Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 24 marzo 2011

LIBIA ED ISRAELE, DUE SITUAZIONI DA TENERE D'OCCHIO...SENZA SETTARISMI POLITICI!










Cari amici ed amiche.
Vi invito a visionare questo video messo su Youtube dal partito di Antonio Di Pietro, l'Italia dei Valori.
Questo video mostra lo stesso Di Pietro, durante la votazione di oggi sulla missione in Libia alla Camera.
Onestamente, io trovo vergognoso il linguaggio di Di Pietro!
Ognuno è libero di condividere o meno le idee ma trovo vergognose e prive di senso dello Stato queste espressioni volgari che sono state rivolte contro il presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, e contro il Ministro degli Esteri, onorevole Franco Frattini!
Spero che si prendano dei provvedimenti contro questi episodi.
Non è possibile che in una sede istituzionale, qual è la Camera dei Deputati, vi sia un signore che sistematicamente usa toni inaccettabili!
Sono solidale sia con il presidente Berlusconi e sia con il ministro Frattini che sono impegnati a cercare di risolvere una situazione complessa che c'è in Libia.
E' facile fare dei semplicismi, cose che stanno facendo le opposizioni.
L'Italia vuole operare ai sensi della risoluzione ONU 1973, difendendo i civili.
Inoltre, devo constatare che vi è una grande confusione nelle fila di chi sta portando avanti le azioni militari.
L'Italia (giustamente) vorrebbe affidare il comando della missione alla NATO. La Francia è contraria. L'Europa, che avrebbe potuto avere un ruolo da protagonista, è divisa. Basti pensare alla Germania che è contraria alla missione.
A differenza di situazioni precedenti, gli Stati Uniti d'America sembrana non volere assumere il pieno comando della missione. Anzi, l'amministrazione di Barack Hussein Obama sembra in stato confusionale. Personalmente, rimpiango il presidente George W. Bush.
Ci sono troppe cose che non vanno e ci sono delle incognite.
In Tunisia, Ben Ali è caduto. Lo stesso è successo in Egitto con Mubarak.
In Libia, vi è un'insurrezione contro Gheddafi e vi sono moti anche nello Yemen e in altre parti del Medio Oriente.
Ora, vorrei porre una domanda.
Siamo sicuri che queste "rivoluzioni" portino alla democrazia?
Sinceramente, io ho paura che queste presunte rivoluzioni possano portare anche a situazioni incontrollabili!
Inoltre, vista la situazione della coalizione impegnata in Libia, potrebbero esserci grossi problemi.
La missione in Libia potrebbe concludersi con un insuccesso, magari con una Libia spaccata in due, con una Tripolitania ancora in mano ad un Gheddafi sempre più feroce ed una Cirenaica in mano agli insorti e in cui i gruppi fondamentalisti possono farsi strada, minacciando l'Italia.
Inoltre, vi è il problema dell'immigrazione che può diventare un veicolo di diffusione del fondamentalismo islamico.
Inoltre, vi è la questione di Israele.
Ieri c'è stato un gravissimo attentato a Gerusalemme. E' stata fatta esplodere una bomba vicina ad un bus.
Sono morte quattordici persone.
Sono solidale con il popolo israeliano, un popolo civile e che ha grande dignità nell'affrontare ogni giorno una simile situazione.
Merita la mia ammirazione ed il mio rispetto.
Israele è uno Stato molto importante.
E' l'unico Stato realmente laico e democratico del Medio Oriente.
Esso è uno Stato legittimo e ha il sacrosanto diritto di difendersi!
L'Europa e tutto il resto dell'Occidente non possono stare a guardare e devono essere vicini ad Israele.
Quell'attentato è la dimostrazione che vi è una minaccia da parte di persone che, senza amore per la propria vita e per quella degli altri, si fanno esplodere, uccidendo tanti innocenti.
La foto in basso (che ho preso "in prestito" dall'amico Morris Sonnino di Facebook) mostra una di queste.
Non c'è molto da scherzare e credo che certi settarismi politici, come quelli che ci sono qui in Italia, non facciano bene.
Cordiali saluti.








mercoledì 23 marzo 2011

UN LIBRO DA LEGGERE, "MILLE SPLENDIDI SOLI" DI KHALED HOSSEINI


Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questo libro che è intitolato "Mille splendidi soli" di Khaled Hosseini.
Devo ringraziare mio cugino Gabriele (un grande "divoratore di libri") che me l'ha prestato.
Afghano (ma residente negli USA) e figlio di un diplomatico, Hosseini è anche l'autore del libro "Il cacciatore di aquiloni".
"Mille splendidi soli" è un libro molto interessante che è ambientato in Afghanistan del 1973 e parla della vita di due donne, Mariam e Laila.
Originaria di Herat, Mariam aveva quindici anni ed era una figlia naturale (nata fuori dal matrimonio) di un uomo ricco, un tale Jalil.
Vissuta nella povertà con la madre, ella volle rintracciare suo padre. All'inizio la rifiuto e venne rimandata a casa.
Tuttavia, ci fu il suicidio della madre Nana e Jalil la prese con sé per poi farla sposare ad un vedovo quarantenne di Kabul, un tale Rashid, il figlio morì annegato.
Questi era un calzolaio che ben presto si mostrò violento e possessivo.
Le impose il burqa, la picchiò più volte e la stuprò.
Ebbe un figlio, che morì.
Laila era una ragazzina residente Kabul ed era figlia di intellettuali, gente disprezzata dal tanghero e violento Rashid.
Era sempre con il suo amico (e coetaneo) Tariq, un ragazzo zoppo.
Ben presto, però, Laila capì che il rapporto con Tariq andava oltre l'amicizia.
I due avrebbero voluto sposarsi ma si separarono e Tariq fuggì dall'Afghanistan.
Intanto, gli eventi stavano precipitando.
Dopo la deposizione del re Zahir Shah, l'Afghanistan divenne una repubblica ma poi arrivarono i comunisti ed i sovietici e ci fu una vera e propria guerra civile.
La famiglia di Laila venne distrutta e Tariq partì.
Ferita, Laila si trovò in casa di Rashid e Mariam.
A un certo punto, Rashid ingannò Laila.
Pagò una persona per farle dire a Laila che Tariq era morto.
L'intento di Rashid era quello di sposarsi con Laila. Riuscì nel suo intento.
Laila lo sposò anche perché era incinta del figlio di Tariq.
Allora, Rashid la prese con sé e la tratto come una regina, schiavizzando l'altra moglie, Mariam, che ai suoi occhi ebbe la "colpa" di non avergli dato il figlio tanto agognato.
Ben presto, però, le cose si misero male anche per Laila, che nel frattempo instaurò un'amicizia con Mariam che dapprima la odiava.
Laila partorì una bambina, Aziza. Questo suscitò l'odio da parte di Rashid. Infatti, questi volle un maschio.
E così, anche per Laila iniziarono ad esserci stenti e percosse.
Ella, però, non si fece sottomettere.
Intanto, salirono al potere i Talebani che imposero la sharia, la legge islamica.
Anche Rashid si adeguò. Si fece crescere la barba e divenne sempre più tanghero ed iracondo.
Laila progettò di fuggire dall'Afghanistan con sua figlia e convise Mariam a seguirla.
Non potendo girare da sole, chiesero ad un uomo di accompagnarle durante il viaggio.
Questi, però, le tradirono e le fecero portare dalla polizia che le riportarono da Rashid che divenne violento.
Questi, infatti, malmenò le mogli e stuprò Laila.
Da lì ebbe un figlio, il maschio tanto desiderato da Rashid, Zalmai.
Rashid coccolò (e viziò) questo suo figlio mentre Aziza venne spedita in un orfanotrofio.
Infatti, ci fu una crisi ed il lavoro di Rashid ne risentì molto.
Ad un certo punto, ci fu il "colpo di scena".
Tornò Tariq e trovò Laila, con tutti i segni delle percosse.
Rashid lo venne a sapere e ci fu l'inferno.
Rashid (che tra l'altro aveva una pistola) tentò di uccidere Laila ma, ad un certo punto, Mariam colpì Rashid con una pala, uccidendolo.
La situazione si fece pesante. Per la sharia, una moglie che uccide il marito è condannata a morte.
Laila fuggì con i suoi due figli e con Tariq mentre Mariam scelse di rimanere a Kabul, nonostante il tentativo di Laila di convincerla a seguirli.
Mariam si sacrificò per Laila, per i suoi figli e per Tariq, facendosi condannare a morte dai Talebani.
Nel 2001, gli Stati Uniti attaccarono l'Afghanistan e sconfissero i Talebani. Laila e la sua famiglia tornarono in Afghanistan fecero un orfanotrofio.
Questa è una storia che rappresenta tante tristi realtà attuali che vivono con i loro gretti costumi tribali e che, in nome di Dio, arrivano a fare atti violenti.
Lo confesso, quando ho letto il romanzo, ho provato una gran rabbia, come uomo (come essere umano e come persona di sesso maschile) e sia come cristiano.
Come uomo, io dico che una realtà simile a quella raccontata (ma purtroppo presente) non ha nulla di umano.
Nemmeno un cane deve essere trattato nel modo barbaro ed indegno in cui furono trattate Mariam e Laila.
Inoltre, la figura di Rashid mi ha disgustato particolarmente.
Addirittura, c'è stato un punto in cui mentre leggevo mi stava per venire un conato.
Questo Rashid, che considerava le proprie mogli come oggetti (se non come animali), offende la figura maschile.
Chiamava le proprie mogli con termini come "puttana" e quant'altro o le paragonava alle automobili.
Ho provato una gran rabbia anche come cristiano.
Si sa, l'Islam è una delle tre religioni monoteiste.
Come possono dire di seguire il Dio degli ebrei e nostro coloro che permettono e che sostengono simili abomini?
Cose come queste offendono Dio!
Nella tradizione giudaico-cristiana, la donna ha grande importanza.
Prendiamo ad esempio figure come Ester, Giuditta, la Vergine Maria, Maria Maddalena e tutte le Sante.
Inoltre, nel romanzo c'è una "vena di Cristianesimo". Mariam sacrificò la propria vita, per salvare quella di Laila e della sua famiglia.
Mariam somiglia quasi alla figura di Remigio Selmi, il protagonista de "Il podere", il romanzo scritto da Federigo Tozzi.
Purtroppo, nel mondo ci sono tante "Mariam" e "Laila" perché ci sono tanti "Rashid".
Anche qui in Italia, ci sono casi analoghi che sono sfociati anche in episodi eclatanti, come l'omicidio di Hina Saleem, la ragazza pakistana che nel 2006 fu uccisa da suo padre e dai suoi parenti perché voleva vivere all'occidentale e viveva con un italiano.
In certi casi bisognerebbe essere un po' meno "politicamente corretti".
Non si difende il diritto della donna manifestando contro il presidente Berlusconi, che è accusato di una cosa che forse potrebbe non avere commesso.
Si deve manifestare di fronte a situazioni simili a quelle descritte in questo romanzo, che invece sono vere.
Pertanto, vi invito a legere questo romanzo che è pubblicato dalle "Edizioni Piemme".
Cordiali saluti.

CUCINA ITALIANA, DOBBIAMO RINGRAZIARE GORDON RAMSAY


Cari amici ed amiche.
Avevo parlato del noto reality show "Hell's Kitchen".
Basta leggere l'articolo del 19 febbraio scorso, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/hells-kitchen-perche-non-fare-un.html.
Ora, vorrei fare una considerazione.
Il so conduttore, il noto chef Gordon Ramsay, porta anche ricette italiane o che si ricollegano alla tradizione italiana.
Il video (che è stato scaricato da Youtube) mostra lo chef Ramsay intento a fare un suo piatto, gli spaghetti all'aragosta.
Ha fatto il piatto condendo gli spaghetti (che in realtà sembravano più delle tagliatelle o delle linguine) con un sugo costituito da pomodorini, peperoncino, aglio, cipolla, olio d'oliva, odori (come basilico) e la polpa delle chele d'aragosta.
Con questo piatto, ha messo alla prova i concorrenti del reality che dovevano insegnare a delle casalinghe poco avvezze alla cucina a fare quel piatto.
Ora, il piatto che lui ha fatto si riconduce alla tradizione italiana.
L'uso dell'aragosta, ad esempio, è tipico della Sardegna.
Inoltre, nel reality si usano prodotti come il formaggio Parmigiano-Reggiano.
In pratica, "Hell's Kitchen" è una "vetrina" anche per i nostri prodotti.
Questo deve essere un motivo di vanto ma anche di riflessione.
Noi stessi, molto spesso, non valorizziamo la nostra cucina e né i nostri prodotti.
In compenso, lo stanno facendo gli inglesi e gli americani.
Valorizzare un prodotto significa farlo conoscere per il mondo intero.
Ad esempio, vi sono piccole realtà che producono prodotti di eccellenza.
Vi posso citare un esempio, quello dell'Antica Grancia Benedettina della Corte di Sanguigna.
Essa è un complesso di edifici di origine medioevale che faceva parte di un antico convento benedettino e che si trova a Sanguigna (frazione del Comune di Colorno, in Provincia di Parma). Si trova sulla strada per Sissa. Conosco la zona, essedonci andato molto spesso.
Questo luogo, oggi agriturismo, vengono prodotti e venduti i cibi più tipici come il Culatello di Zibello (che non è lontano da lì) o il formaggio Parmigiano-Reggiano.
Inoltre, nel ristorante vengono fatti i piatti più tipici, come gli anolini.
Sono questi posti ricchi di storia che devono essere valorizzati come deve essere valorizzato il cibo, che di quella storia fa parte.
Ad esempio, il formaggio Parmigiano-Reggiano ha un'origine monastica.
Anche altri piatti della cucina italiana portano con sé una grande storia.
Il celebre Stoccafisso alla vicentina porta con sé la storia di Pietro Querini, il mercante veneziano vissuto nel XV che viaggiò fino alle Isole Lofoten, in Norvegia.
Il Risotto alla pilota (di cui scrissi nell'articolo che potete leggere, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/02/festival-degli-italiani-allestero-ed.html) è figlio della cultura contadina mantovana.
Il Baccalà fritto alla romana è figlio della tradizione ebraica. La frittura in olio fondo fu un'invenzione portata dalla comunità ebraica romana.
In Sicilia, la Frutta Martorana fu inventata nel convento della Martorana come i vari dolci in cui vengono usati mandorle e miele hanno origini greche ed arabe.
Lo confesso, vado matto per la pasta di mandorle e per i cannoli.
Vi invito a consultare il sito del bar "Le Ancore", http://www.cannoli-siciliani.it/dolci-vari.htm.
Addirittura, vi sono ricette che vengono tramandate di padre in figlio come la ricetta delle ottime sfogliatelle napoletane, che mi capitò di mangiare mentre ero di ritorno dalla Sicilia e passavo per la Provincia di Napoli.
Quindi, anche il cibo è cultura e cuochi di fama internazionale come Gordon Ramsay o Jamie Oliver l'hanno capito.
Essi si sono fatti ambasciatori della nostra cultura, così come i nostri connazionali all'estero.
Noi, che stiamo qui in Italia, dobbiamo capirlo bene.
Mi sa che faremmo bene a ringraziare Ramsay.
Cordiali saluti.

CASTELLETTO BORGO, UN DILEMMA PER IL COMUNE DI RONCOFERRARO

Cari amici ed amiche.

Ieri mi è pervenuta una newsletter dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM) che parla di una questione del Comune di Roncoferraro che io avevo sollevato.
Vi invito a dare un'occhiata al link http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/index.php?option=com_content&view=article&id=202&Itemid=132.
In passato, avevo parlato di una questione del Comune di Roncoferraro, la cui frazione di Castelletto Borgo vorrebbe staccarsi e passare al Comune di Mantova.
Io ne parlai in un articolo, che potete leggere, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/incredibile-si-sta-verificando-una.html.
Ora, esprimo il mio giudizio.
Castelletto Borgo è una paese che diviso tra il Comune di Mantova e quello di Roncoferraro.
Quindi, una parte di tale centro abitato è frazione del Comune di Mantova e l'altra è sotto il Comune di Roncoferraro.
Ora, la parte roncoferrarese sta mostrando insofferenza verso l'amministrazione comunale che ha delle carenze.
Del resto, ho parlato più volte delle carenze dell'amministrazione comunale di Roncoferraro, che è di centro sinistra.
Vi basta leggere alcuni articoli precedenti, quelli con cui ho trattato la questione delle strade.
Vi cito il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/03/provincia-di-mantova-servono-strade.html.
Il Comune di Roncoferraro è molto carente anche a livello dei servizi e di urbanizzazione.
Gli abitanti di Castelletto Borgo sono insofferenti di fronte a tutto ciò e questa insofferenza aumenta alla luce del confronto con la parte mantovana del centro abitato.
Inoltre, l'amministrazione comunale di Roncoferraro è sempre distante verso i cittadini, al contrario di quella di Mantova, i cui membri sono spesso reperibili.
L'amministrazione di Mantova ed il Sindaco Nicola Sodano (Popolo della Libertà e Lega Nord) sta facendo molte opere buone nel suo Comune.
I cittadini roncoferraresi di Castelletto Borgo vogliono passare al Comune di Mantova.
In primo luogo, io penso che sia davvero insensato il fatto che un piccolo paese (qual è Castelletto Borgo) sia diviso tra due Comuni perché è problematico.
Pensate alla manutenzione delle strade.
Nella parte mantovana viene fatta in un modo e quella roncoferrarese viene fatta in un altro o non viene fatta.
Inoltre, Castelletto Borgo è in una posizione molto decentrata rispetto al Comune di Roncoferraro.
Inoltre, uno dei due Comuni (Roncoferraro) è carente.
Quindi, ha una sua legittimità il malcontento dei cittadini di Castelletto Borgo.
Del resto, non sono solo i cittadini di Castelletto Borgo a non essere contenti dell'amministrazione comunale di Roncoferraro.
Anche il resto dei roncoferraresi è scontento di un'amministrazione che non è presente sul territorio e che trascura molte cose essenziali.
Il problema è il fatto che a Castelletto Borgo non si possa fare un referendum per fare sì che passi al Comune di Mantova.
I cittadini della parte roncoferrarese sono troppo pochi e non garantirebbero il numero sufficiente di firme per fare sì che sia il referendum.
A mio modo di vedere, si potrebbe fare così.
Si potrebbe fare un referendum in tutto Castelletto Borgo, sia nella parte roncoferrarese e sia in quella mantovana.
Questo referendum potrebbe avere due quesiti.
Il primo proporrebbe la scelta tra una scelta tra la riunificazione di Castelletto Borgo sotto un unico Comune o il mantenimento dello status quo.
Il secondo, che avrebbe valore solo se il primo desse parere positivo verso la riunificazione, proporrebbe la scelta del Comune in cui stare, ossia una scelta tra Mantova e Roncoferraro.
Certamente, i due Comuni dovranno interloquire sulla questione.
Cordiali saluti.

martedì 22 marzo 2011

ENERGIA GEOTERMICA? E' ENERGIA NUCLEARE!


Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere l'articolo da me scritto su "Italia chiama Ialia", http://www.italiachiamaitalia.net/news/133/ARTICLE/25404/2011-03-22.html.
In quell'articolo scrissi che la questione dell'energia nucleare va valutata con razionalità e non sull'onda di paure.
E poi, l'energia nucleare è un'energia pienamente naturale, al contrario di quello che dice una certa "leggenda metropolitana".
Nella Terra stessa vi è un processo analogo. Nel nostro pianeta ci sono degli isotopi radioattivi che, rilasciando i propri neutroni, bombardano altri atomi, generando calore.
Per questo, nel nostro pianeta vi sono alte temperature e roccia fusa (magma).
Questo genera fenomeni come i terremoti ed il vulcanesimo.
Il vulcanesimo si divide è caratterizzato sia dai vulcani veri e propri e sia dal vulcanesimo secondario, ossia da quelle manifestazioni come geysers, solfatare, soffioni boraciferi, mofete, salse, bradisismo, terme, putizze e fumarole.
Sul vulcanesimo, scrissi in un vecchio articolo su "Italia chiama Italia" che potete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/10948/2009-08-23.html.
Ora, soffermiamoci sui fenomeni nella Terra.
Come ho già detto, il vulcanesimo è il prodotto di un'attività nucleare che è naturale e che è prodotta dal decadimento di isotopi radioattivi di Torio (Th), Uranio (U) e Potassio (K).
I primi due elementi sono attinidi mentre il Potassio è un metallo alcalino.
Essa può sfruttata dall'uomo per produrre energia elettrica.
Questa è l'energia geotermica, un'energia presa da una fonte rinnovabile, qual è il calore della Terra.
Essa fu sperimentata per la prima volta qui in Italia, nel 1904.
Il principe Piero Ginori Conti sperimentò l'impianto di Larderello (Pisa, nella foto), sfruttando i soffioni boraciferi (emissioni calde di vapore acqueo, ammoniaca ed acido ortoborico), di cui parla anche un articolo del giornale americano "Time", che potete leggere, seguendo il link http://www.time.com/time/printout/0,8816,901030616-457349,00.html.
Il vapore viene prelevato ed usato per fare girare le turbine della centrale elettrica.
Quindi, l'energia geotermica (che è rinnovabile) nasce da un processo analogo a quello dell'energia nucleare.
In questo caso, l'uomo non agisce contro la natura ma la imita.
Cordiali saluti.

DESERTO DEL SAHARA, ERA UNA FORESTA...E POTREBBE TORNARE AD ESSERLO!

Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere quanto scritto nel sito http://www.telespazio.com/calendar10/messak_ita.html.
Questo sito parla di una scoperta che può avere dell'incredibile.
Guardando delle immagini satellitari del deserto del Sahara, si è notato che vi sono tracce di fiumi e di antichi corsi d'acqua.
Il sito qui succitato lo spiega bene.
Fino a circa 35.000.000. di anni fa, quell'area, oggi desertica, era coperta da foreste!
Addirittura, nel tardo periodo Ordoviciano (circa 400.000.000 di anni fa), fu coperto anche da ghiacciai.
Questa tesi è testimoniata dal fatto che nel massiccio del Messak (Libia) vi sono delle pitture rupestri risalenti a 10.000 anni fa.
Questo significa che il processo di desertificazione fu lungo e complesso.
Proviamo a capire ciò.
Com'è noto, milioni di anni fa, la Terra non ebbe questo aspetto.
I continenti avevano un'altra conformazione ed il motivo è spiegato nel mio articolo intitolato "La Terra e l'energia nucleare", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/03/la-terra-e-lenergia-nulceare.html.
La crosta terrestre è divisa in placche che, come delle zattere, galleggiano sul mantello.
Di conseguenza, spostandosi, le placche cambiano le posizioni dei continenti e le loro conformazioni.
Ora, 35.000.000 di anni fa ci fu un grosso cambiamento che modificò la situazione all'altezza del Sahara.
Si formò la Rift Valley, una formazione geologica che parte dalla Siria e finisce in Monzambico e che è ancora in movimento, tant'è che, secondo certi esperti, in futuro potrebbe esserci il distacco del Corno d'Africa.
La nascita di questa formazione geologica determinò la formazione di catene montuose che bloccarono alcuni venti umidi. La foresta divenne una prateria.
Oltre a questo, però, ci fu un cambiamento ancora più forte.
Infatti, ci fu anche una mutazione dell'inclinazione dell'asse terrestre.
Questo determinò l'estinzione del monsone che alimentava i fiumi ed i laghi di quella zona.
Ci furono una nutazione (un'oscillazione dell'asse) ed una precessione, un cambiamento di direzione dell'asse di rotazione.
Cambiando l'inclinazione dell'asse cambiò l'insolazione delle zone della Terra.
Le zone del Sahara furono meno soleggiate. In realtà, è una leggenda metropolitana dire che il deserto sia più soleggiato.
La mutazione dell'inclinazione dell'asse terrestre mutò le fasce climatiche e, di conseguenza, le stagioni ed i venti.
Fu questa mutazione a trasformare la prateria in un deserto.
Il fatto che il Sahara fosse stato diverso è dimostrato dalla presenza di idrocarburi (come petrolio e gas metano) ed acqua proprio sotto quel manto di arida sabbia.
Il petrolio fu scoperto da Ardito Desio (1897-2001) in Libia, tra gli anni '20 e gli anni '40 e si formò grazie ad un particolare processo di trasformazione delle sostanze organiche.
Quanto all'acqua, la presenza di oasi dimostra che vi sono giacimenti di "acqua fossile", la cui captazione veniva fatta con mezzi ingegnosi come i Qanat, una serie di cunicoli verticali collegati ad un tunnel sotterraneo.
Di recente, la Libia ha fatto un acquedotto costituito da una galleria drenante che porta l'acqua a Tripoli.
Certo, quest'opera sta avendo anche dei problemi.
Infatti, l'acqua captata è tanta ed il "cuneo salino", ossia l'acqua di mare che entra sotto la terra, penentra sempre di più.
Ora, però, vi è un progetto che prevede la possibilità di trasformare il deserto del Sahara in una foresta.
Vi invito a leggere l'articolo del "Corriere della sera", seguendo il link http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_settembre_03/sahara_foresta_sole_bbb3bbfc-79b6-11dd-9aa0-00144f02aabc.shtml.
Questo progetto è promosso dall'ingegnere britannico Charlie Paton e prevede un sistema di raffreddamento che sfrutta l'acqua marina ed i pannelli solari.
L'acqua dissalata viene poi convogliata nel deserto che viene riforestato.
Ora, già in Israele vi sono degli interessanti processi di riforestazione di aree desertiche. Mi interesserebbe saperne di più. Se qualcuno ha delle nozioni me le dia pure.
Riforestare il Sahara è tutta un'altra cosa.
Certamente, se progetti simili prendessero piede, si creerebbero anche posti di lavoro (io, che sono un tecnico dell'ambiente e in cerca di lavoro, saluterei la cosa come una benedizione) e penso che anche noi italiani faremmo meglio a seguire tali progetti, anche per poterne fare di simili qui in Italia e risolvere i problemi di zone che, come alcune aree della Sicilia, hanno problemi di approvvigionamento idrico, o per migliorare l'agricoltura qui nel nord dell'Italia, evitando problemi come la subisidenza.
Cordiali saluti.





LIBIA, SERVE L'AIUTO DELL'UNIONE EUROPEA

Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere questo articolo, seguendo il link http://www.asca.it/news-LIBIA_MOZIONE_LEGA_SERVE_CONTRIBUTO_UE_DA_100_MLN_PER_IMMIGRATI_(RPT)-1001159-ORA-.html.
Come dice anche questo articolo, la Lega Nord ha fatto una mozione con cui ha proposto delle misure per fronteggiare l'invasione (così, infatti, deve essere chiamata) dalla Libia.
Qui non ci si rende conto, infatti, che questa iniziativa militare intrapresa da una coalizione formata da Francia, Regno Unito, USA ed altri Paesi, tra cui l'Italia avrà la conseguenza di aumentare i flussi di immigrazione dalla Libia e da tutto il Nord Africa a Lampedusa e alla Sicilia.
Ritengo che sia stato un grosso errore non valutare questo aspetto, prima di arrivare alle armi.
Gheddafi è un dittatore pericoloso e, in quanto tale, va fermato ma bisognava essere più attenti nel valutare le conseguenze di un simile attacco militare.
Ora, per la sua posizione geografica, l'Italia è esposta a questa vera e propria invasione.
Rischiamo di essere come l'Impero Romano d'Occidente che nel 406 AD fu invaso da Vandali, Burgundi, Alani e Suebi che attraversarono il Reno gelato.
Su questo punto, Gheddafi aveva ragione.
L'Italia da sola non può reggere questo flusso migratorio. L'Unione Europea non può lasciarci soli. Qui ci sono due gravi il rischi.
Il primo è un impoverimento dell'Italia.
Questi immigrati, infatti, non porteranno ricchezza.
Infatti, mentre noi esportiamo cervelli, con un grave depauperamento culturale, importiamo braccia.
Ora, molti dei nostri imprenditori (e non solo loro) dicono che questi immigrati sono braccia utili per certi lavori che i giovani italiani non vogliono fare. Molti di questi stessi imprenditori dicono che sono gli stessi giovani italiani che vogliono essere tutti dottori ed avvocati e non vogliono fare i netturbini, gli operai delle stalle o gli operai nelle catene di montaggio.
Ora, questa affermazione è in parte vera ed in parte no. Ci sono dei giovani svogliati ma ci sono altre situazioni che sono causate dalla miopia di certi imprenditori e anche delle vecchie classi dirigenti.
Infatti, negli anni passati, molte imprese italiane non puntarono sulla tecnologia che può essere usata anche per migliorare certi lavori e le classi dirigenti non incentivarono ciò, poiché non adottarono i principi di sussidiarietà.
Ora, è logico che il giovane italiano (che è più avvezzo alla tecnologia) possa avere delle difficoltà in questo contesto così arretrato.
Quindi, noi giovani italiani siamo stati messi in concorrenza con gli immigrati, che sono avvantaggiati.
Ora, la situazione che sta venendo fuori rischia di aggravare altre situazioni presenti qui in Italia, come la disoccupazione giovanile.
Penso di parlare con cognizione di causa, visto che sono giovane e in cerca di lavoro e che certe situazioni le ho constatate di persona.
Inoltre, un'immigrazione così massiccia è un costo per le nostre istituzioni perché questi immigrati vengono su delle "carrette del mare" e senza soldi e, spesso, senza documenti.
Inoltre, non sono un fattore di crescita ma di arretratezza. Provate ad immaginare una classe scolastica con tanti immigrati, magari di nazionalità diverse.
Rischia di non avere un apprendimento uniforme e ci saranno sempre degli alunni che rimarranno indietro.
La forza di una catena è rapportato all'anello debole.
Ora, noi rischiamo di essere una "catena con tanti anelli deboli".
Tutto ciò rischia di creare tensioni sociali.
Il secondo pericolo è rappresentato da un maggiore rischio di infiltrazioni di cellule del terrorismo.
Qui nessuno vuole esser xenofobo ma bisogna tenere conto di tutti i rischi.
Quindi, l'Unione Europea non può lasciarci soli.
Cordiali saluti.

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Liberiamo l'Europa dall'ideologia "Green"

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.