Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 2 gennaio 2012

2012, LA RECENSIONE




Cari amici ed amiche.

Voglio fare la recensione di un noto film che risale al 2009 ma che riguarda quest'anno.
Il film in questione è 2012 ed è stato diretto da Roland Emmerich.
Esso parla di un'imminente catastrofe che distruggerà il mondo il 21 dicembre 2012, in base alle profezie Maya.
La trama è la seguente (fonte Wikipedia):

Nel 2009, il Professor Adrian Helmsley, consulente scientifico della Casa Bianca, viene a conoscenza - tramite il collega indiano Satnam Tsurutani - di alcune tempeste solari con una forte emissione di neutrini che ottengono come effetto sul pianeta Terra un surriscaldamento del nucleo con conseguente liquefazione del mantello esterno. Avverte dunque Carl Anheuser, il capo dello staff del Presidente.

Gli eventi si spostano al 2010: durante il G8 nella Columbia Britannica è ormai assodato che la catastrofe arriverà. Si comincia a pianificare come l'umanità dovrà affrontare la situazione.

Nel 2011 il segreto è ancora strettamente celato e chi si rende conto che qualcosa non è comunicato dai governi viene eliminato fisicamente. È il caso per esempio del direttore del Louvre che accetta di sostituire i pezzi pregiati del museo su invito di Laura Wilson, la First Daughter, ovvero la figlia del Presidente degli Stati Uniti. In realtà entrambi sono convinti in buona fede che le opere verranno trasferite al sicuro in Svizzera; solo successivamente alla morte del direttore, Laura scoprirà dalla bocca del padre Thomas la verità.

In gran segreto le potenze mondiali stanno organizzando un piano che prevede il salvataggio di una ristrettissima parte dell'umanità, circa 3 milioni (i politici, i miliardari, gli scienziati, i finanziatori, i medici, i militari e quanto altro possa essere fondamentale per il nuovo inizio) mediante la costruzione, in Cina, di colossali scialuppe di salvataggio, delle vere e proprie tecnologiche arche di Noè. Il finanziamento di queste attività costruttrici è ottenuto mediante la vendita di biglietti di salvataggio al prezzo di un miliardo di euro a persona. Le attività di costruzione sono mascherate con dei lavori relativi ad una gigantesca diga.

La storia si sposta nel 2012, la West Coast degli Stati Uniti è continuamente soggetta a piccoli terremoti, che stanno lacerando il terreno già instabile.

Charlie Frost è un visionario - ma non tanto - cacciatore di verità negate, dal caso Roswell alla morte di Marilyn Monroe. Trasmette per radio notizie e pareri su quello che sta succedendo, assicurando che la fine del mondo è prossima, come previsto dal calendario Maya. Sbaglia solo nel sostenere che la via di fuga progettata sia costituita da astronavi. La sua storia si intreccia con quella di Jackson Curtis, scrittore di fantascienza e occasionalmente autista di Limousine; egli giunge a Los Angeles dalla ex moglie Kate - ora convivente con Gordon, chirurgo plastico invidioso di Jackson - e accompagna i figli, Noah e Lily, al campeggio. Le scene si inquadrano al parco di Yellowstone, infatti Jackson e i suoi figli vengono intrattenuti insieme agli altri campeggiatori da un corpo dell'esercito. L'incontro con Charlie Frost non lascia Jackson del tutto convinto della bontà delle sue affermazioni. Riportati successivamente i figli a casa della ex-moglie, per lavoro va a prendere con la Limousine i figli del miliardario russo Yuri Karpov, Alec e Oleg, per accompagnarli all'aeroporto.

La breve frequentazione con i grotteschi personaggi fa rendere velocemente conto a Jackson che costoro stanno partendo in aereo per salvarsi da una catastrofe. In quel momento corre a prendere la sua famiglia e proprio mentre il governatore della California assicura che il peggio è passato, un terremoto di intensità pari a ben 10.9 gradi sulla Scala Richter colpisce la regione americana. Jackson riesce a raggiungere la casa della sua famiglia in tempo e insieme eseguono una fuga disperata con la limousine, attraverso edifici che crollano, terreni che si aprono, treni e automobili che precipitano dentro ai crateri provocati dal cataclisma. Arrivano finalmente nel parco di Yellowstone su un aereo pilotato da Gordon. Qui Jackson, insieme a Lily, recupera da Charlie Frost, posto in cima alla montagna ad aspettare un enorme esplosione del Yellowstone, una mappa delle arche in Cina, ma prima devono fuggire dall'eruzione del gigantesco vulcano appena sorto. L'esplosione, come previsto, spazza via tutto, compreso Charlie Frost. Scappando dalla gigantesca esplosione, Jackson e Lily, arriveranno in tempo all'aereo, Lily sale ma Jackson rimane indietro: Gordon inizia a partire ma, dopo un po', Kate salverà lo sventurato Jackson.

Finalmente, un messaggio video del presidente alla popolazione degli Stati Uniti conferma che gli immani disastri naturali che stanno accadendo sono solo la minima parte di quella che sarà la fine del mondo.

La storia segue due filoni: da una parte le peripezie dei protagonisti che cercano, pur non avendo comprato i biglietti, di raggiungere la Cina e le arche. Dall'altra i casi umani di chi non può, o non vuole tentare di salvarsi. È il caso del Presidente del Consiglio Italiano, che rimane a pregare in una gremita piazza San Pietro rinunciando alla sua salvezza, dove con la folla troverà la morte anche il Papa (affacciatosi a benedire per l'ultima volta i fedeli) a causa di un terrificante terremoto, e del Presidente degli Stati Uniti, che sceglie di rimanere alla Casa Bianca (gli unici tre leaders che scelgono deliberatamente di morire con i loro popoli), o del padre di Adrian Hemsley: tsunami e terremoti eliminano loro e gran parte dell'umanità. Sull'Air Force One salgono infatti: l'intero staff del Presidente, compreso il capo, Carl, tutti gli scienziati statunitensi, compreso Adrien e i politici degli Stati Uniti, a parte il Presidente.

Intanto i protagonisti riescono a raggiungere l'aeroporto dove incontrano il miliardario Karpov, i suoi due figli e l'amante Tamara. Insieme, con l'aggiunta della guardia del corpo Sasha, partono con un aereo cargo pieno di auto di lusso.

Sull'Himalaya i protagonisti riescono comunque ad arrivare dopo il sacrificio della guardia del corpo. Purtroppo Karpov abbandona il gruppo con i suoi due figli, lasciando Tamara e gli altri da soli. A loro insaputa però, un gran numero di persone, pronte a lottare pur di riuscire a prender posto nelle Arche, è arrivato sulla catena montuosa.

Jackson, Gordon, Kate, Lilly e Noah con l'aiuto di un ragazzo tibetano, riescono a salire su una delle Arche, proprio mentre sta iniziando la procedura di partenza. All'interno dell'Arca, Gordon muore in modo straziante, triturandosi tra gli ingranaggi e Jackson, nel tentativo di salvare un operatore danneggia i marchingegni del portellone e, contemporaneamente, per poter salire su altre arche, la gente fuori, tra cui ci sono Karpov e i suoi figli, si spingono oltre le paratie di contenimento e molti muoiono precipitando, tra cui lo stesso miliardario russo che, per salvare i figli precipita. Adrian, già a bordo di una delle arche insieme a Carl Anheuser, alla vista delle persone che muoiono, parla alle altre arche delle altre nazioni per far salire più persone possibili a bordo, convincendo tutti i capi di stato tranne Carl. Il gruppo di clandestini passa in quello presso i meccanismi del portellone posteriore ma, poiché il trapano pneumatico usato da loro per farsi strada cade tra gli ingranaggi, il portellone non riesce a chiudersi, impedendo così l'accensione dei motori. Vicino alla diga, un monaco in un monastero posto in cima ad una montagna inizia a suonare una campana all'arrivo di un gigantesco tsunami che sta per spazzare via tutto.

All'arrivo dell'onda anomala, l'Air Force One trascinato dall'acqua colpisce gli ancoraggi e la nave si stacca dalla diga, finendo in rotta di collisione contro l'Everest. Diverse stanze dell'Arca rimangono sommerse e Tamara rimane affogata. Fortunatamente Jackson riesce a riparare il meccanismo del portellone, così che possa chiudersi. La nave frena in tempo e inizia il tragitto in un nuovo oceano, in un nuovo mondo.

Giorno 27, mese 1, anno 1: le arche si stanno dirigendo verso Capo di Buona Speranza in Africa: il continente africano, infatti, durante gli sconvolgimenti della crosta terrestre ha subito un notevole innalzamento di alcune migliaia di metri e non è stato sommerso. Quindi, l'intera popolazione africana è salva. L'umanità è pronta a ricominciare tutto da capo.


In questo film si intrecciano le storie di tanti personaggi.
Vi è la storia del protagonista, lo scrittore Jackson Curtis (impersonato da John Cusak) che è alle prese con la moglie Kate (Amanda Peet), da cui è separato, i figli, ed il compagno della moglie, il chirurgo plastico Gordon Sibermann (Thomas Mc Carthy).
Vi è quella del presidente americano Thomas Wilson (Danny Glover) che sceglie di non andare sull'arca e di morire sotto uno tsunami.
Vi è la storia di Adrian Helmsley (Chwetel Ejiofor), il giovane consulente scientifico della Casa Bianca che si deve scontrare con il cinico Carl Anheuser (Oliver Platt).
Quest'ultimo, nel suo cinismo, voleva aiutare a salvarsi solo coloro che eran ricchi e potenti.
Al contrario, Helmsley voleva salvare tutti.
Quest'ultimo, alla fine, si innamora della figlia del presidente americano, Laura Wilson (Thandie Newton) che aveva salvato i capolavori d'arte.
Vi è anche la storia di Yuri Karpov (Zlatko Buric), il magnate russo che con i suoi due figli Oleg ed Alec e l'amante Tamara (Beatrice Rosen), che sono stati compagni di viaggio di Jackson e la sua famiglia, insieme con Sasha (Johann Urb), il pilota privato di Yuri.
Quest'ultimo era anche amante di Tamara, che verrà poi lasciata sulle montagne tibetane , insieme con Jackson e la sua famiglia da Yuri.
Vi è la storia della famiglia del giovane monaco tibetano che porterà Jackson ed i suoi nell'arca e li farà entrare in essa clandestinamente.
Ora, viste tutte queste sfaccettature, il film non racconta una storia ma tante storie che si intrecciano e che alla fine si uniscono nell'arca.
Certo, tragica è la scena della morte di Gordon, che viene triturato dagli ingranaggi del portellone dell'arca.
Ora, una critica che si può fare a questo film è l'atteggiamento troppo "politically correct", verso certe situazioni.
Infatti, fa vedere la distruzione del tempio in cui si trova il Dalai Lama, che viene travolto dallo tsunami.
Fa vedere anche il crollo della Basilica di San Pietro a Roma, crollo in cui muoiono il Presidente del Consiglio italiano ed il Papa.
Non fa vedere, invece, il crollo della moschea de La Mecca o la Cupola della Roccia di Gerusalemme.
A prescindere da questo, nel film vi è qualcosa di positivo che si trova nella vita reale.
Quando ci sono delle gravi catastrofi ci sono gli "sciacalli", coloro che per salvare loro stessi sono disposti anche a fare morire gli altri, ma ci sono anche le persone che arrivano anche a mettere a rischio la propria vita per salvare quella del loro prossimo.
Questo è un aspetto molto importante.
Il caso del dottor Helmsley che, alla fine, viene ascoltato dagli altri capi di Stato quando afferma che non vi è nulla di umano nel lasciare morire le persone che si erano accalcate presso l'arca.
Anche il cinico Yuri Karpov, alla fine, farà un atto di altruismo, salvando i propri figli e sacrificando la propria
L'umanità di una persona sta in ciò.
L'umanità di una persona sta anche nel fare del bene anche a chi non si conosce.
In questo film vi è anche un qualcosa di cristiano.
Leggete questo brano del Vangelo secondo Matteo (capitolo 5, versetti 1-44):

"[1] Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.

[2] Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

[3] "Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

[4] Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.

[5] Beati i miti,
perché erediteranno la terra.

[6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.

[7] Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.

[8] Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.

[9] Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.

[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

[12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

[13] Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

[14] Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte,

[15] né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

[16] Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

[17] Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.

[18] In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.

[19] Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

[20] Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

[21] Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.

[22] Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.

[23] Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,

[24] lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.

[25] Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.

[26] In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!

[27] Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio;

[28] ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

[29] Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna.

[30] E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.

[31] Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio;

[32] ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

[33] Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti;

[34] ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio;

[35] né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re.

[36] Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.

[37] Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.

[38] Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente;

[39] ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guanciadestra, tu porgigli anche l'altra;

[40] e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.

[41] E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.

[42] Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle.

[43] Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;

[44] ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,

[45] perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.

[46] Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?

[47] E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?

[48] Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. ".

Ora, è molto facile aiutare i propri parenti ed amici.
Invece, è umanamente difficile aiutare i propri nemici o gli estranei, coloro che non si conoscono.
A tal proposito, mi viene in mente una storia che mi riguarda da vicino.
Tempo fa, sulla mia pagina di Facebook, Page of Antonio Gabriele Fucilone, sono stato pesantemente insultato da una persona.
Un ragazzo, che è in contatto con me su Facebook, ha letto tutto e ha segnalato la cosa alla Polizia Postale.
Questo esempio può sembrare stupido ma voglio farvi capire una cosa.
Il succitato ragazzo ha fatto qualcosa di buono ad una persona che, in fondo, non conosce.
Certo, egli mi conosce su Facebook ma l'amicizia, quella vera, è tutta un'altra cosa.
Eppure, questo ragazzo ha fatto una segnalazione alla Polizia Postale e ha preso le difese del sottoscritto (al quale ha dato mla sua solidarietà) che, per lui, è un perfetto sconosciuto.
Quindi, egli avrebbe potuto fregarsene (per dirla in parole povere) e lasciare la cosa al sottoscritto.
Ne avrebbe avuto il diritto.
Invece, ha fatto questo gesto molto nobile (ed io lo ringrazio), rischiando a sua volta di essere insultato, qualora l'autore degli insulti fosse venuto a conoscenza di ciò.
Questa cosa mi ha colpito positivamente.
Per contro, ho perso degli amici veri, che hanno preferito abbandonarmi nel momento del bisogno.
Ogni uomo è chiamato a fare il bene. L'uomo non fu creato per il male.
Del resto Gesù Cristo stesso è l'esempio per antonomasia.
Oggi, guarda caso, si festeggia il Santissimo Nome di Gesù.
Il nome Gesù deriva dall'ebraico e significa "Dio che salva".
Egli salvò il genere umano, sacrificando la propria vita.
Questo fu un gesto estremo ma ogni uomo è tenuto anche a sacrificare sé stesso per il suo prossimo.
Questo è il più alto esempio di umanità.
Cordiali saluti.

CASO DON GIORGIO, UN ESEMPIO DI PRETE CHE NON FA UN BUON SERVIZIO ALLA CHIESA


Cari amici ed amiche.

Leggete questo commento che è stato scritto all'articolo intitolato "Caso don Giorgio, nuovi sviluppi" e che recita:

"Cerca di svegliarti, dal Papa fino a Scola e tutti quelli come loro vi è solamente il Vaticano politicizzato che non ha niente che a vedere con Dio o Gesù. Papa Luciani è stato ucciso perchè voleva cambiare la politica del Vaticano e raccontare tutta la verità, lo stesso sta facendo Don Giorgio. Spero tanto che non molli, fortunatamente ci son migliaia di persone che lo condividono e che gli danno la forza di continuare la sua lotta.".

Ora, io non sono un prete ma, da cattolico, alcune cose le posso dire.
Un prete è tenuto a rispettare tre voti, la povertà, la castità e l'obbedienza.
Chi vuole fare il prete nella Chiesa cattolica è tenuto a rispettare questi tre voti.
Ora, qualcuno mi può fare un'osservazione riguardo a don Verzé che io ho difeso.
Faccio notare che don Verzé usava i soldi che aveva per fare ospedali e curare i malati e non li teneva per sé.
Quindi, don Verzé era in linea con la tradizione cattolica.
Un prete cattolico deve anche rispettare il voto di castità.
Infatti, un prete è tenuto a rispettare il voto di castità per servire meglio Dio.
Ora arriviamo al voto di obbedienza, che riguarda il caso di oggi.
Un prete è tenuto ad obbedire al Papa, ai vescovi ed ai suoi superiori.
Ora, con quello che dice, don Giorgio De Capitani non rispetta il voto di obbedienza.
La Chiesa non è una caserma ma non è nemmeno un'associazione anarchica.
C'è una tradizione e ci sono delle regole che vanno rispettate.
Con quello che dice, don Giorgio dimostra di non rispettare ciò.
Che prete un sacerdote che incita i fedeli alla disobbedienza?
Ciò è riconosciuto anche nella lettera inviatagli dal Vicario dell'Arcivescovo di Milano, don Roberto Maria Redaelli il 29 giugno 2011.
A mio avviso, se don Giorgio vuole fare il prete si deve conformare a quello che dice Santa Romana Chiesa.
In caso contrario, sarebbe giusto che lasci il sacerdozio e faccia il politico.
Questo modo di fare che tipico di certi sacerdoti non fa un buon servizio alla Chiesa.
Cordiali saluti.

IL VIAGGIO DI JENNI


Cari amici ed amiche.

L'amica Irene Bertoglio ha messo su Facebook questo articolo del sito dell'Associazione culturale "La Torre" che è intitolato "Il viaggio di Jenni" .
Questo articolo parla della ben nota storia della diciassettenne americana Jenni Lake che ha sospeso la chemioterapia, con cui stava curando il tumore di cui è malata, per salvare il bambino che ha in grembo e partorirlo.
Io penso che questo suo gesto debba farci riflettere.
Dare la propria vita per salavarne un'altra è un gesto drammatico e nello stesso tempo nobile.
Nessuno vuole morire e credo che lo stesso discorso valga per anche per Jenni.
Tuttavia, io credo che Jenni abbia preferito sacrificare la propria vita per darla al proprio figlio.
Questo è un gesto di grande nobiltà, il gesto dettato dall'amore di una madre e dall'altruismo che è insito in ognuno di noi.
Questo gesto è grande e credo che debba fare riflettere chi qui in Italia parla di aborto, spesso a sproposito. Questo tema, qui in Italia, è sentito!
Jenni ha preferito morire per salvare il proprio figlio che non uccidere quest'ultimo e sé stessa.
Infatti, l'aborto non toglie la vita solo al bambino ma anche alla madre.
La madre che sceglie di abortire, infatti, dovrà vivere poi con il peso di avere negato la vita ad un'altra persona, il proprio figlio.
Questo, per certi versi, può essere peggio della morte.
Abortisti, imparate questa lezione!
Cordiali saluti.

COMMENTO ALLA NOTIZIA DEL WALL STREET JOURNAL

Cari amici ed amiche.

Fa discutere la notizia riportata dal Wall Street Journal che dice che la cancelliera tedesca Angela Merkel abbia fatto pressioni sul Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per fare sì che il presidente Berlusconi desse le dimissioni.
I protagonisti della vicenda hanno smentito.
Io non credo che la cancelliera tedesca abbia fatto pressioni sul presidente della Repubblica, almeno in maniera diretta.
Il presidente Berlusconi non piaceva a Francia e Germania.
Basti ricordarsi di quella brutta scena in cui, durante una conferenza, il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, ed Angela Merkel si sono messi a ridere dell'Italia, allora governata dal presidente Berlusconi.
Inoltre, stranamente, prima che il presidente Berlusconi desse le dimissioni, lo spread tra Btp e Bund saliva alle stelle ed intorno alla figura del presidente stesso vi era un clima mediatico molto pesante.
Se è vero che non vi sono state pressioni dirette sul Presidente della Repubblica per fare dimettere il presidente Berlusconi è altrettanto vero il fatto che si sia fatto di tutto per fare cadere quest'ultimo.
Prima, hanno provato a fare cadere il presidente Berlusconi con la via giudiziaria e poi con il gossip.
In seguito, hanno cercato di fare cadere il Governo tentando in tutti modi di togliergli la maggioranza.
Questa serie di circostanze è stata, quantomeno, sospetta, come trovo che siano state sospette certe defezioni nelle file del centro-destra.
C'è chi dice che cambiare idea sia segno di intelligenza...ma qui c'è stato qualcosa di strano.
Forse, non c'è stata una pressione diretta sul capo dello Stato ma qualcosa di strano c'è stato.
Inoltre, vorrei riportarvi un'altra notizia molto interessante.
Questa notizia proviene dal sito "Questa è la sinistra italiana" ed è intitolata "Il discorso di Napolitano? E' stato seguito solo dal 16% degli italiani".
Io non ero in quel 16%.
Effettivamente, la realtà non è quella presentata da certi giornali e siti che hanno "incoronato" il Presidente della Repubblica, ribattezzandolo "re Giorgio".
Ho sentito parecchia gente e non è contenta dell'attuale situazione politica ed anche il Presidente della Repubblica è calato molto nella popolarità.
Sembra quasi che nei confronti del presidente della Repubblica si stia facendo un trattamento uguale e contrario a quello che è stato riservato al presidente Berlusconi.
Quest'ultimo, infatti, veniva presentato come un mostro e veniva accusato di ogni nefandezza.
Il Presidente della Repubblica, invece, è stato quasi "canonizzato" da una certa stampa.
Io penso che sia la politica e sia la stampa debbano riavvicinarsi ai cittadini.
Se non fanno così, rischiano di non essere più credibili.
Cordiali saluti.

domenica 1 gennaio 2012

ARBRESHE, CHI SONO?


Cari amici ed amiche.

In alcuni borghi dell'Italia centro-meridionale si parla albanese.
Questi borghi sono abitati da popolazioni di origine albanese ma non vennero qui nel XXI secolo.
Queste sono le popolazioni arbreshe.
Gli arbreshe sono popolazioni di origini albanesi che vivono in alcuni borghi dell'Italia centro-meridionale da secoli.
Il loro arrivo risale al XV secolo.
L'Albania, infatti, faceva parte dell'Impero Romano d'Oriente.
Dopo essere stato distrutto dalle guerre civili del XIV secolo, quest'ultimo fu conquistato dai Turchi Ottomani.
Molti serbi, croati, greci ed albanesi scapparono da quelle terre, poiché subivano vessazioni.
Ad esempio loro figli venivano tolti alle loro famiglie, convertiti all'Islam con la forza ed addestrati a diventare Giannizzeri, i soldati che facevano parte della fanteria dell'Impero Ottomano, il cui corpo risale all'epoca del sultano Orkhan. nel XIV secolo.
Gli esuli di quelle terre furono di varie tipologie.
Infatti, ci furono i dotti bizantini ( che contribuirono a fare conoscere la cultura greca che caratterizzò il Rinascimento), gli artigiani serbi e croati, i contadini albanesi ed i nobili di tutte queste etnie.
Numerosi villaggi spopolati dell'Italia centro-meridionale tornarono a nuova vita.
Pensiamo, per esempio, a Villa Badessa (una frazione di Rosciano, in Abruzzo) ad Ururi e a Campomarino (in Molise) o a Spezzano Albanese, a Cavallarizzo e a San Benedetto Ullano (in Calabria) oppure a Contessa Entellina (in Sicilia).
Riguardo agli albanesi, tra di loro ci furono anche militari Giorgio Castriota Skanderg (1405-1468), l'eroe nazionale albanese che, dopo essersi convertito all'Islam (per i motivi prima citati), tornò alla fede cristiana e combatté i Turchi.
Anche questi fu legato all'Italia.
La sua famiglia, infatti, ebbe il possesso di Soleto (un paese della Provincia di Lecce).
Suo figlio Giovanni sposò Irene Paleologo, una parente stretta dell'imperatore Costantino XI, l'ultimo imperatore bizantino e martire cristiano che morì a Costantinopoli, il 29 maggio 1453, durante lo scontro con i Turchi.
Quindi, qui in Italia potrebbero esserci anche i discendenti della famiglia imperiale di Costantinopoli.
Tuttavia, questi arbreshe furono molto importanti per l'Italia e per i cristiani.
Dopo avere conquistato Costantinopoli (ed averla trasformata in Istanbul) il sultano Mehmet II Fatih volle fare lo stesso anche con Roma.
Già il sultano diede a Roma il nome turco, che fu Kizil Elma (che in italiano significa "Mela Rossa"), e ebbe il progetto di trasformare la basilica di San Pietro in moschea.
Il progetto rischiò di concretarsi nel 1480.
In quell'anno, una flotta turca capitanata da Gedik Ahmet Pascià (noto come Giacometto, un albanese convertito all'Islam che fu anche governatore del sangiaccato di Valona) attaccò la città di Otranto.
I Turchi entrarono nella città pugliese e massacrarono il vescovo Stefano Agricoli e parte dei cittadini che erano asserragliati in chiesa, dopo che questi rifiutarono di convertirsi all'Islam.
I Turchi vollero imporre agli otrantini la conversione all'Islam.
Questi ultimi rifiutarono e furono trucidati.
Durante questi massacri un soldato turco decapitò un otrantino.
Il corpo decapitato rimase in piedi e la storia vuole che il carnefice si convertisse al Cristianesimo.
I Turchi non accettarono ciò ed uccisero anche lui.
Nei piani di Mehmet II, Otranto sarebbe dovuta essere la base da cui fare partire la conquista dell'Italia e di Roma.
Il duca Alfonso d'Aragona riuscì a riprendere il controllo della situazione.
Tra il 03 e ed 04 maggio 1481, il sultano Mehmet II morì.
Il duca di Calabria Alfonso d'Aragona riprese il controllo della situazione e l'assedio turco fallì.
Tanta parte del lavoro, però, fu fatto dalle milizie albanesi che erano al servizio di Alfonso d'Aragona.
In pratica gli albanesi d'Italia furono organizzati come le compagnie di ventura che furono capitanate da Demetrio Reres e che nel 1448 combatterono per re Alfonso I D'Aragona.
Quindi, questi albanesi contribuirono a salvare l'Italia e la cristianità.
Questi albanesi mantennero le peculiarità che li contraddistinsero.
Infatti, conservarono la lingua ed i riti ortodossi.
Questi ultimi però vennero organizzati in una chiesa cattolica di rito greco-bizantino.
Oggi vi sono due eparchie (diocesi di rito bizantino) che sono quella di Lungro (per l'Italia meridionale) e quella di Piana degli Albanesi (per la Sicilia).
Questi sono i paesi italiani in cui vi sono ancora le comunità Arbreshe:

Queste comunità meritano di essere valorizzate poiché vissero la storia italiana e, come ho detto prima, contribuirono a salvare l'Italia e la cristianità.
Tra l'altro, vi è anche una curiosità.
Pare che il cannolo siciliano fosse nato nella zona di Piana degli Albanesi.
Quindi, il noto dolce siciliano potrebbe essere di origine albanese o greca.
Cordiali saluti.

DIECI ANNI DI DI EURO


Cari amici ed amiche.

Oggi, l'Euro, la moneta dell'Unione Europea, compie dieci anni.
Di certo, questo decennio della moneta europea è stato pieni di alti e bassi.
Sicuramente, le ombre sono molte di più delle luci e la crisi attuale dimostra ciò in modo lampante, tanto da mettere in discussione l'esistenza stessa della moneta.
Perché sta avvenendo ciò?
I motivi della crisi dell'Euro sono molteplici ma uno è fondamentalmente quello principale.
L'Euro, infatti, è caratterizzato da un vulnus culturale.
Nella storia, nessuna moneta è nata prima della propria realtà politica.
L'Euro, in questo senso, rappresenta un'anomalia.
Infatti, esso è l'unico elemento "realmente europeo", poiché sotto tutti gli altri aspetti il continente è diviso e le istituzioni europee sono solo delle gigantesche macchine burocratiche che fanno normative spesso assurde, come quelle sulle misure dei piselli e dei cetrioli o sulla rotondità dei meloni, o dannose, come quella che prevede la possibilità di fare l'aranciata senza succo d'arancia.
L'Unione Europea, di fatto, non esiste.
Quello che potrebbe realmente unire l'Europa, come la comune radice giudaico-cristiana degli Stati membri, non è stato nemmeno citato.
Gli Stati membri hanno ceduto parte delle loro sovranità ad un insieme di istituzioni che non hanno capo né coda.
Quindi, l'Euro rappresenta solo un'istituzione fantomatica.
Nella storia, una cosa del genere non è mai successa.
Anche gli Stati universali erano prima della propria moneta.
Cito, ad esempio, il Sacro Romano Impero di Carlo Magno.
Prima nacquero le sue istituzioni poi venne la sua moneta, il Pondus.
La storia dell'Euro è completamente diversa.
Se poi aggiungiamo il fatto che alcuni Paesi membri (come il Regno Unito) non lo abbiano adottato, il quadro è completo.
L'Euro, infatti, non rappresenta nemmeno l'intera Unione Europea.
Oggi, sono emerse tutte le contraddizioni di questa moneta che rappresenta delle istituzioni politiche farraginose.
Inoltre, va detta anche un'altra cosa.
Molti Paesi sono entrati nell'Euro senza prima avere messo a posto i propri bilanci.
Aveva ragione Helmut Khol, cancelliere tedesco negli anni '90, quando affermò che si sarebbe dovuta fare un'Europa a "due velocità". Essa sarebbe stata caratterizzata da due aree, un "nucleo duro" che avrebbe compreso la Francia, la Germania, il Belgio, i Paesi Bassi ed il Lussemburgo e che avrebbe avuto l'accesso diretto alla moneta unica, ed un'area periferica, che avrebbe compreso gli altri Paesi (tra cui l'Italia) e che avrebbe avuto accesso al "nucleo duro" solo dopo avere rimesso a posto i propri bilanci e le questioni interne.
Qui in Italia, vi è un'altra questione, il valore di cambio Lira-Euro.
Infatti, è chiaro che il valore di cambio di un Euro equivalente a 1936, 27 Lire sia favorevole a Stati come Germania e Francia.
In pratica, un Euro equivale a 2000 Lire poiché è facile arrotondare per eccesso.
Che l'Euro fosse stato fatto a favore di Francia e Germania lo dimostra anche il fatto che l'unità di riferimento (la moneta da 1 Euro) sia di metallo e non una banconota cartacea.
La nostra Lira, ad esempio, aveva come riferimento la banconota da 1000 lire, sul modello Dollaro americano.
Infatti, anche quest'ultimo ha come riferimento la banconota, quella da 1 Dollaro.
Il Marco tedesco ed il Franco francese avevano come riferimento le monete in metallo.
Quindi, per noi italiani, una moneta da un Euro non ha mai dato la percezione di valere quasi 2000 Lire.
Da qui nascono altri problemi.
Inoltre, per entrare nell'Euro, nel 1997, il Governo dell'allora presidente del Consiglio Romano Prodi, ci fece pagare una pesante tassa l'"Eurotassa".
Di certo, l'"Eurotassa" fu una delle tante che frenò la nostra economia.
Questa crisi dimostra la debolezza di questo Euro e di questa Europa.
Se si vuole salvare, l'Unione Europea farebbe bene a cambiare, per non essere travolta dalla crisi.
Per questo, l'esperienza attuale dell'Euro non può essere considerata in modo positivo.
Cordiali saluti.

SICILIA ED INGHILTERRA



Cari amici ed amiche.

In una puntata della trasmissione "Passepartout" , il noto storico dell'arte dell'arte (e conduttore della trasmissione) Philippe Daverio è andato in Sicilia, a Palermo, per mostrare i monumenti del XIX e del XIX secolo.
E' andato anche nel museo di Palazzo Abatellis, che fu restaurato da Carlo Scarpa (1906-1978) negli anni '50 del secolo scorso.
Questo musei ospita statue ed elementi architettonici dei secoli passati.
Uno di questi mi ha colpito ed era una finestra gotica che oggi si trova sul muro.
Notoriamente, a Palermo vi sono monumenti in stile gotico-catalano.
Pensiamo ai campanili della cattedrale di Palermo.
Quella finestra, invece, era sì di stile gotico ma sembrava uno stile gotico assai più simile a quello delle chiese francesi ed inglesi che non a quella di monumenti di stile gotico-iberico.
Ora, come ha detto anche lo stesso Philippe Daverio, Palermo è una città che nei secoli cambiò pelle.
Ad esempio, la Palermo che c'era prima del 1861 fu molto diversa da quella degli anni successivi.
Ad esempio, furono fatti il Teatro Massimo ed il Teatro Politeama.
Questo discorso vale anche per le epoche precedenti.
Ora, il gotico catalano fu importato dagli Aragonesi a partire dal XIII secolo.
Prima degli Aragonesi, andando a ritroso, ci furono gli Angiò, gli Svevi, i Normanni, gli Arabi, i Bizantini, i Vandali, i Romani, i Greci e Fenici ed i Sicili e Sicani.
Ora, potrebbe darsi che l'epoca normanna, un'epoca che mise insieme (sotto il dominio dei Normanni) la Sicilia, l'Italia meridionale, la Francia e l'Inghilterra.
Ora, alcuni elementi artistici che si trovano in Palazzo Abatellis (come in altre parti della città) si trovano anche in Francia e in Inghilterra.
Guarda caso, ho preso una foto della cattedrale di Canterbury.
Ad esempio, finestroni della parte superiore della facciata della cattedrale somigliano alle porte di Palazzo Abatellis (e questo è già un indizio) come la succitata finestra gotica ed alcune statue che si trovano nel museo dello stesso palazzo somigliano ad elementi decorativi di chiese inglesi, come la cattadrale di Wells o altri luoghi di culto simili.
Questo ci deve fare riflettere e non è da escludere che nella Palerno medioevale potessero esserci state delle chiese simili (se non eguali) a quelle inglesi e francesi.
Serve una ricerca più accurata.
Infatti, l'arte potrebbe non essere l'unicaq cosa che lega inglesi e siciliani.
Cordiali saluti e buon anno.

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AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".