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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 21 maggio 2011

IL CENTROSINISTRA E LE MOSCHEE






Cari amici ed amiche.

Il candidato sindaco di centrosinistra a Milano, Giuliano Pisapia, ha messo nel programma la realizzazione di una moschea.
Lo stesso vogliono fare anche altri candidati della stessa area politica in altre parti.
Io ritengo che quanto proposto dai succitati candidati non sia per nulla condivisibile.
In primo luogo, deve sorgere questo interrogativo.
Chi pagherebbe la moschea che si vuole fare costruire a Milano?
Se la realizzazione di questa moschea fosse pagata con soldi pubblici, sarebbe una cosa inaccettabile, anche perché molti sindaci (in particolare quelli di centrosinistra) accusano il Governo di affamare i Comuni che loro amministrano.
Sarebbe, quindi, un comportamento incoerente.
Inoltre, le moschee che si vogliono costruire da chi sarebbero dirette?
Sarebbero dirette da imam fondamentalisti?
In tal caso, la situazione potrebbe farsi pericolosa.
Quindi, si deve stare attenti!
Inoltre, va detta un'altra cosa.
Ci sono altre religioni che non hanno luoghi di culto sufficienti.
Un esempio è la Chiesa anglicana.
Noi abbiamo tante chiese vuote o sconsacrate.
Perché non affidare questi edifici a comunità cristiane non cattoliche, come gli ortodossi, i protestanti, gli anglicani ed i vetero-cattolici.
Potrebbero fungere da richiamo per i turisti che, magari, vogliono sposarsi o seguire le liturgie della loro religione nel nostro Paese ma che non hanno una chiesa vicina al luogo in cui soggiornano.
Ad esempio, qui a Mantova non mi risulta che vi siano chiese anglicane.
Mantova è una città molto ambita da turisti inglesi ed americani.
C'è proprio una discrarsia.
Coloro che si affannano a fare costruire una moschea non hanno la stessa solerzia nel proporre luoghi di culto per altre religioni, anche cristiane.
Inoltre, vorrei fare un appunto a quei membri del clero che guardano con tanto favore alla realizzazione di moschee.
A questi ultimi, vorrei dire che dialogare non significa essere buonisti.
Questi signori sono buonisti perché si dicono favorevoli alla costruzione di moschee, senza tenere conto delle problematiche che ho citato.
Da mantovano, non vorrei dovere vedere, un giorno, la Basilica di Sant'Andrea trasformata in moschea e con le mezzelune al posto delle croci, come mostra la foto qui sopra.
Questo è il rischio che corriamo.
Dialogare non deve significare "calarsi le brache", cosa che qualcuno ha inteso fare.
Il presidente Berlusconi ha ragione!
Cordiali saluti.

venerdì 20 maggio 2011

IL REGNO DELLE DUE SICILIE E LA PADANIA




Cari amici ed amiche.

Nella storia della nostra politica c'è un particolare molto singolare.
Questo particolare è il fatto che al Nord ci sia un partito che identifichi quella parte del nostro Paese, la Lega Nord, mentre al Sud un simile soggetto politico non c'è.
Questo è davvero strano poiché al Sud vi fu un'esperienza statuale unitaria, il Regno delle Due Sicilie, Stato nato nel 1816, dopo l'unione dei Regni di Napoli e di Sicilia.
Al Nord non ci fu questa esperienza.
Infatti, il Nord-Ovest era sotto i Savoia, con la Sardegna.
Il Nord-Est, compresa tanta parte della Lombardia era sotto il dominio austriaco.
L'Emilia era frammentata in ducati, come il Ducato di Parma. La Romagna era nello Stato Pontificio.
Quindi, il Nord era frammentato.
Il Sud, invece, aveva uno Stato unito.
Tra l'altro già da prima del 1816, di fatto, vi era uno la Stato che univa tutte quelle regioni comprese tra l'attuale Abruzzo e la Sicilia.
Infatti, re Carlo III di Borbone (1716-1788), assunse la corona siciliana nel 1735.
Quindi, al sud vi fu un'esperienza statuale preesistente a quella del Regno d'Italia, che fu fondato nel 1861.
Al Nord, questa esperienza non vi fu ma vi fu una vera e propria frammentazione.
Ora, viste le premesse, al giorno d'oggi sarebbe più pensabile che sia una Lega Sud e non una Lega Nord.
Come mai che tutto ciò non è avvenuto.
Proviamo a sviscerare l'argomento.
E' vero che in Sicilia e nel Sud vi fu un'esperienza statuale unitaria ma essa fu molto problematica.
Con il suo fiero carattere isolano e la sua storia, che la vide al centro di un grande regno, come quello normanno, la Sicilia mal sopportava i dettami provenienti da Napoli, la capitale del Regno delle Due Sicilie.
Questo favorì i piani piemontesi di annessione del Regno delle Due Sicilie. Mandando Giuseppe Garibaldi ed i "Mille" a Marsala, il Regno di Sardegna fece leva su questo malcontento e destabilizzò il Regno delle Due Sicilie. Ci furono parecchi siciliani che, sbagliando, videro nei garibaldini dei liberato.
I Piemontesi non fecero altro che usare questo pretesto per annettersi il regno duosiciliano nel 1861.
In seguito, però, la situazione si rivoltò contro i Siciliani e quei "liberatori" fecero una vera e propria spoliazione dell'isola e del Sud. Inoltre, massacrarono persone innocenti, come accadde a Bronte, nel 1860.
Anche nel Nord ci fu un processo analogo, in cui il Piemonte (Regno di Sardegna) fece leva sul malcontento verso l'Austria e i ducati.
Però, il Nord non visse quell'esperienza statuale simile a quella vissuta dal Sud.
Questo è un dato imprtantissimo anche per capire il seguito e la nascita della Lega Nord.
In pratica, il Nord si unì e fece unire anche l'Italia, con quel meccanismo discutibile che ho prima citato.
Infatti, prima di attaccare il Regno delle Due Sicilie, il Piemonte unì intorno a sé la Lombardia, l'Emilia, la Romagna, le Marche, l'Umbria e la Toscana.
Quindi, prima creò questo "blocco" e poi attaccò il Regno delle Due Sicilie.
In un certo senso, possiamo dire che in quel periodo nacque la "Padania" , ossia quella macro-regione che ha nel fiume Po (Padus) il suo baricentro, una grossa regione che promosse l'unificazione del nostro Paese.
Basti pensare che i "Mille" erano piemontesi, liguri, veneti, emiliani, toscani e lombardi.
Alcuni, come Giuseppe Nuvolari, erano di Roncoferraro, il mio Comune, in Provincia di Mantova.
Tra l'altro, avrei voluto proporre discussioni simili proprio durante la festa dei 150 anni di unità d'Italia che si tenne il 17 marzo scorso a Roncoferraro.
Non mi hanno ascoltato ma io continuerò a proporre una cosa simile.
Una volta unita l'Italia e presa anche Roma (1870), il Sud fu spogliato ma ciò non lo unì al suo interno.
Infatti, i particolarismi ed i localismi rimasero.
Il Nord divenne, quindi, trainante.
In pratica, l'esperienza risorgimentale unì il Nord e distrusse il Sud.
L'amministrazione fu centralizzata e la maggioranza dell'elite politica era settentrionale.
Quasi per un infame scherzo della storia, però, oggi è il Nord quella parte che sta pagando lo scotto di quel centralismo di cui fu artefice.
Sembra quasi che, dopo avere distrutto il Sud, il Nord si stia trovando in dovere di mantenere tutta l'Italia.
Da ciò, forse, la Lega Nord ha preso forza ed è diventata unificante per il Nord ma questa volta il Nord si è unito non contro il Sud o contro il Regno delle Due Sicilie contro il centralismo romano e questa unione è partita dal basso, dal popolo, e non dettata da poteri, massonerie e quant'altro.
Quel Nord che fu promotore di quel centralismo oggi ne mette in discussione le fondamenta.
Qui si ritorna al discorso della "Padania" che diventa unificante contro il malgoverno di Roma, un malgoverno che, specialmente negli anni della I Repubblica, fiaccò e spolpò le imprese del Nord.
Oggi ci troviamo con un Nord unito contro il centralismo.
Il Sud, al contrario, si sfaciò nei vari localismi.
La politica italiana dal 1861 spogliò il Sud ma non lo migliorò e né lo unifico al suo interno ma ne favorì la sua disgregazione sociale.
Un Sud disgregato fu più controllabile.
Oggi, l'Italia e, in particolare, il Nord stanno pagando il prezzo di quanto successe nel Risorgimento.
Anche per questo motivo, al Sud non c'è una "Lega" .
Possiamo dire che tutti noi (sia noi settentrionali che i meridionali) siamo vittime del Risorgimento.
Cordiali saluti.

TORINO MAGICA


Cari amici ed amiche.

Parliamo un po' di Torino, la città che fu capitale d'Italia dal 1861 al 1865.
Di questa città si può dire molto. E' nota la Mole Antonelliana come sono noti la Juventus, il Torino calcio, la F.I.A.T., il Parco del Valentino, la Basilica di Superga, i Santi sociali come San Giovanni Bosco, i Savoia e la Sindone.
Di questa città, si dice anche che sia magica.
Essa fu villaggio celto-ligure che venne poi sostuito da un "castrum" romano.
Ancora oggi, se si guarda la città dall'alto si nota la sua pianta a "scacchiera", tipica di tutte le città romane.
Nel XVI venne realizzata da Francesco di Giorgio Martini la "Cittadella", ossia una fortezza nella città, fortezza che resistette all'assedio da parte dei Francesi nel 1706.
Sotto la cittadella e la città, vi sono parecchi cunicoli.
Da qui nacquero molte leggende che parlano di una "Torino magica".
Infatti, secondo alcuni, le gallerie che si trovano sotto la città furono usate da alchimisti ed esoteristi per fare esperimenti alchemici e strani spostamenti.
Sempre secondo alcuni, pare che questa città si trovi su un punto che coincide con i vertici di due "Triangoli magici", il "Triangolo di magia bianca", ossia positiva, i cui vertici sono Torino, Lione e Praga, ed il "Triangolo di magia nera", ossia negativa, i cui vertici sono Torino, Londra, San Francisco.
Nel 1556, soggiornò nella città Nostradamus, che fu la città natale anche del noto sensitivo Gustavo Rol (1903-1994).
Inoltre, dal 1578, questa città ospita la più famosa reliquia che riguarda Gesù Cristo, la Sacra Sindone. La raffigurazione qui sopra è un santino che proviene da Torino.
C'è un vero e proprio "percorso magico" che tocca vari punti della città.
Uno di questi punti, è la Chiesa della Gran Madre di Dio. Questa chiesa neoclassica (che risale al 1814) è una chiesa mariana.
La sua architettura è simile a quella del Pantheon di Roma e di fronte ha due grandi statue, la Fede e la Religione.
Qui vi sono due cose particolari.
La Fede regge sulla mano sinistra un calice (il Santo Graal?) e la Religione ha una tiara papale posta alla base della sua sedia.
Ciò può essere dovuto al fatto che Torino fosse stata una città avversa alla Curia romana e massona.
Basti pensare anche a Cavour, che era un massone.
Anche nella chiesa stessa, secondo alcuni, ci sono cose particolari.
Pare, infatti, che sotto di essa ci sia una statua della Madonna con il Bambino che somiglia ad una raffigurazione della dea egizia Iside.
Un altro punto che secondo alcuni è "magico" è la Fontana Angelica.
Questa è una fontana costituita da due grandi statue maschili, l'Autunno e l'Inverno.
L'Autunno, giovane, è appoggiata ad una chiglia di una barca e nasconde nella sua mano una rosa un po' appassita.
L'Inverno è, invece, un uomo barbuto e corruciato che è appoggiato ad un tronco di quercia e che ha in mano un un otre a forma di ariete, poggiato su un'aquila con un'ala aperta.
Queste due raffigurazioni dovrebbero rappresentare Jachim e Boaz, i due guardiani dell'Infinito, secondo la massoneria.
Un altro punto che è definito "magico" è Piazza Statuto.
Secondo alcuni, questa piazza è il "cuore nero" di Torino, la porta dell'Inferno.
Al centro di essa vi è la Fontana del Frejus, che fu fatta da Marcello Passinera per ricordare la realizzazione del famoso tunnel.
Per alcuni, l'angelo in cima alla fontana rappresenta Lucifero.
La fama di questa piazza potrebbe derivare dal fatto che quel luogo fosse stato la zona del "castrum" romano in cui si eseguivano le condanne a morte ed è il punto più occidentale.
Un altro punto "magico" ma questa volta positivo è Piazza Castello, vicino al Palazzo Reale e alla Cattedrale di San Giovanni Battista, luogo che ospita la Santa Sindone.
Questo è il "cuore bianco" di Torino.
Ci sono tanti altri luoghi e monumenti che, secondo alcuni, sono "magici".
Del resto, secondo certe tradizioni esoteriche, il fatto che si trovi nella confluenza di due fiumi, il Po e la Dora Baltea, conferisce a Torino particolari energie.
Infatti, lsecondo alcuni, le confluenze dei fiumi sono punti di particolare energia.
Per saperne di più, vi invito a consultare il sito http://www.pianetatorino.it/torino_magica.htm.
Come molti, io ritengo che questa fama di "città magica" fosse dovuta al fatto che per lungo tempo Torino fosse stata una città massona ed anticattolica.
Del resto, ci sono altre città simili, come, ad esempio, Edimburgo (in Scozia), i cui sotterranei sono famosi, poiché videro le azioni del National Covenant e la peste (come la zone del Mary Kings close) e perché sono ritenuti infestati dai fantasmi, la mia città, Mantova, città che tra l'altro ospita il Preziosissimo Sangue di Cristo e della quale sono stati scoperti i sotterranei, e Napoli, con i suoi sotterranei e la cappella di San Severo.
Io credo che le leggende possano essere uno spunto per favorire il turismo ma che, a tempo stesso, vadano prese con le giuste precauzioni.
Termino questo articolo, con una mia poesia che potrete leggere, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/01/preghemu-san-michele-in-la-chjesa-di-la.html.
Io preferisco una buona preghiera.
Cordiali saluti.

giovedì 19 maggio 2011

RONCOFERRARO, LO SPECCHIO DI UNA PROVINCIA IN DECLINO


Cari amici ed amiche.

Ieri, ero andato alla "Festa del Pesce", festa di paese che si tiene ogni anno qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova. In quella festa ci sono stand gastronomici, con degustazioni di risotto alla pilota (la cui ricetta può essere letta, seguendo il link http://ricette.giallozafferano.it/Riso-alla-pilota.html), di risotto con la "psina", di carni e di polenta alla griglia, di pesce fritto e quant'altro. Vi sono anche giostre e bancarelle.
Essa è iniziata ieri e finirà domenica.
Ho trovato desolante il fatto che ieri non ci fosse stata tanta gente e ogni anno sono sempre meno le persone che partecipano a quella festa.
Non c'era nemmeno una bancarella e le tensostrutture in cui vi sono le degustazioni avevano molti posti vuoti.
Le bancarelle vengono allestite solo nel week end.
C'era anche un banchetto elettorale che faceva la propaganda per il candidato di centrosinistra Alessandro Pastacci.
Non ci è andato nessuno e nessuno si è fermato a prendere i volantini e ad ascoltare coloro che parlavano del programma di Pastacci.
Da sostenitore di Gianni Fava, trovo ciò positivo.
A parte questo, il panorama della festa è stato desolante e dimostra l'immobilismo che regna nel Comune di Roncoferraro.
Ora, da 2006 in poi, le giostre vengono collocate nel terreno che si trova di fronte alla Casa di Riposo "Antonio Nuvolari".
Questo spostamento è stato determinato dal fatto che l'anno precedente fosse stata ripavimentata la Piazza Corte Grande, su cui furono fatte due aiuole. Ciò ridusse di molto lo spazio della piazza stessa.
Il fatto che oggi le giostre vengano messe sul terreno adiacente all'istituto geriatrico è un problema.
Le giostre hanno casse con musiche a volume elevato ed oltre una certa ora devono chiudere, per non disturbare le persone ricoverate nell'istituto.
Questo determina un minore afflusso di persone.
Inoltre, anche il fatto che le bancarelle siano presenti solo nel week end è problematico.
Io penso che una persona che partecipa ad un simile evento non vada lì solo per mangiarsi un buon piatto di risotto o per portare i figli alle giostre ma anche per vedere le bancarelle, altri stand o per ballare il "ballo liscio".
Ora, mancano le bancarelle, mancano gli stand e manca anche l'orchestra per fare ballare la gente.
In pratica, la "Festa del Pesce" è ridotta alla sola Piazza Corte Grande, ove ci delle tensostrutture in cui la gente possa mangiare quello che ha prenotato, uno stand che ha la funzione di bar e le cucine che sono collocate in una delle due barchesse dell'antichissima Corte Grande, che potete vedere nella foto qui sopra.
Questo è un problema.
In primo luogo, lo stand non riesce ad attirare i clienti perché lì vicino, nell'altra barchessa di Corte Grande, vi è un bar-pasticceria.
Inoltre, vi è il problema della tensostruttura e della pavimentazione della piazza che si sta letteralmente sgretolando.
Infatti, la pavimentazione della piazza è fatta di mattoni e fu fatta nel 2005, con una grande spesa da parte del Comune.
Quindi, la festa si svolge in un ambiente che, a mio modesto parere, è inadeguato.
Ora, in altri Comuni, come Castel d'Ario, Villimpenta ed Isola della Scala (in Provincia di Verona), vi sono delle strutture idonee in cui svolgere questi eventi.
Vi invito a consultare il sito della "Fiera del Riso" di Isola della Scala che è http://www.fieradelriso.it.
Lì c'è un'organizzazione che qui a Roncoferraro ci sognamo. Lo stesso discorso vale per Castel'd'Ario e Villimpenta.
Una parte della responsabilità di questa situazione è del Comitato delle Manifestazioni che, forse, dovrebbe promuoversi in un'altra maniera (magari con un sito internet) e deve cercare di attirare i giovani.
L'altra parte della responsabilità di ciò è sicuramente del Comune che non ha fatto fare le strutture idonee.
Ad esempio, se facesse una zona attrezzata in cui fare eventi simili alla "Festa del Pesce", le cose andrebbero in modo molto diverso.
Ci sono delle aree, come quella vicino al campo sportivo, che, attrezzate in modo adeguato, potrebbero ospitare le cucine in cui si fanno le pietanze, la tensostruttura, lo stand-bar e le giostre.
Piazza Corte Grande potrebbe, quindi, ospitare l'orchestra per fare ballare il ballo liscio.
Le bancarelle potrebbero essere collocate in centro, in Piazza Dall'Oca, e fatte venire per tutta la durata della festa.
Nell'area che si trova di fronte all'istituto geriatrico si possono fare parcheggiare le auto.
Ma ci vuole tanto per capire le cose?
Se fosse fatto sulle strutture adeguate e gestito in un'altra maniera, un evento come la "Festa del Pesce" sarebbe molto redditizio per il Comune.
Questo aiuterebbe molto il turismo.
Purtroppo, questo Comune ha una visione miope.
Lo dimostra anche la questione del supermercato di fronte al cimitero, di cui tutti parlano ampiamente.
Vi cito ad esempio, il Circolo "Nuove Prospettive per Roncoferraro", che, tramite l'ingegnere Ettore Alessi, ne ha parlato in modo ampio. Potete leggere l'articolo sul suo blog, seguendo il link http://prospettiveperroncoferraro.blogspot.com/2011/05/presentazione-circolo-e-lettera-sul.html.
Ne hanno parlato anche i ragazzi dell'Associazione Civica Mantovana. Seguite il link http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/index.php/comitato-di-roncoferraro.
Andate nel sito del Comitato di Roncoferraro, alla voce "Promozione del territorio".
Ne ha parlato la Lega Nord. Vi basta seguire il link http://www.leganordmantova.org/TEMPL_docs_vis_public.asp?IDLivello1=120&IDLivello2=520&IDInfo=988.
Anche la "Gazzetta di Mantova" ha parlato di ciò.
Vi basta seguire il link http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2010/11/19/news/un-supermercato-accanto-al-cimitero-2780459.
Ne ho parlato anch'io.
Vi basta leggere l'articolo, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/03/roncoferraro-mantova-serve-il-popolo.html.
Roncoferraro rappresenta in piccolo quello che è la realtà mantovana di oggi, una realtà dominata dall'immobilismo causato da una cattiva politica.
Cordiali saluti.

AMBASCIATA ANP A ROMA? E' UNA PROPOSTA NON CONDIVISIBILE!

Cari amici ed amiche.

Vorrei discutere la recente proposta del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (nella foto), di fare aprire un'ambasciata dell'Autorità Nazionale Palestinese a Roma.
Pur rispettando il presidente Napolitano, non condivido questa sua proposta.
Non c'è uno Stato palestinese e quindi non può esserci un'ambasciata.
In primo luogo, va garantita la sicurezza dello Stato di Israele.
Se non si garantisse la sicurezza e l'integrità dello Stato israeliano, ogni altro discorso sarebbe inutile.
Tra l'altro, i Palestinesi sono divisi tra le fazioni più moderate e quelle più integraliste. Ora se si formasse questo Stato, ci sarebbe il rischio che esso sia guidato da fazioni fondamentaliste, con rischi seri per Israele.
Se non si tenesse conto anche di ciò, ogni discorso sarebbe, praticamente, inutile.
Quindi, trovo che la proposta del presidente Napolitano non sia condivisibile.
Cordiali saluti.

mercoledì 18 maggio 2011

RIFORME SI', RIVOLUZIONI NO!






Cari amici ed amiche.

All'indomani delle elezioni amministrative, un provocatore su Facebook ha commentato una mia nota mettendo questo video con la "Marsigliese" (in francese, la "Marsellaise"), il noto inno nazionale della Francia, forse alludendo al fatto che quanto successo a Milano fosse paragonabile alla Rivoluzione francese.
Prima di tutto, al "caro" provocatore, voglio dire che se crede che l'attuale Governo del presidente Berlusconi sia una dittatura è proprio fuori dalla realtà!
In un certo senso, però, ringrazio il provocatore perché, almeno, mi ha dato uno spunto per fare partire questa discussione.
Ora, le parole di questo inno parlano di una lotta per la libertà.
In realtà, eventi come la Rivoluzione francese del 1789, portarono tante cose negative.
Ad esempio, portò il Terrore dell'epoca giacobina che durò dal 1793 al 1794.
Durante il Terrore, infatti, tante persone innocenti morirono perché colpevoli di non avere le idee portate dalla Rivoluzione.
Questo è l'esempio di quello che una rivoluzione, un passaggio storico (spesso violento) che punta a sradicare un determinato governo ed una determinata cultura e ad instaurarne altri.
Quindi, l'esito di una rivoluzione non è sempre positivo, anzi, tutt'altro.
L'esempio più classico è la Rivoluzione russa del 1918.
Qui, infatti, fu sradicato il regime dello Zar che venne sostituito da quello comunista.
Per i cittadini russi, non ci fu un miglioramento ma un peggioramento perché si passò da un regime con molti retaggi feudali (e di certo arretrato) ad un altro in cui lo Stato si eresse quasi come una sorta "divinità", un "Moloch", sostituendosi allo stesso Dio cristiano e che governava (e schiavizzava) la vita dei cittadini, controllando le aziende, mortificando l'iniziativa privata e distruggendo tutti quei luoghi in cui la società aveva i suoi riferimenti, come le chiese, e sostituendoli con altri propri, come i palazzi dei soviet, in cui si inneggiava all'ateismo, che spesso mascherava un'idea di rifiuto del Cristianesimo.
Del resto, che le rivoluzioni non portino a nulla di buono, lo capirono anche gli Inglesi, nel 1649.
Qui, venne abbattuto re Carlo I, che nel gennaio del 1649 fu decapitato, e si instaurò una repubblica di Oliver Cromwell.
Questa repubblica fu, di fatto, una dittatura e Cromwell perseguità chi non seguiva la sua linea.
E così, alla sua morte, fu ripristinata la monarchia.
Questo dimostra che, spesso, le rivoluzioni non portano a nulla di buono.
Qui, però, sorge una domanda.
Cosa porta un popolo a fare le rivoluzioni?
Sicuramente, un popolo fa una rivoluzione perché nella realtà corrente vive una situazione negativa.
Quindi, una rivoluzione nasce da un'esigenza di miglioramento della situazione propria e della propria società.
Quindi, una rivoluzione proviene da ragioni che possono essere nobili.
Il problema è che questi malumori possono essere intercettati da persone senza scrupoli che, agitando le masse contro il Governo esistente o, come nel caso del nazismo, tramite il voto, possono intercettare questi malumori per generare un loro regime.
In pratica, questi soggetti senza scrupoli usano il malcontento popolare per avere il potere e creare un loro regime al posto di quello esistente.
Ora, sorge un'altra domanda.
Come si può impdire la rivoluzione?
Il modo per impedire una rivoluzione è semplice.
Basta fare delle riforme, ossia delle modifiche all'interno delle istituzioni che puntino a correggerne gli errori.
In pratica, con la riforma, l'istituzione non viene sradicata ma migliorata.
Per questo, chi ha una coscienza civica seria, non deve essere contro il sistema ma critico verso il sistema, portandone alla luce tutte le disfunzioni, senza, però, volerne la distruzione.
Tornando all'Italia di oggi e ai fatti recenti, di certo, queste elezioni amministrative hanno portato all'attenzione un quadro desolante in cui stanno emergendo sempre di più forze estreme, come la sinistra antagonista, l'Italia dei Valori ed i movimenti di Beppe Grillo.
E' evidente che qui c'è un malcontento e che servano buone riforme, che in parte si stanno già facendo, come il federalismo.
Se non si fanno le riforme, si rischia di avere un grosso problema e coloro che vogliono prendere "altre vie" potrebbero acquisire una forza tale da mettere a rischio tutto il sistema e di crearne uno nuovo che potrebbe essere peggiore.
Ad esempio, se, come dice Grillo, dovessero venire meno i partiti, cosa succederebbe?
Potrebbe succedere che il Governo cada nelle mani dei poteri forti o dell'esercito o, peggio ancora, che possano crearsi regimi simili a quello nazista o a quello comunista.
Addirittura, potrebbe scoppiare una guerra civile.
Il futuro può essere oscuro.
Riflettiamo.
Cordiali saluti.

COMMENTO AL MIO ARTICOLO SCRITTO SU "ITALIA CHIAMA ITALIA"

Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere questo mio articolo scritto questa mattina su "Italia chiama Italia", il giornale diretto e fondato da Ricky Filosa, che ringrazio.
I'articolo è inititolato "Berlusconi finito? Non credo proprio!".
Che quanto successo a Milano sia stato scioccante è lapalissiano.
Però, questa è una sfida che si può ancora vincere e bene.
Dobbiamo tornare a parlare di politica e lasciare stare il gossip.
La sinistra vuole fare ancora confusione? Faccia pure!
Canta già vittoria? Faccia pure! I conti si fanno alla fine.
Il centrodestra deve andare avanti e fregarsene di tutto il resto.
L'amministrazione del sindaco Moratti ha fatto tante buone cose e tra queste la prima l'avere portato l'EXPO a Milano.
L'EXPO del 2015 sarà una grande occasione di commercio e di scambio culturale.
Alla nostra economia, un evento simile potrebbe portare molti benefici.
Giuliano Pisapia cosa propone?
Come ho già scritto in passato, se ci fosse un'amministrazione di centrosinistra guidata da Pisapia, potrebbero esserci molti problemi, in vista dell'EXPO del 2015.
Pisapia è dell'area della sinistra massimalista, che è prossima a quei movimenti "No Global".
Ora, se ci fosse una Giunta di questo tipo i problemi potrebbero moltiplicarsi.
Infatti, i movimenti "No Global" (e tra questi i famosi "Black Block") sono quelli che spaccano vetrine, insozzano città e fanno confusione.
Per questa gente, l'EXPO è solo una "manifestazione dell'imperialismo e del capitalismo" , come lo fu il G8 che si tenne a Genova nel 2001.
Come potrebbe prendere le distanze da coloro che potrebbero causare eventuali incidenti durante l'EXPO?
La gente deve riflettere su questo.
Inoltre, se dovessero esserci situazioni simili durante L'EXPO, sarebbe una tragedia.
Il nostro Paese ne uscirebbe male. La sua immagine nel mondo sarebbe gravemente deturpata.
Inoltre, sarebbero gravemente danneggiati anche tanti altri che si sono impegnati a portare l'EXPO a Milano (e quindi in Italia) e tra questi voglio citare il Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni e, riguardo a ciò, voglio dire una cosa.
Io ho il timore che qualcuno dei "moderati" possa sostenere Pisapia non solo per danneggiare il presidente Berlusconi ma anche lo stesso Formigoni, che merita tutta la mia stima, perché sta operando benissimo nella Regione Lombardia.
Così facendo, per ragioni puramente personali, si rischia di fare sì che vent'anni di ottimo governo della Regione Lombardia vengano buttati alle ortiche.
E' da prima che venissero i risultati elettorali che penso ad un simile scenario.
Inoltre, va detta anche un'altra cosa.
Come ho già detto, Pisapia è della sinistra massimalista.
Proprio perché ha queste idee e quindi per sua natura, egli è sicuramente propenso alle politiche assistenzialiste.
E così, un'eventuale Giunta di Pisapia darebbe soldi a destra e a manca e la spesa pubblica aumenterebbe in modo vertiginoso.
I cittadini pagherebbero più tasse.
Inoltre, Pisapia vorrebbe costruire una moschea.
Questo è molto importante.
Infatti, Pisapia ed i suoi non hanno spiegato nulla riguardo a coloro che dovrebbero gestire questa moschea, qualora essa venga costruita.
Infatti, questa moschea potrebbe essere affidata anche a quegli islamici fondamentalisti e politicizzati.
Ciò sarebbe pericoloso!
Inoltre, mi domando dove possano essere trovati i soldi con cui finanziare la realizzazione della moschea.
In tale senso, vi invito a leggere l'articolo scritto su l'Opinione delle Libertà proprio dal governatore Formigoni.
L'articolo è intitolato "Il programma di Pisapia? E' debolissimo!".
Questo articolo risponde a verità.
E' di questo che si dovrà parlare in questo scampolo di campagna elettorale.
Le polemiche vengano lasciate ad altri.
Comunque, questo risultato non dimostra che la gente è stufa del presidente Berlusconi. Dimostra solo che è stufa di questo brutto clima di odio e di insulto.
Del resto, anche dopo le elezioni regionali del 2005, elezioni in cui il centrosinistra vinse in 11 regioni su 13, si disse che il presidente Berlusconi era finito.
La storia la conosciamo e sappiamo come andò a finire.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.