Cari amici ed amiche.
Oggi è la III domenica di Pasqua e nelle nostre chiese verranno letti i brani degli Atti degli Apostoli (capitolo 2, versetti 14a.22-33), del Salmo 15 (16), della lettera di San Pietro apostolo (capitolo 1, versetti 17-21) e del Vangelo secondo Luca (capitolo 24, versetti 13-35).
Proprio il brano del Vangelo è cuore della liturgia.
Esso parla di due discepoli che erano in cammino verso la città di Emmaus.
A un certo punto Gesù (che era risorto) si unì a loro nel viaggio. I due discepoli stavano parlando proprio della morte di Gesù. Egli chiese loro cosa era successo. I due discepoli non lo riconobbero. Il Vangelo dice: "Ma i loro occhi erano impediti.".
I due discepoli gli parlarono di quanto era successo. Essi gli confessarono la loro delusione perché si aspettarono che Gesù li avrebbe liberati dal giogo dei Romani. Invece morì sulla croce. Gesù rispose loro rimproverandoli ed insegnando loro le Scritture.
Il Vangelo dice: "Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hano detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?" E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.".
Poi, facendosi sera, i due discepoli i due discepoli chiesero a Gesù di fermarsi con loro. Egli accettò e durante la cena prese il pane, recità la preghiera di benedizione, lo spezzò e lo distribuì a loro.
Qui, i due discepoli lo riconobbero.
Il Vangelo dice: "Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero.".
Dopo che lo ebbero riconosciuto, Gesù sparì dalla loro vista.
I due discepoli confessarono tra loro la loro meraviglia.
Nel Vangelo vi è scritto: "Ed essi dissero l'un l'altro: " Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?"".
Partirono alla volta di Gerusalemme per annunziare la resurrezione di Cristo.
Noi, troppo spesso, siamo come quei discepoli.
Ci fermiamo solo alla prima idea, quella che spesso è la più comune a molti, ma non andiamo mai fino in fondo. Spesso, i nostri occhi sono come quelli di quei due discepoli.
Molto spesso noi diciamo di credere in Dio ma, altrettanto di frequente, noi siamo del'idea che Dio sia lontano da noi.
Gesù aprì gli occhi a quei due discepoli, facendo capire loro che egli morì a causa dell'odio dell'uomo.
Fu l'odio dell'uomo ad ucciderlo.
Nel contempo, egli fece capire che Dio ha un amore grande, illimitato, verso il genere umano.
Gesù, in quanto Figlio di Dio, aveva (ed ha) questo amore smisurato e per questo suo amore, si fece mettere in croce.
Questo fu un vero sacrificio.
Oggi, vi sono i "kamikaze", coloro che, in nome di un' idea perversa, si fanno esplodere, uccidendo sé stessi e le persone che stanno intorno a loro.
Ciò è il contrario dell'amore, l'odio.
Queste persone malate odiano la vita e sé stesse.
Odiando la vita e sé stesse non possono fare altro che odiare gli altri.
Gesù, invece, accettò di farsi mettere sulla croce e dimostrare che Dio non vuole la distruzione del genere umano ma la sua salvezza.
Come dice il titolo della prima enciclica del Santo Padre, Papa Benedetto XVI, Deus caritas est, Dio è amore.
Oggi, vi è una forte secolarizzazione. L'uomo rifiuta Dio ed il suo amore. Vi è il caos più totale poiché l'uomo di oggi crede di non avere bisogno di Dio.
Purtroppo, ogni volta che si afferma questo pensiero, il disastro è dietro l'angolo. Pensiamo a quello che successe nel '900, con il comunismo ed il nazismo.
Oggi, potrebbe ripetersi la stessa cosa, magari in altre forme.
Vi è caos ovunque, a cominciare dalla crisi della famiglia. A tale proposito vi invito a leggere e a firmare la petizione con cui si chiede al Ministro delle Pari Opportunità, onorevole Mara Carfagna, di non patrocinare il Festival Gay di Torino.
Intendiamoci, qui nessuno vuole fare male agli omosessuali ma si rischia di fare una "discriminazione al contrario", ossia di fare qualcosa a favore di una minoranza e a scapito di una maggioranza. Anche questo non è un bel segnale.
Termino, facendo gli auguri a tutte le mamme del mondo.
Cordiali saluti.
Desidero firmare la petizione Richiesta al Ministro delle Pari Opportunità, On. Mara Carfagna, di ritirare la sponsorizzazione del Festival Gay a Torino.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
sabato 7 maggio 2011
DIFENDIAMO LA CULTURA, CON IL CIBO!
Cari amici ed amiche.
Faccio di questo mio blog una sorta di "Almanacco di Gotha", almanacco genealogico delle case regnanti, che contengono anche argomenti di varie curiosità, come la scienza e la gastronomia.
Questa volta, voglio parlare di gastronomia.
Voglio incominciare, presentandovi la ricetta in un piatto tipico della mia zona, i Tortelli di zucca.
Essi sono un tipico piatto della tradizione mantovana.
La ricetta (per quattro persone) è la seguente:
Ingredienti per la pasta:
400 gr. di farina.
4 uova.
un pizzico di sale.
Ingredienti per il ripieno:
600 gr di zucca (rigorosamente mantovana).
100 gr di biscotti "Amaretti" tritati.
100 gr di mostarda mantovana (rigorosamente di mele).
100 gr di formaggio "Grana Padano" o "Parmigiano Reggiano" grattugiato.
pepe (q.b.)
sale (q.b.)
1/2 cucchiaino di noce moscata grattugiata.
1/2 cucchiaino di scorza di limone grattugiata.
Preparazione:
Togliere i semi dalla zucca e, con tutta la buccia, passarla in forno per circa 1 ora a 180°C.
Intanto, si prepara la pasta setacciando la farina a fontana, e mescolandola con le uova ed un pizzico di sale e, su una superficie piana, lavorarla fino a che gli ingredienti non sono amalgamati.
Quando la zucca è morbida, va staccata la polpa dalla buccia. La polpa può essere tolta con un cucchiaio.
Mettete la polpa della zucca con una terrina e mescolatela con gli amaretti tritati, il formaggio "Grana Padano", la noce moscata, la scorza di limone, il sale e la mostarda tagliata finemente.
Con la pasta, fate una sfoglia bella sottile e dividetela in parti uguali.
Sulla metà di ogni pezzetto di sfoglia mettete dei mucchietti di ripeno a circa 5 cm l'uno dall'altro.
Coprite il tutto con l'altra metà della sfoglia e chiudete ogni tortello con le mani, dopo averli inumiditi con con un pennellino intinto nell'acqua.
Ritagliate i tortelli in quadrati che abbiano ogni lato di circa 4 cm e fateli riposare su una superficie infarinata fino al momento di cuocerli, girandoli ogni tanto perché non si attacchino.
Mettete dell'acqua in una pentola, salatela e mettetela a bollire.
Quando l'acqua bollirà, buttatevi dentro i tortelli che lascerete cuocere, girandoli ogni tanto.
Una volta cotti, prendeteli con un mestolo forato e metteteli in una zuppiera.
Il condimento ideale (e tradizionale) è il burro fuso aromatizzato con salvia.
In tal caso, i tortelli vanno disposti a strati con il burro fuso (aromatizzato con la salvia) ed il formaggio Grana Padano (o Parmigiano-Reggiano) grattugiato.
A Marmirolo, si usa condire i tortelli con un ragù fatto di salsa di pomodoro, cipolla, e salsiccia di maiale.
Detto questo, vi auguro buon appetito.
Ora, esprimo una mia considerazione. Ho citato l'Almanacco di Gotha e credo che questa citazione sia più che azzeccata.
Il tortello di zucca rappresenta un piatto simbolo della tradizione e della storia mantovana.
Pensate, già nel Medio Evo, a Mantova, si parlava di un "tortello dolce" e con la scoperta dell'America e l'arrivo della zucca, si incominciò a parlare dei tortelli che noi tutti conosciamo.
Nel 1549 venne pubblicato un testo intitolato "Banchetti, composizioni di vivande ecc". Esso fu redatto da Cristoforo Messibugo e parlò anche di paste farcite che venivano indicate con il termine "ritortello".
I tortelli di zucca (che in inglese vengono chiamati "pumpkin-filled ravioli") sono legati a doppio filo sia con la signoria dei Gonzaga e sia con la dominazione austriaca.
Specialmente nella cultura mitteleuropea, si usa mangiare molta selvaggina, carne dai sapori forti.
Da qui nasce l'accostamento con altri piatti di sapore delicato e dolce che è tipico della cucina dell'Europa centrale e settentrionale.
Mangiare un piatto di tortelli di zucca non significa solo mangiare un buon piatto mantovano ma scoprire la storia della terra mantovana.
In fondo, anche i Gonzaga li mangiavano.
Ho citato i tortelli di zucca, perché sono mantovano, ma il discorso analogo si può fare per qualsiasi altro piatto della cucina italiana.
Ad esempio i "Carciofi alla giudia", tipico piatto della cucina romana, vengono chiamati così perché fritti in olio fondo. Questa tecnica di frittura fu introdotta dalla comunità ebraica romana, una comunità molto antica.
Del resto, anche grandi cuochi e chef di fama internazionale hanno capito ciò e, addirittura, cercano di proporre anche la nostra cucina.
Prendiamo, ad esempio, il ben noto Gordon Ramsay, lo chef dell'altrettanto noto reality-show "Hell's Kitchen", http://www.fox.com/hellskitchen/.
Giusto nello filmato che mostra uno spezzone del succitato reality in cui Ramsay sfida i concorrenti a fare i ravioli.
Del resto, la cucina italiana è abbastanza ricorrente in quel reality show.
Pensiamo al concorrente di Chicago Trev McGrath che in una delle sfide si è messo a cucinare le pennette con il pomodoro e la salsiccia.
Bravo Trev!
Io penso che uno dei modi per difendere la nostra cultura sia anche quello di proporre la nostra cucina nel mondo e di farne conoscere la storia.
Del resto, se ci riesce Ramsay, che certamente è un grande chef ma che non è italiano, perché non possiamo riuscirci noi italiani?
Servono delle nuove strategie di promozione, anche a livello politico.
Faremmo meglio a riflettere.
Cordiali saluti.
venerdì 6 maggio 2011
INSULT TO POPE JOHN PAUL II, SHAME!
Dear friends.
Please, follow this link http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Italia-7/Beppe_Grillo_contro_la_Beatificazione_di_Giovanni_Paolo_II-27241.
It's a terrible action. Shame!
Pope John Paul II was a pious man. He was a pious pastor and father.
This is a shameful act!
God bless him!
Sainthood now!
Cari amici ed amiche.
Vi invito a seguire il link sopra citato. Ho ritenuto giusto fare un introduzione in inglese per fare capire a a tutti che qui non vi è più rispetto per nessuno, nemmeno per il Beato Giovanni Paolo II.
Leggete quello che ha detto Beppe Grillo sulla beatificazione di questo grande Papa. Si sta facendo di tutto per fare passare un uomo di provata santità (qual era Papa Giovanni Paolo II) per un mascalzone, cinico e pronto anche a fare del male al prossimo.
Lo fa, sulla base di un libro che, tutt'al più, potrebbe essere letto come un semplice romanzo poliziesco.
E' una vergogna!
E poi, certa gente ha il coraggio di dire che qui in Italia non c'è libertà! Qui in Italia c'è anche la libertà di insultare!
Ecco cosa porta l'odio politico!
Su Comunione e Liberazione ed altre associazioni cattoliche che sono state citate, sono state dette delle gravi falsità.
Esse sono associazioni impegnate nel sociale.
Che Dio benedica il Beato Giovanni Paolo II.
Cordiali saluti.
Please, follow this link http://magazine.ciaopeople.com/News_WorldInfo-1/Italia-7/Beppe_Grillo_contro_la_Beatificazione_di_Giovanni_Paolo_II-27241.
It's a terrible action. Shame!
Pope John Paul II was a pious man. He was a pious pastor and father.
This is a shameful act!
God bless him!
Sainthood now!
Cari amici ed amiche.
Vi invito a seguire il link sopra citato. Ho ritenuto giusto fare un introduzione in inglese per fare capire a a tutti che qui non vi è più rispetto per nessuno, nemmeno per il Beato Giovanni Paolo II.
Leggete quello che ha detto Beppe Grillo sulla beatificazione di questo grande Papa. Si sta facendo di tutto per fare passare un uomo di provata santità (qual era Papa Giovanni Paolo II) per un mascalzone, cinico e pronto anche a fare del male al prossimo.
Lo fa, sulla base di un libro che, tutt'al più, potrebbe essere letto come un semplice romanzo poliziesco.
E' una vergogna!
E poi, certa gente ha il coraggio di dire che qui in Italia non c'è libertà! Qui in Italia c'è anche la libertà di insultare!
Ecco cosa porta l'odio politico!
Su Comunione e Liberazione ed altre associazioni cattoliche che sono state citate, sono state dette delle gravi falsità.
Esse sono associazioni impegnate nel sociale.
Che Dio benedica il Beato Giovanni Paolo II.
Cordiali saluti.
giovedì 5 maggio 2011
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo de "Il Giornale", seguendo il link http://www.ilgiornale.it/interni/le_dichiarazioni_choc_boccassini_abolirei_secondo_grado_dappello/boccassini-pm-giustizia-ingroia-ciancimino-berlusconi-procura-appello-milano/05-05-2011/articolo-id=521212-page=0-comments=1 .
Io trovo non condivisibili le parole del Pubblico Ministero della Procura di Milano Ilda Boccassini in presenza degli studenti nell'Università Statale. In primo luogo, questa idea contrasta gli articoli 24, 101 e seguenti della nostra Costituzione.
Quindi, trovo che questa posizione sia irrituale.
In primo luogo, queste parole sono state dette da un giudice, da una persona che dovrebbe avere un minimo di conoscenza della nostra Costituzione.
Non sapere che questa posizione è in contrasto con certi articoli della nostra Costituzione mi sembra un grave errore.
Inoltre, trovo irrituale questa posizione anche perché oggi molti magistrati attaccano il nostro Governo che vuole riformare la nostra Costituzione, agitando anche lo spettro di presunti pericoli per la nostra democrazia.
La dottoressa Boccassini ha esposto un'idea che contrasta con certi articoli della nostra Costituzione.
In pratica, quando conviene, la Costituzione è come il Vangelo. In altri la si ignora.
Non ho mai visto una posizione così incoerente!
Inoltre, la nostra giustizia va riformata!
Non è ammissibile che il Pubblico Ministero (il magistrato che fa la parte dell'accusa) ed il Giudice (il magistrato che deve giudicare ed emettere la sentenza) abbiano la stessa carriera.
Questo rischia di ledere il principio di terzietà del Giudice rispetto alle due parti in causa, l'accusa e la difesa.
In pratica, è in gioco quello che è il principio fondamentale di un giusto processo, la parità di condizione tra accusa e difesa.
Con la separazione delle carriere, che fa parte della riforma operata dal Governo, il Giudice ed il Pubblico Ministero saranno due figure completamente distinte.
Inoltre, vi è la questione delle intercettazioni.
Oggi si intercetta tutto, anche quello che non c'entra niente con le indagini.
Spesso e volentieri, queste intercettazioni finiscono sui giornali e molte vite sono così rovinate.
Questo è inaccettabile in un Paese civile!
Un'altra considerazione che voglio fare riguarda i nuovi sottosegretari del nostro Governo.
Io non vedo nulla di scandaloso.
Iniziativa Responsabile, il gruppo parlamentare che si è formato il 14 dicembre scorso, fa parte della maggioranza che regge il Governo del presidente Berlusconi.
Quindi, quel gruppo ha il diritto di essere rappresentato nel Governo.
Le opposizioni si stracciano le vesti, adducendo al fatto che molti dei membri di quel gruppo parlamentare fossero stati eletti in partiti della loro parte politica.
Questi stessi signori delle opposizioni dovrebbero ricordare alcune cose.
Rinfrescherò loro la memoria.
Alcuni deputati e senatori eletti nel Popolo della Libertà, di punto in bianco, sono passati all'opposizione, rischiando di fare cadere il Governo.
I signori delle opposizioni non hanno mostrato questo disdoro e né hanno parlato di "pericolo per la democrazia".
Gli stessi signori non ricordano che nel 1999 il Governo di Romano Prodi cadde, per la fuoriuscita del gruppo di Rifondazione Comunista.
Venne, quindi, formato un nuovo Governo di centro sinistra presieduto dall'onorevole Massimo D'Alema e retto da una maggioranza diversa da quella eletta nel 1996 perché un pezzo del centro destra passò al centro sinistra.
Smettiamola con questa ipocrisia!
Cordiali saluti.
STATO ETICO? NO, GRAZIE!
Cari amici ed amiche.
Molti vorrebbero uno Stato che facesse etica e che l'etica stessa della società partisse dallo Stato.
In pratica, si pone lo Stato come fine ultimo a cui devono tendere tutte le azioni dei singoli individui.
Questo pensiero ebbe molti teorici come il filosofo tedesco Georg Hegel (1770-1831).
Ora, questa idea di istituzione non è confacente con uno Stato moderno e civile e la storia lo dimostrò.
Lo capirono gli Inglesi che nel 1215 fecero firmare ed accettare al re Giovanni Senza Terra la Magna Charta Libertatum.
Vi invito a leggere, ad esempio, un pezzo del suo primo articolo che recita:
"In primis concessise Deo et hac presenti carta nostra confirmasse, pro nobis heredibus nostris in perpetuum quod Anglicana ecclesia libera sit, et habeat jura sua integra..."
Queste parole che risalgono al XIII secolo gettarono le basi del moderno Stato.
Con le altre istituzioni (come la Chiesa), la scuola, la famiglia ed il singolo individuo, lo Stato concorre per arrivare al fine di creare il bene di tutti.
Al contrario, nella concezione dello "Stato etico" , lo Stato è il fine ultimo e prevale sull'individuo.
Questa concezione dello Stato aprì la strada ai totalitarismi.
Con il termine "totalitarismi" non intendo solo indicare il nazismo ed il comunismo ma anche tutte quelle forme di Stato che prevaricano quella che è la dimensione individuale dei cittadini.
Ad esempio, anche l'istituzione della Francia rivoluzionaria e giacobina fu una forma di Stato totalitario.
Vi invito a leggere la nota scritta su Facebook da Stefania Ragaglia. Seguite il link http://www.facebook.com/notes/stefania-ragaglia/edmund-burke-reflection-on-the-revolution-in-france/10150600960845721.
Qui fu il caso di un assolutismo, quello monarchico, che fu spazzato via e sostituito da un altro assolutismo, quello dei rivoluzionari che puntarono a sradicare tutte quelle istituzioni naturali, come la famiglia.
Così il nuovo Stato francese volle porre sotto il suo controllo la Chiesa (con la "Costituzione civile del clero") e la scuola e la famiglia (con l'istituzione del matrimonio civile e del divorzio), ponendosi come "istituzione suprema".
Non riuscendo a controllare la Chiesa, a causa delle contraddizioni della "Costituzione civile del clero" (che ledeva anche il rapporto tra la Chiesa francese e Roma) e con la spaccatura tra "clero giurato" o "clero costituzionale" e "clero refrattario", lo Stato arrivò a perseguitarla e a contrapporre ad essa culti neopagani, come il culto della Dea Ragione. Ogni diritto individuale fu soppresso. Durante il Terrore(1793-1794) ogni libertà basilare della persona fu calpestata per "salvaguardare la Rivoluzione".
Uno Stato civile e moderno non deve porsi come fine ultimo e supremo.
Come ho scritto prima, uno in uno Stato moderno e civile tutti concorrono per il bene comune, comprese le istituzioni statuali che non prevalgono sul diritto di ogni singola persona, come il diritto all'inviolabilità della corrispondenza o delle telefonate.
Chi ha l'intelligenza per capire...capisca!
Lo Stato è il mezzo per garantire la convivenza civile tra le persone e non l'"istituzione suprema" che, in nome della sua etica arriva a non tenere conto dei diritti del cittadino.
Non si fa il bene comune rendendo lo Stato onnipotente ma facendo sì che lo Stato funzioni bene.
Cordiali saluti.
Molti vorrebbero uno Stato che facesse etica e che l'etica stessa della società partisse dallo Stato.
In pratica, si pone lo Stato come fine ultimo a cui devono tendere tutte le azioni dei singoli individui.
Questo pensiero ebbe molti teorici come il filosofo tedesco Georg Hegel (1770-1831).
Ora, questa idea di istituzione non è confacente con uno Stato moderno e civile e la storia lo dimostrò.
Lo capirono gli Inglesi che nel 1215 fecero firmare ed accettare al re Giovanni Senza Terra la Magna Charta Libertatum.
Vi invito a leggere, ad esempio, un pezzo del suo primo articolo che recita:
"In primis concessise Deo et hac presenti carta nostra confirmasse, pro nobis heredibus nostris in perpetuum quod Anglicana ecclesia libera sit, et habeat jura sua integra..."
Queste parole che risalgono al XIII secolo gettarono le basi del moderno Stato.
Con le altre istituzioni (come la Chiesa), la scuola, la famiglia ed il singolo individuo, lo Stato concorre per arrivare al fine di creare il bene di tutti.
Al contrario, nella concezione dello "Stato etico" , lo Stato è il fine ultimo e prevale sull'individuo.
Questa concezione dello Stato aprì la strada ai totalitarismi.
Con il termine "totalitarismi" non intendo solo indicare il nazismo ed il comunismo ma anche tutte quelle forme di Stato che prevaricano quella che è la dimensione individuale dei cittadini.
Ad esempio, anche l'istituzione della Francia rivoluzionaria e giacobina fu una forma di Stato totalitario.
Vi invito a leggere la nota scritta su Facebook da Stefania Ragaglia. Seguite il link http://www.facebook.com/notes/stefania-ragaglia/edmund-burke-reflection-on-the-revolution-in-france/10150600960845721.
Qui fu il caso di un assolutismo, quello monarchico, che fu spazzato via e sostituito da un altro assolutismo, quello dei rivoluzionari che puntarono a sradicare tutte quelle istituzioni naturali, come la famiglia.
Così il nuovo Stato francese volle porre sotto il suo controllo la Chiesa (con la "Costituzione civile del clero") e la scuola e la famiglia (con l'istituzione del matrimonio civile e del divorzio), ponendosi come "istituzione suprema".
Non riuscendo a controllare la Chiesa, a causa delle contraddizioni della "Costituzione civile del clero" (che ledeva anche il rapporto tra la Chiesa francese e Roma) e con la spaccatura tra "clero giurato" o "clero costituzionale" e "clero refrattario", lo Stato arrivò a perseguitarla e a contrapporre ad essa culti neopagani, come il culto della Dea Ragione. Ogni diritto individuale fu soppresso. Durante il Terrore(1793-1794) ogni libertà basilare della persona fu calpestata per "salvaguardare la Rivoluzione".
Uno Stato civile e moderno non deve porsi come fine ultimo e supremo.
Come ho scritto prima, uno in uno Stato moderno e civile tutti concorrono per il bene comune, comprese le istituzioni statuali che non prevalgono sul diritto di ogni singola persona, come il diritto all'inviolabilità della corrispondenza o delle telefonate.
Chi ha l'intelligenza per capire...capisca!
Lo Stato è il mezzo per garantire la convivenza civile tra le persone e non l'"istituzione suprema" che, in nome della sua etica arriva a non tenere conto dei diritti del cittadino.
Non si fa il bene comune rendendo lo Stato onnipotente ma facendo sì che lo Stato funzioni bene.
Cordiali saluti.
mercoledì 4 maggio 2011
PDL DI RONCOFERRARO, IL PROBLEMA SI PUO' RISOLVERE!
Cari amici ed amiche.
Nella Provincia di Mantova il Popolo della Libertà è in ascesa.
Da persona che vuole stare in tale partito, non posso che essere più che felice.
Tuttavia, ci sono ancora dei problemi ed uno di questi riguarda il Comune di Roncoferraro.
Ad oggi, il PdL latita. C'è la la Lega Nord, che con il segretario locale, l'amico Franco Carreri, sta lavorando ma manca completamente il PdL.
Nel 2009 ci furono le elezioni comunali, a cui anch'io collaborai.
Il risultato fu disastroso!
Senza nemmeno prendere la maggioranza dei voti, il centro sinistra dell'attuale Sindaco Candido Roveda vinse. Prese il 48,1% dei voti.
Il centro destra (con Filippo Poltronieri) si fermò solo al 40,1%.
Il rimanente 11,8 % finì all'Assocazione Civica Mantovana (ACM), il cui candidato Sindaco fu Davide Balzanelli.
Fu un disastro.
Nella lista di centro destra vi furono il Popolo della Libertà, la Lega Nord, l'Unione di Centro ed altre forze.
Le premesse erano buone.
Purtroppo, ci furono degli intoppi.
Infatti, si fecero le assemblee per decidere le strategie ma ogni volta che un'assemblea veniva verbalizzata, quanto deciso in essa veniva annullato nell'assemblea successiva perché ci fu sempre chi si mise di traverso, poendo veti.
A causa di ciò, presentammo la lista solo due mesi prima delle elezioni. Infatti, a causa delle divisioni tra le correnti del PdL non si potè lavorare serenamente.
Inoltre, mancò l'organizzazione.
Il tutto è documentato nell'articolo che scrissi su "Italia chiama Italia" e che potete leggere, seguendo il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/16203/2009-06-23.html.
Oggi, vi è un'assenza del Popolo della Libertà sul territorio di Roncoferraro.
Chi dovrebbe rappresentare il partito nel Consiglio comunale, di fatto, non lo rappresenta più.
Ora, mi voglio rivolgere ai coordinatori provinciali del Popolo della Libertà.
Reputo l'assessore regionale Carlo Maccari una persona più che ragionevole e spero che colga queste parole.
Ritengo che in questo momento si debba ripristinare il partito sul territorio roncoferrarese.
Voglio essere propositivo.
A Roncoferraro non c'è un circolo del PdL ma ce n'è uno a Villimpenta.
Perché non potenziare quest'ultimo, accorpandolo a quello che resta del PdL roncoferrarese?
In pratica, si potrebbe fare un unico grande circolo che abbracci i territori comunali di Roncoferraro e Villimpenta.
La sede potrebbe restare pure a Villimpenta mentre il coordinamento potrebbe essere composto da figure provenienti da entrambi i Comuni.
Io trovo che questo possa essere positivo per molteplici fattori.
Infatti, finalmente, vi sarebbe un PdL forte che possa interloquire con gli elettori di centro destra a Roncoferraro e a Villimpenta.
Infatti, non è possibile che in questi due Comuni, e in particolare a Roncoferraro, dove la situazione è più grave (poiché a Villimpenta il PdL c'è), il centro sinistra vinca sistematicamente le elezioni comunali mentre il centro destra vinca le altre.
Questo significa che gli elettori di centro destra ci sono ma manca un punto di riferimento forte nel partito.
Io penso che sia arrivato il momento di cambiare rotta. Io penso che anche il PdL villimpentese trarrebbe dei benefici da un'idea simile. Infatti, avere un circolo più grande significherebbe avere più iscritti e quindi maggiori entrate.
Io penso che questa idea possa fare sì che vi sia un PdL forte in quell'area della Provincia di Mantova.
Un'altra cosaa che si deve fare è superare sia i campanilismi e sia i continui distinguo ltra le correnti.
Se non si fa qualcosa si rischia di avere una dispersione delle forze di centro destra nell'area roncoferrarese.
Si potrebbero creare tanti circoli che magari dicono di ispirarsi al PdL ma che di fatto possono agire indipendentemente da esso. Sarebbe un'anarchia!
Sarebbe una situazione che può essere paragonata a quella del Sacro Romano Impero del Medio Evo, un impero diviso in vari feudi e con un potere imperiale debolissimo, o all'Impero Bizantino del XIV, che dopo una guerra civile si frantumò in piccoli principati e venne preso dai Turchi.
Una situazione del genere sarebbe gravissima.
Tra questi circoli, ne vorrei citare nato il 03 marzo scorso.
Questo circolo si chiama "Nuove Prospettive per Roncoferraro". Esso è stato fondato dall'ingegnere Ettore Alessi, che conosco di persona e che stimo.
Questo circolo punta a fare un'azione culturale e politica che possa essere alternativa a quella centro sinistra.
Ha anche un blog che è http://prospettiveperroncoferraro.blogspot.com.
Tra l'altro, questo circolo è molto interessato anche a me e a quello che sto facendo.
Io ringrazio sentitamente per l'interessamento. Tra l'altro, sono citato anche nel blog del circolo. Anch'io guardo con interesse all'operato di quel circolo e, se sarà confacente ai principi del centro destra (e in primis del PdL), avrà la mia collaborazione.
Tuttavia, auspico che nell'area roncoferrarese ci sia la presenza del PdL vero e proprio.
Un circolo come "Nuove prospettive per Roncoferraro" potrebbe comunque fare un'azione di supporto al PdL. In questo senso, potrebbe essere una marcia in più. Per questo metto il link del suo blog tra i "Link preferiti" del mio.
L'importante, però, è che ci sia il partito.
Un'idea l'ho messa e spero che sia recepita. Il problema si può risolvere. Basta lavorare, lavorare e lavorare!
Ora bisogna lavorare per aiutare il nostro candidato presidente Gianni Fava.
Si dovrà lavorare alacremente.
La Provincia di Mantova merita un'altra amministrazione.
Cordiali saluti.
IL FATTO QUOTIDIANO, SHAME! SHAME! SHAME!
Cari amici ed amiche.
Visto che questo blog è letto anche all'estero e vista la gravità di ciò che sto per illustrare, per farvi capire meglio userò questo termine inglese:
Shame!
E' una vergogna!
Il noto quotidiano di sinistra "Il Fatto Quotidiano" (il cui sito è http://www.ilfattoquotidiano.it) ha pubblicato una vignetta blasfema in cui è raffigurato il Beato Giovanni Paolo .
La vignetta è illustrata qui sopra. Si commenta da sola.
Trovo che questa cosa sia molto grave e spero che si prenda qualche provvedimento.
Questa vignetta offende il sentimento di noi cattolici e di tutti coloro che hanno visto (e che tuttora vedono) nel grande Papa polacco un punto di riferimento.
Queste cose non sono edificanti né per l'informazione e né per l'immagine del nostro Paese.
E' questo il senso del rispetto e della civiltà che la sinistra vanta tanto?
E poi, coloro che stanno in quella parte politica dicono che qui in Italia c'è un regime!
Hanno una bella faccia di bronzo!
I giornali a loro vicini si permettono di attaccare (rasentando l'insulto) il presidente Berlusconi e tutti i loro avversari politici e, come dimostra questa vignetta, non hanno rispetto nemmeno per un grande uomo, qual era il Beato Giovanni Paolo II!
Questi "signori" non hanno rispetto per nessuno e...anzi cercando di sputtanare il nostro Paese nel mondo, pur di distruggere i propri avversari politici, in primis il presidente Berlusconi.
Scusatemi il turpiloquio ma cose come quella vignetta mi fanno arrabbiare.
Sono molto indignato, come cattolico e come cittadino che vuole vivere in un Paese civile!
Io spero che i cattolici che votano a sinistra aprano gli occhi!
Tra l'altro questi "signori" sono gli stessi che qualche anno condannarono le vignette satiriche su Maometto.
Non si fa così!
Cordiali saluti.
Visto che questo blog è letto anche all'estero e vista la gravità di ciò che sto per illustrare, per farvi capire meglio userò questo termine inglese:
Shame!
E' una vergogna!
Il noto quotidiano di sinistra "Il Fatto Quotidiano" (il cui sito è http://www.ilfattoquotidiano.it) ha pubblicato una vignetta blasfema in cui è raffigurato il Beato Giovanni Paolo .
La vignetta è illustrata qui sopra. Si commenta da sola.
Trovo che questa cosa sia molto grave e spero che si prenda qualche provvedimento.
Questa vignetta offende il sentimento di noi cattolici e di tutti coloro che hanno visto (e che tuttora vedono) nel grande Papa polacco un punto di riferimento.
Queste cose non sono edificanti né per l'informazione e né per l'immagine del nostro Paese.
E' questo il senso del rispetto e della civiltà che la sinistra vanta tanto?
E poi, coloro che stanno in quella parte politica dicono che qui in Italia c'è un regime!
Hanno una bella faccia di bronzo!
I giornali a loro vicini si permettono di attaccare (rasentando l'insulto) il presidente Berlusconi e tutti i loro avversari politici e, come dimostra questa vignetta, non hanno rispetto nemmeno per un grande uomo, qual era il Beato Giovanni Paolo II!
Questi "signori" non hanno rispetto per nessuno e...anzi cercando di sputtanare il nostro Paese nel mondo, pur di distruggere i propri avversari politici, in primis il presidente Berlusconi.
Scusatemi il turpiloquio ma cose come quella vignetta mi fanno arrabbiare.
Sono molto indignato, come cattolico e come cittadino che vuole vivere in un Paese civile!
Io spero che i cattolici che votano a sinistra aprano gli occhi!
Tra l'altro questi "signori" sono gli stessi che qualche anno condannarono le vignette satiriche su Maometto.
Non si fa così!
Cordiali saluti.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.