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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 23 febbraio 2012

MARX E SATANA




Cari amici ed amiche.


Guardate questa foto che l'amico Angelo Fazio ha messo su Facebook e leggete la sua didascalia, che recita:

"IL MASSONE MARX E SATANA.
Karl Heinrich Marx (Treviri, 5 maggio 1818 – Londra, 14 marzo 1883) è stato un filosofo, economista e rivoluzionario tedesco di origine ebraica. Prima di diventare un economista e un comunista di fama, Marx era un umanista. Oggi un terzo dell'umanità è marxista. Il marxismo in una forma o in un'altra, è adottato anche da molti nei paesi capitalisti. Marx, si dice, era profondamente umano. Era dominato da una sola idea: come aiutare le masse sfruttate. Ciò che le impoverisce, a quanto egli sosteneva, è il capitalismo. Una volta rovesciato questo sistema corrotto, dopo un periodo transitorio di dittatura del proletariato, emergerà una società in cui ognuno lavorerà in ragione delle proprie capacità, in fabbriche e aziende agricole appartenenti alla collettività, e sarà ricompensato in ragione delle proprie necessità. Non vi sarà uno Stato che governi gli individui; non vi saranno guerre, non rivoluzioni, ma soltanto una fratellanza eterna, universale. Affinché le masse conseguano la felicità, occorre qualche cosa di più che la semplice distruzione del capitalismo. Marx scrive: « L'abolizione della religione, come illusoria felicità dell'uomo, è un requisito della loro reale felicità. » . Marx era antireligioso perché la religione impedisce l'adempimento dell'ideale comunista, che egli considerava come la sola soluzione dei problemi del mondo: così i marxisti spiegano la loro posizione. Nella sua prima gioventù Karl Marx si professava cristiano. La sua prima opera scritta è intitolata L'unione dei fedeli con Cristo. In essa leggiamo queste bellissime parole: « Attraverso l'amore di Cristo volgiamo al tempo stesso i nostri cuori verso i nostri fratelli che sono intimamente a noi legati e per i quali Egli dette se stesso in sacrificio »…e ancora: « L'unione con Cristo potrebbe dare un'intima elevazione, il conforto del dolore, una fiducia tranquilla e un cuore suscettibile all'amore umano, ad ogni cosa che sia nobile e grande, non per amore di ambizione e gloria, ma soltanto per amore di Cristo ». Poco dopo che Marx ebbe ricevuto il diploma, nella sua vita accadde qualche cosa: divenne profondamente, appassionatamente anti-religioso. Incominciò a emergere un nuovo Marx. Egli scrive in un poema: « Desidero vendicarmi contro quell'Uno che regna lassù ». Così era convinto che lassù ci fosse Uno che regna. Era in lite con Lui. Ma quell'Uno lassù non gli aveva fatto nulla di male. Marx apparteneva a una famiglia relativamente benestante, non aveva sofferto la fame nella propria infanzia. Stava molto meglio di molti suoi compagni di scuola. Che cosa aveva prodotto questo terribile odio contro Dio? A una età in cui ogni giovanotto normale ha sogni di far del bene agli altri e di preparare una bella carriera per se stesso, perché dovrebbe aver scritto questi versi nel suo poema Invocazione d'un disperato? Su in alto costruirò il mio trono, Fredda e tremenda sarà la sua vetta. Terrore superstizioso ne sarà il baluardo, Suo ministro, l'angoscia più nera. Chi lo guarderà con occhio sano Distoglierà pallido e muto come morto lo sguardo, Afferrato da forza di morte cieca e tremante. Possa la buona sorte scavargli la tomba 2. Marx sognava di rovinare il mondo creato da Dio. In un altro poema diceva: Potrò allora marciare in trionfo, Come un dio, fra le rovine del loro regno. Ogni mia parola è fuoco e azione Il mio petto è uguale a quello del Creatore. Le parole « Su in alto costruirò il mio trono » e la confessione che da colui che siede su questo trono, emaneranno soltanto terrore e angoscia, ci rammentano l'orgogliosa vanteria di Lucifero: « Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio » (Isaia 14:13). Ma perché Marx desidera questo trono? La risposta si trova in un dramma poco conosciuto che compose anche durante i suoi inni da studente. Si intitola Oulanem. Per spiegare questo titolo bisogna fare una digressione. Esiste una “chiesa satanista”. Uno dei suoi riti è la messa nera, che i satanisti recitano a mezzanotte. Nei candelieri sono poste candele nere rovesciate. Il “sacerdote” dice tutto ciò che è prescritto nel libro di preghiere, ma le legge dalla fine verso il principio; i nomi della divinità vengono letti pronunciandoli alla rovescia. Un crocifisso è fissato pure alla rovescia, oppure viene calpestato. Durante la messa nera viene bruciata una Bibbia. Tutti i presenti promettono di commettere ogni peccato, e di non fare mai nulla di buono. Segue un'orgia. È caratteristico che Oulanem sia un'inversione del nome biblico per Gesù che in ebraico significa: « Dio con noi ». Simili inversioni di nomi sono caratteristici della magia nera; saremo capaci di capire il dramma Oulanem soltanto alla luce di una strana confessione che Marx fece in un poema chiamato Il giocatore , più tardi rappresentato da lui stesso e dai suoi seguaci: Sorgono i vapori infernali e mi riempiono il cervello Sin che impazzisco e mi si cambia il cuore. Vedi tu questa spada? Me l'ha venduta il prìncipe delle tenebre. Per me batte l'ore e dà i segni. Sempre più audacemente suono la danza della morte. Questi versi assumono uno speciale significato, quando apprendiamo che nei riti della più alta iniziazione nel culto satanista viene venduta al candidato una “spada incantata” che garantisce il successo. Egli la paga firmando un patto col sangue estratto dai suoi polsi, per cui la sua anima, dopo morte, apparterrà a Satana. Cito ora dal dramma Oulanem: Ed essi son anche Oulanem, Oulanem, Il nome risuona ancora come la morte, Risuona ancora sino a spegnersi miseramente. . . . . . Ho però nelle mie giovani braccia, Di che stringervi e schiacciarvi (l'umanità personificata) Con la forza d'una tempesta, Mentre per entrambi l'abisso si disserra nel buio. Sprofonderai, ed io ti seguirò ridendo, Sussurrandoti all'orecchio, « Discendi, Vieni con me, amico! » . Marx desidera trascinare tutta l'umanità nell’abisso riservato per il Diavolo e i suoi angeli (si veda Apocalisse 20:3). Viene il momento della morte, per Oulanem. Le sue parole sono: Rovina, rovina. Il mio tempo è trascorso. L'orologio s'è fermato, la minuscola casa è crollata, Presto stringerò al mio petto l'eternità Presto ululerò colossali anatemi sull'umanità . Erano piaciute a Marx le parole di Mefistofele nel Faust: « Tutto ciò che esiste, merita d'essere distrutto ». Tutto: compreso il proletariato e i compagni. Marx citava queste parole in « Il 18 Brumaio » . Stalin si è fondato su quelle, e ha distrutto la sua stessa famiglia. La setta satanista non è materialista: crede nella vita eterna. Oulanem, la persona in nome della quale Marx parla, non contesta la vita eterna. Egli la afferma, però come una vita d'odio esaltato all'estremo. Merita osservare che eternità, per i demoni, significa « tormento ». È lo stesso per Marx: Ah! L'eternità! È il nostro perpetuo dolore, Un'indescrivibile, incommensurabile Morte . . . Ed ecco la fine di Oulanem: Se vi è qualcosa che possa distruggere, Vi piomberò dentro, anche se porterò il mondo Nella rovina. Il mondo che sorge fra me e l'abisso, Lo farò a pezzi, con le mie Durevoli maledizioni. Stringerò fra le mie braccia la sua dura realtà, Abbracciandomi, il mondo perirà in silenzio, E sprofonderà nell'estremo nulla. Perire, senza esistenza: questo sarebbe Realmente vivere.".

L'unica cosa che non condivido della foto è l'associazione della massoneria e del comunismo alla Stella di Davide ebraica.
La famiglia Karl Marx era di origini ebraiche ma suo padre abiurò l'Ebraismo.
Questo pregiudizio verso gli ebrei visti come "fondatori del comunismo" è, purtroppo, uno dei frutti del comunismo stesso.
Anche da questo pregiudizo nacque l'antisemitismo.
Possiamo dire che il comunismo sia anticristiano ed antigiudaico.
Proprio dando il pretesto per fomentare l'antisemitismo, si fomenta anche l'odio nei confronti del Cristianesimo.
Fino a prova contraria, Gesù era un ebreo.
Questo è il male più intrinseco del comunismo.
Anche riguardo alla massoneria, c'è da dire una cosa.
La massoneria nacque tra le gilde dei costruttori di cattedrali.
Non mi risulta che gli ebrei costruissero cattedrali.
Inoltre, anche Adolf Hitler era un massone.
Hitler era affiliato ad una potente loggia massonica.
Se la massoneria fosse stata un'invenzione giudaica, Hitler non avrebbe aderito ad essa.
Ora, parlo del comunismo.
Il comunismo è ideologia contro natura.
Esso vuole imporre l'uguaglianza.
Gli uomini, in verità, non sono tutti eguali.
Infatti, ogni uomo ha proprie ambizioni e propri modi pensare.
Questa cosa fu decisa da Dio.
Dio ci volle tutti diversi.
Quindi, non si può imporre l'uguaglianza.
Se Dio volle così, chi è l'uomo per volere il contrario?
In secondo luogo, il comunismo fomenta l'odio di classe.
Esso infatti, punta a seminare l'odio tra le persone. In altre parole, nella mentalità comunista, il povero deve mettersi contro il ricco non per chiedere giustizia ma per distruggerlo.
Inoltre, esso predica anche dissoluzione della famiglia, in nome dell'omosessualismo, della promiscuità e del libertinaggio, e l'aborto.
In pratica, il succo del comunismo può essere riassunto in queste parole:

"L'uomo deve fare ciò che vuole. Deve ergersi a dio di sé stesso.".

Questo pensiero fu proprio anche di Aleister Crowley, il fondatore del satanismo moderno.
Tra l'altro, il comunismo è anche l'ideologia del rifiuto dell'autorità, quando questa è contro di esso.
Anche questo è segno di satanismo poiché nasconde un'idea gnostica che è il volto presentabile dello stesso.
Cordiali saluti.








Antonio Ciarrapico, "Le origini del declino italiano", in 'Nuova Storia Contemporanea' n. 6/2011, pagg. 10-11



Cari amici ed amiche.


L'ottimo Filippo Giorgianni mi ha inoltrato questo pesso scritto da Antonio Ciarrapico che parla del democristianesimo:


«Un altro elemento di debolezza per lo schieramento anticomunista sarà costituito dalla ghettizzazione dei partiti di destra, privi di necessaria legittimità repubblicana o di quella antifascista. Non rimaneva dunque altra possibilità per la formazione di qualsiasi governo che puntare, come asse portante, sull'alternativa del centrismo. Nella scelta dei propri alleati, la Dc non si atteneva, del resto, alla discriminante destra-sinistra, ma a quella fondata sull'adesione ai valori occidentali, e sulla condivisione della politica atlantica e di quella europeistica. All'evidente scopo di rafforzare il fronte anticomunista, De Gasperi, anche dopo il successo ottenuto il 18 aprile 1948, che consentiva alla Dc di disporre della maggioranza assoluta in Parlamento, preferì costituire una larga coalizione di governo, il cosiddetto quadripartito, in cui convivevano forze alquanto eterogenee e, comunque, di diverso orientamento per quanto riguardava la politica economica e sociale. Ciò si riferisce, in particolare, alle posizioni espresse dai liberali e dai socialdemocratici, ma all'interno stesso della Dc risultava difficile conciliare la linea dei settori moderati con quella della sinistra dossettiana. De Gasperi, in verità, più che i contrasti all'interno della coalizione di governo, temeva l'avanzata delle sinistre e, in specie, del Partito Comunista. Ciò lo indusse ad accreditare la Dc come un partito di orientamento progressista al fine di contendere al Pci il voto delle masse popolari. Emblematica da questo punto di vista fu la definizione che diede della Dc come "partito di centro che si muove verso sinistra". Questa immagine, peraltro, mostrava un evidente scollamento tra la Dc e una cospicua parte del proprio elettorato. Il disorientamento provocato, nell'elettorato moderato, da questa rappresentanzione del ruolo della Dc, si traduceva in una perdita di consensi a destra, a favore di monarchici e missini. Si accentuavano, frattanto, talune divergenze programmatiche tra il Partito liberale e quello socialdemocratico, nonché fra di essi e la Dc. I liberali erano contrari alla riforma agraria, mentre i socialdemocratici accusavano la Dc di immobilismo. Insoddisfatti, almeno in parte, della situazione, Pli e Psdi uscirono ambedue dal governo, pur continuando ad appoggiarlo dall'esterno. La prima legislatura della Repubblica si concluse, quindi, con una coalizione di governo formata esclusivamente dalla Dc e dal piccolo partito repubblicano. Ciò significava, peraltro, anche la conclusione della non lunga stagione del centrismo. Per recuperare il quadripartito e disporre di una maggioranza sufficientemente larga e sicura in Parlamento, De Gasperi ritenne opportuno abbandonare il sistema proporzionale a favore di quello maggioritario. Ma la cosiddetta "legge truffa" non scattò poiché il cartello elettorale formato dal ricostituito quadripartito non raggiunse il quorum richiesto. La crisi del centrismo portò successivamente la Dc alla ricerca di nuovi alleati e al succedersi di crisi ministeriali normalmente lunghe e frequenti. Dieci anni durò la fase di transizione per giungere ai governi di centro-sinistra. E, allorché anche questi entrarono in crisi, si giunse alla costituzione dei governi di solidarietà nazionale che includevano nella maggioranza i comunisti, per poi passare a quelli pentapartiti che li escludevano. Si trattò, dunque, per tutto il tempo in cui durò la prima Repubblica, di una storia quanto mai travagliata fondata su governi generalmente instabili e di breve durata. Ma, in mancanza di istituzioni solide, il vero instrumentum regni per la conquista del consenso da parte della Dc e degli altri partiti di governo, fu il ricorso sempre più ampio a una politica fondata su un criterio clientelare ed elettoralistico, che si risolveva in un'enorme dissipazione del denaro pubblico, oltre che in inaccettabili forme di disuguaglianza, le quali minavano la coesione sociale. Una tale politica si concretò anzitutto in un elefentiaco aumento dei dipendenti dello Stato e di tutti gli altri enti pubblici. In secondo luogo, crebbe smisuratamente il numero dei pensionati, che eguagliò quello degli occupati. Tra i nuovi pensionati vi erano i falsi invalidi e quanti fruivano del trattamento di quiescenza dopo solo pochi anni di attività lavorativa (le cosiddette "baby pensioni"). Non va poi dimenticato quanto costava allo Stato il ripianamento delle perdite delle imprese da esso direttamente o indirettamente gestite. È il caso di ricordare, a questo riguardo, che lo Stato repubblicano aveva ereditato dal fascismo la gestione di un vasto settore industriale e bancario, che era stato salvato dalla crisi del '29 attraverso la creazione dell'Iri. Ma quest'ultimo, pur avengo già esaurito il compito per il quale era stato fondato, non venne privatizzato nel dopoguerra, ma, semmai, ulteriormente ampliato. Nacquero, inoltre, altri consorzi economici con denaro pubblico, come l'Eni, l'Enel e l'Efim. Alcune delle imprese di Stato svolsero, beninteso, funzioni utili, quali le ricerche petrolifere compiute dall'Eni e la partecipazione di aziende Iri alla costruzione della rete autostradale. Ma è innegabile che vari comparti degli stessi consorzi si trasformarono in carrozzoni particolarmente idonei per la collocazione della clientela politica e per il finanziamento occulto dei partiti, con correlativi gravami per le finanze pubbliche. Una fonte di parassitismo, analogamente, fu costituita dalla condotta dello Stato di fronte alle richieste talvolta esorbitanti dei sindacati, che condussero, tra l'altro, al salvataggio a carico dell'erario di aziende decotte, sottraendo fondi a impieghi più redditizi.»


Io sono perfetta sintonia con quanto scritto.

Lo dico da uomo dichiaratamente di destra e cattolico.

Lo dico anche da uomo di destra che vive in una realtà che purtroppo è fortemente di centro sinistra, per non dire di sinistra.

La Provincia di Mantova, infatti, è tipicamente di sinistra, un'anomalia nel contesto della regione Lombardia, ed il Comune di Roncoferraro (il Comune in cui mi trovo) segue quel trend, anche se la colpa di ciò è anche del centro destra che troppo spesso si è diviso in correnti.

Debbo dire che il centrismo, di cui il pezzo scritto da Ciarrapico parla, contribuì a portare una crisi nella politica attuale, una politica in cui ancora oggi esistono certi pregiudizi.

Infatti, nella I Repubblica tutte le forze di destra, anche quelle non fasciste, vennero letteralmente ghettizzate, se non bandite dalla scena politica italiana.

Al contrario, ci furono tanti compromessi con il Partito Comunista e con quei socialisti di sinistra.

Artefici di questi compromessi furono proprio i centristi, i democristiani.

Oggi, noi ne stiamo pagando le spese.

Prendiamo, ad esempio, l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Oggi, questo articolo sarebbe da togliere o, quantomeno, da modificare.

Infatti, creò una categoria di lavoratori tutelati al massimo ed un'altra di lavoratori non tutelati.

Inoltre, esso rese difficile l'assunzione di nuove persone.

Se oggi ci sono tanti disoccupati (tra i quali rientro anch'io), la colpa è anche di questo articolo 18.

Ora, i governi che si sono succeduti ultimamente non riescono a modificare questo articolo perché ci sono i veti dei sindacati e dei partiti della sinistra.

Perché avviene questo?

Il motivo è molto semplice da individuare.

In "nome dell'antifascismo" ci fu una vera e propria "spartizione del potere" tra i democristiani ed i comunisti.

Pensiamo, ad esempio, al sistema delle cooperative qui nel Mantovano o in Emilia-Romagna oppure al largo potere dei sindacati che agiscono con il loro patronati.

Quindi, in questo compromesso, furono i comunisti a a guadagnare di più.

Essi presero larghi settori dell'economia (con le cooperative), della cultura (con gli intellettuali) e della vita pubblica.

Tutto questo fu il frutto della pavidità dei democristiani che, anziché porsi come vera alternativa ai comunisti, preferirono fare dei compromessi con essi.

Per sua natura, la cultura cattolica è più compatibile con la destra che non con la sinistra.

I "cattolici di sinistra" del periodo attuale sono solo un'invenzione di chi volle cristianizzare ciò che cristiano non fu.

Ad esempio, nel cattolicesimo è riconosciuta ed incoraggiata la sussidiarietà, di cui ho parlato nell'articolo intitolato "Cos'è la sussidiarietà?" (http://italiaemondo.blogspot.com/2012/02/cose-la-sussidiarieta.html).

Nell'ideologia comunista , questa logica non c'è.

Anzi, il comunismo è assistenzialista perché punta a legare la persona che lo sostiene dandogli dei benefici.

Nel cattolicesimo è valorizzato il merito.

Nell'ideologia comunista, invece, il merito non è valorizzato perché tale ideologia impone l'egualitarismo, un'idea sbagliata e contro natura in cui ogni uomo viene visto come uguale agli altri e chi emerge rispetto alla massa viene visto come una minaccia verso il sistema.

Purtroppo, certi cattolici adottarono questi principi ed inconsciamente uscirono da quella che fu (e che è ) la vera tradizione cattolica.

Io consiglio a tutti di riflettere attentamente, per capire come vadano realmente cose.

Cordiali saluti.

mercoledì 22 febbraio 2012

IL FARISAISMO



Cari amici ed amiche.


L'amica Irene Bertoglio ha voluto condividere con me ed altri amici una discussione in merito a certi atteggiamenti che sono da definire "farisaici".

L'ha fatto partendo da una discussione su una foto sul suo profilo, una foto di cui anch'io ho parlato nel mio articolo intitolato "L'arte, la pornografia, ed i giusti valori" (il cui link è http://italiaemondo.blogspot.com/2012/02/larte-la-pornografia-ed-i-giusti-valori.html).

Io avevo commentato la foto in questione, definendola non pornografica.

Altri, invece, hanno dato un parere completamente diverso, spesso facendo polemica.

Innanzitutto, sono solidale con Irene, una persona di cui ho potuto apprezzare la grande umanità nel trattare questioni come l'aborto o l'eutanasia.

Non la conosco direttamente (e onestamente spero di poterla conoscere direttamente, visto che, tra l'altro, abitiamo nella stessa regione, la Lombardia) ma se tante altre persone che l'hanno giudicata per quell'immagine mettessero almeno un grammo dell'impegno che lei profonde in questioni importanti (come per l'appunto l'opposizione all'aborto), forse, tante cose sarebbero migliori.

Detto questo, io onestamente, mi scandalizzo di più nel vedere certi film.

Io, ad esempio, ho citato "Dagon, la mutazione del male" (che potrete vedere anche su Youtube, seguendo il http://youtu.be/fjN3ztEL9Cg).

Questo film ha scene blasfeme (paragonabili al pessimo spettacolo di Romeo Castellucci, quello in cui un volto di Cristo viene imbrattato di sterco) e che inneggiano anche all'incesto.

La prima volta in cui vidi quel film (2008) mi venne da vomitare e rimasi molto turbato.

Io penso che ci si debba scandalizzare di fronte a cose di questo tipo e non di fronte ad un'immagine.

Si vede che io non l'avrò guardata con malizia.

Detto questo, il fariseismo è purtroppo diffuso.

Anch'io, qui a Roncoferraro vengo visto da alcuni come una persona amorale, forse per il fatto di essermi sempre pronunciato a favore di un certo partito, il Popolo della Libertà ( a cui sono iscritto), il partito legato al presidente Berlusconi, su cui sono stati fatti gossip di vario tipo e noti a tutti.

Nel rosso Comune di Roncoferraro e nella non meno rossa Provincia di Mantova, uno come me (che tra l'altro dice le cose esplicitamente) dà fastidio e c'è chi farebbe di tutto pur di distruggerlo, anche con l'ipocrisia.

Anzi, c'è chi sta facendo ciò.

In fondo, senza volere essere blasfemo e mantenendo le giuste proporzioni, anche i farisei fecero la stessa cosa con Gesù Cristo.

L'amica Irene ha citato questa frase Gustave Thibon:


"Il farisaismo altro non è che un adattamento impuro e superficiale all'animo, alle regole, alle esigenze di un determinato ambiente sociale.

Il farisaismo consiste nell'apparire più di quanto si è, a portare una maschera di nobilità".


Io, invece, mi rifaccio al buon Vangelo secondo Luca (capitolo 6, versetti 37-40) che recita:


"37] Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; [38] date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio". [39] Disse loro anche una parabola: "Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? [40] Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. [41] Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? [42] Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello. ".


Io penso che, spesso e volentieri, chi si erge a moralizzatore del prossimo sia il primo ad avere l'immoralità in casa propria.

Quindi, prima di giudicare gli altri, bisogna guardare sé stessi.

Invito tutti a guardare il film "Dagon, mutazione del male", visto che ho messo il link.

Se fossi un attore e se mi avessero dato una parte in quel film, io mi sarei rifiutato di recitare.

Forse, qualcuno capirà che ci sono cose ben peggiori di un'immagine.

Cordiali saluti.







CARI SIGNORI DEL PARTITO DEMOCRATICO, COME LA METTIAMO CON L'ARTICOLO 18?







Cari amici ed amiche.


Leggete l'articolo scritto sul sito "Ragionpolitica.it" ed intitolato "Il Pd si divide sull'articolo 18" (http://www.ragionpolitica.it/cms/index.php/201202225097/partiti-e-istituzioni/il-pd-si-divide-sull-art18.html).

Com'è noto, il Partito Democratico sta avendo non pochi problemi con la questione dell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

La sua parte più moderata e moderna (che fa riferimento ad esponenti come Pietro Ichino) è favorevole ad una sua modifica.

Al contrario, la sinistra del partito (quelli della scuola comunista) sono riottosi verso ogni modifica e sono disposti anche a levare l'appoggio a Monti.

Ora che non c'è più l'avversario storico (il presidente Berlusconi) tutte le debolezze di questa sinistra poco occidentale e molto marxista stanno emergendo.
Dentro di essa c'è una parte realmente riformista che vorrebbe effettivamente essere moderata ed occidentale.

Tuttavia l'altra parte predomina.

Ora, la questione dell'articolo 18 è puramente ideologica.

E' vero che in passato l'articolo 18 impedì i licenziamenti ma oggi sta impedendo di assumere.

Purtroppo, gli effetti si vedono ora, con molti giovani disoccupati, tra i quali vi sono anch'io.

Inoltre, l'articolo 18 ha fatto sì che alcuni lavoratori siano ipergarantiti e che altri siano non tutelati.

I sindacati fecero di tutto (e tuttora fanno di tutto) di tutto per impedire ogni riforma del'articolo 18 ed oggi ne stiamo pagando le spese.

Io credo che il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, abbia ora un bel grattacapo.

Ironicamente, dico che egli stia somigliando sempre di più al suo sosia del noto cartone animato "I Puffi", il mago Gargamella.

Come questi architettava ogni trappola contro i celeberrimi ometti blu, così Bersani ed il Partito Democratico cercano di battere il centro destra, che, tra l'altro è dello stesso colore.

Come Gargamella perdeva sistematicamente contro i Puffi, così il centro sinistra non batterà mai questo centro destra.

In passato, furono proprio certe politiche di sinistra a creare molti problemi attuali.

Se pur in ritardo, gli italiani hanno capito ciò.

Cordiali saluti.


martedì 21 febbraio 2012

GLI EFFETTI DEL BUON GOVERNO, UN ESEMPIO DI ARTE TEOLOGICA




Cari amici ed amiche.



Su Facebook, l'amico Filippo Giorgianni ha superato sé stesso.

E' un interlocutore formidabile.

Egli, infatti, mi ha inoltrato un bellissimo articolo scritto sul blog "Zancleweb" (http://zancleweb.wordpress.com/) ed il cui titolo e link sono "Il Buon Governo: mostra sugli affreschi di Ambrogio Lorenzetti durante la Notte della Cultura" e http://zancleweb.wordpress.com/2012/02/21/il-buon-governo-mostra-sugli-affreschi-di-ambrogio-lorenzetti-durante-la-notte-della-cultura/.

Il noto affresco, che si trova nel Palazzo Pubblico di Siena, una delle opere d'arte che preferisco.

Che quest'opera di Ambrogio Lorenzetti (1290-1348) sia bella è risaputo. Però, in essa vi è anche una "teologia".

Nell'"Allegoria del buon governo" vi sono tutte le virtù umane della società medioevale.

Queste virtù erano ben presenti nella società medioevale, una società che poneva Dio al centro della vita umana e che erroneamente qualcuno definiva come "arretrata".

La società medioevale, ad esempio, fu quella società in cui il terribile sultano turco Saladino diede frutta e neve a re Riccardo Cuor di Leone e re Filippo II di Francia, quando seppe che questi ebbero la malaria.

La società medioevale era quella in cui anche gli uomini di Chiesa potevano praticare la scienza. Papa Silvestro II e Sant'Alberto Magno furono esempi di ciò.

La società medioevale fu la società presso cui nacque l'università.

Le antiche università, come quelle di Bologna, Padova, Oxford, Funfkirchen (oggi Pécs, in Ungheria) e Napoli, nacquero nel Medio Evo.

La società medioevale fu anche la società della grande architettura (nelle chiese bizantine, romaniche e gotiche) e della cultura della sussidiarietà, di cui ho parlato ieri, nell'articolo intitolato "Cos'è la sussidiarietà?", http://italiaemondo.blogspot.com/2012/02/cose-la-sussidiarieta.html.

L'uomo medioevale, infatti, era un uomo curioso di scoprire e di crescere.

L'esempio delle cattedrali gotiche lo dimostra ancora oggi.

Tuttavia, l'uomo medioevale era conscio di della dimensione di Dio, quel Dio a cui dava l'amore che esigeva.

Inoltre, nel Medio Evo nacque la vera coscienza europea.

Essendo formata da popoli diversi, l'Europa trovò nel Cristianesimo il vero cemento.
ll Sacro Romano Impero o Commonwealth normanno furono esempi di ciò.
Guarda caso, i nazionalismi e le truci ideologie (come nazismo e comunismo) sorsero dopo, con la Riforma protestante e la Rivoluzione francese.

Anche l'antisemitismo fu meno forte nel Medio Evo che non nei secoli successivi.

Basti leggere qualche scritto di Martin Luther contro gli ebrei.

Molte delle sue parole, purtroppo, divennero fatti nella Germania del secolo scorso.

Questo rappresenta l'"Allegoria degli effetti del buon governo".

Per contro, possiamo dire che l'altra allegoria, l'"Allegoria degli effetti del cattico governo", rappresenti la società figlia della rivoluzione.

Possiamo dire con serenità che, quando operò, Lorenzetti seppe vedere lontano.

La rivoluzione, infatti, fu il più grosso inganno

Con la promessa di una migliore società, la rivoluzione tirò fuori tutti i peggiori istinti dell'umanità.

La rivoluzione fu semplicemente il rifiuto di Dio e dell'ordine che egli stabilì, divinizzando l'uomo.

Da qui nacquero le concezioni che funestarono i secoli che vennero dopo il Medio Evo ed tempi nostri.

La "cultura della morte" (come l'aborto e l'eutanasia) e certe visioni del mondo (come comunismo, nazismo e tecnocrazia) sono figlie della cultura rivoluzionaria.

Con queste visioni del mondo, l'uomo si trova così allo sbando ed in balia dei suoi istinti peggiori.

Anche l'Europa, che nel Medio Evo fu un popolo, oggi è solo una pessima accozzaglia di popoli che non ha un'identità e che è tenuta insieme da norme discutibili.

Anche il fatto che questo affresco di Lorenzetti sia rovinato fa sembrare quasi che il destino dell'umanità sotto la mentalità rivoluzionaria sia molto fosco.

Sembra quasi che ciò sia un segno divino.

Termino questa riflessione con un brano che mi è stato inoltrato su Facebook dall'amico Giovanni Covino e che, per certi versi, è attinente al tema.

Il brano è tratto dalla Lettera ai Corinzi di San Clemente I Papa e recita:



"Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo, per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre: fu versato per la nostra salvezza e portò al mondo intero la grazia della penitenza.
Passiamo in rassegna tutte le epoche del mondo e constateremo come in ogni generazione il Signore abbia concesso modo e tempo di pentirsi a tutti coloro che furono disposti a ritornare a lui.
Noè fu l'araldo della penitenza e coloro che lo ascoltarono furono salvi.
Giona predicò la rovina ai Niniviti e questi, espiando i loro peccati, placarono Dio con le preghiere e conseguirono la salvezza. Eppure non appartenevano al popolo di Dio.
Non mancarono mai ministri della grazia divina che, ispirati dallo Spirito Santo, predicassero la penitenza. Lo stesso Signore di tutte le cose parlò della penitenza impegnandosi con giuramento: Com'è vero ch'io vivo — oracolo del Signore — non godo della morte del peccatore, ma piuttosto della sua penitenza.
Aggiunse ancora parole piene di bontà: Allontànati, o casa di Israele, dai tuoi peccati. Dì ai figli del mio popolo: Anche se i vostri peccati dalla terra arrivassero a toccare il cielo, fossero più rossi dello scarlatto e più neri del silicio, basta che vi convertiate di tutto cuore e mi chiamate «Padre», ed io vi tratterò come un popolo santo ed esaudirò la vostra preghiera.
Volendo far godere i beni della conversione a quelli che ama, pose la sua volontà onnipotente a sigillo della sua parola.
Obbediamo perciò alla sua magnifica e gloriosa volontà. Prostriamoci davanti al Signore supplicando di essere misericordioso e benigno. Convertiamoci sinceramente al suo amore. Ripudiamo ogni opera di male, ogni specie di discordia e gelosia, causa di morte. Siamo dunque umili di spirito, o fratelli. Rigettiamo ogni sciocca vanteria, la superbia, il folle orgoglio e la collera. Mettiamo in pratica ciò che sta scritto. Dice, infatti, lo Spirito Santo: Non si vanti il saggio della sua saggezza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze, ma chi vuol gloriarsi si vanti nel Signore, ricercandolo e praticando il diritto e la giustizia (cfr. Ger 9, 23-24; 1 Cor 1, 31, ecc.).
Ricordiamo soprattutto le parole del Signore Gesù quando esortava alla mitezza e alla pazienza: Siate misericordiosi per ottenere misericordia; perdonate, perché anche a voi sia perdonato; come trattate gli altri, così sarete trattati anche voi; donate e sarete ricambiati; non giudicate, e non sarete giudicati; siate benevoli, e sperimenterete la benevolenza; con la medesima misura con cui avrete misurato gli altri, sarete misurati anche voi (cfr. Mt 5, 7; 6, 14; 7, 1. 2. 12 ecc.).
Stiamo saldi in questa linea e aderiamo a questi comandamenti. Camminiamo sempre con tutta umiltà nell'obbedienza alle sante parole. Dice infatti un testo sacro: Su chi si posa il mio sguardo se non su chi è umile e pacifico e teme le mie parole? (cfr. Is 66, 2).
Perciò avendo vissuto grandi e illustri eventi corriamo verso la meta della pace, preparata per noi fin da principio. Fissiamo fermamente lo sguardo sul Padre e Creatore di tutto il mondo, e aspiriamo vivamente ai suoi doni meravigliosi e ai suoi benefici incomparabili".



Spero di avervi indotti a riflettere.


Cordiali saluti.

IL MERCOLEDI' DELLE CENERI







Cari amici ed amiche.


Guardate il video che ho preso da Youtube e che mostra una trasmissione di una TV tedesca che tratta la reliquia del Preziosissimo Sangue di Cristo, reliquia che si trova a Mantova e nella città tedesca di Weingarten.

Qui a Mantova, essa viene portata fuori dalla cripta proprio nel periodo della Quaresima, periodo che inizia oggi, nel Mercoledì delle Ceneri.

Oggi inizia questo periodo di penitenza e di rinunce.

Mettere la cenere sul capo altro non è che un atto simbolico per umiliare sé stessi ed il proprio ego, un ego che porta l'uomo anche a commettere degli errori gravi.

Così, l'uomo ricorda di essere limitato, pur essendo l'opera più importante che Dio fece.

Fare realmente la Quaresima non è solo una questione di di digiuni ma è anche un'occasione per capire sé stessi ed i propri limiti.

Vale il detto che recita: "Ubi humilitas, ibi sapientia", "Dove c'è l'umiltà, c'è la saggezza".

Allora, incominciamo subito a fare profonde riflessioni e a fare qualcosa anche per gli altri.

Ad esempio, io avrei un suggerimento.

Sulla rivista "L'Eco di San Gabriele" (http://www.sangabriele.org/leco.asp) ho letto di una situazione che riguarda un gruppo di suore che vive pressoun villetta che si trova a Sant'Atto, in Provincia di Teramo.

Ora, il Comune ha suggerito loro di trasferirsi in un antico convento che si trova a Campli, sempre in Provincia di Teramo.

Purtroppo, il convento va ristrutturato ed i soldi mancano.

Così, è stata aperta una sottoscrizione per aiutare questa comunità.

Per contribuire, fate un versamento intestato al Monastero Benedettine SS. Annunziata Stella dell'evangelizzazione Banca popolare di Spoleto-sportello Teramo Iban: IT52X 057 0415 3000 0000 0000 065 ccp n° 1002223772.

Vi segnalo anche l'ultimo evento godereccio del carnevale che è la "Bigolada" , un evento che svolge a Castel d'Ario (Mantova) e la cui storia può essere letta seguendo il link http://www.folclore.eu/It/Eventi/Italia/Lombardia/Mantova/Castel-D'ario/La-bigolada.html.

Se leggete bene, noterete che anche questo evento ha qualcosa di cristiano.

Cordiali saluti.



IL GOVERNO? NON PUO' ESSERE VALUTATO SOLO DAL FATTO CHE I MINISTRI PUBBLICHINO I REDDITI!

Cari amici ed amiche.

Il governo del premier Mario Monti (nella foto) ha deciso di fare "un'operazione trasparenza", pubblicando i redditi dei ministri.
Potete leggerli sul quotidiano "La Stampa", seguendo il link http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/443392/.
Ora, io ritengo che ciò sia lodevole ma che a tempo stesso non basti per dire se l'operato di questo esecutivo sia buono o meno.
Il governo deve essere valutato per quello che fa.
Ad esempio, un banco di prova importante sarà il caso diplomatico che è sorto con l'India in cui due marò di una petroliera italiana sono stati fermati a Kochi, dopo che hanno ucciso due pescatori che sono stati scambiati per pirati.
Ora, il premier parla di un maggiore prestigio dell'Italia da quando lui governa.
Dimostri ciò, facendo valere i diritti del nostro Paese.
Tra l'altro, i fatti danno ragione a noi italiani, poiché il fattaccio è avvenuto in acque internazionali e quindi valgono le leggi della bandiera della nave, nel caso specifico quelle italiane.
Inoltre, fino ad ora ha fatto manovre che hanno puntato solo sul rigore ma non sulla crescita.
Bisogna che faccia anche quest'ultima cosa, altrimenti si rischia un impoverimento di massa.
Quindi, non basta mettere i bilanci dei ministri per dire se questo governo faccia bene o meno.
Cordiali saluti.

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