-convento della località di Susano, il castello e la Chiesa di Santa Maria Assunta.
Nel Comune di Villimpenta vi è il Castello scaligero.
A San Benedetto Po vi è l'Abbazia Polironiana.
Già, molti monumenti sono stati danneggiati dai precedenti eventi sismici.
Prendiamo, ad esempio, la Chiesa parrocchiale di Moglia o il campanile della Chiesa dei Santi Erasmo ed Agostino che si trova a Governolo, una frazione del Comune di Roncoferraro.
Quest'ultimo è il campanile "gemello" di quello della Basilica di Sant'Andrea (che si trova a Mantova) aveva già avuto problemi di staticità. 
Anche l'Abbazia Polironiana di San Benedetto Po, luogo in cui fu sepolta Matilde di Canossa, ha subito danni.
Già il sisma del 20 maggio scorso aveva fatto danni.
Domenica scorsa, prima del sisma del 29 maggio,  io l'avevo visitata ed alcuni locali (come l'ex biblioteca dei monaci) erano stati chiusi perché presentavano lesioni ed anche la basilica presentava una brutta crepa sulla volta della navata sinistra. Ero tentato di chiedere alla guida se quella crepa fosse stata pericolosa o meno. Non avevo fatto nessuna domanda perché nella comitiva presso cui mi trovavo c'erano persone che venivano anche da Revere e Poggio Rusco, due zone colpite in modo più duro dal sisma e non volevo creare allarmismo.
Ora, ci si può rendere conto dei rischi che correrebbe la Provincia di Mantova, nel caso che ci fosse un terremoto di forte entità.
Ci sarebbero rischi per gli abitanti, per le aziende e per i monumenti.
Visto e considerato, io credo che sia arrivato il momento di pensare a serie misure preventive e di iniziare i restauri conservativi per i monumenti che già sono stati danneggiati.
Serviranno anche delle politiche nuove.
Per esempio, si dovranno rivedere i criteri urbanistici con cui verranno costruiti i capannoni industriali e le case.
Oggi, è il 2 giugno ed è la "Festa della Repubblica". Io, però, penso che non ci sia nulla da festeggiare. Trovo che la parata militare di oggi sia inopportuna.
Cordiali saluti.

venerdì 1 giugno 2012

La missione dei discepoli



Cari amici ed amiche.

Durante le Messe di questa sera e di domani, saranno letti i seguenti brani:

"[32] Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità dei cieli all'altra, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa?
[33] Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo?

[34] O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore vostro Dio in Egitto, sotto i vostri occhi?


[39] Sappi dunque oggi e conserva bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è altro.

[40] Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti dò, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore tuo Dio ti dà per sempre". (Deuteronomio, capitolo 4, versetti 32-34, 39-40)
",

"[1] Esultate, giusti, nel Signore; 
ai retti si addice la lode.

[2] Lodate il Signore con la cetra,
con l'arpa a dieci corde a lui cantate.

[3] Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate.

[4] Poiché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.

[5] Egli ama il diritto e la giustizia,
della sua grazia è piena la terra.

[6] Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.

[7] Come in un otre raccoglie le acque del mare,
chiude in riserve gli abissi.

[8] Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,

[9] perché egli parla e tutto è fatto,
comanda e tutto esiste.

[10] Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.

[11] Ma il piano del Signore sussiste per sempre,
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni. (Salmo 32 (33))
",

[14] Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio.

[15] E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!".

[16] Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio.

[17] E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. (Lettera di San Paolo ai Romani, capitolo 8, versetti 14-17)"
,

"[16] Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
[17] Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.

[18] E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.

[19] Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo,

[20] insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". (Vangelo secondo Matteo, capitolo 28, versetti 16-20)
"

I brani sono stati presi dal sito della Santa Sede
Gesù disse ai suoi discepoli: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.".
Dunque, egli costituì la Chiesa, che assunse la denominazione "cattolica", di cui il Papa, i vescovi, i sacerdoti ed i diaconi sono successori.
Il termine "cattolico" non deve essere interpretato come "romano" o legato allo Stato di Città del Vaticano.
Il termine "cattolico", infatti, significa "universale".
Anche i cristiani ortodossi, ad esempio, si definiscono "cattolici" e lo stesso fanno alcuni protestanti, gli anglicani ed i vetero-cattolici. 
Gesù, infatti, parlò dell'universalità del suo rapporto con gli uomini.
Certo, la Chiesa di Roma fu (ed è tuttora) quella che seppe (e che sa) tramandare la tradizione apostolica che Gesù lasciò agli apostoli ed il Papa, i vescovi, i sacerdoti ed i diaconi sono i loro successori.
Per questo, la Chiesa romana viene definita "cattolica".
La missione che Gesù Cristo lasciò alla sua sequela fu obbedienza al Vangelo, l'osservanza dei comandi di Gesù, l'adesione battesimale nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ed il distacco dalla vita incredula, chiedendo la remissione dei peccati.
Questa fu la missione che Gesù Cristo lasciò ai suoi discepoli. 
A portare avanti questa missione sono chiamati il Papa, i vescovi, i sacerdoti ed i diaconi ma anche noi fedeli laici abbiamo delle responsabilità in ciò, cercando di comportarci bene e in piena adesione alla Parola del Signore, poiché anche noi facciamo parte della Chiesa. 
Termino, invitandovi a pregare per i terremotati dell'Emilia e della Provincia di Mantova e per tutti coloro che non potranno celebrare le Sante Messe nelle loro chiese.
Tra questi, forse, ci siamo anche noi di Roncoferraro.
Cordiali saluti. 







Holy Father, welcome to Milan!

Cari amici ed amiche.

Oggi, il Sua Santità, Papa Benedetto XVI, è arrivato a Milano, ove si terrà il "Family Day 2012".
Questo evento è dedicato alla famiglia.
La famiglia è la base di tutto.
In essa il genere umano progredisce.
Nella famiglia si formano le nuove generazioni.
Ora, mi viene da fare un a riflessione.
Forse, questa crisi è ben più profonda di quanto si possa immaginare.
Non è solo una crisi economica ma di valori e la famiglia è tra le cose più colpite.
Questa è la crisi dell'uomo.
L'uomo è tale perché sa amare e sa donarsi agli altri.
Oggi, troppo spesso, prevalgono gli egoismi ed il senso di non responsabilità verso gli altri.
Questo ha fatto sì, ad esempio, che dilagasse il ricorso al divorzio
Con il divorzio, i figli sono disorientati e possono diventare delle persone fragili o delle persone egoiste.
Bisogna ritrovare quel senso dell'aprirsi verso l'altro.
Forse, dovremmo riflettere e pregare.
Da single, debbo dire un po' invidio coloro che hanno una compagna con cui svegliarsi alla mattina ed addormentarsi alla  sera e dei figli, anche se io non so sarei un buon marito ed un buon padre.
La famiglia è il primo luogo in cui si forma la persona.
Termino, segnalandovi che la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato una cifra pari ad 1.000.000.000 di Euro per i terremotati dell'Emilia e del Mantovano.
Questo dimostra la vicinanza del Santo Padre a noi che (chi più e chi meno) siamo stati coinvolti in questa tragedia.
Cordiali saluti.

Andrea Verde: "Altro che terzo Polo! Presidenzialismo subito, basta inciuci e tutti a casa!"

Cari amici ed amiche.

Leggete questa nota scritta da Andrea Verde su Facebook:

"La politica italiana riesce sempre a sorprendermi. Io, come sapete, vivo da vent’anni in Francia, una Repubblica Presidenziale che ama eleggere dei monarchi per poterli poi ghigliottinare. In Italia siamo abituati diversamente. I nostri deputati sono nominati dalle segreterie dei partiti e il Presidente della Repubblica, che non ha gli stessi poteri di quello francese, lo elegge il Parlamento. Nella Prima Repubblica siamo stati abituati al consociativismo; governava la Dc con i partitini satelliti a cui venivano concesse un po’ di briciole, ma le grandi decisioni si prendevano in accordo con il Pci. Il solo che tentò di invertire questo stato di cose fu Bettino Craxi che, sulla scala mobile, osò sfidare il Pci e la Cgil; il conto gli venne presentato qualche anno dopo…. Un altro esempio di ribellione a quel sistema fu la splendida marcia dei 40 mila di Torino che si ribellarono al blocco della Fiat imposto dalla Cgil, spalleggiata dal Pci. Vennero accusati di essere pericolosi reazionari.
Nella seconda Repubblica si pensava che finalmente l’Italia potesse diventare un Paese maturo, liberato infine dalla logica consociativa, pronto ad un vero bipolarismo. Niente di più falso.

L’errore fu principalmente del centro-destra; aveva i numeri per riformare il Paese, ma si é perso tra polemiche, indecisioni e complessi di inferiorità. Il centro-destra italiano doveva puntare sul Presidenzialismo ricordandosi di quanto accadde in Francia negli anni cinquanta. Il Generale De Gaulle, stanco dei maneggi e degli intrallazzi dei partiti, assolutamente incompatibili con l’interesse generale della Nazione, propose la riforma presidenziale, osteggiata dalla sinistra ma plebiscitata dai francesi con un referendum. Il Generale ebbe la grande intuizione che non ebbero i politici italiani; una Nazione é forte se ha istituzioni forti e credibili, legittimate dal voto popolare e, davanti a situazioni di immobilismo create da corpi intermedi che rallentano l’approvazione di riforme vitali, ci si rivolge direttamente al Popolo sovrano tramite il referendum. Fu così che la Francia uscì dall’impasse e diventò una grande Nazione. Fu sempre il Generale ad avviare quel programma nucleare che ha permesso alla Francia di avere la propria autonomia energetica, di pagare l’energia meno cara e di avere meno emissioni di Co2 rispetto all’Italia!
In Italia abbiamo avuto sempre istituzioni deboli, facilmente ricattabili. Il centro-destra poteva cambiare lo stato delle cose, scelse la via suicida della Bicamerale. Fu il più grosso errore di Berlusconi. Non hanno voluto fare il presidenzialismo perché la sinistra si sarebbe messa di traverso (come in Francia), non ebbero il coraggio di rivolgersi al Popolo sovrano ma scelsero di modificare la legge elettorale ad ogni tornata. Come se in presenza di un edificio pericolante, anzichà rinforzarne le deboli fondamenta, si scegliesse di ripitturarne la facciata.
La terribile crisi finanziaria che ha colpito il mondo intero e l’Europa in particolare, ha messo a nudo le debolezze dell’Italia: istituzioni deboli, poco credibili, una classe dirigente completamente inadeguata e moralmente priva di ogni scrupolo.
Incompetenti e ladri! Si é pensato allora di far abdicare la politica e di chiamare dei tecnici a fare il «lavoro sporco», come se il Generale De Gaulle, alla fine degli anni cinquanta anziché avviare la grande riforma costituzionale che diede vita alla V° Repubblica, avesse chiamato al capezzale della Francia i migliori tecnici del momento! Che pia illusione! Potevano dei tecnici, sia pur dal curriculum invidiabile, sopperire alle carenze dei politici e per giunta trattando i cittadini come degli scolaretti o peggio come dei sudditi? No di certo. Infatti l’altro giorno Piero Ostellino ha di fatto redatto l’atto di morte dell’attuale governo con un memorabile editoriale sul «Corriere della Sera».
Il problema é che questi partiti, questi politici non hanno visto arrivare lo tsunami che li sta per travolgere; l’astensionismo di massa e l’incedere di Grillo.
Certo penso anch’io che Grillo non sia la soluzione ma mi metto nei panni di quella maggioranza silenziosa che nel 2008 votò per il centro-destra. Quella maggioranza silenziosa oggi é orfana ed é scandalizzata dalla condotta dei partiti che che dovevano rappresentarla.
Il Pdl non c’é più, non ha neanche la forza di difendere l’unica proposta sensata che sia stata fatta in questi ultimi mesi; introdurre il Presidenzialismo anche in Italia! La Lega, travolta dagli scandali, é troppo impegnata nel regolamento di conti interni per potersi occupare dei guai del Paese.
E veniamo al Terzo Polo, quello che era stato affossato da Casini con un tweet e che ora forse potrebbe rinascere come un’alleanza estesa a Montezemolo. Ovviamente non c’é lo straccio né di un programma, né di un’idea per l’Italia e del Presidenzialismo neanche a parlarne. Dei parvenu che cercano di darsi un tono, di sembrare credibili per portare a casa qualche deputato e qualche senatore in modo da salvare la carriera e mantenere un briciolo di potere. Una vera indecenza! Sembranoavvoltoi che danzano sul cadavere dell’Italia. Non meritiamo di essere presi in giro fino a questo punto, non siamo merce di scambio, non siamo sudditi, siamo cittadini!. Come uscirne? Con una rivolta di «peones» che abbiano a cuore le sorti dell’Italia, che vogliano ascoltare la maggioranza silenziosa che é stufa di prendere ogni giorno lezioni di morale dalla sinistra e che non si rassegna al declino dell’Italia. La battaglia per il presidenzialismo deve essere la grande battaglia, quella che permetterà al popolo italiano di rialzarsi e di diventare padrone del proprio destino e di liberarsi di questi tartufi, di questa classe politica incapace e corrotta
." 

All'amico Andrea Verde, vorrei dire che il Terzo Polo non è stato affossato da Pierferdinando Casini (con un un "tweet") ma non è mai esistito.
Il Terzo Polo altro non fu che un escamotage di Pierferdinando Casini per allargare la sua area di influenza.
Il giochino di Casini fu molto semplice.
Lui fece in modo che i due grossi partiti delle due grosse coalizioni perdessero pezzi (Fini del Popolo della Libertà e Rutelli del Partito Democratico), così da fare sì che poi egli creasse una forza politica di centro che diventasse l'ago della bilancia alle elezioni.
Così, questa forza di centro avrebbe potuto spostare gli equilibri a favore del centrosinistra o del centrodestra, a seconda delle proprie convenienze, con una predilezione per la sinistra forze non sinistra.
Il giochino di Casini fu tipico della politica democristiana della I Repubblica, ossia portare a sinistra.
I cittadini, però, capirono ciò anzitempo.
Il risultato delle recenti elezioni lo dimostra.
Cordiali saluti.


Terremoto, alcune iniziative

Cari amici ed amiche.

Questa mattina, mi sono recato presso il municipio di Roncoferraro (Mantova) e ho fatto protocollare questa istanza da me scritta:

"                                                   UN AIUTO PER I TERREMOTATI


Alla cortese attenzione del signor Sindaco, Candido Roveda, dei signori membri della Giunta e del Consiglio comunale di Roncoferrraro (Mantova).

Oggetto: Proposta di aiuto per le popolazioni terremotate dell'Emilia e della nostra provincia.

                                                                         ISTANZA

Egregio signor Sindaco, egregi signori Assessori e Consiglieri comunali di Roncoferraro.
Vista la tragedia del terremoto che ha colpito l'Emilia e la nostra provincia e che tuttora sta funestando le nostre giornate, vorrei fare una proposta.
Propongo di donare il cibo non venduto e almeno parte del ricavato della festa “Riso in Corte”, festa che si terrà dal 09 al 12 giugno, presso la Corte Facchina Piccola, a Roncoferraro, in località Nosedole.
Sarebbe un bel gesto di amicizia verso queste persone sfortunate.
Io credo che voi possiate fare qualcosa, visto che la festa è organizzata dalla Pro Loco del Comune di Roncoferraro.
Si potrebbe fare ciò, contattando i Carabineri di Mirandola, al numero di telefono 0535-91067, o i Vigili Urbani di Finale Emilia, chiamando al numero di telefono 0535-611039.
Si potrebbe fare qualcosa anche per Moglia, il paese in cui opera una persona che tanto bene aveva fatto alla nostra comunità, don Alberto Ferrari.
Si potrebbe dare qualcosa anche alla parrocchia di Moglia, che si trova in Piazza don Sesto Ghidini 10 ed il cui numero di telefono è 0376 598062.
Mettiamoci una mano sulla coscienza.
Cordiali saluti.






  Roncoferraro (MN)  01/06/2012





                                                                             Antonio Gabriele Fucilone".

Questa mia proposta è già stata inoltrata al sindaco.
Facendo mie le parole di un mio vecchio parroco, don Bruno, il compianto parroco di Villa Garibaldi di Roncoferraro, spero che il sindaco Roveda, i membri della Giunta ed i Consiglieri comunali di Roncoferraro mettano una mano sul cuore e l'altra nel portafogli.
Tra l'altro, il piano superiore del municipio è stato evacuato.
Tutti gli uffici sono stati trasferiti di sotto.
Ieri ero su Facebook e ero in chat con l'amica Elena Donadelli di Schio (Vicenza).
Elena ha proposto di "adottare un terremotato".
In pratica, ognuno di noi potrebbe dare ospitalità ad un terremotato.
Ovviamente, se qualcuno può dare ospitalità,  lo faccia.
L'amico Marco Stella (giornalista del sito dei Lombardi nel mondo che mi ha contattato da Rio de Janeiro)  ha segnalato i caseifici in cui si vendono le forme di Parmigiano Reggiano che sono state danneggiate dal sisma.
Leggete l'articolo intitolato "Terremoto in Emilia:  Ecco come acquistare il Parmigiano Reggiano "terremotato", convenienza e solidarietà".
Il mio amico Alessandro Lavanna, del Circolo "Roncoferraro, Giovani e Futuro" , mi ha segnalato un'altra iniziativa importante.
Essa riguarda i commercianti che sono stati danneggiati dal sisma.
Seguite il link http://eurostep.mailing-report.com/external/showCampaign.cfmcid=89&uid=332&iid=1445&key=FB1AE20EB7D4D55E4BE16E4EE2C55E9C.
L'amico Michele Capaccioli, del sito Wemustact.org, un ragazzo italiano che abita a Londra, mi ha contattato e si è detto disponibile ad aiutare i terremotati e se qualcuno ha bisogno gli dia pure il suo numero di cellulare.
Sempre l'amica Elena Donadelli mi ha segnalato la pagina di Facebook "Informazione eventi sismici e meteo".
Questa pagina serve per tenersi aggiornati sul sisma.
Come potete vedere, la solidarietà non manca.
Cordiali saluti.


Sicurezza energetica in Italia, due parole.

Cari amici ed amiche.

Leggete il documento intitolato "Cos'è la sicurezza energica? Una riflessione preliminare".
Leggete anche questa riflessione che l'amico Angelo Fazio ha messo su Facebook:

"Il concetto di sicurezza energetica, pur variando a seconda delle epoche e delle aree geografiche, ha origine dalla constatazione che l’energia svolge un ruolo centrale nel garantire il benessere economico e la forza militare di uno Stato.
Il crescente fabbisogno energetico delle economie industrializzate e l’impossibilità di soddisfarlo attraverso la produzione interna hanno provocato la crescente dipendenza di questi Paesi dalle importazioni di materie prime energetiche – principalmente idrocarburi. Tale trend ha avuto importanti conseguenze sia sulle economie dei Paesi importatori sia su quelle dei Paesi produttori. Infatti, come le economie dei Paesi da esse dipendenti entrerebbero in crisi senza le importazioni di materie prime energetiche, analogamente le economie dei Paesi esportatori dipendono – in molti casi in maniera ancor più marcata – dagli introiti delle esportazioni. Di conseguenza, ogni riflessione relativa alla sicurezza energetica non può che prendere in considerazione tutti i Paesi coinvolti e non solo i consumatori finali.

Storicamente, la riflessione sulla sicurezza energetica ha raggiunto il grande pubblico in occasione delle crisi petrolifere degli anni Settanta e ha trovato nuova popolarità a partire dagli anni Novanta, con la fine del bipolarismo, il diffondersi del terrorismo internazionale e la rapida crescita dei Paesi in via di industrializzazione.

In Europa la sicurezza energetica è generalmente – e unilateralmente – definita come la disponibilità di energia a prezzi ragionevoli. Questa definizione si compone di due aspetti ben distinti, anche se interdipendenti. Il primo è quello dell’affidabilità (reliability) del flusso di materie prime, che dipende dall’accessibilità dei giacimenti e dal funzionamento delle infrastrutture di trasporto. Il secondo aspetto, decisamente più sfumato, è quello della ragionevolezza economica (affordability), cioè la garanzia che i prezzi non varino eccessivamente o in modo imprevedibile, mandando in crisi le economie coinvolte.

Esistono diversi fattori che hanno un impatto potenzialmente negativo sull’affidabilità degli approvvigionamenti. In particolare, l’aumento dei volumi importati da giacimenti sempre più remoti fa aumentare le probabilità che si verifichino incidenti durante il trasporto (rischio tecnico), le occasioni di compiere atti terroristici o sabotaggi (rischio criminale) e le possibilità che i flussi siano interrotti a causa di instabilità politica o per contenziosi coi Paesi di transito (rischio geopolitico).

Altri fattori, invece, riguardano non tanto la possibilità di scambiare materie prime energetiche quanto il loro prezzo. Al di là delle variazioni di breve periodo – legate spesso a speculazioni sul mercato dei prodotti finanziari collegati all’energia – ad influenzare i livelli dei prezzi sono la domanda e l’offerta di materie prime energetiche.

La contrazione dell’offerta – e il conseguente aumento dei prezzi – può essere ricondotto a due fattori: da un lato, ad un livello troppo basso di investimenti in nuova capacità produttiva, che rischia di creare delle carenze di offerta nel medio periodo – soprattutto se nel contempo la domanda di energia in alcune aree del mondo cresce rapidamente. Dall’altro, esiste anche la possibilità che i Paesi esportatori impieghino deliberatamente il loro potere di mercato per aumentare i prezzi e i profitti, o minaccino di farlo per perseguire scopi extraeconomici.

La contrazione della domanda può invece avvenire in conseguenza o di una crisi economica, che se prolungata e globale può compromettere stabilmente i livelli di domanda; oppure in seguito all’attuazione di politiche in altri settori – come quello ambientale – che abbiano ricadute dirette sui consumi di energia. Come l’aumento dei prezzi può danneggiare le economie dei Paesi importatori, specularmente un crollo della domanda può portare a gravi problemi di liquidità – e di stabilità politica – nei Paesi esportatori.

Dal momento che i fattori di rischio per la sicurezza energetica sono molteplici ed eterogenei, le misure di policy collegate non possono che agire su diversi piani. In primo luogo, vi sono le misure relative alla resilienza dei sistemi energetici nazionali, cioè alla loro capacità di assorbire gli shocks: per i Paesi importatori si tratta essenzialmente di garantire una capacità di stoccaggio adeguata e di rendere quanto più possibile equilibrato il mix energetico, nonché di proteggere infrastrutture da minacce esterne. Per i Paesi esportatori, la resilienza è invece relativa al sistema economico e si può aumentare riducendo la centralità dei proventi delle esportazioni di energia, così da attutire l’impatto di possibili shocks di prezzo o interruzioni delle forniture.

Un secondo piano a cui agiscono le politiche di sicurezza energetica è quello della gestione della dipendenza. In particolare un’efficace strategia di contenimento del rischio è quella di diversificare i partners commerciali, tanto in termini di Paese di provenienza/destinazione, quanto in termini di corridoi di trasporto.
Il terzo e più importante piano è quello della gestione dell’interdipendenza energetica. In un contesto, come quello attuale, in cui la stabilità dello scambio di risorse energetiche è cruciale per la sicurezza di tutti gli Stati coinvolti, lo strumento più efficiente per la gestione dei flussi è un mercato internazionale stabile. Di conseguenza, l’adozione di misure volte a garantire lo sviluppo dei diversi mercati energetici è parte fondamentale delle politiche di sicurezza energetica tanto dei Paesi importatori quanto di quelli produttori.".

Ringrazio Angelo di questa riflessione, che sottoscrivo.
Che il benessere di una nazione dipenda anche dal fatto che essa produca la propria energia elettrica è cosa nota.
Ora, qui in Italia, si scelse di abolire l'energia nucleare.
Il problema è che oggi noi paghiamo questa scelta e vi spiego il perché.
Noi dicemmo no alle centrali nucleari ma non portammo avanti nulla di alternativo che potesse sopperire a questa mancanza.
Oggi, noi stiamo pagando il prezzo di ciò, dovendo prendere l'energia dall'estero (Francia), il metano dalla Russia ed il petrolio dal Medio Oriente .
E' chiaro che ciò comporti dei compromessi che non sono vantaggiosi per il nostro Paese.
Ora, la situazione è resa ancora più complessa dal terremoto che ha colpito l'Emilia ed il Mantovano e che ha risvegliato antiche paure.
Basti pensare ai depositi di gas metano.
Tuttavia, una soluzione al problema va trovata, altrimenti non potremmo garantire il benessere, qualora la situazione geopolitica globale dovesse cambiare.
Oggi, qui nel Mantovano, si sta studiando il biogas.
La soluzione è interessante ma va implementata bene.
Per esempio, a Castelletto Borgo, frazione dei Comuni di Mantova e Roncoferraro,  si vuole fare un impianto che produce biogas.
La cosa in sé non è male.
Tuttavia, ci sono problemi dovuti ad un pessimo piano regolatore fatto dal Comune di Roncoferraro che mise delle zone residenziali vicine a quelle in cui si farà l'impianto e al fatto che come materia prima da fermentare (per produrre il biogas) si usi del tranciato di mais.
Questo mais andrebbe a sostituire le coltivazioni tradizionali di riso, frumento ed ortaggi.
Quindi, l'idea in sé è buona ma è stata male implementata ed oggi va rivista.
Tra l'altro, il Comune di Roncoferraro ha commesso l'altro errore di non partecipare alla Conferenza dei Servizi.
Lo stesso discorso vale l'impianto di teleriscaldamento "Fossil Free Energy", che fu fatto nel 2007, qui a Roncoferraro.
Riguardo a questo impianto, feci una relazione in collaborazione con il Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana nel 2011
In pratica, il Comune di Roncoferraro costruì un impianto che sarebbe dovuto andare a cippato di legna che viene bruciato.
Ora, questo impianto ha mostrato parecchi difetti.
Ad esempio, il cippato deve essere comprato da fuori, poiché il Mantovano è molto antropizzato e non ci sono alberi sufficienti da cui ricavarlo.
Questa aumenta i costi.
Inoltre, il clima umido fa sì che il cippato renda meno.
Vi è anche il problema dell'aria inquinata dal PM10.
Vi sono anche dei difetti nell'impianto.
In pratica si spesero tanti soldi ed il Comune si indebitò per realizzare un impianto .
Quindi, io penso che si debba fare una riflessione sulle politiche energetiche.
Cordiali saluti. 




COME PERDERE DEI CONTATTI SU FB : BASTA PARLARE DI POLITICA O RELIGIONE-COMMENTO ALLA NOTA DI LUCIANA STELLA

Cari amici ed amiche.

Ho trovato questa nota dell'amica Luciana Stella e mi è piaciuta così tanto che ho deciso di metterla su questo blog:

"CARISSIMI AMICI, avete notato anche voi, quanto sia facile essere fraintesi, criticati o eliminati ,per aver espresso un parere non gradito? Magari,con quella persona, avete avuto un ottimo rapporto fino all'altro ieri, e all'improvviso, ecco scendere la freddezza. E uno si chede" cos'è successo?" Ah sì, ho scritto una cosa che l'altro non condivideva, anzi si è proprio offeso. Vabbè....tutto qua? Il problema è che io ci resto male. Ma...ho anch'io il mio bel caratterino. Chiedo scusa se offendo, (anche involontariamente) ma quel che mi va di dire, lo dico.

E se questo Papa non mi piace, lo dico: NON MI PIACE! E non sento di mancare di rispetto alla mia cristianità! E neppure alla Chiesa! La Chiesa non è un edificio, ma è là, dove incontro un mio "fratello" in difficoltà, dove posso tendere la mano e non chiedere neppure la sua fede religiosa. Non mi interessa la Chiesa di potere, non mi interessano quelli vestiti di porpora e oro, non mi interessa di andare a vedere Papa Ratzinger qui a Milano. Preferirei che andasse a consolare i terremotati, portando aiuti materiali e preghiere. Ne avrebbero davvero bisogno! Inoltre penso, che la fede sia un sentimento molto personale. Credo nel rapporto diretto con Dio, e cerco di mettercela tutta per stare in pace con la mia coscienza! Non sempre ci riesco, talvolta zoppico...poi mi rialzo e provo a fare meglio! Io sono così e non intendo cambiare per compiacere qualcuno. Se pensate che non sia una persona degna della vostra amicizia, potete cancellarmi. Scusate lo sfogo, ma è da ieri sera che ci penso!
".

A Luciana vorrei dire di stare tranquilla.
Anche a me capita la stessa cosa che lei ha denunciato.
Purtroppo, ciò fa parte del rischio.
Io, ad esempio, sono su Facebook dal 2009.
Non mi iscrissi al social network per fare nuove amicizie.
Mi iscrissi a Facebook per parlare di politica, specie sul territorio del mio Comune, Roncoferraro, e trattare anche altri temi, come la religione.
Non ho bisogno di Facebook per fare amicizia.
Sono una persona normale e non mi serve un computer per socializzare.
Ora, è chiaro che parlare di politica crei divisione ed esponga la persona che parla ad attacchi.
Lo stesso discorso vale per la religione.
Non tutte le persone sono rispettose. 
Io non mi straccio le vesti quando qualcuno mi toglie l'"amicizia" su Facebook.
Fa parte del gioco. 
Mi spiacerebbe se a fare una cosa del genere non fosse una persona che ho conosciuto sul social-network ma un amico vero che era collegato con me sul medesimo.
Purtroppo, è capitato che amici veri che erano collegati su Facebook mi togliessero l'amicizia ed il saluto, senza che essi mi dessero una spiegazione.
Qui, però, Facebook non c'entra.
A dire la verità, se potessi tornare indietro, non so se rifarei la scelta di iscrivermi a Facebook, visto quello che c'è qui.
Io resto lì solo per fare la mia attività politica, culturale ed anche religiosa.
Certo, se un giorno persone che ho conosciuto su Facebook,   come Filippo Giorgianni, Stefania Ragaglia, Morris Sonnino, Angelo Fazio, Irene Bertoglio, Riccardo Di Giuseppe ed altri,  dovessero conoscermi dal vivo, io non darei a loro un calcio nel deretano, negando l'amicizia.
Anzi, con piacere,  accoglierei queste persone come amici. 
Però, io credo che l'amicizia nasca sul campo.
Quindi, io non condanno chi mi toglie l'"amicizia" su Facebook. 
Cordiali saluti. 


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