The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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domenica 10 luglio 2011
PARTITI MERIDIONALISTI, COMMENTO ALL'ARTICOLO DEL BLOG DELL'ISTITUTO DELLA RICERCA STORICA DELLE DUE SICILIE
Cari amici ed amiche.
Giovedì 14 luglio si riuniranno a Bari i partiti meridionalisti.
A dare l'annuncio di ciò è l'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie che sul suo blog ha scritto questo articolo intitolato "Federazione dei partiti meridionalisti, buon lavoro alle forze politiche che si riuniranno a Bari il 14 luglio".
Come persona che ama la cultura e che vuole fare un'azione culturale e come attivista politico legato al Popolo della Libertà, ho ritenuto giusto esprimere un commento a tale riguardo.
Io penso che già il fatto che anche al sud vi siano dei movimenti favorevoli ad un indirizzo autonomista (o federalista) sia una gran cosa.
Molto spesso, a noi del centrodestra, viene rimproverato di avere una coalizione troppo sbilanciata verso il nord, per via dell'azione politica della Lega Nord.
E' vero che c'è questo "sbilanciamento" ma non è colpa della Lega Nord.
La colpa di ciò è sia dei fenomeni correntizi nel Popolo della Libertà che lo ha indebolito (e l'ha portato alle famose scissioni) e sia della mancanza di un movimento meridionalista con un'azione politica abbastanza forte da bilanciare quella della Lega Nord.
Per quanto riguarda il primo problema, nel Popolo della Libertà è in atto una ristrutturazione, iniziata con la nomina dell'onorevole Angelino Alfano a segretario che ha parlato di un partito che avrà come cardine la meritocrazia ed il legame con la gente.
In pratica, il PdL non sarà più il "partito delle tessere", esposto alla corruzione e ai fenomeni correntizi, ma sarà il "partito della gente" e dalla società civile acquisirà le forze.
Per quanto riguarda i partiti meridionalisti, proviamo a vedere quello che c'è in Parlamento.
In Parlamento vi sono il Movimento per l'Autonomia, Noi Sud, Io Sud e Forza del Sud, il partito nato dalla scissione nel Popolo della Libertà che è stata operata dall'onorevole Gianfranco Micciché.
Ci sono cinque movimenti meridionalisti, qualcuno dei quali si è formato con una scissione dal altri partiti.
E' il caso di Forza del Sud ma lo è anche di Noi Sud, il partito nato da una scissione nel Movimento per l'Autonomia che avvenne in seguito al ribaltone fatto dal suo leader e governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo.
Vi è una vera e propria frammentazione nell'ambito dell'autonomismo meridionale.
Mentre il nord ha un unico movimento autonomista di riferimento (che è la Lega Nord) il sud invece ha questa "galassia" di partiti che parlano di autonomia e di federalismo.
Questo rende inefficace il progetto della nascita un nuovo sud, un sud che riconosce il federalismo.
Anche qui al nord ci sono partiti piccoli che si dicono federalisti, autonomisti o indipendentisti ma sono marginali.
Ad esempio, partiti come Progetto Nord Est, Liga Veneta Repubblica o la Lega Padana (con tutto il rispetto) non hanno seggi in Parlamento.
Pur avendo il massimo rispetto per questi partiti, dico che sono forze marginali.
L'unico vero partito autonomista e federalista del nord che ha forza è la Lega Nord.
Non si può dire lo stesso del Movimento per l'Autonomia, di Forza del Sud, Io Sud, Noi Sud e quant'altro. Hanno tutti deputati e senatori.
Questo genera confusione.
Sono tutti partiti legati a parti del sud Italia.
Mi spiego. La Lega Nord è una. Esiste in Valle d'Aosta, in Piemonte, come qui in Lombardia, in Veneto, in Friuli- Venezia Giulia, in Trentino-Alto Adige, in Liguria, in Emilia-Romagna, in Toscana in Umbria e nelle Marche.
Non si può dire lo stesso dei partiti meridionalisti.
Ad esempio, Io Sud è forte in Puglia ed il Movimento per l'Autonomia è forte in Sicilia.
A mio giudizio, questi partiti dovrebbero federarsi, per poi confluire in un unico movimento o partito.
Se non fanno così, il rischio è che tutte queste energie positive si disperdano.
Un altro problema è la collocazione politica di questa nuova "federazione di partiti del sud".
Se questa "federazione" vuole essere efficace si deve schierare o con il centrodestra o con il centrosinistra.
Io penso che una concezione autonomista (o federalista) non si concili con la visione di questo centrosinistra.
Lasciando stare il "caso Lombardo" che è complesso e particolare, questo centrosinistra è troppo legato ad un'idea statalista ed assistenzialista.
Questa idea è antitetica rispetto a quella federalista ed autonomista.
Io penso che questa eventuale "federazione di partiti del sud" debba puntare sul principio della sussidiarietà e di un vero e proprio federalismo.
L'unico modo per fare ciò è stare nel centrodestra.
Se, però, questa federazione non si schiera, il rischio è che essa venga emarginata.
Magari, potrebbe prendere qualche voto in più ma in Parlamento sarebbe all'opposizione non conterebbe nulla, a meno che la maggioranza non sia risicata.
Lo stesso discorso vale anche per la Lega Nord.
Un'ultima questione dovrà essere proprio quella rapporto con la Lega Nord.
Io penso che una simile "federazione del sud" non possa mettersi contro la Lega Nord ma che, al contrario, debba operare con essa.
Come la Lega Nord porta le istanze del nord del Paese, un'eventuale "federazione del sud" dovrà portare quelle della parte di Paese che essa rappresenterà.
Le due cose non sono necessariamente in contrasto tra loro.
Qui non c'è una parte che ha ragione ed una che ha torto.
Qui ci sono due parti che hanno ragione.
Il nord è oppresso da questo centralismo ed il sud non riesce ad avere uno sviluppo a causa delle politiche scellerate dei vari amministratori locali e delle pessime politiche di assistenzialismo della I Repubblica.
Un po' di unità di intenti non guasta.
In una situazione del genere, sarà importante anche il ruolo del PdL che dovrà portare tutte le istanze nazionali e fare da ponte tra la Lega Nord ed la "federazione del sud", impedendo così certe derive.
Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE BERLUSCONI? C'E' UN ACCANIMENTO MOLTO FORTE!
Cari amici ed amiche.
La sentenza confermata in Corte d'Appello, che condanna Mediaset a pagare 560.000 Euro alla CIR di De Benedetti, per via del "Lodo Mondadori", altro non sembra che la minima parte di una situazione ben più complessa.
In realtà, vi è un vero e proprio accanimento contro il presidente Silvio Berlusconi.
Tra le varie accuse giudiziarie, i vari attacchi di certi moralisti e quant'altro, vi è un vero e proprio attacco che va al di là della politica.
Politicamente, le idee del presidente Berlusconi possono essere condivise o meno.
Io, che sono dichiaratamente sostenitore del presidente Berlusconi, le condivido legittimamente.
Chi non le condivide ha una posizione altrettanto legittima.
Siamo pur sempre in democrazia.
Il problema è che contro il presidente Berlusconi c'è un accanimento che va ben oltre la politica.
Sembra quasi che ci sia un odio personale.
Venerdì, su RAI 3, avevo visto un documentario sul fascismo.
Intendiamoci, io non sono un estimatore di RAI 3. Stavo facendo "zapping" ed ero capitato lì per caso.
Ora, in questo documentario storico facevano vedere i segreti del potere fascista che ricorreva anche allo spionaggio verso gli avversari, per coglierli in situazioni compromettenti, ricattarli e distruggerli.
Sembra che ci sia una simile campagna contro il presidente Berlusconi.
Ogni giorno, certi network pubblicano intercettazioni e foto vere o presunte che "incastrano" il presidente Berlusconi, che viene sistematicamente demonizzato ed insultato.
Da come lo presentano certi network, sembra quasi che il presidente Berlusconi sia Satana.
Io trovo che ciò sia vergognoso.
Le opposizioni cosa fanno?
Non avendo una propria idea né proprie proposte (perché sono divise), seguono questi gossip vergognosi.
C'è chi, ad esempio, attacca il presidente Berlusconi per il fatto che egli sia un milionario.
Forse, quasti signori ignorano il fatto che in democrazia tutti abbiano diritto di partecipare alla vita politica della propria realtà, siano essi ricchi o poveri.
Il termine "democrazia" deriva dalle parole greche "demos" e "kratos", ossia "potere al popolo".
Il popolo è l'insieme di tutti i cittadini. Il milionario è un cittadino come l'operai, né più e né meno.
Ora, dire che una persona non possa fare politica perché è ricca va contro il principio di democrazia.
Questo non è modo di fare politica!
Viene attaccato il presidente Berlusconi, viene attaccato il centro destra e, con toni non meno beceri, veniamo attaccati noi sostenitori e militanti di tale coalizione.
Io, ad esempio, vengo apostrofato con termini come "maiale", "mafioso", "piduista", "massone", "falso cattolico" e quant'altro. Io non ho mai attaccato i miei avversari sul piano personale, a meno che non venissi esasperato.
Questa situazione non è di una dialettica democratica.
In democrazia ci sono il reciproco riconoscimento ed il non meno reciproco rispetto tra le varie parti della politica.
Cordiali saluti.
La sentenza confermata in Corte d'Appello, che condanna Mediaset a pagare 560.000 Euro alla CIR di De Benedetti, per via del "Lodo Mondadori", altro non sembra che la minima parte di una situazione ben più complessa.
In realtà, vi è un vero e proprio accanimento contro il presidente Silvio Berlusconi.
Tra le varie accuse giudiziarie, i vari attacchi di certi moralisti e quant'altro, vi è un vero e proprio attacco che va al di là della politica.
Politicamente, le idee del presidente Berlusconi possono essere condivise o meno.
Io, che sono dichiaratamente sostenitore del presidente Berlusconi, le condivido legittimamente.
Chi non le condivide ha una posizione altrettanto legittima.
Siamo pur sempre in democrazia.
Il problema è che contro il presidente Berlusconi c'è un accanimento che va ben oltre la politica.
Sembra quasi che ci sia un odio personale.
Venerdì, su RAI 3, avevo visto un documentario sul fascismo.
Intendiamoci, io non sono un estimatore di RAI 3. Stavo facendo "zapping" ed ero capitato lì per caso.
Ora, in questo documentario storico facevano vedere i segreti del potere fascista che ricorreva anche allo spionaggio verso gli avversari, per coglierli in situazioni compromettenti, ricattarli e distruggerli.
Sembra che ci sia una simile campagna contro il presidente Berlusconi.
Ogni giorno, certi network pubblicano intercettazioni e foto vere o presunte che "incastrano" il presidente Berlusconi, che viene sistematicamente demonizzato ed insultato.
Da come lo presentano certi network, sembra quasi che il presidente Berlusconi sia Satana.
Io trovo che ciò sia vergognoso.
Le opposizioni cosa fanno?
Non avendo una propria idea né proprie proposte (perché sono divise), seguono questi gossip vergognosi.
C'è chi, ad esempio, attacca il presidente Berlusconi per il fatto che egli sia un milionario.
Forse, quasti signori ignorano il fatto che in democrazia tutti abbiano diritto di partecipare alla vita politica della propria realtà, siano essi ricchi o poveri.
Il termine "democrazia" deriva dalle parole greche "demos" e "kratos", ossia "potere al popolo".
Il popolo è l'insieme di tutti i cittadini. Il milionario è un cittadino come l'operai, né più e né meno.
Ora, dire che una persona non possa fare politica perché è ricca va contro il principio di democrazia.
Questo non è modo di fare politica!
Viene attaccato il presidente Berlusconi, viene attaccato il centro destra e, con toni non meno beceri, veniamo attaccati noi sostenitori e militanti di tale coalizione.
Io, ad esempio, vengo apostrofato con termini come "maiale", "mafioso", "piduista", "massone", "falso cattolico" e quant'altro. Io non ho mai attaccato i miei avversari sul piano personale, a meno che non venissi esasperato.
Questa situazione non è di una dialettica democratica.
In democrazia ci sono il reciproco riconoscimento ed il non meno reciproco rispetto tra le varie parti della politica.
Cordiali saluti.
sabato 9 luglio 2011
SAN MICHELE, RE ARTU' ED EXCALIBUR-SAINT MICHAEL, KING ARTHUR AND EXCALIBUR
Cari amici ed amiche.
Vi invito a rileggere i miei articoli intitolati "Via Sancti Michaeli" e "La devozione micaelita nell'Inghilterra medioevale".
In quegli articoli viene spesso citata una "Via Sancti Michaeli", una "Via di San Michele" che parte dalla Puglia, da Monte Sant'Angelo, attraversa la Val di Susa e passa attraverso le coste della Bassa Normandia ed arriva in Cornovaglia, ad Helston.
Quindi, qui vi è un grande itinerario che unisce la mediterranea Puglia alla celtica Cornovaglia.
Qui vi sono chiese e santuari dedicati a San Michele che sono il Santuario di Monte Sant'Angelo, la Sacra di San Michele in Val di Susa, l'abbazia sull'isola di Mont Saint Michel, Mont Saint Michael, presso le coste della corniche, e la chiesa di Helston.
Oltre a queste chiese importantissime vi è un altro luogo non meno importante.
Si trova in Toscana, in provincia di Siena.
Questo luogo è l'eremo di Montesiepi. Potete vedere questo luogo nel video che ho preso da Youtube.
Questo eremo è dedicato a San Galgano, un cavaliere vissuto nel XII secolo e che, in seguito ad una visione di San Michele, cambiò vita e si fece monaco eremita.
Conficcò la sua spada in una roccia. Questo fu un atto simbolico. Infatti, con questo gesto, fece di un simbolo che causa la morte un simbolo di vita e di pace, la croce di Cristo.
Oggi, questa spada è visibile, nella la Rotonda di Montesiepi.
Citai questo edificio anche in altri articoli, come quello intitolato "Mantova, perché fu soppressa la Rotonda di San Lorenzo?".
Ora, qui c'è l'enigma.
Non vi ricorda nulla una spada conficcata in una roccia?
Vi faccio un nome, Goffredo di Monmouth (1100-1155), colui che scrisse la "Historia Regum Britanniae" , racconto che ebbe a che fare con la saga di re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda.
Goffredo visse proprio nell'epoca di San Galgano.
Anche nella saga di re Artù (che pare fosse ispirato ad un personaggio esistito realmente, il capo romano-britannico Riothamus o, addirittura, l'imperatore Costantino I, che fu nell'attuale Inghilterra, ad Eboracum, oggi York) si parla di una spada nella roccia, Excalibur.
Excalibur era una spada potente. La leggenda vuole che essa fosse conficcata nella roccia e che colui che l'avesse estratta sarebbe diventato re.
Così accadde con Artù, il figlio del re Uther Pendragon e di Igraine. Igraine fu la moglie di Gorlois, che, guarda caso, era il duca di Cornovaglia.
Uther si innamorò di Igraine.
Gorlois, allora, portò la moglie nell'isola di Titangel.
Allora, Uther fece un inganno. Grazie ad un incantesimo del mago Merlino si spacciò per Gorlois, andò a Titangel e "consumò" con Igraine e concepì re Artù.
In quella stessa notte, Gorlois fu ucciso nel suo castello.
Uther sposò Igraine.
Anche in questa storia ci sono delle cose particolari.
La storia di Uther e Igraine ricorda quella biblica di re Davide e Betsabea.
Inoltre, Gorlois il duca di Cornovaglia, una delle terre legate a San Michele.
Inoltre, vi faccio una domanda.
Qual è l'arma con cui è raffigurato San Michele nella sua lotta con Lucifero?
Guardate il quadro di Guido Reni che ho riportato qui sopra.
L'arma non è per caso uno spada?
Excalibur è una spada mitologica che aveva poteri soprannaturali.
Excalibur potrebbe essere stata legata a San Michele?
Ora, faccio delle domande ancora più singolari.
Visti i numerosi particolari raccontati nella sua saga, quali furono le fonti da cui trasse l'ispirazione Goffredo di Monmouth?
San Galgano potrebbe essere stato a conoscenza della storia di Goffredo di Monmouth?
Goffredo visse tra il 1100 ed il 1155 mentre San Galgano visse tra il 1148 ed il 1181.
Tecnicamente, ciò fu possibile, anche se i libri all'epoca non erano molto diffusi.
Tra l'altro, vi è anche un altro particolare.
In Puglia vi è il ben noto Santuario di Monte Sant'Angelo.
La Puglia era (e tuttora è) chiamata anche la "Porta d'Oriente". Essa, infatti, era legata all'Impero Bizantino.
Come si chiamava la capitale di tale impero?
Il nome è facile ed è Costantinopoli.
Qui ci sono due particolarità.
La prima sta nel fatto che Costantinopoli fosse stata legata all'imperatore romano Costantino I, uno dei personaggi dai cui potrebbe essere stato ispirato re Artù.
La seconda sta nel fatto che i Normanni chiamassero tale città Michaelgard, per via dei molti imperatori che si chiamavano Michele.
Anche qui c'è un'altra particolarità.
L'imperatore Costantino I fece costruire proprio a Costantinopoli il Micheleion, un luogo sacro dedicato a San Michele. Vi invito a leggere questo articolo intitolato "Le fortezze di San Michele", del blog di Giuseppe Bresciani, http://giuseppebresciani.blogspot.com.
Tra l'altro, vi sarebbero altre cose da dire, come il fatto che San Galgano fosse stato legato anche ai Cavalieri dell'Ordine Templare.A San Michele è legato anche San Pio di Pietrelcina, il cui santuario si trova sul Gargano, poco lontano da quello di Monte Sant'Angelo. Anche nel santuario di San Pio vi sono le immagini della lotta tra San Michele e Lucifero, come anche all'ingresso dell'ospedale "Casa Sollievo della Sofferenza", l'ospedale costruito dal grande frate.
Del resto, anche San Pio lottò contro Satana.
Se dovessi scrivere tutto, non basterebbe questo articolo.
Ora, termino il mio articolo con una mia poesia.
avevo composto questa mia poesia nel 2007. Ha un registro diverso da quello che voi conoscete.
Questa è la poesia:
VIA SANCTI MICHAELI"Poiché...
la folgore esce dall'Oriente...
e brilla in Occidente...
così sarà la venuta...
del Figlio dell'uomo."
Come pio et bono et in purità...
monda et clara, sì cantò...ne la Parola,
Sanctus Matthaeus, discente de' Vangeli primo,
che come Iddio sta, Michael nunzio...
et valoroso celeste...opera fece...
ibi de 'l Verbo et annunzio;
Da 'l Gargano, ubi sempiterno il Sol...
sé a levare move et il mare di Bisanzio,
da l'Epiro et da l'Apulia mirando,
a lo Scalone de' Morti in Susa et pari,
a Mons vel Tumba Beleni, ne l'Armorica,
hodie...Mons Sancti Michaeli in periculo mari,
sacra la Via, per la Salvazione aprì ille;
Sì, a Ponente, ubi a spengere sé va il dì,
ibi in Albione, in loco di Helston...
et ne la peninsula di Lizard...a l'omo,
forse che ne 'l calamaio de l'apostolo non fidò...
et ne' Sancti, ille che penna de la zagaglia...
propria ne fece come de la Terra...cartapecora,
per il sonetto suo pose fausto l'epilogo.
Cordiali saluti.
LA PARABOLA DEL SEMINATORE
Cari amici ed amiche.
Nelle prefestive di stasera e in quelle di domani, le letture saranno prese dal Libro del profetaIsaia (capitolo 55, versetti 10-11), dal Salmo 64 (65), dalla Lettera di San Paolo aiRomani (capitolo 8, versetti 18-23) e dal Vangelo secondo Matteo (capitolo 13, versetti 1-23).
Ho scelto di prendere questo video da Youtube e di metterlo qui è per farvi capire una cosa.
Il brano del Vangelo parla di una delle più celebri parabole di Gesù, quella del seminatore.
In questa parabola, vi è un seminatore che va a fare il suo lavoro, ossia seminare.
Una parte del seme cade sulla strada ed arrivano gli uccelli e lo mangiano.
Un'altra parte cade sul terreno roccioso. Il seme germina ma poi arriva il sole e la pianta si secca.
Un'altra parte cade tra le spine.
Il semine germina ma le spine soffocano le piantine.
Un'altra parte cade sul terreno buono e dà frutto.
Ora, ho raccontata la parabola in modo così stringato per darvi una spiegazione più corposa.
Il seminatore è il Signore, il seme è la Parola di Dio ed il terreno è l'umanità.
L'allegoria del seme che cade sulla strada rappresenta colui che non ascolta la Parola. Arriva quindi Satana e la porta via.
Oggi, in special modo, non vi è l'ascolto.
In questa vita così frenetica c'è chi rifiuta l'ascolto ma vuole essere ascoltato.
Anzi, tutti vogliono essere ascoltati ma nessuno ascolta.
Da qui nasce il caos.
Per questo, ho messo questo video.
Ho messo questo perché voi ascoltiate tutti i contenuti.
L'allegoria del seme che cade sulla roccia rappresenta l'uomo che accoglie la Parola e che di essa si mostra entusiata.
Poi, però, alla prima difficoltà la rinnega.
L'allegoria del seme che cade sul terreno di spine rappresenta l'uomo che accoglie la Parola ma poi si lascia prendere dai bisogni terreni (come la ricchezza ed il benessere materiale) e se la scorda.
L'allegoria del seme che cade sul terreno buono rappresenta l'uomo che accoglie la Parola di Dio, la accoglie e la mette in pratica.
Noi Italiani siamo fortunati.
Abbiamo i parroci nelle parrocchie, il Papa a Roma ed i vescovi.
Possiamo celebrare il nostro culto.
Molto spesso, però, diamo ascolto a certe idee che di cristiano non hanno nulla.
Anzi, tra noi c'è chi osteggia la Chiesa e sostiene che abbia delle idee antiquate.
In altri Paesi, invece, non è così.
Vi sono cristiani che devono celebrare le Messe in scantinati e sono perseguitati, i preti vengono incarcerati (se non si piegano alle richieste dei governi) e le chiese vengono distrutte.
Se pensiamo a ciò, noi dovremmo dirci fortunati.
Invece, c'è chi non vorrebbe più la Chiesa nel nostro Paese, dicendo che Dio è "cosa superata".
Questa è una deriva molto pericolosa. Noi, che siamo cristiani, dobbiamo dare il buon esempio.
Se non facciamo ciò, gli altri potranno dire "a che serve essere cristiani".
Dobbiamo difendere, ad esempio, i valori della famiglia e della sacralità della vita.
Queste sono cose elementari per un cristiano.
Inoltre, dobbiamo imparare ad ascoltare il nostro prossimo.
Io, ad esempio, sono andato alla Messa che si è celebrata qui alla Casa di Risposo "Antonio Nuvolari" di Roncoferraro (Mantova).
Avrei potuto partecipare a quella di domani in chiesa ma ho preferito seguire questa Messa, tra le persone anziane che vi risiedono.
Non è molto ma è già qualcosa per coloro che vivono in quell'ambiente, che per altro è ottimo.
Per quegli anzini, vedere dei giovani che stanno con loro è buona cosa.
Anche questa è una forma di ascolto.
A volte, anche una parola buona a chi è in difficoltà può fare tanto.
Se non facciamo tutto ciò rischiamo di diventare come quelle strade o quei terreni rocciosi o pieni di spine che sono citati nella parabola.
Cordiali saluti.
venerdì 8 luglio 2011
DOES GOD EXIST?
Cari amici ed amiche.
Sulla mia pagina di Facebook, un ragazzo ateo mi ha fatto una domanda. Mi ha chiesto se io abbia mai avuto dubbi sull'esistenza di Dio.
Forse, avrà voluto provocare.
Io voglio raccogliere questa sua provocazione ma in modo costruttivo.
Prima di tutto pongo queste domande:
Chi è (o cos'è) un dio?
Un dio (nel senso più ampio del termine) è un essere immortale, supremo, soprannaturale, immanente e trascendente a cui l'uomo fa riferimento.
Che rapporto c'è tra il dio e l'uomo?
Il rapporto tra dio e l'uomo è dettato dalla religione. Il termine "religione" deriva dal latino "religare", ossia unire. La religione è il mezzo con l'uomo si unisce al dio. Vi sono religioni che credono in più divinità e sono dette politeiste e ve ne sono altre che credono in un dio solo e che sono dette monoteiste.
Di certo, l'esistenza di Dio fu (ed è tuttora) motivo di dibattito filosofico ed è un tema cardine della metafisica.
Oggi vi sono anche posizioni astensionistiche sull'esistenza o meno di Dio (agnosticismo) e quelle di negazione (ateismo).
Il termine "dio" deriva dal latino "deus" e dal greco "zeus" e a sua volta dal sanscrito "dyauh" e significa "splendente".
Ora proviamo a parlare della "storia" di Dio.
Il filosofo greco Anassagora (496 BC-428 BC) parlò dell'esistenza di Dio che venne definito il "primo motore della creazione". Per lui il concetto di nascita e di morte altro non furono che la disgregazione e l'aggregazione dell'Essere, ossia di un'entità assoluta.
Fu lodato anche Platone e Aristotele.
Aristotele (384 BC-322BC) fu il filosofo dell'immanenza, ossia di ciò che risiede in ogni essere e non può avere un'esistenza separata da questo.
Platone (428 BC-347-BC), invece, parlò di una "conoscenza sensibile o opinione", dell'"immaginazione" , della "credenza" ("mithos"), di una "conoscenza intelligibile o scienza", del "pensiero discorsivo" e dell'"intellezione".
Per Platone, Dio è identificato con il concetto di Bene.
Nel religione greca esistevano più divinità. Queste divinità erano simili in tutto e per tutto agli uomini ma erano soprannaturali.
Vi erano dei e dee che amavano e litigavano. Queste divinità erano, però, vincolate al destino. Contro il destino, esse non potevano nulla.
Un discorso analogo vale per le divinità egizie.
Queste, invece, già avevano caratteristiche diverse da quelle greche.
Molte di loro non erano antropomorfe ma avevano altre forme.
Ad esempio, il dio egizio Horus aveva una testa di falco. Fu la divinità del cielo. Anubi, il dio che presiedeva la mummificazione, aveva la testa di un cane.
Il dio supremo fu Amon-Ra, identificato con l'aria ed il Sole.
La religione egizia era legata ai cicli della natura, come quelli fatti dal Sole, il ritimo delle inondazioni del Nilo e la nascita e la morte.
Proprio il culto della morte ed il penisero di un "aldilà" fu centrale nella visione egizia.
Ci fu, però, una fase monoteista, quella dettata dal faraone Akhenaton, di cui parlai in un precedente articolo intitolato "Akhenaton, il faraone monoteista".
Secondo questo faraone, vi fu un solo Dio che era identificato con Aton, il Sole.
Questo fu un primo "esperimento" di monoteismo e fu il preludio delle religioni monoteiste.
Intorno all'anno 1000 BC nacque lo Zoroastrismo. Questa religione si diffuse in Persia e fu caratterizzata dalla presenza di Ahura Mazda, il Saggio Signore il Dio buono e creatore che combatte contro Ahriman, il signore delle tenebre.
Questa visione influenzerà gli altri monoteismi.
Intorno al 550 BC, ci fu un popolo che iniziò a credere in un Dio. Questo popolo fu quello ebraico che iniziò a credere in un Dio creatore e misercordioso e che strinse un'alleanza con un patriarca, Abramo.
Questi visse tra il XX ed il XIX secolo BC, e fu colui che distrusse gli idoli della casa del padre per propugnare l'Unico Dio.
Questo monoteismo si perfezionò poi con gli altri patriarchi, Isacco e Giacobbe (Israele) ed il profeta Mosè.
Quest'ultimo fu colui che liberò il popolo ebraico dall'Egitto e portò agli uomini i Dieci Comandamenti dati da Dio.
Quindi, quel Dio degli ebrei non fu solo un Dio creato ma anche un Dio che amò il suo popolo.
Questo concetto venne ribadito anche dagli altri due monoteismi abramatici, il Cristianesimo e l'Islam.
Il Cristianesimo (che discende direttamente dal Giudaismo) ribadisce il concetto ebraico del Dio che crea e che ama. Esso, però, si concretizzò con la nascita di Gesù, il Messia e Figlio di Dio e la sua morte e resurrezione.
Quindi, nel Cristianesimo, Dio si fece accessibile all'uomo con un'esperienza di vita tra gli uomini.
Nella visione cristiana è Dio che si avvicina all'uomo.
Nell'Islam, le cose sono diverse.
Anche questa è una religione abramitica ma più che dal Giudaismo, essa discende da un giudeo-cristianesimo con un forte influsso gnostico. Ne parlai in un mio precedente articolo intitolato "Islam vero discendente del giudeo-cristianesimo? Ho qualche dubbio...".
Qui Dio è inaccessibile ed è visto più come un padrone che non come un padre.
Vi sono altri monoteismi come il culto Sikh, nato nel XV secolo AD da un sincretismo tra Islam ed induismo, ed il Bahaismo, altra fede orientale che si fonda sul concetto di relatività e progressività della religione e che rinconcilia tutti i monoteismi.
Un concetto di un Dio unico per tutti si trova anche nella massoneria.
Per la massoneria, Dio è visto come il "Grande Architetto dell'Universo" mentre ritiene eguali tutte le religioni.
Ora questo pensiero può essere relativista.
Infatti, per la massoneria, ogni suo affiliato può professare la religione in cui crede.
Queesto pensiero può essere letto anche come una negazione delle verità assolute, per l'appunto, il relativismo.
Dio nella visione massonica è astratto mentre nelle visione delle religioni (ed in particolare del Cristianesimo, per i motivi che ho prima detto) è concreta.
Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Massoneria e cattolicesimo, dov'è la divergenza?"
Negare le verità assolute può essere letto come una negazione di Dio stesso, che è la Verità Assoluta per antonomasia.
Ora, il discorso che tratta l'esistenza o meno di Dio può essere sintetizzato in questo modo:
Non ci sono prove dell'esistenza di Dio ma non ve ne sono nemmeno del contrario, ossia della sua non esistenza.
Nessuno può dire con certezza che Dio esiste, se non per fede, così come nessuno può dire che egli non esiste, se non per incredulità.
D'altra, chi mette contro la scienza e la fede, ha una visione limitata.
Anche guardando la teoria di Charles Darwin, quella che parla dell'evoluzionismo, si può dire qualcosa.
Chi non crede può dire che l'uomo e tutti gli esseri viventi siano così per caso.
Chi crede, invece, può vedere un "disegno" superiore in tutta la disposizione del creato.
Vi ricordo, ad esempio, il mio articolo che parlava di Fibonacci, quello intitolat "La successione di Fibonacci, i numeri di Dio". Sarebbe interessante fare una discussione su tutto ciò, anche con chi non la pensa come me.
Cordiali saluti.
IL LASCITO DEL PRESIDENTE BERLUSCONI
Cari amici ed amiche.
Oggi è comparsa la notizia che dice che nel 2013 il presidente Berlusconi lascerà tutto all'onorevole Angelino Alfano.
Io penso che questa sia una decisione e che, come tale, vada rispettata.
Nel 1994, un noto imprenditore della televisione decise di impiegare le sue energie per creare una forza politica che raccogliesse tutte le forze moderale, laiche e cattoliche, e che diventasse l'alternativa ad una sinistra troppo legata a quell'ideologia che tanto male fece a milioni di persone e che tuttora fa del male, il comunismo.
Questo imprenditore era proprio il presidente Silvio Berlusconi.
Di certo, la situazione politica degli anni '90 era disastrosa.
Lo scandalo di "Tangentopoli" travolse il ceto politico esistente.
Certo, che quel ceto politico fosse corrotto, era fuori discussione.
Però, si creò un vero e proprio radicalismo che portò alla distruzione dello stesso ceto politico, anche nelle sue parti sane.
Il Partito Comunista Italiano cambiò nome e divenne Partito Democratico della Sinistra.
Pur avendo cambiato simbolo e nome, questo partito mantenne la cultura del PCI e fu ben lontano da quella delle sinistre europee e moderate.
Quindi, ci sarebbe stato il rischio che questa sinistra, insieme a pezzi della Democrazia Cristiana e del vecchio ceto politico, andasse al Governo.
La discesa in campo del presidente Berlusconi generò una nuova forza politica che potesse diventare un punto di riferimento per tutti coloro che non si riconobbero in quella sinistra.
Questa operazione portò due importanti cambiamenti.
Il primo fu la trasformazione della Lega Nord da movimento di protesta a forza di Governo.
Questo permise alla Lega Nord di essere propositiva.
Il secondo fu l'arrivo della destra al Governo.
Oggi, questa forza c'è ancora, nonostante attacchi di vario tipo, sia dagli avversari e sia da parte di pezzi di istituzioni che tentano di entrare in campi che non sono i loro.
Oggi, questa forza c'è ancora e quando il presidente lascerà, nel 2013, dovremo essere noi a fare sì che questo grande progetto di una forza politica moderata che sia parte del più ampio progetto del Partito Popolare Europeo, come la CDU-CSU in Germania, i Popolari spagnoli o i Conservatori britannici.
Bisognerà fare sì che il neo-segretario Angelino Alfano deve essere in grado di operare.
Alfano è l'uomo giusto per questa fase.
Egli è giovane e quindi capace di muoversi per il lungo periodo.
La scelta su Alfano è stata una scelta per il lungo periodo.
Bisogna fare sì che il lascito culturale del presidente Berlusconi non vada disperso.
Bisogna, ad esempio, attrarre i giovani.
Il Popolo della Libertà è una forza popolare e, come tale, deve avere persone di ogni categoria.
Noi dobbiamo dimostrare di essere veramente "popolari", più di questa sinistra che dice di essere con il popolo ma che, in realtà, è gretta ed individualista.
Leggete i commenti fatti dal "solito" ingegner Pasquale all'articolo intitolato "Cosa sta succedendo in Sicilia".
Ora, Pasquale fa le pulci a me sul fatto che io non sia laureato e che esprima certi giudizi.
In primis, all'"amico" Pasquale voglio dire che forse lui potrebbe avere dimenticato il fatto che molti non siano andati all'università perché NON POTEVANO PERMETTERSELO!
Questi suoi commenti offendono prima di tutto i tanti giovani laureati che hanno acquisito il loro titolo studiando sodo e che non usano tale titolo come una "bandiera ideologica" per "farsi grandi" grandi sugli altri ma per farsi un proprio futuro.
Anzi, all'"amico" Pasquale voglio dire un'altra cosa.
Con quei suoi commenti ha dimostrato di essere un laureato ma di non essere intelligente.
Un detto recita:
"Esistono tre categorie di uomini: gli intelligenti, i furbi e gli idioti.
Gli uomini intelligenti sono quelli che fanno il bene a loro stessi e agli altri.
Gli uomini furbi sono quelli che agiscono facendo il bene di sé stessi ma non degli altri.
Gli idioti sono quelli che non fanno né il bene di loro stessi né quello degli altri.".
Con questi suoi commenti, Pasquale ha dimostrato di non essere intelligente (perché non fa il bene degli altri) né di essere furbo, perché fa una figuraccia e quindi non fa il bene di sé stesso.
Bertrand Russel diceva:
" Il problema dell'umanità e che gli stupidi sono strasicuri e gli intelligenti sono pieni di dubbi.".
Vista la sua sicurezza nei toni, che si può dire sull'"amico"?
Pasquale è laureato? Buon per lui!
Io non sono invidioso.
E poi, vista la scarsa meritocrazia dell'università (per via delle "baronie" che la riforma del ministro Gelmini punta ad eliminare) ci sono tanti laureati che non sanno nulla.
Purtroppo, a sinistra c'è chi disprezza l'elettore di centrodestra e basa tutto sull'odio ideologico.
Noi dobbiamo fare così ma dobbiamo sfidare la sinistra sui temi concreti.
Su questo, noi possiamo dimostrarci migliori di loro.
Del resto, io ho sempre cercato di dialogare in modo costruttivo con tutti.
Cordiali saluti.
Oggi è comparsa la notizia che dice che nel 2013 il presidente Berlusconi lascerà tutto all'onorevole Angelino Alfano.
Io penso che questa sia una decisione e che, come tale, vada rispettata.
Nel 1994, un noto imprenditore della televisione decise di impiegare le sue energie per creare una forza politica che raccogliesse tutte le forze moderale, laiche e cattoliche, e che diventasse l'alternativa ad una sinistra troppo legata a quell'ideologia che tanto male fece a milioni di persone e che tuttora fa del male, il comunismo.
Questo imprenditore era proprio il presidente Silvio Berlusconi.
Di certo, la situazione politica degli anni '90 era disastrosa.
Lo scandalo di "Tangentopoli" travolse il ceto politico esistente.
Certo, che quel ceto politico fosse corrotto, era fuori discussione.
Però, si creò un vero e proprio radicalismo che portò alla distruzione dello stesso ceto politico, anche nelle sue parti sane.
Il Partito Comunista Italiano cambiò nome e divenne Partito Democratico della Sinistra.
Pur avendo cambiato simbolo e nome, questo partito mantenne la cultura del PCI e fu ben lontano da quella delle sinistre europee e moderate.
Quindi, ci sarebbe stato il rischio che questa sinistra, insieme a pezzi della Democrazia Cristiana e del vecchio ceto politico, andasse al Governo.
La discesa in campo del presidente Berlusconi generò una nuova forza politica che potesse diventare un punto di riferimento per tutti coloro che non si riconobbero in quella sinistra.
Questa operazione portò due importanti cambiamenti.
Il primo fu la trasformazione della Lega Nord da movimento di protesta a forza di Governo.
Questo permise alla Lega Nord di essere propositiva.
Il secondo fu l'arrivo della destra al Governo.
Oggi, questa forza c'è ancora, nonostante attacchi di vario tipo, sia dagli avversari e sia da parte di pezzi di istituzioni che tentano di entrare in campi che non sono i loro.
Oggi, questa forza c'è ancora e quando il presidente lascerà, nel 2013, dovremo essere noi a fare sì che questo grande progetto di una forza politica moderata che sia parte del più ampio progetto del Partito Popolare Europeo, come la CDU-CSU in Germania, i Popolari spagnoli o i Conservatori britannici.
Bisognerà fare sì che il neo-segretario Angelino Alfano deve essere in grado di operare.
Alfano è l'uomo giusto per questa fase.
Egli è giovane e quindi capace di muoversi per il lungo periodo.
La scelta su Alfano è stata una scelta per il lungo periodo.
Bisogna fare sì che il lascito culturale del presidente Berlusconi non vada disperso.
Bisogna, ad esempio, attrarre i giovani.
Il Popolo della Libertà è una forza popolare e, come tale, deve avere persone di ogni categoria.
Noi dobbiamo dimostrare di essere veramente "popolari", più di questa sinistra che dice di essere con il popolo ma che, in realtà, è gretta ed individualista.
Leggete i commenti fatti dal "solito" ingegner Pasquale all'articolo intitolato "Cosa sta succedendo in Sicilia".
Ora, Pasquale fa le pulci a me sul fatto che io non sia laureato e che esprima certi giudizi.
In primis, all'"amico" Pasquale voglio dire che forse lui potrebbe avere dimenticato il fatto che molti non siano andati all'università perché NON POTEVANO PERMETTERSELO!
Questi suoi commenti offendono prima di tutto i tanti giovani laureati che hanno acquisito il loro titolo studiando sodo e che non usano tale titolo come una "bandiera ideologica" per "farsi grandi" grandi sugli altri ma per farsi un proprio futuro.
Anzi, all'"amico" Pasquale voglio dire un'altra cosa.
Con quei suoi commenti ha dimostrato di essere un laureato ma di non essere intelligente.
Un detto recita:
"Esistono tre categorie di uomini: gli intelligenti, i furbi e gli idioti.
Gli uomini intelligenti sono quelli che fanno il bene a loro stessi e agli altri.
Gli uomini furbi sono quelli che agiscono facendo il bene di sé stessi ma non degli altri.
Gli idioti sono quelli che non fanno né il bene di loro stessi né quello degli altri.".
Con questi suoi commenti, Pasquale ha dimostrato di non essere intelligente (perché non fa il bene degli altri) né di essere furbo, perché fa una figuraccia e quindi non fa il bene di sé stesso.
Bertrand Russel diceva:
" Il problema dell'umanità e che gli stupidi sono strasicuri e gli intelligenti sono pieni di dubbi.".
Vista la sua sicurezza nei toni, che si può dire sull'"amico"?
Pasquale è laureato? Buon per lui!
Io non sono invidioso.
E poi, vista la scarsa meritocrazia dell'università (per via delle "baronie" che la riforma del ministro Gelmini punta ad eliminare) ci sono tanti laureati che non sanno nulla.
Purtroppo, a sinistra c'è chi disprezza l'elettore di centrodestra e basa tutto sull'odio ideologico.
Noi dobbiamo fare così ma dobbiamo sfidare la sinistra sui temi concreti.
Su questo, noi possiamo dimostrarci migliori di loro.
Del resto, io ho sempre cercato di dialogare in modo costruttivo con tutti.
Cordiali saluti.
giovedì 7 luglio 2011
RE GIORGIO IV, I CATTOLICI ED IL REGNO DELLE DUE SICILIE
Cari amici ed amiche.
Oggi, parlo di un "intreccio storico" a dir poco affascinante e sorprendente, dell'intreccio tra la vita di un re del Regno di Gran Bretagna, il Regno delle Due Sicilie ed i cattolici.
Il re in questione è Giorgio IV (1762-1830). Questi era figlio re Giorgio III e di Carlotta di Mecleburgo-Strelitz, della casa di Hannover, che dal 1714 al 1866 regnò nel Regno di Gran Bretagna, il regno che nacque nel 1707 (con l'Atto di Unione tra Inghilterra e Scozia) e a cui, nel 1801, venne aggiunta l'Irlanda. Da lì il Regno assumerà il nome di Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord.
Ora, pongo a tutti una domanda.
Chi era re Giorgio IV?
Giorgio nacque a Saint James's Palace (Londra) il 12 agosto 1762. Divenne subito duca di Cornovaglia e duca di Rothesay. Pochi mesi dopo la nascita, egli divenne principe di Galles e conte di Chester.
Venne battezzato il 18 settembre dello stesso anno dall'arcivescovo di Canterbury Thomas Secker. I suoi padrini furono lo zio materno Adolfo Federico IV di Mecleburgo-Strelitz, il principe Guglielmo Augusto, duca di Cumberland (suo doppio prozio paterno), ed Augusta di Sassonia-Gotha -Altenburg, sua nonna paterna.
Da ragazzo fu sveglio ed avvezzo alla conoscenza.
Oltre alla sua lingua madre, l'inglese, conosceva anche quella dei suoi avi, il tedesco, il francese e persino la nostra lingua, l'italiano.
A 21 anni, 1783, egli ottenne dal Parlamento una pensione di 60.000 sterline. Fu anche uno stravagante collezionista.
Risiedette a Carlton House. Ebbe non pochi contrasti con il padre che rimproverava di vivere in modo frugale. Le cronache ufficiali parlano di un suo matrimonio segreto ed illegale con una vedova cattolica, una certa Mrs Marie Anne Fitzherbert. Potete trovare il tutto nel sito ufficiale della monarchia britannica (The official website of The British Monarchy), seguendo il link http://www.royal.gov.uk/HistoryoftheMonarchy/KingsandQueensoftheUnitedKingdom/TheHanoverians/GeorgeIV.aspx. Il matrimonio fu celebrato nel 1785.
Ora, qui si creò un problema. Con l'Act of Settlement del 1701, se un erede al trono britannico avesse sposato una cattolica o se si fosse fatto cattolico, questi sarebbe stato escluso dalla successione.
Nel 1787, ebbe dei problemi.
Si indebitò e suo padre non lo aiutà. Fu costretto a lasciare Carlton House e si trasferì presso Mrs Fitzherbert.
Nel 1788, ci fu un fatto importante.
Re Giorgio III iniziò a dare segni di cedimento psichico.
Oggi, si ritiene che egli fosse malato di porfiria, una malattia rara causata dalla mancanza di un enzima, la ALA-deidratasi e da una disfunzione di quel gruppo di enzimi che sintetizzano il gruppo eme dell'emoglobina del sangue. Essa è favorita da una cattiva alimentazione (povera di zuccheri) e dall'uso di alcol e fumo.
Questa malattia è caratterizzata da stitichezza, ritenzione urinaria, iponatriemia (carenza di sodio nel sangue), vomito e tachicardia. Un altro sintomo di questa malattia sono le allucinazioni.
Re Giorgio III soffriva di allucinazioni frequenti.
Il crollo psichico fu favorito dalla perdita delle colonie americane, che nel 1781 fu definitiva.
Quindi, dopo varie traversie, suo figlio Giorgio divenne reggente nel 1811.
Durante il periodo di reggenza, 1811 1820, il principe dovette trovarsi a combattere le guerre napoleoniche.
Intanto, nel 1795, il futuro re Giorgio IV sposò Carolina Amalia di Brunswick. Il matrimonio fu infelice e finì con una seperazione consensuale nel 1796, dopo la nascita dell'unica figlia , Carlotta Augusta. Nonostante varie avventure e la nascita di molti figli illegittimi, egli rimase legato a Mrs Fitzherbert, che si definiva sua moglie canonica.
Nel 1820, re Giorgio III morì e suo figlio, il principe di Galles, divenne re con il nome di Giorgio IV.
Quando divenne re, egli non stette bene in salute.
Fu obeso e si disse che fosse dipendente dal laudano.
Formalmente, la regina consorte fu Carolina ma di fatto fu separato.
I rapporti tra i due peggiorarono ed il re chiese l'annullamento del matrimonio.
I suoi consiglieri gli chiesero di desistere dal suo proposito.
Ma gli ottenne l'annullamento e privò Carolina del titolo di regina.
Durante l'incoronazione (19 luglio 1821), re Giorgio IV escluse Carolina dalla cerimonia di incoronazione.
La cerimonia di incoronazione fu pantagruelica. Costò ben 243.000 sterline.
Il 07 agosto 1821 Carolina si ammalò e morì. C'è chi suppose che ella fosse stata avvelenata.
Nel 1822, re Giorgio IV visitò Edimburgo e fu la prima visita in Scozia del sovrano dal 1633, anno in cui venne re Carlo I.
Trascorse gli ultimi anni nel castello di Windsor e continuò a curare gli affari del suo regno. Viveva in modo sregolato. Beveva e mangiava cibi grassi.
Si ammalò di gotta, di aterosclerosi, di porfiria e di cataratta e fu obeso.
Morì il 26 ottobre 1830.
Essendo morto anche suo fratello, il duca di York Federico Augusto di Hannover, nel 1827, la corona passò all'altro fratello, Gugliemo Enrico, duca di Clarence, su cui si diceva che fosse per "un quarto brigante e per tre quarti buffone".
Assunse il nome di Gugliemo IV.
Ora, re Giorgio IV fu famoso per un provvedimento importante, l'Emancipazione dei cattolici.
Con questo provvedimento che fu preso il 29 gennaio 1829, i cattolici inglesi, scozzesi ed irlandesi tornarono ad avere i diritti civili, poterono celebrare il loro culto e non vennero più discriminati.
Ora, secondo le cronache re Giorgio IV fu ostile a ciò e concesse malvolentieri questo atto.
Già nel 1813, egli mostrò il suo pensiero anti-cattolico.
Ora, qui ci sono delle incongruenze.
Infatti, com'è noto, egli sposò Mrs Fitzherbert che fu una cattolica e mise a rischio la sua successione al trono.
Se lui era così anticattolico, perché la sposò, sapendo di incorrere nel rischio di non potere diventare re?
Ora, provo a fare un'ipotesi.
Questo suo anticattolicesimo potrebbe essere stato di facciata.
In un periodo in cui il Cristianesimo era minacciato dall'Illuminismo, da quelle massonerie lontane dal Cristianesimo e dalla Rivoluzione francese, bisognava essere conformi ad una certa visione che vedeva trono ed altare alleati.
L'anglicanesimo si fonda proprio sulla saldatura tra trono ed altare.
Inoltre, c'è un'altra cosa singolare.
Tra le varie onorificenze che ebbe, Giorgio IV ne ebbe una particolare. Infatti, egli fu anche Cavaliere Insigne del Reale Ordine di San Gennaro, un ordine legato al Regno delle Due Sicilie e la cui ammissione era limitata ai soli cattolici.
Qui c'è un altro mistero.
Se lui fu anglicano ed anticattolico, come avrebbe potuto avere una simile onorificenza?
Tra l'altro, re Giorgio IV era anche massone.
Qui si entra in un altro campo.
All'inizio del XVIII secolo, in Inghilterra vi era uno scontro tra due case reali, gli Hannover (protestanti) e gli Stuart (cattolici).
I primi vinsero i secondi nel 1746, nella Battaglia di Culloden.
Qui si fronteggiarono i sostenitori di re Giorgio I e quelli del pretendente Carlo Edoardo Stuart, figlio del principe Giacomo, colui che nacque dal secondo matrimonio tra re Giacomo II Stuart e Maria Beatrice Eleonora d'Este.
Ora, si dice che ci fosse una loggia massonica di rito Scozzese e vicina ai cattolici che sostenne Carlo Edoardo e che ve ne fosse stata un'altra di tendenza protestante che sostenne gli Hannover.
Qui c'è da riflettere.
La massoneria potrebbe avere avuto un ruolo in questi passaggi storici?
Potrebbero le due logge avere fatto un compromesso tra di loro ed essersi messe d'accordo?
Si sa, la massoneria è segreta.
Certo, la storia non si fa "con i se e con ma" ma sarebbe interessante conoscere bene i fatti storici, per poterli trasmettere ai posteri senza filtri ideologici.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.