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martedì 19 luglio 2011

ITALIANI ALL'ESTERO E RIFORMA DI CALDEROLI, IL COMMENTO DI MARCO STELLA


Cari amici ed amiche.

Vi voglio fare leggere questa nota di Marco Stella, un nostro connazionale emigrato in Brasile che ha commentato la bozza di riforma proposta dal Ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli.
Di questa proposta di riforma ho parlato questa mattina nell'articolo intitolato "Una seria proposta di riforma". Marco Stella guarda con preoccupazione questa riforma perché potrebbe togliere il voto agli italiani all'estero. Infatti, questa riforma prevede la soppressione delle circoscrizioni estere.
Ora, io (che iniziai ad impegnarmi in politica proprio riguardo agli italiani all'estero) voglio fare una considerazione.
In primo luogo, vorrei dire che questa proposta di riforma è solo una bozza. Quindi, può essere aggiustata e discussa in Parlamento.
Al di là della questione degli italiani all'estero, questo testo di riforma proposto dal ministro Calderoli è giusto perché punta a ridurre la spesa pubblica. Lo dico da militante convinto del Popolo della Libertà e da giovane che vede le difficoltà, come la disoccupazione giovanile (che mi riguarda, essendo anch'io disoccupato), che sono causate da questo sistema vecchio e dispersivo.
Per quanto riguarda i nostri connazionali all'estero, vanno fatte delle considerazioni. Lo scandalo sta nel fatto che vi siano troppe strutture consolari e di rappresentanza in alcune zone e non ve ne sia nemmeno una in altre.
E' il caso, ad esempio, dei nostri connazionali residenti a Tacuarembò, Uruguay, verso i quali iniziai ad impegnarmi.
Infatti, in quella zona non vi sono strutture consolari di riferimento per i nostri connazionali.
Inoltre, va detta anche un'altra cosa sul voto estero.
Il problema non è il voto in sé ma il suo meccanismo che ha mostrato pecche, anche serie.
Gli italiani all'estero hanno il diritto di votare. Il problema è che il meccanismo di voto, tramite posta, ha mostrato gravi lacune che hanno causato anche irregolarità. Vi sono stati anche casi di schede che arrivavano ai destinatari (gli elettori) che erano già votate o che avevano indicazioni di voto. La cosa era finita anche su "Striscia la Notizia", il noto telegiornale satirico di Antonio Ricci. Serve, quindi, una riforma del voto estero.
Le cose potrebbero essere migliorate ridistribuendo le strutture consolari, togliendo quelle che sono in eccesso e mettendole dove queste mancano, e con le tecnologie, come internet. Comunque, spero di avere dato una risposta all'amico Marco Stella, che mi tagga sempre nelle sue note che leggo con piacere.
Ora, leggete questa nota dell'amico Marco:

"ITALIANI ALL'ESTERO, CALDEROLI CI VUOLE TOGLIER IL DIRITTO DI VOTO...
pubblicata da Marco Stella il giorno lunedì 18 luglio 2011 alle ore 22.29

ITALIANI ALL’ESTERO

CALDEROLI CI VUOLE TOGLIERE IL DIRITTO DI VOTO.

"Riforme costituzionali: Senato federale, stop a circoscrizioni estere

Presentate dal governo, a firma del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli

CIRCOSCRIZIONE ESTERO - Viene «soppressa» la circoscrizione Estero. «All'articolo 48 della Costituzione, il terzo comma è abrogato», si legge nel testo, con riferimento alla norma costituzionale (introdotta nel gennaio 2000) che prevede l'esercizio del diritto di voto per l'elezione dei parlamentari, da parte dei cittadini residenti all'estero." fonte Corriere.it

IL DIRITTO DI VOTO DOVREBBE ESSER TOLTO A CHI, COME NEL CASO DEI LEGHISTI, DISONORA LA PATRIA, MA NON DISDEGNA LO STIPENDIO DI PARLAMENTARE.

Il riconoscimento del diritto di voto agli Italiani residenti all'estero, mediante la creazione di una apposita circoscrizione, fu una delle poche vere conquiste dell'Era Berlusconi. Rappresentò per Mirko Tremaglia ed i suoi collaboratori (io mi includo) una vittoria inenarrabile, quella meravigliosa sensazione di aver regalato agli Italiani un pezzo di democrazia in più. Grazie alla Legge Tremaglia molti Italiani non si sentono più cittadini di seconda categoria, molti Italiani non si sentono più emarginati, potendo dare il proprio contributo in materia di voto e candidatura alla democrazia del Paese che seppur distante è e rimarrà sempre l'unica e vera PATRIA - concetto sconosciuto ai leghisti.

È inoltre ridicolo che un governo promulghi una legge e a distanza di 10 anni si interroghi sulla possibilità di una sua abrogazione.

Marco Stella".


Oltre alla questione degli italiani all'estero, ve n'è un'altra di un italiano che deve andare all'estero per curarsi, Salvatore Crisafulli, un uomo che dal 2003 è paralizzato a causa un grave incidente. Leggete questo appellolanciato su Facebook dal fratello Pietro:

""SCANDALOSO! Purtroppo il viaggio in Israele per Giuseppe è saltato...non c'era una Equipe Medica disponibile.. Attualmente per Salvatore Crisafulli rinviato al 28 luglio con la speranza che qualcuno si faccia avanti. PER FAVORE AIUTATECI. NON FATE SVANIRE QUESTO SOGNO." (Pietro Crisafulli)".
Io spero di cuore che venga aiutato e chi lo vuole aiutare e conoscere la sua storia, può visitare il sito. Visitate il suo sito, seguendo il link http://www.salvatorecrisafulli.it/. Tra l'altro, metterò il link nella voce "Link preferiti" di questo blog. So che in Israele, il Paese in cui Crisafulli dovrà andare a curarsi, vi sono degli italiani.
Gli italiani all'estero sono gente di grande solidarietà. Magari, potranno aiutare anche Crisafulli.
La grandezza di un popolo si vede anche da ciò e quello italiano è un grande popolo.
Materialmente, non posso fare molto, ma con cuore, mi unisco a questo appello e spero che Dio sia con Salvatore e con i suoi cari e con le persone in difficoltà come lui.
Cordiali saluti.




mercoledì 15 giugno 2011

LA LOMBARDIA DEL PRESIDENTE FORMIGONI , COMMENTO ALL'ARTICOLO DEL BLOG "SYMPOSIUM:SOMNIUM SCIPIONIS"



Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere questo bell'articolo di Jakob Panzeri che è stato pubblicato sul suo blog "Symposium: Somniun Scipionis". Tra l'altro, Panzeri è un mio corregionale, un lombardo come me, anche se io e lui risiediamo in due province diverse per molti aspetti. Lui, infatti, è di Lecco mentre io sono della provincia di Mantova.
Panzeri ha intervistato niente poco di meno che il presidente della nostra Regione, Roberto Formigoni.
Io trovo che sia molto interessante leggere questa intervista, per capire il perché il presidente Formigoni sia così amato da noi lombardi e per conoscere meglio l'amministrazione della regione Lombardia.
Di sicuro, il presidente Formigoni è un politico di lungo corso e di grande esperienza.
In questi suoi sedici anni di amministrazione, il presidente Formigoni ha saputo portare un modello di gestione che è risultato vincente.
E' un modello che dà largo spazio all'iniziativa privata che non viene vista come antitetica rispetto alla cosa pubblica e nemica del comune cittadino.
Il "modello lombardo" può essere tradotto con una frase di Winston Churchill che dice:
"L'impresa privata non è una tigre feroce da abbattere o una vacca da mungere ma è un robusto cavallo che traina un carro molto pesante.".
Per tanti versi, il "modello lombardo" ha dei punti in comune con il capitalismo anglosassone.
Questa forma di modello di sviluppo favorisce politiche di sussidiarietà, che sono quelle politiche in cui la Regione dà dei soldi ai cittadini, a patto che questi abbiano dei progetti utili a loro stessi e alla collettività.
Questo è un ragionamento opposto rispetto all'assistenzialismo, ossia quella politica scellerata in cui un ente pubblico (che può essere lo Stato, una Regione o altro) dà soldi a destra e a manca, anche per finanziare progetti inutili.
Tra l'altro, la Lombardia è la Regione che costa meno ai propri cittadini, proprio perché vi è un largo spazio all'iniziativa privata.
Ciò la avvicina alla grandi realtà occidentali poiché propone una modo di fare vicino a quello delle grandi realtà occidentali.
Questo modello non è solo economico ma anche culturale.
Il presidente Formigoni è un politico di area cattolica, precisamente di Comunione e Liberazione, una delle parti migliori del cattolicesimo italiano, perché impegnata nella cultura e nella società.
Questo modello di sviluppo smentisce certi "dotti" del cattolicesimo che ritengono che tale religione sia antitetica ad un modello di sviluppo in cui il privato possa avere una grossa parte.
In realtà, il cattolicesimo non è contro l'iniziativa privata in quanto tale.
Tutto questo rende il "modello lombardo" vincente.
A mio modo di vedere, Roberto Formigoni può essere un degno successore del presidente Berlusconi.
Ha tutte le caratteristiche per essere un buon leader. Dialoga con i cittadini e l'intervista di Panzeri lo dimostra.
Tra l'altro, anch'io lo contattai e ricevetti risposta.
Questo è importante, vista anche la situazione attuale in cui vi è una parte cospicua dei cittadini che si è allontanata dalla politica e con la proliferazione di movimenti populisti e qualunquisti, come dimostra l'esito del referendum, servono politici in grado di interloquire con le persone.
Formigoni è uno di questi.
Termino, facendo i complimenti a Jakob Panzeri per l'ottima intervista.
Sono i ragazzi come lui, Stefania Ragaglia, Filippo Giorgianni, Riccardo Di Giuseppe, Valentina Ragaglia, Vittorio Leo, Ricky Filosa (il direttore di "Italia chiama Italia"), Morris Sonnino, Francesca Padovese e tanti altri a meritare considerazione.
Come quelli di altre tendenza ideologiche si muovono sulla rete e tramite essa portano idee ma non lo fanno contro chi non la pensa come loro ma per essere sempre propositivi e costruttivi.
Cordiali saluti e buona lettura.


SYMPOSIUM: SOMNIUM SCIPIONIS: IL MODELLO LOMBARDO: LIBERTA', FIDUCIA, RESPONSABI...: "'A tu per tu con Roberto Formigoni ' intervista di Jakob Panzeri Carissimi amici e lettori del Symposium Somnium Scipionis,abbianmo volu..."

martedì 5 ottobre 2010

IL POPOLO DELLA LIBERTA'? VUOLE UNIRE l'ITALIA!




Cari amici ed amiche.


La recente festa del Popolo della Libertà che si è tenuta a Milano ha dimostrato la vitalità della nostra politica.
Soprattutto, essa ha dimostrato che il popolo vuole che questo governo rimanga ed operi e che in caso di crisi l'unica soluzione possibile è il voto!
Da questo evento emerge anche un'altra cosa.
Infatti, emerge la volontà del Popolo della Libertà di unire l'Italia e non di dividerla.
Il Popolo della Libertà ripudia lo scontro di classe, che qualcuno sta fomentando.
Oggi, c'è un grosso pericolo, che ho già segnalato.
Oggi si rischia lo scontro tra poveri e ricchi, tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, tra cattolici e laici, tra Nord e Sud, tra giovani e vecchi e tra popolo e politici.
Il Popolo della Libertà vuole evitare tutto ciò.
Il vero "Partito della Nazione" è proprio il PdL. Lo dimostra l'alta partecipazione a tutti gli eventi che esso organizza.
E' proprio questo il partito che cerca di raccogliere tutte le energie migliori per rilanciare questo Paese.
Il PdL non ha mai fomentato certi scontri, come quelli elencati.
Quindi, questo partito sarà in grado di evitare quelle cose che ho citato nell'articolo intitolato "Tensioni interne, attenzione alla rete" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/tensioni-interne-attenzione-alla-rete.html).
Io non ho mai sentito nessun esponente o elettore del Popolo della Libertà denigrare il proprio avversario.
Anzi, molto spesso siamo proprio noi elettori, militanti ed esponenti del partito ad essere attaccati.
Mi viene in mente l'amico Morris Sonnino di Facebook che di recente è stato gravemente offeso sul piano personale.
Mi vengono in mente anche gli amici Sveva Orlandini e Riccardo Di Giuseppe che vengono attaccati.
Del sottoscritto, non ne parliamo. Basta leggere alcuni commenti su questo blog.
E' ora che noi semplici elettori, insieme agli eletti e agli esponenti del PdL, ci impegnamo per mantenere unito il nostro Paese.
Gli altri urlino pure ma noi non dobbiamo né farci intimidire e né cadere in certe provocazioni.
Solo così, noi possiamo aiutare il presidente Berlusconi a migliorare l'Italia.
Cordiali saluti.

lunedì 20 settembre 2010

L'EUROPA RISCHIA L'ARABIZZAZIONE!



Cari amici ed amiche.

Noi Europei stiamo correndo dei rischi non indifferenti. Ne parlai nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/eurabia-un-incubo-che-potrebbe-divenire.html.
C'è un'ondata di buonismo che si sta espandendo in ogni settore, anche nel giornalismo.
Giusto ieri, l'amico Morris Sonnino di Facebook, (che ringrazio) mi ha fatto pervenire una notizia dell'Adnkronos che deve fare riflettere.
Questa notizia dice che un tribunale palestinese ha stabilito che la vendita di terre agli israeliani sarà punibile con la pena di morte.
Io trovo tutto ciò inconcepibile e grave così come ritengo altrettanto grave che questa notizia non abbia avuto tanto spazio qui in Italia.
Qui non ci si rende conto che rischiamo un'arabizzazione.
Infatti, non solo taciamo di fronte a questa notizia gravissima che riguarda un certo ambiente ed una certa cultura (guarda caso) ma tendiamo a mettere da parte i nostri valori e la nostra cultura, in nome della "società multietinica".
Ad esempio, giusto stamattina, ho sentito una notizia che mi ha fatto rizzare i capelli.
L'ho sentita in una trasmissione in onda su "Canale Italia", trasmissione che è diretta dall'ottimo giornalista Vito Monaco.
In questa trasmissione si è parlato di alcune scuole che non servono più la carne di maiale nelle mense.
Questo è inaudito!
I sostenitori di questa idea (i soliti buonisti) dicono che un bambino nelle scuole materne non è in grado di scegliere e, per evitare i problemi con chi per prescrizione religiosa non mangia carne suina, si fanno i menù unici.
Ora, qui c'è un rischio. Il rischio, infatti, è che vi sia proprio un'islamizzazione attraverso il cibo.
Infatti, prima dell'arrivo massiccio di immigrati di religione musulmana questa situazione non c'era.
Questa, di fatto, è un'islamizzazione. Non lo dice il sottoscritto, Antonio Gabriele Fucilone, che non è nessuno, ma l'aveva detto Renato Farina, un giornalista molto autorevole.
Già in Francia questo fenomeno ha preso piede.
In pratica, in nome dell'"accoglienza e della cultura multietnica", abbiamo tolto la nostra cultura ed i nostri valori dalla vita pubblica!
Questo è molto grave e fa il gioco di quegli islamici fondamentalisti.
Questi ultimi non sono solo quelli che si fanno esplodere nei luoghi pubblici ma sono quelli che apparente non fanno azioni violente come, ad esempio, le donne che indossano il burqa o il niqab.
Inoltre esiste anche la "taqiya", ossia l'atteggiamento di apparente dissimulazione che in realtà nasconde la volontà di imporre la propria idea.
Forse, questi atteggiamenti sono più pericolosi delle bombe perché la nostra cultura ha deciso di arretrare di fronte a quanto sta succedendo.
Questo è il problema e quanto sta succedendo in Paesi come la Gran Bretagna lo dimostra.
Leggete questo articolo che ho trovato su Facebook nel gruppo "GENOCIDIO DEI CRISTIANI DEL XX SEC. E NUOVO MARTIRIO", dell'amico Riccardo Di Giuseppe e della signora Paola Maria Vettore.
Dobbiamo stare attenti!
Cordiali saluti.

lunedì 30 agosto 2010

COSA SIGNIFICA ESSERE UN POLITICO CRISTIANO?

Cari amici ed amiche.

Vorrei dire qualcosa sulle parole dette dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Sua Eminenza il Cardinale Angelo Bagnasco.
Il porporato ha detto che servono dei politici cristiani.
Da cattolico, non posso che essere d'accordo con il cardinale ma voglio porre una domanda.
Cosa significa essere un politico cristiano?
Questa domanda potrebbe sembrare banale ma non lo è.
Per esempio, i cattolici di sinistra accusano noi di professarci cristiani ma di non esserlo nei fatti perché siamo contro l'immigrazione clandestina, non vogliamo le moschee e vogliamo delle leggi più restrittive sull'immigrazione.
Cito delle parole interessanti che ho trovato sul profilo di Antares89, un giovane blogger modenese che è l'autore del blog "Le Torri di Malta", il cui link può essere trovato nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Il discorso recita queste parole:
"GLI IMMIGRATI, E NON GLI AUSTRALIANI, DEVONO ADATTARSI. Sono stanco di questa nazione sempre preoccupata di offendere qualcuno o la sua cultura. Noi parliamo essenzialmente INGLESE e non arabo, cinese o qualsiasi altra lingua. Perciò se volete fare parte della nostra società imparate la nostra lingua!
La maggior parte degli australiani crede in Dio. Qui non si tratta di una pressione politica dell'ala cristiana di destra, ma è un fatto perché sono uomini e donne cristiani che hanno fondato questa nazione e ciò è chiaramente documentato.
Ed è giusto ed appropriato esporlo sui muri delle nostre scuole.
Se Dio vi offende, allora vi suggerisco di prendere in considerazione un'altra parte come vostra nuova casa, perché Dio è parte integrante della nostra cultura. Noi accettiamo le vostre credenze ma non ve ne chiediamo la ragione. Tutto ciò che vi chiediamo è che voi accettiate le nostre e che viviate in pace ed in armonia con noi.
Questo è il nostro PAESE, la nostra TERRA ed il NOSTRO STILE DI VITA e vi daremo ogni opportunità di godere di tutto questo.
Ma se vorrete lagnarvi, lamentarvi, se avrete da ridire sulla nostra bandiera, sui nostri impegni, sulla nostra cristianità o sul nostro modo di vivere allora vi incoraggio di prendere in considerazione un'altra grande libertà australiana:" IL DIRITTO DI ANDARVENE".
Se non siete felici qui, allora ANDATEVENE. Non vi abbiamo obbligato noi a venire qui. Voi avete chiesto di stare qui. Allora accettate il Paese che VOI avete accettato.".
Queste parole non furono dette da uno spietato gerarca nazista o fascista ma da Mr. John Howard, ex-premier australiano (conservatore) ed ex-arcivescovo anglicano di Brisbane.
Quindi, sono le parole di un politico cristiano.
Io credo che un politico cristiano non debba avere paura di dire anche queste cose e non solo "poverini, poverini!" di fronte all'immigrato, che magari tanto "poverini" non sono.
Infatti, se danno anche più di 1.000 Euro agli scafisti, tanto poveri non sono.
Essere cristiani, vuole dire difendere anche le proprie radici e la propria cultura.
Il buonismo è solo una visione ipocrita che non produce nulla di buono.
Il buonismo è solo ipocrisia, cosa Gesù condannava!
Giusto ieri, ho letto sul quotidiano "La Voce di Mantova" che in una scuola di Bondanello (frazione del comune di Moglia, in provincia di Mantova) si fanno lezioni di Corano.
Qui siamo nel paradosso!
Infatti, c'è chi, in nome della "laicità", vorrebbe togliere i crocifissi dalle scuole ed anche l'ora di IRC (insegnamento della religione cattolica) e poi si fanno queste cose!
E poi, un politico cristiano non può scendere a compromessi con chi per lungo tempo ha professato un'ideologia che andava contro la Chiesa.
L'idea in questione è il Comunismo.
Tra l'altro, le persone che facevano parte di quel partito che aveva quell'idea furono scomunicate da Papa Pio XII.
Per sua storia, tra Comunismo marxista e Cristianesimo non può esserci contiguità.
Quei cattolici vicini a quelle idee devono riflettere.
Il marxismo nega Dio, anzi, è contro Dio stesso.
Certo, un cristiano non può essere nemmeno nazista, perché anche questa ideologia si rifà ad idee (aberranti) che nulla hanno a che fare con il Cristianesimo.
Lo stesso discorso vale anche per l'aborto e l'eutanasia.
Un cristiano non può essere abortista e e favorevole all'eutanasia perché queste pratiche vanno contro la vita, un diritto fondamentale che il Cristianesimo difende.
Tutto quello che va contro Dio non può essere compatibile con la visione cristiana.
Certo, con questo non si può dire che tutto ciò che non è direttamente legato alla religione sia contro Dio.
In realtà, ci sono anche cose che , pur non essendo legate ai dogmi religiosi, non sono contro Dio.
Ad esempio, le scoperte scientifiche che fecero il bene dell'umanità, come la scoperta delle vaccinazioni che salvarono molte vite.
Lo stesso discorso, vale, per esempio, anche per le trasfusioni.
Tutto quello che serve a fare il bene, anche se non legato ai dogmi religiosi è con Dio.
Solo un fondamentalista penserebbe il contrario.
Un politico cristiano deve tenere conto di tutto ciò.
Concludo dicendo che un politico cristiano deve sì avere il valore della carità e dell'accoglienza ma deve anche difendere i propri valori e la legalità.
Cordiali saluti.

sabato 21 agosto 2010

TUMORI, NON DIVENTINO UN MALE SOCIALE!


Cari amici ed amiche.

Leggendo su Facebook la commovente nota della signora Anna Maria Mimma Raggi, intitolata "REINVENTARSI UN GIOCO DI STORIA A SESSANTANNI INOLTRATI:) DOPO SCELTE DA STRESS DI CHEMIO E LA VITTORIA SUL MALE...", vorrei dire la mia sulla questione dei tumori.
Lo faccio anche portando una testimonianza diretta, avendo avuto in famiglia casi di malati oncologici.
Era il settembre 1996, quando mia zia telefonò a mia madre dicendo che dovette fare portare mia nonna materna all'ospedale perché aveva avuto una sorta di occlusione intestinale, con tumefazione addominale.
Fu una cosa urgente.
Nell'ultimo periodo della sua vita, mia nonna si trasferì dalla Sicilia alla casa di mia zia, in provincia di Novara.
Quella telefonata fu come un fulmine al ciel sereno.
Certo, ci furono già problemi in passato ma nessuno poteva immaginare che a causare tutti quei malori fosse stato un tumore.
Infatti, mia nonna ebbe problemi cardiaci.
Purtroppo, la diagnosi disse che si trattava di un carcinoma al peritoneo e che esso era in stato avanzato.
E così, iniziò il calvario.
Mia nonna (che era una donna robusta) dimagrì in modo vistoso.
Perse più quindici chili in soli due mesi.
L'ultima volta che la vidi in piedi fu a Natale, quando con i miei andai a fare visita ai miei zii e (ovviamente) a mia nonna.
Nel gennaio 1997, i miei zii dovettero portare mia nonna all'ospedale e lì si mise a letto definitivamente.
Il male si fece molto grave.
Vomitava bile, poiché il tumore causò un danno epatico.
Le misero un sondino naso-boccale e le diedero della morfina.
Nell'ultima settimana di vita, mia madre stette da mia zia, per assistere la malata di notte.
Mia nonna non parlava più ma era lucida.
Ricordo bene quello che successe il 02 febbraio 1997, quando io, mio padre e mio fratello andammo a prendere mia madre.
Andammo anche all'ospedale e vedemmo che fu sotto l'effetto della morfina.
Non parlava più però, nonostante la morfina, era lucida.
Mi ricordo che mi strinse la mano.
E' un gesto che ricordo molto bene e che non dimenticherò. La cosa mi dà ancora emozioni forti.
Il 03 febbraio, arrivò a casa mia una telefonata che annunciò la morte di mia nonna.
Per la mia famiglia, questo calvario si ripeté con i miei nonni paterni. Morirono anche loro di cancro.
Nel 1999 morì mia nonna e nel 2000 fu la volta di mio nonno.
Io credo che il tumore non debba diventare un male sociale.
Il malato oncologico non deve essere lasciato solo, né dai propri cari e né dalle istituzioni.
Ad esempio, trovo giusto che si velocizzino le pratiche burocratiche per fare avere i soldi dell'accompagnamento per chi assiste un malato di cancro.
Quando è in fase terminale, infatti, il cancro diventa una malattia invalidante.
Anche i cari del malato devono fare la loro parte.
Devono stare vicini al malato e farlo sentire esattamente come prima che si ammalasse.
Noi facemmo così con mia nonna.
Ad esempio, bisogna fare "scuola" a coloro che hanno in casa un malato oncologico.
Bisogna insegnare loro a comportarsi di fonte ad una situazione simile.
Bisogna istruirli sul cancro e su ciò che porta, su come trattare i casi di emergenza e su come comportarsi con il malato.
Così, si fa anche della prevezione.
Infatti, più sono persone che conoscono il cancro, più vite si potrebbero salvare perché vi sarebbe anche una certa "prevenzione".
In questo, possono fare molto sia i volontari che la sanità ospedaliera.
Inoltre, bisogna favorire l'accesso alle cure palliative.
Già, la recente legge del 15 marzo 2010 n.38 va in questo senso.
Un malato di cancro non deve essere visto come un "peso sociale" ma come una persona che ha dei diritti, sia politici e che naturali.
Tra questi ultimi vi è il diritto alla vita.
Chi dice che serve l'eutanasia, non va secondo questo principio ma secondo gli egoismi di chi ritiene un malato di cancro una cosa inutile per la società.
Ciò è aberrante!
Termino facendo gli auguri di buon compleanno all'amica Francesca Padovese titolare del blog "Start Up And Fight" (http://mamagrizzlies.blogspot.com/).
E' una ragazza impegnata nel sociale e merita il mio rispetto e la mia stima.
Cordiali saluti.

lunedì 2 agosto 2010

NO A QUESTA SINISTRA!

Cari amici ed amiche.

Leggendo il bel blog di Alex Neri (http://alexneri87.blogspot.com/) vorrei dire qualcosa riguardo all'atteggiamento di questa sinistra.
Prendo spunto dal post redatto il 31 luglio scorso sul succitato blog che dice:
"Per la sinistra il problema della tossicodipendenza si risolve legalizzando le droghe, il problema dei rifiuti si risolve lasciandoli per strada ed il problema delle elezioni si risolve ricorrendo ai giudici.".
Alex Neri dice il vero.
Effettivamente, questa è una sinistra strana, schizofrenica.
Sembra la "Casa Rossa" citata nel libro di Primo Levi "La tregua".
Questo mi sembra proprio un paragone azzeccato.
Essa è un'accozzaglia di idee e soggetti disparati e molto diversi tra loro.
In essa vi sono l'anticlericalismo tipicamente marxista e radicale, il catto-comunismo (che però quando deve difendere valori come la vita non si fa sentire), un'ideologia economica tipicamente marxista che concepisce la proprietà privata come un furto ed il giustizialismo.
Queste idee hanno come "cemento" l'avversione (per non dire odio) verso il presidente Berlusconi ed il centro destra.
Il centro sinistra si muove sempre contro e mai per portare avanti un vero progetto di governo.
I fatti lo dimostrano!
Le due esperienze di governo del centro sinistra (dal 1996 al 2001 e dal 2006 al 2008) lo dimostrano.
Inoltre, la cultura marxista negli anni ha fatto anche grossi danni.
Pensiamo alla scuola, ove ha tolto ogni carattere meritocratico.
In pratica, ha premiato di più l'"istruzione di quantità" a scapito dell'"istruzione di qualità".
Le riforme del ministro Gelmini, sono state fatte anche per porre riparo a questo vulnus.
Inotre, in essa vi sono molti fermenti di antiamericanismo che tendono a farla essere avversa anche ad Israele e ad avere affinità con movimenti che spesso hanno posizioni aberranti e fanno gesti molto gravi, come quello di bruciare le bandiere americane, israeliane ed italiane.
Questa sinistra è fatta solo per essere contro.
Quindi, non sarà mai capace di governare e di agire per il bene del Paese.
Cordiali saluti.

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AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".