Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo del blog del giornale "L'Espresso" che è intitolato "Di Segni, il rabbino ratzingeriano".
Esso recita:
"Sulla rivista “Terrasanta” promossa dalla Custodia di Terra Santa in
Italia, senza peraltro esserne organo ufficiale, è uscita un’ampia
intervista al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, raccolta da
Manuela Borraccino e riportata in parte su terrasanta.net.
A differenza del predecessore Elio Toaff, il rabbino Di Segni è noto
per la ruvida franchezza con cui si rapporta alla Chiesa cattolica:
un’ultima volta in occasione delle modifiche apportate alla didascalia su Pio XII nel museo della Shoah, a Gerusalemme.
Ma proprio per questo sono ancor più interessanti le notazioni di
apprezzamento che egli riserva al papa attuale, più che al papa
precedente.
Intanto, Di Segni non nasconde che per la visita compiuta da
Benedetto XVI alla sinagoga di Roma “abbiamo ricevuto reazioni molto
differenti da parte delle comunità ebraiche in giro per il mondo: alcuni
ci hanno applaudito, altri ci hanno riservato critiche feroci”.
Poi così prosegue:
“Occorre innanzitutto considerare la personalità di questo papa:
Joseph Ratzinger appartiene a un gruppo di teologi per i quali il legame
con l’ebraismo è una questione di primaria importanza. E questo non è
affatto scontato: molti teologi non condividono questa sua linea. Ho
l’impressione che il papa guardi al dialogo con il mondo ebraico con
assoluto rispetto: senza tenere conto di questo aspetto non si potrebbe
comprendere l’insistenza sua e nostra sulle differenze fra di noi, che
ad un esame superficiale potrebbe apparire fin troppo oppositiva. È
difficile tradurre in atti mediatici questo rapporto di reciproco
rispetto: diciamo che con questo papa siamo in rapporti di buon
vicinato, lontani da quegli slanci mediatici di entusiasmo che si erano
visti con Giovanni Paolo II e che, a mio avviso, non erano privi di una
certa ambiguità”.
E all’intervistatrice che gli chiede “a cosa si riferisce in particolare”, risponde:
“Penso ad esempio al dibattito sul significato della definizione di
‘fratelli maggiori’, penso ai rischi di sincretismo in incontri come
quello di Assisi, penso alla beatificazione di Edith Stein e al vero e
proprio filone editoriale nato intorno al valore esemplare per la Chiesa
della sua conversione… Direi che con l’attuale papa siamo in una fase
diversa e molto particolare di un percorso di convivenza e vicinato”.
Più che un problema politico – sottolinea Di Segni in un altro
passaggio dell’intervista – “c’è un problema teologico profondo, che
contrappone da molti secoli la Chiesa e il mondo ebraico. È questo, a
mio avviso, che dovrebbe entrare a pieno titolo fra i temi del dialogo”.
A proposito dell’ambiguità rilevata dal rabbino Di Segni
dell’espressione “fratelli maggiori”, è illuminante questo passaggio del
libro-intervista di Benedetto XVI “Luce del mondo”:
“L’espressione ‘fratello maggiore’, già utilizzata da Giovanni XXIII,
non è particolarmente bene accolta dagli ebrei perché nella tradizione
ebraica il ‘fratello maggiore’, ovvero Esaù, è anche il fratello
abietto. La si può comunque utilizzare perché esprime qualcosa di
importante. Ma è giusto che essi siano anche i nostri ‘Padri nella
fede’. E forse quest’ultima espressione descrive con maggiore chiarezza
il nostro rapporto”.".
Prima di tutto, vorrei ringraziare il "genietto di Palermo", Angelo Fazio.
E' sempre molto attento a mettere gli articoli su Facebook e a farli conoscere.
E' un ottimo interlocutore e vorrei scusarmi con lui se "scaccheggio" la sua bacheca sul social-network.
Il materiale che mette è sempre molto interessante e vedere un ragazzo di ventisei anni che si impegna così nel sostenere cause giuste e nel fare conoscere le cose fa piacere. Sono questi i giovani seri.
Ora, parlo dell'articolo.
Non vado matto per "L'Espresso" ma ho ritenuto questo articolo molto interessante.
Certo, il dottor Riccardo Di Segni, Rabbino capo di Roma, ha sempre avuto una certa "ruvida franchezza" nei rapporti con noi cattolici.
Ora, che tra gli ebrei e noi cattolici ci siano differenze è cosa nota.
Per noi, Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, il Messia, l'Alfa e l'Omega.
Inoltre, rispetto alle origini, il Cristianesimo si differenziò molto dall'Ebraismo da cui discese.
Per esempio, noi cristiani (e cattolici) possiamo mangiare quegli alimenti che sono vietati nella tradizione ebraica, come la carne di maiale, i crostacei o i molluschi. Abbiamo anche riti diversi.
Tuttavia, il legame con l'Ebraismo c'è e rimane.
Abbiamo in comune Dio, i Patriarchi ed i profeti veterotestamentari.
Abbiamo in comune anche trentanove dei quarantasei libri del Vecchio Testamento della nostra Bibbia.
Quindi, è giusto che un dialogo tra gli ebrei e noi cattolici ci sia.
Questo non dobbiamo dimenticarcelo.
Senza Ebraismo non può esserci il Cristianesimo.
Senza il Vecchio Testamento, senza Mosè, Abramo, Isacco, Giacobbe, il re Davide ed i profeti, come Isaia, Samuele e Geremia, non avrebbero potuto esserci nemmeno San Pietro, San Paolo, gli altri apostoli ed i santi.
Inoltre, Gesù Cristo, la figura centrale della mia religione, è il Figlio di Dio ma visse come un membro del suo popolo, il popolo ebraico.
Ne rispettò tutte le leggi.
Per questo, il dialogo con l'Ebraismo è fondamentale, pur nelle differenze.
Soprattutto noi giovani, a cui il Beato Giovanni Paolo II si è sempre rivolto, siamo chiamati a fare questo passo.
Noi giovani, per esempio, abbiamo la tecnologia.
Usiamo internet.
Facciamo un buon uso di questo strumento.
Io, ad esempio, uso internet anche per dialogare.
Su Facebook, sono in contatto con varie persone.
Tra queste, cito Morris Sonnino, un ragazzo della comunità ebraica di Roma, quella curata dal rabbino Di Segni.
Il dialogo con lui è molto cordiale ed amichevole e spero che sia proficuo per entrambi.
Quanto all'espressione "fratelli maggiori" , può esserci un ambiguità ma ricordo che il fratello maggiore è anche quello che conosce per primo le cose.
Gli Ebrei conobbero per primi Dio.
Allora, riflettiamo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
sabato 4 agosto 2012
venerdì 3 agosto 2012
La morte di San Giovanni Battista, commento alle letture liturgiche
Cari amici ed amiche.
Sul sito "La Parola", troverete i testi che saranno letti nelle Sante Messe di questa sera e di domani.
In particolare, vi invito a riflettere sul brano del Vangelo secondo Matteo (capitolo 14, versetti 1-12):
" In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Parola del Signore.".
I discepoli di San Giovanni Battista videro in Gesù il loro profeta risorto.
Infatti, vi era chi credeva che il Messia fosse San Giovanni Battista.
In realtà, lo stesso San Giovanni disse che non era lui il Messia, quando gli vennero poste delle domande a riguardo.
Leggete questo brano del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 1, versetti 1-51):
"[1] In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2] Egli era in principio presso Dio:
[3] tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4] In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[5] la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
[6] Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[7] Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[8] Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9] Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[10] Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11] Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12] A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
[13] i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
[14] E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[15] Giovanni gli rende testimonianza
e grida: "Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me".
[16] Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
[17] Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
[18] Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
[19] E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi sei tu?".
[20] Egli confessò e non negò, e confessò: "Io non sono il Cristo".
[21] Allora gli chiesero: "Che cosa dunque? Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il profeta?". Rispose: "No".
[22] Gli dissero dunque: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?".
[23] Rispose:
[24] Essi erano stati mandati da parte dei farisei.
[25] Lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?".
[26] Giovanni rispose loro: "Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete,
[27] uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo".
[28] Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
[29] Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
[30] Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
[31] Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele".
[32] Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
[33] Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
[34] E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio".
[35] Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli
[36] e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!".
[37] E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
[38] Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?".
[39] Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
[40] Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
[41] Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)"
[42] e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)".
[43] Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi".
[44] Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
[45] Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret".
[46] Natanaèle esclamò: "Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi".
[47] Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità".
[48] Natanaèle gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico".
[49] Gli replicò Natanaèle: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!".
[50] Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!".
[51] Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo". ".
Il testo proviene dal sito della Santa Sede.
Ora, Giovanni ebbe però un ruolo importante.
Egli fu il precursore di Gesù, colui che lo annunciò ed invitò Israele alla purificazione, attraverso il Battesimo.
Proprio per questo, egli finì in prigione da Erode.
Erode, che tra l'altro non era di origini ebraiche ma nabatee, fu legato a doppio filo con il potere romano.
Nella concezione dell'Antico Israele, il Messia era anche re.
Quindi, Erode vide una minaccia per il suo potere e così fece arrestare Giovanni.
Questi, però, non ebbe paura di dire ad Erode il suo grave misfatto, ossia la sua relazione con Erodiade, la moglie di suo fratello Filippo.
Erode ebbe sentimenti contrastanti verso Giovanni.
Da una parte lo ammirava, per il suo coraggio nel dire le cose e per la sua sapienza.
Forse, in un certo senso, Erode temeva Giovanni, per la sua conoscenza della verità e per il consenso che egli aveva tra le folle.
Dall'altra parte, Erode non poteva sopportare Giovanni, perché vedeva in egli un disturbo di quella sua pace fasulla in quel matrimonio fasullo e perverso.
Che Erode fosse stato un uomo debole e preda dei suoi peggiori istinti, fu cosa nota.
Proprio la morte di Giovanni fu la dimostrazione di ciò.
Durante la festa di compleanno di Erode, la figlia di Erodiade iniziò a ballare in modo sensuale davanti a lui.
Questi, per ringraziarla, le promise di di darle ciò che ella avrebbe chiesto ed ella chiese la testa di San Giovanni Battista.
Lui dovette concederle ciò.
Questa storia dimostra che ogni uomo può scegliere liberamente il suo destino.
San Giovanni Battista scelse di morire come uomo giusto agli occhi del signore e libero.
Erode, invece, finì di vivere come uomo schiavo dei suoi peggiori istinti.
Cordiali saluti.
Sul sito "La Parola", troverete i testi che saranno letti nelle Sante Messe di questa sera e di domani.
In particolare, vi invito a riflettere sul brano del Vangelo secondo Matteo (capitolo 14, versetti 1-12):
" In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Parola del Signore.".
I discepoli di San Giovanni Battista videro in Gesù il loro profeta risorto.
Infatti, vi era chi credeva che il Messia fosse San Giovanni Battista.
In realtà, lo stesso San Giovanni disse che non era lui il Messia, quando gli vennero poste delle domande a riguardo.
Leggete questo brano del Vangelo secondo Giovanni (capitolo 1, versetti 1-51):
"[1] In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2] Egli era in principio presso Dio:
[3] tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4] In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[5] la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
[6] Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
[7] Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
[8] Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9] Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[10] Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11] Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12] A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
[13] i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
[14] E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[15] Giovanni gli rende testimonianza
e grida: "Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me".
[16] Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
[17] Perché la legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
[18] Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
[19] E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi sei tu?".
[20] Egli confessò e non negò, e confessò: "Io non sono il Cristo".
[21] Allora gli chiesero: "Che cosa dunque? Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il profeta?". Rispose: "No".
[22] Gli dissero dunque: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?".
[23] Rispose:
[24] Essi erano stati mandati da parte dei farisei.
[25] Lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?".
[26] Giovanni rispose loro: "Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete,
[27] uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo".
[28] Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
[29] Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
[30] Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
[31] Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele".
[32] Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
[33] Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
[34] E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio".
[35] Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli
[36] e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!".
[37] E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
[38] Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?".
[39] Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
[40] Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
[41] Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)"
[42] e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)".
[43] Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi".
[44] Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
[45] Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret".
[46] Natanaèle esclamò: "Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e vedi".
[47] Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità".
[48] Natanaèle gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico".
[49] Gli replicò Natanaèle: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!".
[50] Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!".
[51] Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo". ".
Il testo proviene dal sito della Santa Sede.
Ora, Giovanni ebbe però un ruolo importante.
Egli fu il precursore di Gesù, colui che lo annunciò ed invitò Israele alla purificazione, attraverso il Battesimo.
Proprio per questo, egli finì in prigione da Erode.
Erode, che tra l'altro non era di origini ebraiche ma nabatee, fu legato a doppio filo con il potere romano.
Nella concezione dell'Antico Israele, il Messia era anche re.
Quindi, Erode vide una minaccia per il suo potere e così fece arrestare Giovanni.
Questi, però, non ebbe paura di dire ad Erode il suo grave misfatto, ossia la sua relazione con Erodiade, la moglie di suo fratello Filippo.
Erode ebbe sentimenti contrastanti verso Giovanni.
Da una parte lo ammirava, per il suo coraggio nel dire le cose e per la sua sapienza.
Forse, in un certo senso, Erode temeva Giovanni, per la sua conoscenza della verità e per il consenso che egli aveva tra le folle.
Dall'altra parte, Erode non poteva sopportare Giovanni, perché vedeva in egli un disturbo di quella sua pace fasulla in quel matrimonio fasullo e perverso.
Che Erode fosse stato un uomo debole e preda dei suoi peggiori istinti, fu cosa nota.
Proprio la morte di Giovanni fu la dimostrazione di ciò.
Durante la festa di compleanno di Erode, la figlia di Erodiade iniziò a ballare in modo sensuale davanti a lui.
Questi, per ringraziarla, le promise di di darle ciò che ella avrebbe chiesto ed ella chiese la testa di San Giovanni Battista.
Lui dovette concederle ciò.
Questa storia dimostra che ogni uomo può scegliere liberamente il suo destino.
San Giovanni Battista scelse di morire come uomo giusto agli occhi del signore e libero.
Erode, invece, finì di vivere come uomo schiavo dei suoi peggiori istinti.
Cordiali saluti.
Dal "Minzolini Fan Club" di Facebook , Panem et circenses
Cari amici ed amiche.
Sul "Minzolini Fan Club" di Facebook, ho trovato questa foto con questa didascalia scritta dall'amica Maria Venera:
"In Italia è un metodo usato all’epoca della grande Roma da parte di chi governava per assicurarsi il consenso popolare. E’ un metodo tuttora valido per distrarre l’attenzione del popolo dalle questioni importanti: al giorno d’oggi però ci danno solo “circenses” moderni, cioè pallone e olimpiadi, il pane non è più gratuito ma costa sempre di più. Chi ha studiato alle Frattocchi
e e si è specializzato al Comintern e ora siede sul colle più alto, inducendo Berlusconi alle dimissioni, ha consegnato l’Italia al Quarto Reich del Fuhrer Merkel che subdolamente ha mosso guerra all’Europa che, anche in questa occasione, si è arresa senza reagire come successe nel 1938.
Non abbiamo subito bombardamenti materiali ma bombardamenti a colpi di spread e svalutazioni che hanno distrutto quel poco di tessuto industriale che ci era rimasto dopo le svendite prodiane, mentre le piccole e medie aziende cercano di delocalizzare per sopravvivere a causa dell’altissima tassazione italiana che ultimamente ne ha portate moltissime al fallimento.
E’ notizia di questi giorni che stiamo per dire addio a Finmeccanica ed Unicredit adocchiate dalla Germania la quale comunque cercherà di “mangiarsi” tutto a prezzi di saldo.
Esimio professor Mario Monti, Bildeberg, Goldman Sachs, Moody’s, Trilateral sentitamente ringraziano. Velatamente, ma non troppo, sta lanciando l’anatema contro Berlusconi, l’unico tra i politici italiani che avrebbe dovuto, per mandato del popolo sovrano, guidare l’Italia fino al 2013 ma è stato costretto a ritirarsi perché non colluso coi poteri forti: egli infatti ha individuato nell’euro la causa della crisi e lui solo potrebbe guidare alla riscossa con l’Italia anche gli altri Paesi mediterranei contro lo strapotere della Germania, della BCE e dell’FMI, pure, se necessario, uscendo dall’euro, unico modo per recuperare l’orgoglio della nostra italianità, la nostra sovranità, nonché unico modo per uscire dall’impasse !
Maria Venera per Minzolini Fans Club".
e e si è specializzato al Comintern e ora siede sul colle più alto, inducendo Berlusconi alle dimissioni, ha consegnato l’Italia al Quarto Reich del Fuhrer Merkel che subdolamente ha mosso guerra all’Europa che, anche in questa occasione, si è arresa senza reagire come successe nel 1938.
Non abbiamo subito bombardamenti materiali ma bombardamenti a colpi di spread e svalutazioni che hanno distrutto quel poco di tessuto industriale che ci era rimasto dopo le svendite prodiane, mentre le piccole e medie aziende cercano di delocalizzare per sopravvivere a causa dell’altissima tassazione italiana che ultimamente ne ha portate moltissime al fallimento.
E’ notizia di questi giorni che stiamo per dire addio a Finmeccanica ed Unicredit adocchiate dalla Germania la quale comunque cercherà di “mangiarsi” tutto a prezzi di saldo.
Esimio professor Mario Monti, Bildeberg, Goldman Sachs, Moody’s, Trilateral sentitamente ringraziano. Velatamente, ma non troppo, sta lanciando l’anatema contro Berlusconi, l’unico tra i politici italiani che avrebbe dovuto, per mandato del popolo sovrano, guidare l’Italia fino al 2013 ma è stato costretto a ritirarsi perché non colluso coi poteri forti: egli infatti ha individuato nell’euro la causa della crisi e lui solo potrebbe guidare alla riscossa con l’Italia anche gli altri Paesi mediterranei contro lo strapotere della Germania, della BCE e dell’FMI, pure, se necessario, uscendo dall’euro, unico modo per recuperare l’orgoglio della nostra italianità, la nostra sovranità, nonché unico modo per uscire dall’impasse !
Maria Venera per Minzolini Fans Club".
Pur con toni e parole differenti, io dico che qui c'è un problema.
Effettivamente, dal Quirinale ci sono interventi irrituali.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene spesso.
Sembra quasi che il Parlamento, unico organo realmente eletto dal popolo, sia commissariato dai tecnici del Governo, tecnici che sono stati voluti dal Quirinale.
La scusa era quella del salvataggio dell'Italia. Con questa scusa, si è fatto cadere un governo eletto, quello del presidente Berlusconi, ed è stato messo un governo nominato.
Questo governo cos'ha fatto?
La pressione fiscale è al 55%, lo spread con in Bund tedeschi è a 510 punti, non c'è crescita e la disoccupazione è alle stelle. Io (che sono disoccupato) so di che parlo. Le aziende chiudono.
Questa non è una bella situazione.
Eppure, c'è chi cerca di distrarre l'attenzione di tutti.
Cordiali saluti.
Dal sito "Rights Reporter", Nuovo attacco di Ahmadinejad all’esistenza di Israele
Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo del sito "Rights Reporter" che è intitolato "Nuovo attacco di Ahmadinejad all’esistenza di Israele":
"E’ stato definito il più forte attacco all’esistenza di Israele di sempre. A portarlo, ancora una volta, è stato il sanguinario dittatore iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, il quale parlando ad una platea di ambasciatori di diversi stati islamici ha nuovamente ribadito la volontà di “cancellare Israele”.
Leggete questo articolo del sito "Rights Reporter" che è intitolato "Nuovo attacco di Ahmadinejad all’esistenza di Israele":
"E’ stato definito il più forte attacco all’esistenza di Israele di sempre. A portarlo, ancora una volta, è stato il sanguinario dittatore iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, il quale parlando ad una platea di ambasciatori di diversi stati islamici ha nuovamente ribadito la volontà di “cancellare Israele”.
Le parole dette da Ahmadinejad sono inequivocabili e questa volta non ci sarà bisogno nemmeno della “traduzione” del suocero di Beppe Grillo. «L’annientamento del regime sionista non è solo una soluzione strategica per la questione palestinese, ma è la chiave per risolvere i problemi di tutto il mondo» ha detto il sanguinario macellaio di Teheran.
E poi, rincarando la dose, ha detto che «sono ormai più di 400 anni che un orrendo clan sionista sta governando gli affari mondiali – aggiungendo che – i sionisti operano dietro le quinte delle grandi potenze controllando le organizzazioni politiche, i media, le monete e le banche di tutto il mondo». E infine, preso dal delirio e probabilmente drogato ha detto che «ogni amante della libertà e ricercatore della giustizia nel mondo deve fare del suo meglio per l’annientamento del regime sionista, al fine di preparare il percorso per l’istituzione della giustizia e la libertà mondiali».
Non è mancato un riferimento alla visita in Israele del candidato alla presidenza USA, Mitt Romney. «L’influenza del regime sionista è così profonda che i candidati presidenziali americani devono andare a baciare i piedi dei sionisti se vogliono avere qualche possibilità di vincere le elezioni» ha detto infine Ahmadinejad.
Questo ennesimo attacco dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, le vere intenzioni dell’Iran nei confronti di Israele e che, proprio per questo, è indispensabile fermare la corsa alle armi atomiche del regime degli Ayatollah. Ha ragione quindi il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, quando afferma che la minaccia iraniana per Israele è “una minaccia esistenziale”.
Secondo Protocollo Israel".
E poi c'è chi si lamenta del fatto che in Israele ci siano dei controlli negli aeroporti. Bisogna mettersi che in testa che Israele è in pericolo.
Noi abbiamo un dovere morale verso Israele.
Se difendiamo Israele, difendiamo anche noi stessi.
Cordiali saluti.
Dal sito "Viaggiare sicuri", come si affronta un viaggio in Israele
Cari amici ed amiche.
Dal sito "Viaggiare sicuri", vi do alcune istruzioni" per il viaggio in Israele:
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Dal sito "Viaggiare sicuri", vi do alcune istruzioni" per il viaggio in Israele:
Avvisi particolari
Diffuso il 25.06.2012. Tuttora valido.
Rimane elevato il rischio di attentati terroristici in tutto il Paese. Si suggerisce quindi di attenersi scrupolosamente, durante la permanenza, alle misure cautelative indicate alla voce "Sicurezza" della scheda.
Si consiglia ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito Dove siamo nel mondo e di sottoscrivere un’assicurazione che copra anche le spese sanitarie e l’eventuale trasferimento aereo in altro Paese o il rimpatrio del malato.
Ai connazionali che - per motivi di lavoro o affari - devono restare in Israele, si suggerisce di segnalare la propria presenza all'Ambasciata in Tel Aviv indicando i propri indirizzi e recapiti telefonici in loco ed in Italia nonché il periodo di permanenza nel Paese.
Aree problematiche
Permangono tensioni al confine con il Libano meridionale che impongono di muoversi con la massima prudenza nelle aree prossime al confine settentrionale del Paese e di attenersi scrupolosamente alle raccomandazioni sulla sicurezza emanate dalle Autorità israeliane.Vanno evitate, altresì, le zone a sud del Paese e quelle adiacenti alla Striscia di Gaza, che continuano ad essere interessate da lanci di razzi e colpi di mortaio da parte delle milizie palestinesi (la cui gittata si estende fino ad un raggio di circa 45 km dalla stessa Striscia di Gaza). In particolare, si raccomanda prudenza a coloro che intendano recarsi nelle zone di Be’er Sheva, Ashkelon, Ashdod, Sderot ed Eilat. Si raccomanda inoltre di evitare le località ai confini con il Sinai, dove si registrano attività criminali e la possibile presenza di cellule terroristiche.
Controlli alla frontiera
Si segnala che sul sito dell'Israel Airports Authority:http://www.iaa.gov.il/Rashat/en-US/Borders/ si possono reperire informazioni circa i giorni e gli orari di apertura dei posti di confine terrestri.
Si consiglia ai connazionali di registrare i dati relativi al viaggio sul sito Dove siamo nel mondo e di sottoscrivere un’assicurazione che copra anche le spese sanitarie e l’eventuale trasferimento aereo in altro Paese o il rimpatrio del malato.
Ai connazionali che - per motivi di lavoro o affari - devono restare in Israele, si suggerisce di segnalare la propria presenza all'Ambasciata in Tel Aviv indicando i propri indirizzi e recapiti telefonici in loco ed in Italia nonché il periodo di permanenza nel Paese.
Aree problematiche
Permangono tensioni al confine con il Libano meridionale che impongono di muoversi con la massima prudenza nelle aree prossime al confine settentrionale del Paese e di attenersi scrupolosamente alle raccomandazioni sulla sicurezza emanate dalle Autorità israeliane.Vanno evitate, altresì, le zone a sud del Paese e quelle adiacenti alla Striscia di Gaza, che continuano ad essere interessate da lanci di razzi e colpi di mortaio da parte delle milizie palestinesi (la cui gittata si estende fino ad un raggio di circa 45 km dalla stessa Striscia di Gaza). In particolare, si raccomanda prudenza a coloro che intendano recarsi nelle zone di Be’er Sheva, Ashkelon, Ashdod, Sderot ed Eilat. Si raccomanda inoltre di evitare le località ai confini con il Sinai, dove si registrano attività criminali e la possibile presenza di cellule terroristiche.
Controlli alla frontiera
Si segnala che sul sito dell'Israel Airports Authority:http://www.iaa.gov.il/Rashat/en-US/Borders/ si possono reperire informazioni circa i giorni e gli orari di apertura dei posti di confine terrestri.
Si avverte che i controlli di sicurezza in aeroporto - sia in arrivo sia in partenza - possono talvolta durare a lungo ed essere approfonditi. Sono frequenti i respingimenti alla frontiera israeliana di connazionali valutati non in grado di fornire adeguati chiarimenti circa contatti con controparti palestinesi all'origine del loro viaggio. Si rende inoltre noto che in talune recenti occasioni le Autorità di sicurezza israeliane hanno richiesto a viaggiatori di rivelare le passwords di accesso ad accounts e-mail privati e a social networks per effettuare verifiche immediate avvalendosi dei laptops degli interessati. In caso di rifiuto, i viaggiatori sono stati respinti.Alla luce della situazione in corso in Egitto, non vi sono al momento cambiamenti per quanto riguarda i passaggi alla frontiera israelo-egiziana di Taba. Appare comunque prudente evitare di passare per il Sinai, se non per motivi necessari.Va comunque ricordato che agli stranieri entrati nella Striscia di Gaza dal valico di Rafah, al confine con l'Egitto, non sarà consentito proseguire per Israele attraverso il valico di Erez. Solo gli stranieri che entrano a Gaza da Erez, possono tornare in Israele dallo stesso valico, sempre che siano muniti di visto valido per due o più ingressi in Israele o siano esenti da visto. Vanno segnalate, inoltre, nuove disposizioni da parte delle Autorità locali aventi come oggetto viaggiatori con legami di parentela con palestinesi (vedasi voce “Visto”). A tale riguardo si suggerisce di contattare, prima della partenza per il Paese, le Rappresentanze diplomatico-consolari israeliane presenti in Italia per verificare se il programma di viaggio possa creare problemi al momento dell'ingresso in Israele. E' consigliabile coordinare i viaggi con interlocutori in loco dandone notizia all'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv.
Si fanno presenti gli obiettivi rischi che i nostri connazionali si assumono nel caso intendessero recarsi via mare verso la Striscia di Gaza – trattandosi di iniziativa in violazione della vigente normativa israeliana. L’Ambasciata d’Italia avverte che non potrà garantire a detti viaggiatori adeguata assistenza consolare.Al fine di evitare spiacevoli inconvenienti ai viaggiatori, che si troverebbero rifiutato l’ingresso nel Paese, si avverte che le Autorità israeliane non riconoscono il passaporto collettivo italiano come documento valido per l’ingresso in Israele.(Vedere anche Avviso e Scheda Territori Palestinesi).
Si fanno presenti gli obiettivi rischi che i nostri connazionali si assumono nel caso intendessero recarsi via mare verso la Striscia di Gaza – trattandosi di iniziativa in violazione della vigente normativa israeliana. L’Ambasciata d’Italia avverte che non potrà garantire a detti viaggiatori adeguata assistenza consolare.Al fine di evitare spiacevoli inconvenienti ai viaggiatori, che si troverebbero rifiutato l’ingresso nel Paese, si avverte che le Autorità israeliane non riconoscono il passaporto collettivo italiano come documento valido per l’ingresso in Israele.(Vedere anche Avviso e Scheda Territori Palestinesi).
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Sicurezza
Consultare la voce “ Avvisi Particolari” sul presente sito.
ZONE A RISCHIO
Le aree confinanti con la Striscia di Gaza sono da evitare a causa dei razzi lanciati dalle milizie palestinesi e delle attività militari dell’e...
Le aree confinanti con la Striscia di Gaza sono da evitare a causa dei razzi lanciati dalle milizie palestinesi e delle attività militari dell’e...
Situazione sanitaria
La situazione sanitaria in generale è ottima ed i servizi ospedalieri sono di buon livello. E' preferibile conoscere l'inglese anche se molti medici locali parlano l’italiano.
Si sono riscontrati casi di meningite, che hanno colpito preva...
Si sono riscontrati casi di meningite, che hanno colpito preva...
Viabilità
PatenteSi può circolare con la patente italiana fino ad un massimo di 3 mesi dall’arrivo nel Paese, con auto propria. Per guidare un veicolo a noleggio si raccomanda la patente internazionale ( modello Vienna 68)
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Vi invito a visitare anche il sito della compagnia aerea israeliana El Al.
In Israele si tiene molto alla sicurezza.
Non trovo giusto che ci sia chi si lamenti del fatto che ci siano controlli.
Ringrazio di cuore l'amico Morris Sonnino (che stimo) delle informazioni.
Cordiali saluti.
La patata e la storia
Cari amici ed amiche.
Guardate questo video.
Esso mostra uno spezzone del VII episodio dell'VIII stagione di "Hell's Kitchen", il noto reality show condotto da Gordon Ramsay.
In questo spezzone, il cuoco di origine russa Boris Poleshuk parla delle patate.
Ora, la patata è un prodotto della terra che merita attenzione.
Il suo nome scientifico è Solanum tuberosum e proviene dalle Americhe, precisamente dalle Ande.
Qui, le popolazioni le essiccavano e le tenevano come scorta.
Con la scoperta del Nuovo Mondo (1492) la patata si diffuse in Europa.
All'inizio fu vista con sospetto, poiché coltivata sotto terra.
In Spagna, però, la patata fu conosciuta nel 1539, dopo dei viaggi in Perù ma non destarono interesse. In Italia, invece, ci fu l'interesse.
Tuttavia, in Spagna si iniziarono a mangiare le patate.
La dimostrazione fu proprio il fatto che alcuni carichi di patate fossero stati presenti nelle navi dell'Invencible Armada che fu sconfitta dagli Inglesi nel 1588.
Qui ci fu la coltivazione di massa.
Infatti, alcuni carichi di di patate finirono sulla costa irlandese.
Sir Walter Raleigh (1552-1618) notò ciò ed introdusse la coltivazione di patate, specie in Irlanda.
Esse permisero agli Irlandesi di sfamarsi.
Sir Adam Smith (1723-1790) parlò della patata nella sua opera intitolata "An Inquiry into the Nature and Causes of the Wealth of Nations" .
Nel 1666, la patata si diffuse in Francia, nel Delfinato.
Nel 1680 arrivò in Lorena, dove nel 1787 fu descritta come cibo principale dei contadini.
In seguito, la patata penetrò anche in Germania e in Svezia.
Qui fu coltivata molto perché la sua coltivazione fu facile.
Fu però, l'agronomo francese Antoine Parmentier (1737-1813) a fare sì che la patata potesse entrare nel menù di tutti, ricchi e poveri.
Durante la sua detenzione in Prussia (a causa della Guerra dei Trent'anni) egli scoprì le proprietà nutritive.
In effetti, la patata sfamò molte generazioni di europei.
In Irlanda, la sua coltivazione fu fondamentale, tanto che nel 1845 ci fu una calamità.
Un fungo, la Peronospora, colpì tutte le coltivazioni di patate irlandesi.
Ci fu una carestia e tanta gente morì.
Molti irlandesi dovettero scappare negli USA.
Come ha detto il cuoco Boris Poleschuk (nella foto qui sotto), con le patate si può vivere.
Ora, io vi voglio suggerire qualche ricetta con le patate.
Una è una ricetta di mia madre, il Gateau di patate.
Questo piatto è tipico della cucina napoletana e siciliana.
Gli ingredienti sono:
1Kg di patate, 70 g di burro, 1 bicchiere di latte, 2 uova, 2 o 3 rametti di prezzemolo, 800 ml. di salsa di pomodoro, 300 g di carne macinata (misto manzo, vitello e maiale), 1 carota, 1 costola di sedano, 2 spicchi d'aglio, 1/2 cipolla grande, 1 bicchiere di brodo di carne, 300g di salame, 300 g di piselli, 1 bicchiere di vino banco, 400 g di caciocavallo siciliano, 2 uova sode, olio d'oliva, 300 g di formaggio Parmigiano-Reggiano grattugiato, 1 foglia d'alloro, 300g di pangrattato, noce moscata e sale q.b.
Per la preparazione:
Prendete le patate e fatele lessare in acqua salata, sbucciatele e fatene un purè, al quale dovrete unire il latte e 50 g di burro, un pizzico di noce moscata grattugiata e 100 grammi di formaggio Parmigiano Reggiano grattugiato.
Unite al purè uno spicchio d'aglio ed il prezzemolo tritati e le uova.
Fate il ragù, facendo soffriggere in un po' di olio d'oliva il sedano tagliato a cubetti , la carota tagliata a rondelle, la 1/2 cipolla tagliata a cubetti, la foglia di alloro e lo spicchio d'aglio intero. Togliete lo spicchio d'aglio e poi aggiungetevi la carne ed i piselli.
Aggiungete il vino bianco e fate rosolare la carne per circa 2 minuti.
Aggiungete poi il brodo e la salsa di pomodoro e fate cuocere il ragù a fuoco basso.
Quindi, vi conviene fare prima il ragù che dovrà essere aggiustato di sale.
Prendete una teglia ed imburratela con 10 g di burro.
Mettetevi un po' di pangrattato sul fondo e sulle pareti.
Poi mettete sul fondo della teglia uno strato di purè.
Sopra questo strato di purè, mettete un po' di ragù, delle fette di caciocavallo, le uova sode affettate, del formaggio Parmigiano-Reggiano grattugiato e del salame tagliato a fette.
Ripetete l'operazione fino all'esaurimento del purè.
Quando si è arrivati in cima, bisogna mettere del pangrattato, del burro a fiocchetti ed il formaggio Parmigiano che resta.
Mettetelo in forno a 180 °C per 15 minuti e poi a 200°C per altri 15 minuti.
Lasciatelo intiepidire per circa 10-15 minuti e poi servitelo.
Un'altra ricetta è quella del Baccalà con le patate, tipico piatto della cucina del Lazio.
L'ho trovata sulla pagina di Facebook "Frascati-Provincia di Roma".
Essa è la seguente:
Ingredienti per 4 persone
6 tranci baccalà, 10 pomodori ciliegino, 15 olive verdi, 3 patate, 1 bicchiere vino bianco secco, 1 manciata pinoli, 1 cipolla, aglio, prezzemolo, rosmarino, olio extravergine d'oliva, peperoncino, sale.
Preparazione "Baccalà in umido con patate"
Ammollate il baccalà in acqua per una notte.
Soffriggete olio ,aglio, cipolla, prezzemolo e rosmarino tritato in una casseruola larga.
Adagiate il baccalà tagliato a pezzettini nella casseruola e rosolate a fuoco lento, dopo qualche minuto sfumate con vino bianco e fate evaporare.
Aggiungete i pomodorini, una manciata di pinoli, le olive tagliate a rondelle e cuocete per 10 minuti.
Aggiungete le patate tagliate a pezzi grossi.
Salate le patate in quanto il baccalà è molto saporito.
Aggiungete peperoncino a piacere.
Aggiungete un pò d'acqua bollente per non fare seccare il sughetto del baccalà e continuate la cottura finchè le patate sono cotte.
Dal blog "Liberalmind", la "Banda" dei 400 indagati...(più Travaglio condannato)
Cari amici ed amiche.
Sul suo blog "Liberalmind", l'amico Giuseppe Sagliocco ha scritto questo interessante articolo intitolato "La "Banda" dei 400 indagati...(più Travaglio condannato)":
"Provate ad andare su uno dei motori di ricerca più famosi e digitate INDAGATI PD, vedrete che essi parlano di 400 indagati, ed è possibile trovare pure la lista. Adesso anche gente del calibro di Errani e Vendola (non proprio del Pd ma sempre a sinistra è...) si sono aggiunti alla banda dei 400.
Visto che i compagni sono bravi a fare la morale agli altri, chissà se avranno da chiedere a questi Governatori di farsi da parte... Speriamo in un Pd meglio di quello precedente, o attuale, se solo si ricorda che Penati ad esempio è ancora lì', e ben stipendiato!!
Vediamo come finirà, se avremo modo di notare la solita "coerenza rossa" secondo cui GLI ALTRI si devono dimettere....NOI NO ;))
Vendola ed Errani sono indagati e proprio in questi giorni sono stati rinviati a giudizio. Eppure i quotidiani sonnecchiano e di certo non si impegnano per evidenziare le notizie che provengono dalle procure. Guardiamo ad esempio il caso Vendola. Repubblica dà la notizia a pagina 15, taglio basso, 3 colonnine.
Il Corriere a pagina 17, 4 colonne. Il tutto in maniera sobria e tranquilla. Un’opera di occultamento difficilmente spiegabile...Come se un indagato di sinistra avesse l’immunità dagli attacchi della stampa.
E non importa se Vendola è stato rinviato a giudizio ed è colpito da un’altra pesante inchiesta perchè tanto, a prescindere, il leader di Sel è estraneo ai fatti, innocente a priori.
Per lui e Errani la parola dimissioni è stata cancellata dal vocabolario di opinionisti e commentatori della stampa. Non è neppure contemplata come ipotesi.
Di fronte a questo imbarazzante clima ci vuole equità nei trattamenti. Se quindi Formigoni si deve dimettere, allora lo devono fare anche Vendola e Errani. Perchè di questa presunta superiorità morale a sinistra, da sempre inesistente, ci siamo anche un po’ rotti le scatole.
A proposito di gradi di giudizio e processi farsa: a Bassolino la prossima udienza è stata fissata per questo o per il prossimo secolo?
E infine, amici e compagni se digitate "TRAVAGLIO CONDANNATO" qualcuno ci rimarrà male forse...infatti il "castigamatti" antiberlusconiano di professione, che adesso fa anche l'attore in teatro pur di continuare indisturbato con la sua sequela di invettive e calunnie da cui lucra, E' STATO CONDANNATO!!! BEN DUE VOLTE, PER CALUNNIA E DIFFAMAZIONE!! PENSA TE, ALLE VOLTE I CASI DELLA VITA, LUI SI.....QUALCUN ALTRO NO ;))".
In sostanza, sono d'accordo con quanto scritto.
In Italia non ci sono alcuni che sono più tutelati di altri.
Ad esempio, sul presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni hanno detto di tutto e di più.
L'hanno sputtanato e quasi crocifisso, nonostante non ci sia l'azione corruttiva.
Invece, su Filippo Penati, su Vasco Errani, su Nichi Vendola e sulle altre persone citate in questo articolo non si dice nulla.
Mi viene da dire che qui ci sia qualcosa che non vada.
Va bene la presunzione di innocenza ma non si devono fare processi mediatici solo a coloro che non stanno in una determinata parte politica.
Oltretutto, se qualcuno fa delle osservazioni sulla sinistra, questi rischia di essere insultato e (in qualche caso) viene minacciato di querela.
Invece, si "santifica" chi attacca coloro che stanno nella parte opposta, il centrodestra.
In un Paese civile queste cose non devono accadere.
Cordiali saluti.
Sul suo blog "Liberalmind", l'amico Giuseppe Sagliocco ha scritto questo interessante articolo intitolato "La "Banda" dei 400 indagati...(più Travaglio condannato)":
"Provate ad andare su uno dei motori di ricerca più famosi e digitate INDAGATI PD, vedrete che essi parlano di 400 indagati, ed è possibile trovare pure la lista. Adesso anche gente del calibro di Errani e Vendola (non proprio del Pd ma sempre a sinistra è...) si sono aggiunti alla banda dei 400.
Visto che i compagni sono bravi a fare la morale agli altri, chissà se avranno da chiedere a questi Governatori di farsi da parte... Speriamo in un Pd meglio di quello precedente, o attuale, se solo si ricorda che Penati ad esempio è ancora lì', e ben stipendiato!!
Vediamo come finirà, se avremo modo di notare la solita "coerenza rossa" secondo cui GLI ALTRI si devono dimettere....NOI NO ;))
Vendola ed Errani sono indagati e proprio in questi giorni sono stati rinviati a giudizio. Eppure i quotidiani sonnecchiano e di certo non si impegnano per evidenziare le notizie che provengono dalle procure. Guardiamo ad esempio il caso Vendola. Repubblica dà la notizia a pagina 15, taglio basso, 3 colonnine.
Il Corriere a pagina 17, 4 colonne. Il tutto in maniera sobria e tranquilla. Un’opera di occultamento difficilmente spiegabile...Come se un indagato di sinistra avesse l’immunità dagli attacchi della stampa.
E non importa se Vendola è stato rinviato a giudizio ed è colpito da un’altra pesante inchiesta perchè tanto, a prescindere, il leader di Sel è estraneo ai fatti, innocente a priori.
Per lui e Errani la parola dimissioni è stata cancellata dal vocabolario di opinionisti e commentatori della stampa. Non è neppure contemplata come ipotesi.
Di fronte a questo imbarazzante clima ci vuole equità nei trattamenti. Se quindi Formigoni si deve dimettere, allora lo devono fare anche Vendola e Errani. Perchè di questa presunta superiorità morale a sinistra, da sempre inesistente, ci siamo anche un po’ rotti le scatole.
A proposito di gradi di giudizio e processi farsa: a Bassolino la prossima udienza è stata fissata per questo o per il prossimo secolo?
E infine, amici e compagni se digitate "TRAVAGLIO CONDANNATO" qualcuno ci rimarrà male forse...infatti il "castigamatti" antiberlusconiano di professione, che adesso fa anche l'attore in teatro pur di continuare indisturbato con la sua sequela di invettive e calunnie da cui lucra, E' STATO CONDANNATO!!! BEN DUE VOLTE, PER CALUNNIA E DIFFAMAZIONE!! PENSA TE, ALLE VOLTE I CASI DELLA VITA, LUI SI.....QUALCUN ALTRO NO ;))".
In sostanza, sono d'accordo con quanto scritto.
In Italia non ci sono alcuni che sono più tutelati di altri.
Ad esempio, sul presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni hanno detto di tutto e di più.
L'hanno sputtanato e quasi crocifisso, nonostante non ci sia l'azione corruttiva.
Invece, su Filippo Penati, su Vasco Errani, su Nichi Vendola e sulle altre persone citate in questo articolo non si dice nulla.
Mi viene da dire che qui ci sia qualcosa che non vada.
Va bene la presunzione di innocenza ma non si devono fare processi mediatici solo a coloro che non stanno in una determinata parte politica.
Oltretutto, se qualcuno fa delle osservazioni sulla sinistra, questi rischia di essere insultato e (in qualche caso) viene minacciato di querela.
Invece, si "santifica" chi attacca coloro che stanno nella parte opposta, il centrodestra.
In un Paese civile queste cose non devono accadere.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.