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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 12 luglio 2011

BERLUSCONISMO ED ANTIBERLUSCONISMO






Cari amici ed amiche.

Vi invito a guardare questo filmato di daw-blog.com (e riportato da Youtube) in cui viene mostriata un'intervista che fu fatta nel 1991 all'imprenditore Carlo De Benedetti che parlò positivamente dell'accordo fatto con il presidente Berlusconi riguardo alla Mondadori.
Oggi, vi è il noto processo "Lodo Mondadori", un processo che vede accusata Fininvest (oggi Mediaset, l'azienda del presidente Berlusconi) di corruzione per avere il possesso della nota casa editrice, ai danni della CIR di Carlo De Benedetti. In seguito alla recente sentenza, Fininvest deve pagare 56o.000.000 di Euro. Manca la sentenza della Corte di Cassazione.
Mi sembra che questo video smentisca le accuse mosse contro Fininvest.
E' purtroppo nota la situazione che c'è qui in Italia.
Ora, gli antiberlusconiani, coloro che avversano il presidente Berlusconi, sono sul piede di guerra e vogliono che Finivest paghi fino all'ultimo centesimo. Noi berlusconiani, invece, difendiamo Fininvest.
Voglio parlare proprio di "berlusconismo" e di "antiberlusconismo".
Spesso, le grandi personalità e le idee rilevanti dividono.
Senza dubbio il presidente Berlusconi è una grande personalità, una personalità che ha un grande impatto culturale.
Ora, il "berlusconismo" e l'"antiberlusconismo" vanno di pari passo, come il comunismo e l'anticomunismo o la fede e l'ateismo.
Per esempio, io sono notoriamente anticomunista e profondamente avverso alla dottrina di Karl Marx.
Il fatto che io sia anticomunista non significa che in passato il comunismo non avesse avuto un'influenza su di me.
Al contrario, il comunismo ebbe un'influenza su di me ma questa influenza fu negativa e mi portò ad essere avverso a questa ideologia in cui non mi riconobbi e tuttora non mi riconosco e che non ritengo diversa dal nazismo.
Lo stesso vale per altre ideologie e visioni del mondo che mi influenzano (come il cattolicesimo, il conservatorismo di tipo anglosassone o anche lo stesso "berlusconismo") ma con effetto diverso.
E' ovvio che qui giochino molto anche le esperienze e la cultura personali.
Io sono berlusconiano sia perché sono cattolico, filo-americano, filo-israeliano, federalista e vicino a posizioni come quelle del Partito Repubblicano americano o di quello conservatore britannico e contemporaneamente rigetto il comunismo, la lotta di classe e le ideologie totalizzanti e totalitarie (e quindi anche il nazismo) e sia perché ho avuto delle esperienze negative con la sinistra.
Un antiberlusconiano la penserà in modo diverso.
Come io sono anticomunista perché influenzato dal comunismo, così un antiberlusconiano è tale perché influenzato dal presidente Berlusconi. E' una situazione speculare.
Il problema sta nel fatto che l'"antiberlusconismo" passi dalla sfera politica a quella personale.
In pratica, l'avversione politica verso il presidente Berlusconi si è tradotta in odio personale contro di lui, la sua famiglia e contro chi lo sostiene.
Questo è molto grave.
Infatti, gli antiberlusconiani contestano il presidente Berlusconi non per la sua politica ma per vicende che riguardano la sua persona.
Questo porta ad una contestazione sterile da un punto di vista politico.
Infatti, gli antiberlusconiani non sarebbero in grado di fare una loro politica perché uniti soli dall'antiberlusconismo.
Di sicuro, quando il presidente Berlusconi lascerà la politica, gli antiberlusconiani si scioglieranno.
Per il centrodestra questa sarà l'occasione buona per rafforzarsi e compensare la perdita di un grande leader qual è il presidente Berlusconi.
Cordiali saluti.

CRISI, SERVE UN CLIMA COSTRUTTIVO!

Cari amici ed amiche.

Prima di incominciare, voglio togliermi una pietruzza dalla scarpa.
Da qualche tempo a questa parte c'è un certo ingegnere di 28 anni che si chiama Pasquale che altro non fa che commentare su questo blog.
Vi invito a rileggere gli ultimi articoli, quelli intitolati "Crisi, coesione nazionale e riforme" e "God vs Charles Darwin".
Ora, a me piace il confronto e chi mi conosce bene lo sa.
Il problema è che certi individui, come questo "fantomatico" ingegner Pasquale, usi termini volgari ed un linguaggio che punta all'insulto e all'offesa.
A questo "signore" voglio dire una cosa.
Visto che ama tanto esporre le proprie idee, si faccia un suo blog (o un suo sito) invece di rompere l'anima agli altri.
Però, metta nei suoi articoli il suo nome ed il suo cognome
Se ha un minimo di coraggio e di senso della responsabilità, ci metta la faccia e si assuma la responsabilità di quello che scrive, cosa che faccio io, ogni giorno.
Siamo tutti leoni, quando insultiamo in rete senza mettere il proprio nome ed il proprio cognome.
Se il "signor" Pasquale è coraggioso, si faccia un blog ed usi il suo nome ed il suo cognome.
La differenza tra me e lui non sta nel fatto che io sia di centrodestra e lui di centrosinistra ma nel fatto che io rispetti gli altri mentre lui mostra la sua becera intolleranza.
Questo è l'argomento dell'articolo.
In questo momento di crisi, serve un clima costruttivo.
Ad esempio, negli USA, il presidente Barack Hussein Obama sta cercando di dialogare con i repubblicani per risolvere la crisi negli USA.
Certo, il GOP (Grand Old Party), con lo speacker della Camera John Boehner, ha sollevato delle giuste perplessità.
Alzare le tasse sui cittadini statunitensi può non essere utile.
Anzi, può essere dannoso perché rischierebbe di bloccare i consumi.
Semmai servirebbe del rigore, anche abbassando la spesa pubblica.
In questo, i repubblicani hanno ragione.
E qui in Italia cosa succede?
Qui in Italia si litiga.
Solo ora, si è aperto uno spiraglio in questa politica del "muro contro muro".
Si sta cercando di dialogare ma ci sono delle resistenze.
Il problema è che di fronte a questa crisi non si può restare con le partigianerie politiche.
Non si deve fare come l'ingegner Pasquale, che altro non fa che insultare.
Bisogna che tutti si assumano le responsabilità, a cominciare dai politici.
I politici diano il buon esempio.
Se facessero così anche i vari "Pasquale" che si trovano nella nostra società non sarebbero legittimati a comportarsi in questo modo becero.
Cordiali saluti.

MESSAGGIO DI CORDOGLIO PER IL SOLDATO UCCISO IN AFGHANISTAN


Cari amici ed amiche.

Esprimo il mio cordoglio per la morte di un nostro soldato in Afghanistan.
Il suo nome era Roberto Marchini ed aveva 28 anni era caporalmaggiore e faceva parte della Folgore.
Era un geniere ed è stato ucciso da un'esplosione di una mina presso Bakwa.
Esprimo il mio cordoglio ai suoi familiari, ai suoi amici e a tutti i suoi cari.
Lui è morto per fare una missione al servizio della patria (nella lotta contro il terrorismo) e della democrazia.
Cordiali saluti.

lunedì 11 luglio 2011

GOD vs CHARLES DARWIN


Cari amici ed amiche.

Su Facebook, ieri ho letto una nota sulla pagina di un giovane palermitano di nome Angelo Fazio.
Questa nota parla del mito di Adamo.
Essa è intitolata "Non si dirà mai abbastanza quanto male ha fatto alla Cristianità l'interpretazione letterale del mito di Adamo".
Il testo della nota prosegue:
"Esso ha fatto cadere in speculazioni pseudo-razionali sulla trasmissione biologica di una colpevolezza quasi giuridica per l'errore di un altro uomo., respinto lontano nella notte dei tempi, non si sa bene dove, tra il pitecantropo e l'uomo di Neanderthal".
Questa nota cita una frase del filosofo Paul Recoeur e tocca un mistero molto importante, la questione delle nostre origini.
Ora faccio delle considerazioni. Prima di tutto, ringrazio l'amico Angelo Fazio per l'idea e per gli spunti.
Qui vi è una scontro tra il creazionismo, ossia la teoria che dice che la Terra e l'uomo fossero creati per intervento diretto di una divinità, e l'evoluzionismo, ossia quella teoria che nello scienziato inglese Charles Darwin (1809-1892) il suo massimo esponente e che dice gli esseri viventi attuali (uomo compreso) siano il frutto di un'evoluzione dei loro progenitori e di una selezione naturale.
Qui vi è una scontro tra la religione e la fede, da un lato, e la scienza, dall'altro.
Ora, incomincio a fare un'analisi della questione.
In primo luogo, si deve parlare della Bibbia.
Come già disse Galileo Galilei (1564-1642), la Bibbia si esprime in allegorie.
Intendiamoci, con questo concetto non voglio dire che Dio non esiste e che quello che la Bibbia dice sia falso.
Anzi, la prova di ciò sta proprio nel fatto che lo stesso Gesù usasse le parabole per fare passare i concetti che egli voleva esprimere.
L'uso delle parabole e delle allegorie fece sì che il popolo capisse i vari contenuti del messaggio divino.
Ciò non toglie che vi fossero stati dei fenomeni naturali a cui la Bibbia potesse essersi ricondotta.
Di ciò, ad esempio, ho parlato nell'articolo intitolato "Dio, Mosè e Santorini".
Quindi, la Bibbia va interpretata.
Qui vi è il problema.
Nella Chiesa cattolica, vi è una Tradizione che interpreta le Scritture e secondo tale interpretazione la Chiesa si esprime.
Nelle Chiese protestanti ciò è diverso.
Infatti, lo studio e lettura della Bibbia è individuale, come anche l'interpretazione.
Quindi, in quel caso, ognuno può interpretare la Bibbia a modo suo.
Ciò determinò (e tuttora determina) il proliferare di Chiese grandi e piccole e con i dogmi più diversi.
Questo è un problema.
Vi sono Chiese (come ad esempio quella dei Testimoni di Geova) che interpretano la Bibbia nel senso più letterale del termine, arrivando, ad esempio, anche a rifiutare le trasfusioni di sangue, cosa che morale cristiana non vieta perché è un atto d'amore verso il prossimo, o a non credere alla Trinità perché la Bibbia non ne parla esplicitamente.
Questo è un grosso problema.
Inoltre, vi è anche un'altra questione.
Con le opere di certi illuministi inglesi, come "Reasonableness of Christianity" di John Locke, "Christianity Not Mysterious" di John Toland e " Christianity as Old as theCreation" di Matthew Tindal, si volle presentare il Cristianesimo come una religione naturale e priva di ogni tensione verso la Salvezza.
Fu la nascita del deismo una "religione naturale" in cui Dio viene identificato con le forze della natura e in cui non vi sono dogmi.
Questa fu la base dell'Illuminismo, quel movimento culturale del XVIII secolo che vedeva nella ragione la spiegazione di tutto e che puntò a fare sì che la scienza sostituisse la religione e la fede.
Questo determinò anche lo scontro successivo tra creazionismo ed evoluzionismo.
Concludo, dicendo religione e scienza non devono essere messe l'una contro l'altra.
Magari, l'uomo può essere il frutto di un'evoluzione di altri animali ma questo processo non può essere frutto del caso.
In pratica, l'uomo è tale non per caso ma per un "disegno fatto dall'alto".
Solo l'uomo è capace, ad esempio, di formare società complesse, di usare tecnologie e di arricchirsi mentalmente in ogni secolo e in questo modo.
Gli altri animali vivono più di istinto. L'uomo, invece, ha anche una ragione.
Perché c'è tutto questo?
Forse, ciò fu deciso da un "potere più alto"?
Sono domande che bisogna farsi.
Inoltre, i laicisti, ad esempio dicono che l'omosessualità faccia parte della natura.
Effettivamente, vi sono molte specie animali che la praticano.
Tuttavia, l'uomo ha una marcia in più rispetto ad un cane, ad un gatto, ad un elefante, ad una scimmia, ad un leone o ad un'antilope.
Non ha solo l'istinto, cosa che è presente negli altri animali, ma ha anche la ragione e la ragione dice che vi sono due sessi, maschio e femmina sono complementari tra loro.
La concezione del "Do what you feel" (che in italiano può essere definita del "fare ciò che si vuole" e che è tipica del pensiero hippy del '68, del comunismo e del satanismo) va contro il principio della ragione.
Questa concezione riduce l'uomo al pari degli altri animali. Lo degrada. L'uomo vale di più degli altri animali.
E allora, finiamola con certe congetture pseudo-scientifiche che sono atte solo a giustificare un degrado della società negli ultimi tempi.
Cordiali saluti.

CRISI, COESIONE NAZIONALE E RIFORME


Cari amici ed amiche.

C'è una crisi molto grave e la Borsa è giù.
Servono coesione nazionale e tante riforme.
Per coesione nazionale non intendo il rapporto tra nord e sud del nostro Paese. Per coesione nazionale intendo un'unità di intenti ed un costante dialogo tra le varie fasce della popolazione (ad esempio, impiegati, operai ed imprenditori) e tra le varie forze politiche in campo.
Pur nel rispetto dei ruoli, maggioranza ed opposizione devono dialogare. Oggi, c'è un clima di scontro continuo e basato sulla demonizzazione degli avversari. Purtroppo, ciò è difficile e chi continua ad alimentare lo scontro non si rende conto che non sta facendo il bene del Paese.
Chi, ad esempio, chiede le dimissioni del Governo non fa il bene del Paese.
Se il Governo si dimettesse, la speculazione la farebbe da padrona.
Chi, ad esempio, contesta senza fare proposte alternative non fa il bene del Paese.
E' molto facile contestare ma è difficile fare una proposta alternativa. Anzi, molto spesso si contesta per conservare lo status quo.
Purtroppo, questa voglia di mantenere lo status quo è un grave handicap per il nostro Paese.
Pensiamo a quello che è successo a Napoli, con i rifiuti.
A tale proposito, vi invito a leggere un interessante articolo sul blog "Ideazzurra", il cui link è http://ideazzurra.ilcannocchiale.it.
Il gestore di quel blog, che si chiama Isacco, ha scritto un commento all'articolo di questo mio blog che è intitolato "Partiti meridionalisti, commento all'articolo del blog dell'Istituto della ricerca storica delle Due Sicilie".
Devo dire che Isacco ha un bel blog e, se vuole, possiamo anche collaborare.
Il link del suo blog sarà nella lista dei "Link preferiti" di questo.
Ora, l'articolo in questione parla della questione dei rifiuti di Napoli.
Durante la sua campagna elettorale, l'attuale sindaco partenopeo Luigi De Magistris aveva promesso che avrebbe risolto l'emergenza dei rifiuti senza ricorrere all'uso di termovalorizzatori.
Oggi, il suo piano si è mostrato fallimentare.
Lo stesso discorso vale per i NO TAV in Val di Susa.
Questi protestano contro la realizzazione della TAV Lione-Torino e vogliono, al massimo, l'ammodernamento della linea storica.
Ora, ammodernare una struttura esistente è notoriamente molto più difficile e costoso che non farne una ex-novo.
L'esempio è l'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, che conosco come le mie tasche e che potrei percorrere ad occhi chiusi. Per vedere alcuni video, come esempi, seguite i link http://youtu.be/m-96PnECDz4 e http://youtu.be/r8WGbXnMljM.
Questi video (che ho preso da Youtube) mostrano tratti di questa infernale autostrada.
Il primo mostra il tratto tra Altilia e San Mango d'Aquino ed il secondo quello tra Bagnara Calabra e Scilla.
Tanta parte di questi tratti non verrà ammodernata ma verrà rifatta ex-novo.
Ad esempio, nel tratto tra Altilia e San Mango d'Aquino verrà ricostruita ex-novo la galleria "Monaco" perché non può essere sistemata quella esistente.
Nel tratto compreso tra Bagnara Calabra e Scilla verrà fatta un'autostrada ex-novo, con nuove ponti, viadotti e e gallerie.
Lo stesso discorso vale anche per la TAV Lione-Torino.
Quindi, smettiamola di dire sempre no al cambiamento.
Lo stesso discorso vale per le riforme. Ad esempio, è logico che serva il federalismo. Con il federalismo lo Stato costa meno e non ci sarebbero più le politiche di assistenzialismo che tanto male hanno fatto al nostro Paese.
Inoltre, serve una riforma della giustizia, che faccia sì che questa possa esercitare il suo ruolo di fare rispettare la legge ma che nel contempo non invada i campi non suoi, come la politica.
Ora, voglio citare il filosofo francese Gustave Thibon che scrisse:
"E, rivoluzionario che uccide la tradizione non vale più del fariseo che la perpetua in maniera morta, qui si imbalsama, là si abbandona in un forno crematorio, ma in ambedue i casi, è su un cadavere che si lavora".
Ringrazio l'amica Stefania Ragaglia (Symposium: Somnium Scipionis) che su Facebook mi ha taggato in una sua nota che parla di Thibon.
Ora, noi viviamo tra queste due pulsioni, quella di chi vorrebbe mantenere lo status quo e quella di chi vorrebbe abbattere il sistema.
Questo argomento è spesso nelle discussioni che ci sono tra me e l'amico Pierpaolo Piccinini, esponente del Comitato dell'Associazione Civica Mantovana (ACM).
Lui sostiene che il sistema politico debba essere abbattuto e ricostruito ex-novo mentre io sostengo che essa vada riformato, mantenendo però quello che c'è di buono.
Io penso che serva equilibrio.
Il nostro Paese ha bisogno di proposte costruttive e non di contestazioni che possono essere accattivanti nei toni ma fini a sé stesse (se non dannose) nei contenuti.
Cordiali saluti.

domenica 10 luglio 2011

PARTITI MERIDIONALISTI, COMMENTO ALL'ARTICOLO DEL BLOG DELL'ISTITUTO DELLA RICERCA STORICA DELLE DUE SICILIE


Cari amici ed amiche.

Giovedì 14 luglio si riuniranno a Bari i partiti meridionalisti.
A dare l'annuncio di ciò è l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie che sul suo blog ha scritto questo articolo intitolato "Federazione dei partiti meridionalisti, buon lavoro alle forze politiche che si riuniranno a Bari il 14 luglio".
Come persona che ama la cultura e che vuole fare un'azione culturale e come attivista politico legato al Popolo della Libertà, ho ritenuto giusto esprimere un commento a tale riguardo.
Io penso che già il fatto che anche al sud vi siano dei movimenti favorevoli ad un indirizzo autonomista (o federalista) sia una gran cosa.
Molto spesso, a noi del centrodestra, viene rimproverato di avere una coalizione troppo sbilanciata verso il nord, per via dell'azione politica della Lega Nord.
E' vero che c'è questo "sbilanciamento" ma non è colpa della Lega Nord.
La colpa di ciò è sia dei fenomeni correntizi nel Popolo della Libertà che lo ha indebolito (e l'ha portato alle famose scissioni) e sia della mancanza di un movimento meridionalista con un'azione politica abbastanza forte da bilanciare quella della Lega Nord.
Per quanto riguarda il primo problema, nel Popolo della Libertà è in atto una ristrutturazione, iniziata con la nomina dell'onorevole Angelino Alfano a segretario che ha parlato di un partito che avrà come cardine la meritocrazia ed il legame con la gente.
In pratica, il PdL non sarà più il "partito delle tessere", esposto alla corruzione e ai fenomeni correntizi, ma sarà il "partito della gente" e dalla società civile acquisirà le forze.
Per quanto riguarda i partiti meridionalisti, proviamo a vedere quello che c'è in Parlamento.
In Parlamento vi sono il Movimento per l'Autonomia, Noi Sud, Io Sud e Forza del Sud, il partito nato dalla scissione nel Popolo della Libertà che è stata operata dall'onorevole Gianfranco Micciché.
Ci sono cinque movimenti meridionalisti, qualcuno dei quali si è formato con una scissione dal altri partiti.
E' il caso di Forza del Sud ma lo è anche di Noi Sud, il partito nato da una scissione nel Movimento per l'Autonomia che avvenne in seguito al ribaltone fatto dal suo leader e governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo.
Vi è una vera e propria frammentazione nell'ambito dell'autonomismo meridionale.
Mentre il nord ha un unico movimento autonomista di riferimento (che è la Lega Nord) il sud invece ha questa "galassia" di partiti che parlano di autonomia e di federalismo.
Questo rende inefficace il progetto della nascita un nuovo sud, un sud che riconosce il federalismo.
Anche qui al nord ci sono partiti piccoli che si dicono federalisti, autonomisti o indipendentisti ma sono marginali.
Ad esempio, partiti come Progetto Nord Est, Liga Veneta Repubblica o la Lega Padana (con tutto il rispetto) non hanno seggi in Parlamento.
Pur avendo il massimo rispetto per questi partiti, dico che sono forze marginali.
L'unico vero partito autonomista e federalista del nord che ha forza è la Lega Nord.
Non si può dire lo stesso del Movimento per l'Autonomia, di Forza del Sud, Io Sud, Noi Sud e quant'altro. Hanno tutti deputati e senatori.
Questo genera confusione.
Sono tutti partiti legati a parti del sud Italia.
Mi spiego. La Lega Nord è una. Esiste in Valle d'Aosta, in Piemonte, come qui in Lombardia, in Veneto, in Friuli- Venezia Giulia, in Trentino-Alto Adige, in Liguria, in Emilia-Romagna, in Toscana in Umbria e nelle Marche.
Non si può dire lo stesso dei partiti meridionalisti.
Ad esempio, Io Sud è forte in Puglia ed il Movimento per l'Autonomia è forte in Sicilia.
A mio giudizio, questi partiti dovrebbero federarsi, per poi confluire in un unico movimento o partito.
Se non fanno così, il rischio è che tutte queste energie positive si disperdano.
Un altro problema è la collocazione politica di questa nuova "federazione di partiti del sud".
Se questa "federazione" vuole essere efficace si deve schierare o con il centrodestra o con il centrosinistra.
Io penso che una concezione autonomista (o federalista) non si concili con la visione di questo centrosinistra.
Lasciando stare il "caso Lombardo" che è complesso e particolare, questo centrosinistra è troppo legato ad un'idea statalista ed assistenzialista.
Questa idea è antitetica rispetto a quella federalista ed autonomista.
Io penso che questa eventuale "federazione di partiti del sud" debba puntare sul principio della sussidiarietà e di un vero e proprio federalismo.
L'unico modo per fare ciò è stare nel centrodestra.
Se, però, questa federazione non si schiera, il rischio è che essa venga emarginata.
Magari, potrebbe prendere qualche voto in più ma in Parlamento sarebbe all'opposizione non conterebbe nulla, a meno che la maggioranza non sia risicata.
Lo stesso discorso vale anche per la Lega Nord.
Un'ultima questione dovrà essere proprio quella rapporto con la Lega Nord.
Io penso che una simile "federazione del sud" non possa mettersi contro la Lega Nord ma che, al contrario, debba operare con essa.
Come la Lega Nord porta le istanze del nord del Paese, un'eventuale "federazione del sud" dovrà portare quelle della parte di Paese che essa rappresenterà.
Le due cose non sono necessariamente in contrasto tra loro.
Qui non c'è una parte che ha ragione ed una che ha torto.
Qui ci sono due parti che hanno ragione.
Il nord è oppresso da questo centralismo ed il sud non riesce ad avere uno sviluppo a causa delle politiche scellerate dei vari amministratori locali e delle pessime politiche di assistenzialismo della I Repubblica.
Un po' di unità di intenti non guasta.
In una situazione del genere, sarà importante anche il ruolo del PdL che dovrà portare tutte le istanze nazionali e fare da ponte tra la Lega Nord ed la "federazione del sud", impedendo così certe derive.
Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE BERLUSCONI? C'E' UN ACCANIMENTO MOLTO FORTE!

Cari amici ed amiche.

La sentenza confermata in Corte d'Appello, che condanna Mediaset a pagare 560.000 Euro alla CIR di De Benedetti, per via del "Lodo Mondadori", altro non sembra che la minima parte di una situazione ben più complessa.
In realtà, vi è un vero e proprio accanimento contro il presidente Silvio Berlusconi.
Tra le varie accuse giudiziarie, i vari attacchi di certi moralisti e quant'altro, vi è un vero e proprio attacco che va al di là della politica.
Politicamente, le idee del presidente Berlusconi possono essere condivise o meno.
Io, che sono dichiaratamente sostenitore del presidente Berlusconi, le condivido legittimamente.
Chi non le condivide ha una posizione altrettanto legittima.
Siamo pur sempre in democrazia.
Il problema è che contro il presidente Berlusconi c'è un accanimento che va ben oltre la politica.
Sembra quasi che ci sia un odio personale.
Venerdì, su RAI 3, avevo visto un documentario sul fascismo.
Intendiamoci, io non sono un estimatore di RAI 3. Stavo facendo "zapping" ed ero capitato lì per caso.
Ora, in questo documentario storico facevano vedere i segreti del potere fascista che ricorreva anche allo spionaggio verso gli avversari, per coglierli in situazioni compromettenti, ricattarli e distruggerli.
Sembra che ci sia una simile campagna contro il presidente Berlusconi.
Ogni giorno, certi network pubblicano intercettazioni e foto vere o presunte che "incastrano" il presidente Berlusconi, che viene sistematicamente demonizzato ed insultato.
Da come lo presentano certi network, sembra quasi che il presidente Berlusconi sia Satana.
Io trovo che ciò sia vergognoso.
Le opposizioni cosa fanno?
Non avendo una propria idea né proprie proposte (perché sono divise), seguono questi gossip vergognosi.
C'è chi, ad esempio, attacca il presidente Berlusconi per il fatto che egli sia un milionario.
Forse, quasti signori ignorano il fatto che in democrazia tutti abbiano diritto di partecipare alla vita politica della propria realtà, siano essi ricchi o poveri.
Il termine "democrazia" deriva dalle parole greche "demos" e "kratos", ossia "potere al popolo".
Il popolo è l'insieme di tutti i cittadini. Il milionario è un cittadino come l'operai, né più e né meno.
Ora, dire che una persona non possa fare politica perché è ricca va contro il principio di democrazia.
Questo non è modo di fare politica!
Viene attaccato il presidente Berlusconi, viene attaccato il centro destra e, con toni non meno beceri, veniamo attaccati noi sostenitori e militanti di tale coalizione.
Io, ad esempio, vengo apostrofato con termini come "maiale", "mafioso", "piduista", "massone", "falso cattolico" e quant'altro. Io non ho mai attaccato i miei avversari sul piano personale, a meno che non venissi esasperato.
Questa situazione non è di una dialettica democratica.
In democrazia ci sono il reciproco riconoscimento ed il non meno reciproco rispetto tra le varie parti della politica.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.