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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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sabato 19 novembre 2011

TECNOCRACIA, LA PALABRA DE "EL MATINER CARLI'" Y DE MASSIMO GARAVAGLIA

Inserisci linkCari amici ed amiche.

Sul blog "El Matiner Carlì"" vi è questo interessante articolo intitolato "¿Democracia o tecnocracia al servicio de los mercados financieros? ".
Esso parla di quanto sta succedendo in Europa e le crisi di Grecia ed Italia dimostrano che, così com'è, questa Unione Europea è un progetto destinato a fallire.
L'uniche cose che la tengono insieme sono l'Euro ed i mercati.
In queste condizioni sono favoriti gli Stati membri che sono il suo fulcro, ossia l'asse franco-tedesco.
Quest'ultimo si è così rafforzato a scapito degli altri.
Il paradigma di ciò è quanto è successo qui in Italia.
Provate ad analizzare l'iter della crisi del governo del presidente Berlusconi, le dimissioni di quest'ultimo e l'arrivo di Monti a Palazzo Chigi.
Tutto è incominciato da quella famosa conferenza in cui la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ed il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy si sono messi a ridere quando un giornalista ha chiesto loro dell'Italia, che era ancora governata dal presidente Berlusconi.
Oggi, l'Europa è rappresentata dall'Euro ed il suo baricentro è rappresentato dall'asse franco-tedesco.
Non ha una vera politica comune.
Ciò è un controsenso, visto che l'Unione Europea si fonda sull'unione degli Stati europei.
Oggi l'Unione Europea è solo un'"artificiosa costruzione" in cui pochi comandano molti.
Tanto vale dare ragione al Regno Unito che vorrebbe riprendersi la sovranità economica.
A dare ragione a questa tesi vi sono anche le parole dell'onorevole Massimo Garavaglia, deputato della Lega Nord.
Ieri, l'onorevole Garavaglia era ospite della trasmissione La 7 "In Onda".
Il parlamentare leghista ha raccontato di avere parlato con un imprenditore che è riuscito a fare un grosso affare nel Regno Unito.
Per portare a termine questo affare, l'imprenditore ha dovuto fare delle fidejussioni nelle banche.
Le banche non hanno accettato le fidejussioni in Euro ma le hanno volute in Sterline.
Possiamo capire che il mercato non si fida dell'Euro.
Non c'è nessun complotto ma solo una perversa volontà di creare una realtà politica artificiosa che rischia di fallire e di fare fallire gli altri.
Questa Europa sembra la Fonthill Abbey .
L'Europa così com'è non va.
Non ha fallito il presidente Berlusconi. A non andare è questo Euro.
Rivedete il video di Nigel Farage.
Cordiali saluti.

CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!

Cari amici ed amiche.

Leggete questo brano del libro del profeta Ezechiele (capitolo 34, versetti 11-12.15-17):

"[11] Perché dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura.

[12] Come un pastore passa in rassegna il suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni nuvolosi e di caligine.

[15] Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore Dio.

[16] Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia.

[17] A te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. "

del Salmo 22 (23):

"[1] Salmo. Di Davide.
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;

[2] su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce.

[3] Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.

[4] Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

[5] Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.

[6] Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni. "

della I lettera di San Paolo ai Corinzi (capitolo 15, versetti 20-26.28):

"[20] Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.

[21] Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti;

[22] e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.

[23] Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo;

[24] poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza.

[25] Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.

[26] L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte.

[28] E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti. "

e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 25, versetti 31-36):

"[31] Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.

[32] E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,

[33] e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

[34] Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.

[35] Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,

[36] nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.

[37] Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?

[38] Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?

[39] E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?

[40] Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.

[41] Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

[42] Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;

[43] ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.

[44] Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?

[45] Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.

[46] E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna".

Questi brani sono stati letti nelle Messe vespertine di ieri e saranno letti nelle liturgie di oggi.
Gesù è re e questo è noto. Infatti, egli fu anche unto con olio, a Betania, nella casa di Simone il lebbroso.
Inoltre, quando nacque i Re Magi gli portarono l'oro, l'incenso e la mirra.
Mentre l'incenso è simbolo di divinità e la mirra è simbolo di umanità (e quindi di caducità) l'oro è simbolo di regalità.
Del resto, lo stesso albero genealogico di Gesù affonda le proprie radici nella stirpe reale di Davide.
Però, la regalità di Gesù è ben diversa da quella intesa dal sentire comune.
Gesù "vinse perdendo". Infatti, egli fu accusato di cose che non fece, fu vilipeso, fu frustato, finì sulla croce e morì.
Certo, risorse ma prima di risorgere, egli dovette morire e subire ogni angheria.
Qui si manifestò la sua regalità.
Gesù fece questo ma farà anche un'altra cosa. Giudicherà.
Però, noi non dobbiamo pensare che egli sarà un giudice vendicativo.
Egli, infatti, non giudicherà le persone solo in funzione dei peccati commessi.
Il peccato commesso, infatti, fa sentire male il suo autore perché è cosa fatta e perciò resta nella sua memoria.
Per questo, ad un peccato (ovviamente non mortale) si può rimediare.
Durante le Messe, l'"Atto di dolore" recita:

"Confesso a Dio Onnipotente che ho molto peccato in pensieri, parole, opere ed omissioni,
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa, e supplico la Beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro.".

Cosa si può notare nell' "Atto di dolore"?
Nell'atto di dolore si nota che l'uomo non può peccare solo con il pensiero, con le parole e con le opere.
Infatti, egli può peccare anche con le omissioni, ossia con il bene non compiuto o con il peccato su cui non ha posto rimedio.
Spesso e volentieri, l'omissione è fatta per accidia, per mancanza di coraggio o per pura dimenticanza.
Il bene che una persona avrebbe potuto fare e che non ha fatto può essere la forma peggiore di peccato perché spesso la persona che fa ciò dimentica tutto.
Ciò si ricollega al brano del Vangelo.
Gesù ci ha chiamati a somigliare a lui.
Questa è la base del suo giudizio.
Termino, portando alla vostra attenzione una cosa importante.
Mercoledì 23 novembre, presso la cattedrale di Mantova, vi saranno le reliquie di Santa Bernadette, la santa di Lourdes, colei che vide la Vergine Maria.
Spero che in tanti partecipiate.
Cordiali saluti.

MARXISMO? SPAZZATURA IDEOLOGICA!

Cari amici ed amiche.

Leggete questi due commenti che l'amico Filippo Giorgianni ha scritto su Facebook.
Citando una frase dello scrittore Gonzague de Reynold, il primo commento recita:

"Quando, con l'individualismo, si è atomizzata la società, viene un momento in cui gli atomi si coagulano: il regime delle masse. Il mondo moderno ha dato all'uomo contemporaneo il possesso di tante libertà individuali, delle quali egli non può far uso. Quindi è costretto a rinunciarvi a vantaggio della collettività, cioè, sempre in pratica, dello Stato. 'L'io è lo Stato'. Come il 'pensiero moderno', non osando più promettere all'uomo la felicità su questa terra, l'ha promessa all'umanità; così l'individualismo si è spostato dall'individuo alle grandi masse. Quindi lo statalismo o il socialismo sono soltanto due escrescenze mostruose dell'individualismo di partenza.".

Il secondo, in risposta all'amico Riccardo Di Giuseppe, dice:

"Riccardo è convincentissima. Il pensiero moderno anche quando collettivista è SEMPRE individualista: parte dalla concezione per cui l'uomo da solo sarebbe felice - lo stato di natura - e mira ad esso. Ricorda che il marxismo punta allo stato anarchico in cui ognuno sarà libero dalla necessità.".

Io sono d'accordo con l'amico Filippo Giorgianni.
Negando valori cardine, come quello della famiglia, e puntando su un accentuato collettivismo, il marxismo punta all'"atomizzazione della società".
In pratica, le persone sono ridotte a semplici numeri e venendo meno quei valori cardine, come quello della famiglia, l'uomo è in balia di sé stesso e delle sue passioni.
Lo Stato diventa l'unico punto di riferimento ma diventa invadente nella vita delle persone e questo, per contro, genera anche l'odio verso l'istituzione civile.
Da qui nasce la visione anarchica del marxismo.
Inoltre, il marxismo non frena l'ingordigia dell'uomo.
Anzi, proprio la sua visione materialistica e la sua negazione di una felicità che avverrà nei tempi futuri fanno sì che l'uomo guardi solo al proprio interesse terreno, anche a scapito del prossimo.
Per questo motivo, il marxismo è spazzatura ideologica!
Cordiali saluti.

venerdì 18 novembre 2011

BIG ONE, QUANDO AVVERRA' E...CE NE SARANNO ALTRI?




Cari amici ed amiche.

Ho preso questo video da Youtube che mostra una puntata della trasmissione televisiva "Voyager" che parla di un terremoto che colpirà la California, il "Big One".
Questo è solo il primo spezzone e, pertanto, vi invito a guardare il secondo, il terzo ed il quarto .
Questo forte terremoto ci sarà ma non si sa quando.
Infatti, la California si trova in prossimità della faglia di San Andreas, la faglia che divide la placca nordamericana da quella pacifica.
Essa si muove per subduzione.
La subduzione è un movimento delle placche tettoniche in cui si incunea sotto l'altra.
E' il caso di quanto succede in Cascadia, una zona che si trova tra la California, l'Oregon, lo Stato di Washington ed il Canada.
Qui vi sono state forti eruzioni vulcaniche e terremoti che hanno cambiato (spesso in modo repentino e violento) l'aspetto del territorio.
Ora, però, non la zona della faglia di San Andreas non è la sola ad essere pericolosa.
Infatti, vi sono altri punti che posso esplodere e fare parecchi danni.
Merita molta attenzione lo Yellowstone National Park, che si trova nel Wyoming, sempre negli Stati Uniti d'America.
Questo parco è un supervulcano, una grossa caldera.
E' previsto che tale caldera possa eruttare e se dovesse succedere vi sarebbero dei danni inimmaginabili.
Non vi sarebbero solo i morti e la distruzione.
Vi sarebbero, infatti, anche grossi cambiamenti climatici, a causa della quantità di cenere che verrebbe immessa nel atmosfera, con il conseguente minore irradiamento della luce del Sole e l'aumento di fenomeni atmosferici, come quanto accadde sull'isola di Santorini tra il 1628 BC ed il 1627 BC.
Si dice che quanto accadde sull'isola greca potesse avere avuto una relazione con quanto successe in Egitto, durante le il periodo di Mosè.
Un altro punto potenzialmente pericoloso si trova qui in Italia, nei zona di Campi Flegrei. Sui Campi Flegrei scrissi un articolo nel 2010.
La situazione di questa zona della Provincia di Napoli è simile a quella del Parco di Yellowstone.
Anche i Campi Flegrei sono visti come una "bomba ad orologeria".
Non lontano dai Campi Flegrei si trova un altro punto che merita attenzione.
Non mi riferisco al Vesuvio. Di questo vulcano si sa tutto e quindi lo si può prevenire.
Mi riferisco al Monte Epomeo, che si trova sull'isola di Ischia. La sua ultima eruzione risale al 1302 AD ma potrebbe risvegliarsi e fare parecchi danni.
Un altro punto pericoloso è il vulcano Tambora, che si trova in Indonesia, nell'arcipelago di Sonda.
Questo vulcano eruttò nel 1815 AD e fece un autentico disastro.
Emise in atmosfera grandi quantità di cenere che sconvolsero il clima.
Questi sono solo alcuni dei punti pericolosi del nostro pianeta.
Forse, non ci sarà da chiedersi se ci sarà un cataclisma.
Ci sarà da chiedersi quando esso avverrà.
Noi dovremo essere preparati ad ogni evenienza.
Cordiali saluti.

DOSTOEVSKIJ E GLI ISTINTI RETTILIANI



Cari amici ed amiche.

Guardate questo video di Adam Kadmon che ha parlato in una puntata della trasmissione "Mistero", trasimissione che andava in onda su Italia 1.
Questo video è intitolato "Le teorie di Adam Kadmon - Gli Istinti Rettiliani Della Mente" .
Esso mostra Adam Kadmon che parla del comportamento umano che sarebbe sempre più influenzato dalla società che favorisce certi istinti esasperata competizione, stimolando così la parte "rettiliana" del cervello.
La parte "rettiliana" è la parte più antica del nostro cervello, quella comune agli uccelli e, per l'appunto, ai rettili.
Questa parte regola gli istinti di possesso, di competizione, di lotta e di procreazione.
Un'eccessiva stimolazione di questa parte aumenta questi atteggiamenti, facendoli prevalere sulla ragione, sul rispetto tra persone e sull'altruismo.
Già alcuni romanzi del XIX secolo toccavano questo tema, pur senza nominarlo.
Uno di questi è "Delitto e castigo", il romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij.
Su di esso sorge una domanda: perché il suo protagonista, Rodion Romanovic Raskolnikov, uccise Alyona Ivanovna, la vecchia usuraia avida, e sua sorella Lizaveta?
Una persona che legge il romanzo senza cercare di capirlo fino in fondo, potrebbe dire che Raskolnikov uccise Alyona per vendicarsi di un torto fattogli da quest'ultima.
In fondo, Raskolnikov era uno studente finito nell'indigenza e che, quindi, finì nelle mani dell'usuraia.
Quindi, secondo un l'occhio di un lettore che legge il romanzo in modo superficiale, con un'accetta, egli spaccò la testa Alyona per vendicarsi di lei e fece lo stesso con Lizaveta per farla tacere.
In realtà, c'è qualcosa di più.
Raskolnikov rappresenta un'umanità in cui la competizione per la sopravvivenza sta alla base di tutto.
Per salvarsi, una persona simile deve passare nella sventura, per espiare il proprio misfatto.
In questa "lotta per la sopravvivenza" non c'è spazio per il rispetto tra persone né per l'altruismo come atto gratuito.
In un certo senso, Dostoevskij fu un "profeta" .
Nel suo romanzo, egli raccontò la società russa del suo ma diede anche uno sguardo rivolto all'umanità del futuro, quella della nostra generazione, una generazione in cui la violenza è purtroppo presente.
Forse, noi esseri umani dovremmo tornare ad usare il pensiero e a farlo prevalere sull'istinto.
Ci differenziamo dagli altri animali per questo.
Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE BERLUSCONI? CONTRO DI LUI HANNO FATTO UN LINCIAGGIO!

Cari amici ed amiche.

Su Youtube ci sono dei video trovo molto discutibili.
Uno di questo, è riportato su questo blog ed è intitolato "CENSURATO Fuorionda: Berlusconi ammette durante il suo discorso!" .
Non l'ho pubblicato perché l'ho trovato disgustoso.
Contro il presidente Berlusconi è stato fatto un vero e proprio linciaggio.
Diciamo pure che quanto successo in questi ultimi giorni sia frutto di una lunga campagna mediatico-giudiziaria prima e speculativa (a livello economico) poi che è stata perpretrata ai danni del presidente.
In pratica, il presidente Berlusconi è stato silurato.
Una volta, per eliminare un nemico lo si uccideva.
Oggi non lo si uccide ma lo si cerca di distruggere tirando fuori scandali (veri o presunti), con campagne di odio e con azioni giudiziarie molto discutibili, fino ad arrivare a certe azioni nel mercato.
Fa riflettere questo video dell'eurodeputato Nigel Farage.
Ora, però, il Popolo della Libertà ed il presidente Berlusconi possono riscattarsi.
Infatti, il governo Monti dovrà fare quanto proposto dal presidente Berlusconi all'Unione Europea e poi si dovrà tornare alle urne.
Il PdL, quindi, punterà a fare ciò, tenendo sotto controllo la tecnocrazia.
Cordiali saluti.

giovedì 17 novembre 2011

GEOPOLITICA PARTE II




Cari amici ed amiche.

L'amico Angelo Fazio (che ringrazio) ha commentato il mio articolo intitolato "Geopolitica e possibili scenari futuri dell'Europa" su Facebook.
Il commento è interessante e vale la pena di leggerlo:

" Antonio Gabriele Fucilone, quello che dici in questo articolo è molto interessante alla luce anche di alcuni particolari.
Io credo che ciò che avviene a livello di lotte etniche e tensioni nazionalistiche all'interno di vari paesi sia un vero elemento di destabilizzazione del nostro continente.
La globalizzazione non ha portato ad uniformare il modo di vivere delle persone e non ha cancellato le diversità delle popolazioni. Anzi, pare che un paese o regione, più piccolo sia e più miri ad affermare la sua identità.
Lo si è visto ampiamente con la crisi russo-georgiana del 2008, riguardante le aspirazioni indipendentiste dell'Ossezia del Sud e nelle varie tappe della “balcanizzazione” del Caucaso (che vedono nella Cecenia il fulcro della secolare crisi della regione).
A questo aggiungo la contrapposizione azero-armena del Nagorno-Karabach, che ebbe luogo dal 1991 al 1994.
Oppure la lenta e inesorabile vicenda del crollo della ex-Jugoslavia con conseguenti vicende belliche dei Balcani, spesso dovute, in passato, all'implosione dello sciovinismo serbo, sfociato in odio interetnico e vari massacri o episodi di violenza nel corso anni novanta (come quello particolarmente doloroso di Srebrenica nel '95, perpetuato dalle milizie del generale Ratko Mladic a danno di musulmani bosniaci).
Processo, quest'ultimo, ancora ben lungi dall'essere concluso, se si considera la poco chiara vicenda del Kosovo e, (a rendere ancora più incerta la questione), le aspirazioni del Vojvodina (regione a maggioranza ungherese, appartenente alla Serbia, tendente all'indipendentismo anch'essa).

A mio parere il discorso è da articolare in varie branche:

1- l'instabilità geopolitica ed economica europea dell'epoca attuale rende difficile che sia il jihadismo qaedista a prendersi l'onere di creare ulteriori spirali di violenza terroristica, è molto più probabile che il compito sia assunto dalle formazioni paramilitari che operano nei contesti interni del nostro continente.
Lo si è visto con l'IRA nord-irlandese che ha ufficialmente posto fine alla lotta armata dopo gli accordi di Saint Andrews del 2006, ma che continua ad operare con gruppuscoli di commando privi di regia. Non vedo ragioni di maggiore ottimismo per l'ETA basca, che pure ha annunciato un “cessate il fuoco” nei giorni scorsi. A mio parere, è da prevedere che anche in Euskadi continueranno ad operare schegge impazzite senza coordinamento.
Alcune azioni dei gruppi repubblicani nord-irlandesi dei mesi scorsi sono significatici di ciò

2- è utile ricordare le strane alleanze che si creano nella galassia terroristica, in nome di una comune causa dell'opposizione mondiale al capitalismo.
L'ETA e l'IRA si sostenevano vicendevolmente, per esempio. Oppure basterebbe pensare che il terrorismo palestinese degli anni settanta-ottanta aveva rapporti stretti con i gruppi armati della sinistra extra-parlamentare di tutta Europa: la strage di Monaco '72 fu architettata dai militanti di “Settembre nero”, con il sostegno di Baader Meinhof; alcuni esponenti delle Brigate Rosse italiane avevano rapporti stretti con gruppi armati palestinesi. Poi mi viene in mente che nelle vicende dell'inferno libanese non operavano solo i Fedayn palestinesi, cacciati da re Hussein di Giordania dal suo paese nel settembre del '72, ma anche esponenti di sigle prettamente politiche anti-imperialiste come gli asiatici di “Armata Rossa Giapponese” o i peruviani di “Sendero Luminoso”.

3- A completare il costrutto ci pensa il terrorismo globale di matrice islamica, che ha assorbito in sé varie cause regionali, fra cui quella palestinese. A riguardo del modo di agire di Al-Qaeda, è da rilevare che l'organizzazione ha creato una contrapposizione asimmetrica globale, che però prende forma in vari teatri locali.
I leader qaedisti hanno spesso dimostrato una grande duttilità, la loro organizzazione dispone di una grande capacità di intelligence e controllo del territorio (l'esperienza dell'Afghanistan è calzante in proposito), ma anche una spiccata tendenza ad affratellarsi con le cause regionali.
Ciò non sempre per ragioni prettamente islamizzate, in ossequio alla dottrina di Osama Bin Laden, che mentre era in vita non escludeva rapporti con cause che esulavano da quella dell'islamismo, in relazione alla strategia del profeta Maometto che prevedeva la cooperazione con i persiani, nell'ambito delle guerre da lui combattute contro gli “infedeli” ai suoi tempi.
La resistenza irakena, che operava atti bombaroli contro la coalizione in Iraq, godeva del supporto dell'ETA basca e questo è ben dimostrato da alcune indagini giudiziarie dell'epoca, oppure una certa collaborazione in chiave anti-cristana avvenne con il fondamentalismo indù in India.
Risultato di ciò: la rete del Jihadismo globale ha creato vari fronti (che sono poi fronti della lotta globale asimmetrica al terrorismo internazionale).
Si pensi, ad esempio, al Kashmir, alla Somalia, al Corno d'Africa, al Darfur, all'Estremo Oriente, all'Indonesia, ai Balcani, al Caucaso (il “Califfato del nord Caucaso” è stato proclamato da Al-Qaeda da un paio d'anni a questa parte), tutti fronti caldi della lotta al terrorismo.
A mio parere è singolare la situazione della Cecenia, combattuta fra un'aspirazione islamica-qaedista e una panturchista e laica.
Nell'ambito delle crisi regionali il terrorismo islamico è in grado di introdursi e imporsi, con un opera di proselitismo nelle moschee in Occidente, che segue al reclutamento di giovani combattenti votati allo shadid, (ovvero al martirio kamikaze), che vengono mandati in tali teatri (“Kamikaze made in Europe”, era il titolo di un libro di Magdi Cristiano Allam del 2004).

Tornando al tuo articolo, tu parli dell'Europa e del suo futuro su cui si adombra lo spettro dell'instabilità politica.
Forse sarebbe cosa utile stabilire cosa si intende per Europa (Silvio Berlusconi, la estendeva anche alla Russia, che altri preferiscono invece ritenere una massa continentale eurasiatica piuttosto che un paese europeo).
Se si preferisce un'Europa geopolitica che dia seguito al progetto federalista di Altiero Spinelli e del “Manifesto dei Ventotene”, oppure un'Europa molto allargata che dia dunque maggiore spazio alle identità nazionali.
Oppure si potrebbe, a livello europeo creare degli spazi di rappresentanza per entità substatali (come è stato già fatto in alcune sedi).
Tuttavia, il mio discorso sulle iniziative politiche si ferma qua, poiché io non mi occupo solitamente di politica in senso stretto, bensì dedico maggiori sforzi agli scenari geopolitici.
Detto questo, concludo che bisognerebbe operare nell'intelligence e nel peacekeeping, che sono strumenti fondamentali di contrasto al terrorismo internazionale. Perciò occorre armonizzare gli apparati operanti nel quadro NATO e quelli nell'ambito UE.
E' necessario quindi creare un'insieme eclettico euro-atlantico di strumenti (a livello di intelligence civile e militare e di forze armate o di polizia) volto a operare nei suddetti campi, e solo così si può rispondere con efficacia alle varie crisi.
Per questo, il metodo “Berlin Plus” (missioni UE, che utilizzano comandi e pianificatori NATO), è un buon inizio in tal senso, per quanto concerne il fondamentale problema del peacekeeping e dell'Identità Europea di Difesa, problemi molto dibattuti nelle dovute sedi.
Tutto questo, sempre tenendo presente che problematiche del turbolento mondo di oggi, come il terrorismo internazionale di matrice islamica (ma anche le sigle del terrorismo indipendentista interno dei vari paesi), hanno reso molto debole la linea di demarcazione fra sicurezza interna ed esterna.
Per cui, molti paesi, come Gran Bretagna, Germania e Danimarca, hanno capito le dinamiche d'interdipendenza del mondo globalizzato d'oggi, creando delle cellule interministeriali di risposta alle crisi che combinino capacità rilevanti per le crisi internazionali e per i rischi all'interno dei confini.
Tutto ciò può contribuire a scongiurare i pericoli da te segnalati nel tuo scritto.".

Sostanzialmente, condivido il commento ed aggiungo.
In primo luogo, qui c' da fare chiarezza su un discorso.
Per farlo, vi invito a guardare il video di Diodato Calvo.
Calvo attacca tanto le aristocrazie e persino il Vaticano e fa dei discorsi che sono in parte condivisibili ma in parte completamente fuori strada.
Infatti, quando parla di Prodi, Calvo ha ragione. Prodi fece dei danni.
Non ha ragione, invece, quando parla delle aristocrazie piuttosto che del federalismo.
Mi sembra in errore.
Infatti, l'Europa attuale non è certamente figlia delle aristocrazie o dei monarchi, nel senso tradizionale del termine.
Semmai, è l'esatto contrario.
Questa Europa è figlia di quel "vento rivoluzionario" che iniziò a soffiare nel XVII secolo , mettendo a morte un re, Carlo I Stuart, re d'Inghilterra, di Scozia, d'Irlanda e di Francia, Defensor fidei, santo e martire, e che si trasformò in un uragano nel XVIII, con la Rivoluzione francese del 1789, quella rivoluzione che portò a morte re Luigi XVI di Francia, che portò il Terrore giacobino, la scristianizzazione di Hébert , fece salire al potere Napoleone Bonaparte e portò anche alla nascita di ideologie aberranti, come il comunismo ed il nazismo.
Questa Europa proviene da tutto ciò.
Infatti, questa idea fondò l'Europa di oggi, un'Europa senza un'identità e che non ha né capo né coda.
Con la Rivoluzione francese del 1789, venne distrutta l'aristocrazia tradizionale (che certamente aveva anche i suoi difetti) e vennero al potere il popolaccio e gli avventurieri della finanza.
Cito, per esempio, Paul Barras, l'affarista corrotto del Direttorio.
Pur con tutti i suoi difetti, l'aristocrazia tradizionale, come le varie monarchie, portavano in sé i valori delle nazioni, a cominciare dalla tradizione cristiana.
Ancora oggi, certe monarchie fanno ancora riferimento a Dio.
Cito, ad esempio, l'inno nazionale britannico.
Pur con le sue contraddizioni, il Regno Unito di oggi ha questo carattere identitario.
Il suo inno è intitolato "God save the Queen", il monarca viene incoronato da un'autorità religiosa, l'arcivescovo di Canterbury, e gli esponenti delle famiglia reale non possono sposarsi in municipio.
Ha saputo coniugare la modernità (anche se in qualche campo ha esagerato) con la tradizione.
L'Europa di oggi va nella direzione opposta.
L'Europa di oggi non è l'Europa dei popoli, delle istituzioni politiche e delle tradizioni più profonde.
Qui c'è da fare un'altra considerazione, quella sull'Euro.
L'Euro è così problematico perché non è retto da un'istituzione politica.
E' retto solo dalla Banca Centrale Europea che, proprio per il fatto di non essere controllata da un'istituzione politica è autoreferenziata.
Nessuna realtà politica è nata dopo la propria moneta.
Quindi, l'Euro è nato in una situazione anomala.
Tutto ciò sfavorisce l'Europa e rischia fare vacillare il progetto di integrazione tra i vari Stati.
Quindi, questa Europa è una giungla e chi è più forte cerca di prevalere sugli altri.
Il problemi dell'Europa sono più antichi di quanto si possa immaginare.
Cordiali saluti.



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.